domenica 21 ottobre 2018

Messico - Dichiarazione II Assemblea Nazionale CNI-CIG-EZLN

DICHIARAZIONE DELLA SECONDA ASSEMBLEA NAZIONALE DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO-CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO

Alle Reti di Appoggio al Consiglio Indigeno di Governo

Alla Sexta Nazionale e Internazionale

Ai popoli del Messico e del mondo

Sorelle, fratelli:

Dalla Seconda Assemblea Plenaria del Congresso Nazionale Indigeno e Consiglio Indigeno di Governo, svoltasi dall’11 al 14 ottobre presso il CIDECI-UNITIERRA, San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, ci rivolgiamo rispettosamente alle compagne e compagni che formano le Reti di Appoggio al CIG, alle comunità indigene di questo paese e del mondo per guardarci, consultarci ed intraprendere nuovi passi per la costruzione del nuovo mondo che necessitiamo.

Lo diciamo con urgenza, perché noi che siamo popoli originari, nella nostra lotta contro la profonda malattia causata dal capitalismo, tessiamo la vita, perché è la consegna che abbiamo ricevuto dai nostri antenati. Questo, per noi, significa costruire la vita e farla crescere in ogni angolo con la speranza che investa sulla memoria e sui tempi a venire. Ci intessiamo collettivamente come popolo ed in questa azione ci intessiamo anche come persone.

Siamo reti nei nostri luoghi in cui cerchiamo collettivamente di avere una sola parola che sia lo specchio della nostra madre terra, del suo battito e della sua vita. Siamo reti di reti nelle nostre comunità e regioni che sono collettivi di collettivi, dove troviamo un sola parola altra, che tra i nostri ascoltiamo con attenzione perché continua ad essere ciò che abbiamo deciso liberamente di essere, questa è la nostra lotta permanente e per questo la rispettiamo e onoriamo, rendendola il nostro governo, non solo adesso ma sempre, perché dalle nostre differenze sorge l’accordo collettivo. Ovvero, dal nostro essere differenti sorgiamo come uno solo, come i popoli che siamo ed è per questo che onoriamo anche le nostre differenze.

Così, quando per accordo del Quinto Congresso Nazionale Indigeno abbiamo deciso di formare il Consiglio Indigeno di Governo, non è stato vacillando, né pretendendo che tutti fossero come noi, né volendo dire agli altri che cosa fare, ma per dire al mondo che non è vero che il governo debba esistere per distruggere, ma per costruire. Non è vero che il governo debba servirsi, ma servire. Deve essere lo specchio di quello che siamo quando sogniamo per decidere il nostro destino, e non la menzogna che ci soppianta per dire, in nome nostro, che vuole vedere morto tutto ciò che gli sta intorno.

Ciò che tessiamo lo chiamiamo organizzazione ed è il territorio che difendiamo, è la lingua che parliamo e ci rifiutiamo di perdere, è l’identità che non dimentichiamo e che rendiamo grande con la lotta. Ma tutto questo è anche quello che i padroni del denaro vogliono distruggere e trasformare in altro denaro, trasformarlo in merci con lo sfruttamento, con la povertà, la malattia e con la morte di molti altri milioni di persone che non sono dei nostri popoli e che vivono nelle città e nelle campagne. Cioè, non è neppure vero che la morte, la repressione, la predazione e il disprezzo siano riservati solo a noi popoli originari.

Per questo, esercitare l’autonomia con le nostre forme ancestrali di camminare domandando è l’unica porta per continuare a fare della vita la nostra strada irrinunciabile, perché al di fuori tutto si è regolato per appoggiare il terrore e il profitto dei potenti. In questo contesto, benché la nostra libera determinazione sia riconosciuta nelle sue leggi viziate, non c’è modo che si fermi, o almeno che si freni l’accumulazione capitalista basata sul nostro sterminio. Questo sarà possibile solo quando si smantellerà la proprietà, la finca, il campo di concentramento o il cimitero, tutto quello in cui hanno trasformato il nostro paese e il nostro mondo.

Il Consiglio Indigeno di Governo è la forma di onorare le nostre differenze per trovare qui la parola nella quale ci rispecchiamo e che sia un governo vero. L’altro, quello che sopra chiamano Stato Messicano, è solo una menzogna per imporre, reprimere ed occultare la morte che oramai trabocca rendendo evidente l’inganno. Ovvero, non sono altro che una banda di ladri che finge di essere istituzione di destra o di sinistra. In ogni caso, portano con sé la guerra e per quanto la mascherino, ormai deborda anche per loro, perché il padrone è il padrone.

venerdì 19 ottobre 2018

Nicaragua - Denuncia urgente dell'Articolazione Femminista del Nicaragua

Denuncia urgente dell'Articolazione Femminista del Nicaragua

Le femministe nicaraguensi condanniamo l'escalation di repressione del regime di Ortega e Murillo. 


La mattina del 14 ottobre, quando decine di persone cominciavano a concentrarsi per dare inizio alla manifestazione civica "Uniti per la libertà", centinaia di poliziotti hanno attaccato i manifestanti e arrestato arbitrariamente oltre 38 persone, senza alcun ordine di cattura e motivazione e facendo un uso smisurato della forza.
Tra le decine di persone arrestate dalla polizia ci sono le nostre compagne dell'Articolazione Femminista del Nicaragua: Marlen Ausiliatrice Chow Cruz e Deysi Tamara Dávila Rivas, oltre alle compagne: Suyen Barahona Cuan, Ana Margarita Vijil Gurdián, Ana Lucía Álvarez Vijil, Alba Luz Aragón Dávila, Marcela Martínez Guzmán, María Alejandra Machado Blandón, Sandra Patricia Cuadra Murillo, Silvia Castillo Salaverry, Nena Gisela Morales, Geisel Solís, María Dolores Monge Aguilar, Sofia Gabriela Velásquez González e María de los Ángeles Gutiérrez.

