domenica 24 maggio 2015

Messico - Rapporto del Centro dei Diritti Umani Frayba

Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas, AC
 R A P P O R T O
La Realidad, un contesto di guerra

Jobel, Chiapas, Messico, maggio 2015

Al Maestro Zapatista Galeano: Ad un anno dalla sua dipartita verso una Altra Realidad, il suo esempio e la sua lotta insegnano che la dignità si afferma al di là della morte.

Il territorio conteso
Dalla sua apparizione in pubblico nel 1994, l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha dato conto della sistematica azione dello Stato messicano per frenare l’autogestione dei popoli autonomi che cercano di vivere in pienezza i loro diritti e cultura. Durante questi ultimi 21 anni ha denunciato pubblicamente una serie di azioni di vessazione, repressione e cooptazione che, come parte dei piani di contrainsurgencia, vogliono sottrarre simpatie all’alternativa politica, civile e pacifica che propone una nuova generazione di uomini e donne zapatisti.
Nel 2003 l’EZLN, nel quadro del rispetto degli Accordi di San Andrés in Chiapas, ha formalizzato l’inizio del governo civile rappresentato attraverso cinque sedi della Giunta di Buon Governo (JBG). Ogni governo autonomo ha sotto la sua giurisdizione diversi Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti (MAREZ) il cui progetto si sviluppa attraverso varie Aree e Commissioni di lavoro.
Nella zona Selva di Confine, la JBG “Hacia la Esperanza” include quattro MAREZ ed ha sede nel Caracol 1 “Madre de los Caracoles, Mar de Nuestros Sueños”, nella comunità La Realidad, municipio ufficiale di Las Margaritas in Chiapas.
Da allora, le JBG hanno denunciato il modo in cui diverse organizzazioni e comunità sono passate, attraverso il logoramento, alla polarizzazione, come risultato prevedibile della guerra totale, portata avanti da tutti i governi di turno, fino ad ottenere lo scontro tra chi, in altre epoche, aveva condiviso la rivendicazione di istanze storiche sotto principi politici comuni.
In questo contesto è avvenuto il falso cambiamento di regime con la presunta alternanza nel potere simulato dalla classe politica, che mantiene intatta l’organizzazione, la struttura e la presenza sul territorio del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) nelle comunità del Chiapas, riproducendo vizi, corruttele e mantenendo nell’impunità le situazioni che esigono giustizia, che risultano utili per lo scontro con chi si oppone a mercanteggiare il territorio, come richiedono le attuali riforme strutturali in Messico, che approfondiscono ed accelerano il saccheggio del territorio a danno delle comunità.

L’uso della povertà come strumento di manipolazione
In Chiapas, anche i livelli di povertà estrema, emarginazione e oblio sono stati il veicolo del governo statale e federale per accelerare la cooptazione e la divisione comunitaria, come indicato nei piani militari per combattere l’insurrezione in Chiapas e così sottrarre possibili alleati al progetto politico zapatista per l’autonomia e la vita dei popoli indigeni.
La più visibile e reclamizzata di queste operazioni è stata realizzata il 21 gennaio 2013 nel municipio di Las Margaritas, uno dei territori emblematici del bastione zapatista nel 1994; in questo scenario il Presidente Enrique Peña Nieto, accanto al Governatore del Chiapas, Manuel Velasco Coello, ha lanciato il programma “Crociata Nazionale Contro la Fame”, uno dei tanti palliativi che lucrano sulla povertà ed alimentano la dipendenza delle popolazioni affinché persista il servilismo incondizionato.
Il programma ha già mostrato uno degli obiettivi politici, servendo per riposizionare le Forze Armate del Messico nella “zona grigia”(1), così definita per essere considerata un possibile territorio di espansione dell’insurrezione, e per generare cooptazione tra i popoli indigeni in resistenza.
All’interno della Crociata Nazionale Contro la Fame, con l’installazione dei Comitati Comunitari si è creata una struttura che ha impattato direttamente nella divisione comunitaria, soprattutto nelle zone di influenza zapatista, beneficiando nei fatti i soliti gruppi clientelari, cosa che non risolve minimamente le ancestrali domande di sovranità alimentare.
Così, l’obiettivo principale dei programmi di dipendenza dal governo è annullare la costruzione di alternative civili, garantendo la continuità della povertà, truccando gli standard di sviluppo nel marco del rispetto e garanzia dei diritti umani, cercando inoltre di nascondere le condizioni di milioni di vittime delle politiche governative.
Il suo obiettivo non è soddisfare né risolvere le cause di fondo, bensì persistere nelle fallimentari politiche populiste che sono utili per scopi elettorali, di manipolazione e controllo sociale.
In Chiapas i programmi governativi sono serviti come strumento di contrainsurgencia contro le comunità in resistenza, in particolare quelle che lottano per l’autonomia. A dimostrazione di ciò, basta leggere Luis H. Álvarez, ex titolare della Commissione per il Dialogo e la Pace in Chiapas nel governo di Vicente Fox (2000-2006) e Presidente della Commissione Nazionale per lo Sviluppo dei Popoli Indigeni (CDI) nel governo di Felipe Calderón (2006-2012), che nella sua autobiografia “Corazón Indígena” racconta le sue riunioni con presunte Basi di Appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (BAEZLN) in diverse comunità del Chiapas. (2)
Un’altra persona all’interno del potere municiaple coinvolta nel fomentare la contrainsurgencia è Florinda Santiz, attualmente consigliere per il Partito Azione Nazionale (PAN), incaricata dal 2004 di promuovere progetti nella zona della Realidad. È stata alleata di Luis H. Álvarez ed uno dei suoi obiettivi si inserisce nella strategia di cooptazione dei leader dell’EZLN. Come egli stesso ammette relativamente all’inadempimento degli Accordi di San Andrés “il governo federale sembrava scommettere che il semplice trascorrere del tempo portasse al logoramento dell’EZLN.” (3)

La contrainsurgencia in Chiapas

In questi ultimi 21 anni di Conflitto Armato Interno, in Chiapas attualmente le strategie sono focalizzate nella guerra a largo spettro, una guerra ad impatto psicosociale dove i governi impiegano ogni mezzo per occultare le problematiche reali che il popolo organizzato denuncia. È la guerra nascosta per un verso e, per un altro verso, aperta contro il “nemico interno”. Forma un fronte comune intergovernativo con il pretesto di combattere gruppi criminali, come il narcotraffico, permesso e fomentato con il coinvolgimento diretto di funzionari del governo messicano fin dagli anni ’80 ed oggi inseriti nelle strutture dei governi, municipali, statali e federale.
La strategia è mettere insieme tutte le problematiche apparenti e reali con le espressioni di dissenso e resistenza sociale per sconfiggere il dissenso ed avere una popolazione sottomessa agli interessi dell’élite dei poteri di fatto, politici ed economici. Lo scopo è creare le condizioni per l’implementazione di uno Stato repressivo che si costituisce come Stato criminale. Dove la struttura poliziesco-militare serve a reprimere le persone, organizzazioni, comunità, tra altri, che protestano ed esigono giustizia. L’azione repressiva serve a mantenerli al margine, in riga, controllati, in un contesto di guerra di sterminio contro l’umanità, dal centro e dalla periferia del sistema, nella logica della lotta al crimine organizzato o al terrorismo, con i conseguenti danni collaterali. Tutto questo permette di “amministrare” i conflitti, minimizzarli caratterizzandoli come “intercomunitari”, “religiosi” per saccheggiare i territori. In fondo si tratta di sconfiggere le azioni di resistenza contro le politiche e gli interessi dei poteri neoliberali.

La CIOAC e la contrainsurgencia
Lo scrittore e giornalista messicano Luis Hernández Navarro, a proposito della Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos, segnala:
Nel 1994 si verificò un profondo processo di decomposizione all’interno dell’organizzazione. La sollevazione dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ne provocò la spaccatura. Molti si unirono alle file dei ribelli. Buona parte dei dirigenti diventarono funzionali al governo. L’organizzazione abbandonò i suoi antichi ideali e si trasformò in un apparato rurale clientelare e corporativo, dedito a negoziare progetti governativi e cercare posizioni politiche. (4)
In Chiapas, la CIOAC si è più volte spaccata; tra le sue fazioni si possono ricordare:
Histórica, Democrática, Independiente, Nueva Fuerza, Autónoma Región Quinta Norte Zoque-Tzotzil.
La maggioranza di questi gruppi hanno rappresentanti nei governi municipali e nel governo dello stato; la CIOAC-Histórica (H) “vinse” le amministrative a Las Margaritas nel 2001 con l’aiuto dei partiti ed ha governato per altri tre mandati.
I conflitti dovuti a interessi politici nell’ambito statale e municipale tra le diverse fazioni della CIOAC per occupare cariche politiche, hanno causato fatti violenti con l’uso di armi da fuoco ed armi bianche, sfociati in atti di: tortura, minacce, persecuzione, privazioni arbitrarie della libertà, anche contro membri di altre organizzazioni.
Il 14 febbraio 2014, la CIOAC-H annunciò in Chiapas la formazione di gruppi di autodifesa (5) con l’obiettivo di garantire la sicurezza e l’integrità della sua organizzazione e dei suoi dirigenti. Dopo questo annuncio, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba) ha registrato l’azione paramilitare contro le BAEZLN della JBG della Realidad che ha avuto come conseguenza l’esecuzione extragiudiziale di José Luis Solís López (Maestro Zapatista Galeano).

La contrainsurgencia nel territorio zapatista della Realidad
Solo in questi ultimi anni nel territorio della JBG della Realidad, il Frayba ha documentato diversi eventi dove la contrainsurgencia del governo messicano, insieme ad agenti non statali, tenta di distruggere il progetto di autonomia delle comunità zapatiste. Di seguito riportiamo alcuni di questi fatti:
Agli inizi di gennaio 2014, durante l’avvio del corso della Escuelita “La libertà secondo le e gli zapatisti”, un camion viene sequestrato dagli affiliati ai partiti della comunità della Realidad, col pretesto che stava estraendo ghiaia senza il consenso dell’ejido; quindi le BAEZLN optano per lasciare la ghiaia all’entrata della comunità.
Il 3 marzo, due unità dei trasporti autonomi Las Margaritas-San Quintin, vengono sequestrate nel capoluogo dalle autorità della città con il pretesto di non aver rispettato il nuovo regolamento urbano.
Il 16 marzo, membri della CIOAC-H, fermano un camioncino Nissan appartenente alla JBG della Realidad usato in quel momento dalle BAEZLN per una campagna di salute presso le comunità zapatiste e non zapatiste nella regione.
Il 16 settembre, dopo l’esecuzione extragiudiziale del Maestro Zapatista Galeano, un BAEZLN riceve minacce di morte con una lettera infilata sotto la porta di casa nell’ejido della Realidad.
[…] no te podemos hablar pero por este medio te decimos cuidate. Ya sabemos que te estas llevando toda esta gente por mal camino para que nos peliemos mas ya no queremos mas sangre ni mas muerte pero si asi lo quieren se los damos. Cuidate ya sabemos quien te estas dando toda la pinche información con ese pinche chaparro que sale les esta llevando a la muerte ya date cuenta. Ya sabemos como familiar te estas pasando mas pendejo que como ese que ya le llevo. Por este paso te tocara igual. Ya sabemos que nos estan prohibiendo todo quieren mandar pero ni lo piensen. Ya sabemos que no nos quieren dar la luz por vos pendejo. Por eso cuidate ya sabemos donde trabajas donde caminas y que te estan protegiendo esas bolas de verga que dicen ser buen gobierno pero para nosotros nos bale berga. Ojalá que esto lo leas muchas veces para que te des cuenta. Señor Comisariado y todo tu componiente. (Sic)
Da luglio del 2014 al mese di maggio del 2015, membri delle Brigate Civili di Osservazione (6) hanno registrato azioni militari nel territorio della JBG, consistenti in incursioni di convogli di camion, hummer, jeep e squadre motorizzate e di elementi dell’Esercito messicano in unità formate da quattro a 30 persone. Inoltre, sorvoli radenti di aerei da turismo ed elicotteri dai quali fotografano e filmano persone e installazioni. Questa recrudescenza della contrainsurgencia si è resa visibile con la presenza dell’Esercito messicano; presenza che avviene nel contesto dell’esecuzione extragiudiziale del Maestro Zapatista Galeano, della solidarietà nazionale ed internazionale e dell’annuncio del Comando Generale dell’EZLN che avrebbe indagato su quanto successo il 2 maggio 2014.
Dai fatti riportati nei paragrafi precedenti, è evidente che le azioni di provocazione sono quotidiane, cercano lo scontro e sono inserite in una guerra integrale di logoramento avviata nello scenario dell’evento del 2 maggio 2014, perpetrato da membri della CIOAC-H, del Partito Verde Ecologista del Messico (PVEM), del PAN, quando hanno aggredito le BAEZLN nella comunità della Realidad uccidendo in forma extragiudiziale il Maestro Zapatista Galeano della Escuelita “La Libertà secondo le e gli zapatisti”; ferendo altre 14 persone (due da proiettili), distruggendo la scuola e la clinica autonoma e danneggiato i veicoli. Situazione che evidenzia una nuova tappa della guerra irregolare.

Atti di violenza contro altri attori nella regione
Il 1° dicembre 2013, Rosario Aguilar Pérez originario della comunità San Francisco El Naranjo, municipio ufficiale di Las Margaritas, è stato torturato e privato arbitrariamente della libertà dalle autorità dell’ejido San Carlos Veracruz, con l’accusa di aver trasportato nel suo veicolo una persona BAEZLN sulla strada che collega gli ejidos San Carlos Veracruz e San Francisco El Naranjo. Questa detenzione è avvenuta a seguito di “accordi comunitari” dell’ejido San Carlos Veracruz che proibiscono il trasporto e/o trasferimento di qualsiasi persona BAEZLN sulla strada sopracitata. Per riavere la libertà, il 2 dicembre 2013 Rosario ha pagato 30 mila pesos e le autorità hanno rubato una motocicletta di sua proprietà. A tutt’oggi il caso è impunito.
Il 10 febbraio 2014, è stato privato arbitrariamente della libertà Mauricio Aguilar García, di 19 anni, figlio di Rosario Aguilar Pérez, dalle autorità di San Francisco El Naranjo, per il divieto di passaggio dall’ejido San Carlos Veracruz. Il suo delitto, secondo le autorità, è stato guidare il veicolo in cui viaggiava suo padre Rosario.
Nei fatti sopra descritti, era coinvolto Gaudencio Jiménez Jiménez, che lavora nel Municipio di Las Margaritas come coordinatore del programma Microregiones, e la cui presenza è stata segnalata alla Realidad dalla JBG “Hacia la Esperanza” durante i fatti del 2 maggio 2014. È la persona che è stata segnalata come principale responsabile e fomentatore delle privazioni arbitrarie della libertà di abitanti degli ejidos San Carlos Veracruz e San Francisco El Naranjo, sulla base di accordi che violano i Diritti Umani. Inoltre, questo personaggio è legato alla Coordinadora de Organizaciones Democráticas del Estado de Chiapas (CODECH), come gestore ed autorizzatore dei progetti governativi nella regione di Las Margaritas, in complicità con Manuel de Jesús Culebro Gordillo, Presidente Municipale di Las Margaritas e presidente della CODECH, che beneficia direttamente la CIOAC-H delle risorse dei progetti. La CODECH si propone di rafforzare il PVEM e la fondazione Tierra Verde en Chiapas.
Il 6 novembre, Gaudencio Jiménez Jiménez ha aggredito e minacciato Marco Antonio Jiménez Pérez, abitante dell’ejido San Carlos Veracruz, per aver espresso la sua opposizione agli accordi presi nella comunità rispetto alla proibizione di libero transito per le BAEZLN.
Il 23 febbraio 2015, 50 membri della CIOAC-H dell’ejido Miguel Hidalgo, tra loro anche autorità ejidales, sono entrati a Primero de Agosto con armi di grosso calibro, hanno circondato le case ed hanno provocato lo sgombero forzato di 56 persone indigeni tojolabal che ora sono accampati a tre chilometri dalla strada Las Margaritas Nuevo Momón, alla deviazione per Monte Cristo Viejo, municipio di Las Margaritas. (7)

Sintesi dell’aggressione e dell’esecuzione extragiudiziale del Maestro Zapatista Galeano
Giovedì 1° maggio 2014 nell’ejido La Realidad, nella sede del Caracol 1, alle ore 11:00 era iniziato un incontro tra due membri della CIOAC-H, Alfredo Cruz, Segretario dei Trasporti e Roberto Alfaro, Segretario personale, e membri della JBG, alla presenza di due persone di questo Centro dei Diritti Umani in qualità di osservatori.
Scopo dell’incontro era trovare una soluzione al sequestro del veicolo Nissan appartenente alla JBG, trattenuto nella casa ejidale della Realidad dal 16 marzo, giorno in cui era stato bloccato da elementi della CIOAC-H dell’ejido della Realidad, capeggiati da Javier López Rodríguez, Commissario Ejidal; Carmelino Rodríguez Jiménez, Agente Municipale; appoggiati da militanti del PVEM e del PAN.
In questa riunione, la JBG sosteneva con la commissione della CIOAC-H che, come dirigenti dell’organizzazione, cercassero soluzioni pacifiche a questo problema. La commissione della CIOAC-H concordò che per procedere verso una soluzione, era necessario che un membro della CIOAC-H (Alfredo Cruz) andasse a parlare con le autorità ufficiali e con i membri della sua organizzazione dell’ejido della Realidad per cercare una soluzione al sequestro del veicolo. Al suo ritorno, Alfredo informò di non essere giunto a nessun accordo.
Data la complessità e riconoscendo la responsabilità della CIOAC-H, il Professor Roberto Alfaro chiese ad Alfredo Cruz di andare a parlare con Luis Hernández, dirigente della CIOAC-H, per informarlo della situazione presente nell’ejido La Realidad, ed esortarlo a giungere ad accordi con gli abitanti ed i membri della sua organizzazione che permettessero una soluzione in armonia. Per questo, si decise di proseguire in “riunione permanente” fino a risoluzione del problema, sempre con la presenza costante di due membri di questo Centro dei Diritti Umani in qualità di osservatori, e restando in comunicazione con la dirigenza della CIOAC-H e del Frayba, allo scopo di garantire trasparenza, equità e condizioni di sicurezza per il dialogo in corso.
I fatti del 2 maggio 2014 segnano un evento trascendentale nel contesto del Conflitto Armato Interno in Chiapas, che consiste nell’inclusione nella guerra del governo messicano contro l’EZLN, di altri attori che originariamente propugnavano la lotta campesina per il diritto alla terra. Ora i membri della CIOAC-H sono parte dello scenario di guerra, creano un gruppo armato di “autodifesa”, permesso, fomentato e rafforzato dalle strutture del governo municipale, con Manuel de Jesús Culebro Gordillo, sindaco e leader della CODECH, organizzazione che nel marzo del 2014 è entrata formalmente nelle file del PVEM attraverso la fondazione Tierra Verde A.C., organizzazione politica guidata dall’allora da poco Segretario di Governo dello Stato del Chiapas, Eduardo Ramírez Aguilar. Tutti loro sono diventati attori utili nella guerra contrainsurgente.
L’imboscata nel territorio della JBG della Realidad contro le BAEZLN, ha avuto come conseguenza l’esecuzione extragiudiziale del Maestro Zapatista Galeano. 
Durante l’aggressione sono state distrutte con accanimento la Clinica e la Scuola Autonoma, azioni che intendono minare l’autonomia zapatista nella sua costruzione di un altro sistema sociale e politico diverso dal decadente sistema neoliberale.
Bisogna segnalare che il Maestro Zapatista Galeano era già stato minacciato in precedenza dal Commissario Ejidale, Javier López Rodríguez, che militava nel PVEM; dall’Agente Municipale Carmelino Rodríguez Jiménez; dal Segretario del Commissario Ejidale, Edmundo López Moreno; e da Jaime Rodríguez Gómez, Eduardo Sántiz Sántiz e Álvaro Sántiz Rodríguez, membri della CIOAC-H.
Inoltre la CIOAC-H è parte operativa del governo municipale di Las Margaritas, controlla le risorse della federazione e del municipio e compie impunemente aggressioni, sgomberi forzati ed omicidi nella regione. (8)
Secondo le testimonianze documentate e corroborate da membri del Frayba presenti il 2 maggio del 2014, il primo fatto si è svolto all’entrata dell’ejido La Realidad, con l’imboscata da parte di un gruppo di 140 persone contro 68 BAEZLN che stavano tornando dai lavori collettivi nel Caracol 1. Qui le BAEZLN sono state ferite da colpi d’arma da fuoco, machete, pietre e bastoni; tre veicoli sono stati danneggiati: un camioncino Ford Ranger modello 2000, una Chevrolet modello 1985 ed un camion di tre tonnellate modello 2002.
Nel secondo fatto, testimoni hanno riferito che un gruppo di BAEZLN erano accorsi ad aiutare i compagni aggrediti e lì c’è stata la seconda aggressione con armi, bastoni e pietre, in questa imboscata è avvenuta la privazione arbitraria della libertà, tortura ed esecuzione extragiudiziale del Maestro Zapatista Galeano, pestato brutalmente oltre ad essere stato colpito da tre pallottole calibro .22, una alla gamba destra, una al petto ed una alla nuca, segno evidente di una esecuzione. Il corpo presentava diversi colpi di bastonate sulla schiena, in testa ed un fendente di machete in bocca.
Per l’esecuzione extragiudiziale del Maestro Zapatista Galeano, era stata avviata l’indagine preliminare N. 84/IN17/2014, inviata al Tribunale Secondo Penale Distretto Giudiziario di Tuxtla Gutiérrez, che apriva la procedura penale N. 123/2014. Il 25 maggio 2014 sono stati arrestati Carmelino Rodríguez Jiménez, Agente Municipale di La Realidad e Javier López Rodríguez, Presidente del Commissariato Ejidale della Realidad, fino ad ora gli unici due in carcere a El Amate (CERSS No. 14).
Altre sei persone coinvolte nell’indagine sono ancora latitanti.
Il 9 aprile 2015, il Giudice Sesto di Distretto con sede a Tuxtla Gutiérrez, ha respinto il Ricorso N.632/2014 presentato da Luis Hernández Cruz (alias Benito) e José Antonio Vázquez Hernández (alias el Camarón), leader della CIOAC-H, contro i mandati di cattura.

Conclusioni
Sulla base della situazione documentata, questo Centro dei Diritti Umani ritiene che il governo messicano è responsabile dell’esecuzione extragiudiziale, delle aggressioni e persecuzione della BAEZLN, e identifica come responsabili diretti i membri della CIOAC-H capeggiata da Luis Hernández Cruz e José Antonio Vázquez Hernández, autorità dell’ejido La Realidad e membri del PVEM e PAN, in complicità con Gaudencio Jiménez Jiménez, Florinda Santiz, e Manuel di Jesús Culebro Gordillo, funzionari pubblici dell’amministrazione municipale di Las Margaritas.
Denunciamo inoltre i seguenti funzionari di governo coinvolti nella politica di contrainsurgencia: Enrique Peña Nieto, titolare del governo federale, comandante in capo delle Forze Armate che perseguitano l’EZLN, che implementa progetti sociali che generano divisione, dipendenza ed atomizzano le comunità ed i popoli in Chiapas; Manuel Velasco Coello, governatore del Chiapas ed operatore politico dei programmi federali per l’azione di contrainsurgencia e protettore e finanziatore di organizzazioni come la CIOAC-H.
Di conseguenza, questo Centro dei Diritti Umani ritiene che il governo del Messico è responsabile:
Per il suo concorso, a diversi livelli di responsabilità e partecipazione, in azioni repressive manifestate nella violenza di Stato contro le BAEZLN.
Per la sua partecipazione diretta e indiretta, per azione e per omissione, nella commissione di crimini di lesa umanità, che si concretizzano nelle seguenti violazioni dei diritti umani: esecuzione extragiudiziale; sgombero forzato; privazione arbitraria della libertà, tortura, persecuzione per motivi politici ed etnici di un gruppo o collettività con identità propria, lesioni gravi all’integrità fisica e psicologica di popoli ed organizzazioni che lottano per la propria autonomia.
Per mancare al suo dovere di promuovere, rispettare, proteggere e garantire i diritti umani, prevenire, indagare, punire e riparare alle violazioni; e per mantenere una situazione di impunità strutturale.
In Chiapas il governo del Messico con le sue istituzioni violenta il diritto alla vita, alla sicurezza ed all’integrità della persona, alla Libera Determinazione espressa nell’Autonomia dei Popoli, basata e fondata su strumenti di stretta osservanza per lo Stato messicano come: gli Accordi di San Andrés, il Trattato no. 169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni. Così come la Convenzione Americana sui Diritti Umani del 1969 ed i Patti: Diritti Civili e Politici; e Diritti Economici Sociali e Culturali del 1966 e rispettivi protocolli aggiuntivi.
Questa azione di contrainsurgencia è in stretta relazione con gli interessi del controllo del territorio e lede i diritti collettivi alla terra, al territorio, alle risorse naturali, all’autogoverno, all’autonomia ed alla libera determinazione.
*********
1) Bellinhausen, Herman. La actual etapa contrainsurgente inicia en Las Margaritas con la Cruzada Contra el Hambre. Jornada. http://www.jornada.unam.mx/2014/05/24/politica/016n1pol
2) H. Álvarez, Luis. Corazón indígena. Fondo de Cultura Económica. 2012. México.
3) Ibídem
4) Hernández Navarro, Luis. Hermanos en Armas. Policías Comunitarias y Autodefensa. Para leer en libertad A.C. México., p. 49
5) Declaración de la CIOAC Región III Fronteriza a las Organizaciones Indígenas. Boletín CIOAC marcha Chiapas. 14 de febrero 2014. URL disponible en: http://issuu.com/ust-mnci/docs/boletin_cioac_marcha_chiapas_14_de_
6) Frayba. Ejército mexicano hostiga a la Junta de Buen Gobierno Zapatista de la Realidad. Boletín No 7. 10 de marzo de 2015. Chiapas, México. URL disponible en: http://frayba.org.mx/archivo/boletines/150311_boletin_07_incursiones_militares.pdf
7) Frayba. Familias desplazadas del poblado Primero de Agosto en condiciones precarias. Acción urgente No. 1, 06 de abril de 2015. Chiapas, México. URL disponible en: http://frayba.org.mx/archivo/acciones_urgentes/150306_au01_actualizacion_primero_agosto.pdf
8) Frayba. Boletín 16. Agresión a Bases del EZLN en sede de la Junta de Buen Gobierno de La Realidad. 5 de mayo 2014, Chiapas, México. URL disponible en: http://www.frayba.org.mx/archivo/boletines/140505_boletin_16_agresiones_jbg.pdf

Testo originale

Traduzione a cura del Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!