Con la stessa forza denunciamo che la nostra compagna Haydee Isabel Castillo Flores è stata arrestata all'aeroporto mentre si imbarcava su un aereo e finora non è stata fornita nessuna informazione circa la sua posizione. Lottie Cunningham, che era sullo stesso volo, è stata  arrestata 
temporaneamente mentre stava facendo delle foto dell'arresto di Haydée.
Entrambe dovevano partecipare ad una riunione a Washington (USA) della CIDH. Sia Lottie che Haydee sono sotto la tutela della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH).

martedì 16 ottobre 2018

Messico - Italia - Dicembre 2018 - Brigata Sanitaria nel Caracol de La Garrucha


A dicembre 2018 torneremo in Chiapas per sostenere la Salute Autonoma nella zona del Caracol de La Garrucha all’interno di "Juntos para el derecho a la salud", attraverso il sostegno alla strutturazione di un Laboratorio d’analisi in ogni Municipio della zona. 

Vieni con noi, sostieni l’autonomia zapatista. 

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Sembra ieri che siamo tornati dal Messico e già stiamo pensando a quando ritorneremo in dicembre, sarà per il fatto che ormai pioggia e freddo iniziano a fare capolinea nelle nostre giornate, sarà, e forse è questo il motivo vero, che il nostro impegno verso le comunità zapatiste non ammette soste e non ci possiamo permettere di non continuare a pensare come sostenere e rafforzare quel complesso di attività che gli zapatisti e noi con loro chiamiamo Autonomia.

A dir la verità aspettavamo che dalle montagne del sud est messicano ci arrivassero alcune informazioni che nell’ultimo incontro di agosto scorso avevamo concordato con la Junta de Buon Gobierno del Caracol 3 de La Garrucha.

Sono ormai due anni pieni che a scadenza quasi semestrale ci incontriamo con le autorità del Caracol e i promotori di salute, con loro abbiamo stilato un piano di lavoro che sta avendo i suoi frutti e che vogliamo condividere con tutt*.

Due anni fa ci siamo presi l’impegno di sostenere l’Autonomia zapatista nell’area della Salute ed in particolare rimettere in funzione, riattrezzare e mantenere il laboratorio di analisi del Municipio Francico Villa. Insieme a questo abbiamo dato una mano per la formazione di nuovi promotori in grado di fare le analisi di base che i mezzi e le strutture esistenti potevano garantire.

Dopo quattro delegazioni, a cui hanno partecipato studenti di medicina, dottori/e, chirurghi e professionisti di laboratorio di analisi cliniche, oltre a solidal* senza esperienze in campo sanitario, ora siamo ad una fase di consolidamento ed espansione del progetto “Juntos para el derecho a la salud”.

Insieme alla JBG è stato fatto un rilevamento dello stato dell’arte in cui sono i quattro Municipi che compongono la zona Selva Tzeltal rispetto ad attrezzature e strutture per i laboratori di analisi.

Dalla ricognizione fatta dal 13 al 17 di settembre 2018 dai Promotori di salute è emerso che nei quattro Municipi che compongono la zona de La Garrucha mancano alcuni apparecchiature mentre altre hanno bisogno di riparazioni e/o manutenzione.
Non è molta roba, è l’attrezzatura minima che, però, può dare la possibilità di evitare che le persone, per farsi un analisi del sangue o delle urine, siano costrette a farsi decine di chilometri su strade non sempre agevoli e su mezzi di trasporto non sempre comodi. Sono quelle analisi minime che permettono di prevenire e curare sul nascere malattie e infezioni che potrebbero essere più dannose se non individuate in tempo.

Alcuni Municipi hanno bisogno veramente di poco:

domenica 14 ottobre 2018

Crisi climatica - Ci restano 12 anni prima di cambiamenti irreversibili: usiamoli bene

Non ha mezzi termini l’ultima dichiarazione del Panel delle Nazioni unite sul riscaldamento globale, che si è riunito la scorsa settimana in Corea del Sud.

La cosiddetta "soglia di non ritorno", ovvero cambiamenti in tutto l’ecosistema totalmente irreversibili, non è di 2 gradi d’aumento della temperatura, come si diceva quando è stato firmato l’Accordo di Parigi, ma di 1,5 gradi.

In poche parole se non fermiamo ora l’aumento della temperatura nel 2040 non ci sarà più possibilità di tornare indietro.

Ma quali sono le proposte uscite dall'incontro in Corea?
Taglio delle emissioni e rimozione della CO2 dall’atmosfera.
Peccato che sotto la denominazione rimozione della CO2 ci sono tutte le pratiche contestate dai movimenti per la giustizia climatica tra cui la cattura ed il conseguente stoccaggio dell’anidride carbonica
Il Carbon storage fa parte delle false soluzioni proposte dalla geo-ingegneria, ovvero l’utilizzo di tecnologie invasive per l’ambiente, l’atmosfera e lo spazio, proposte come soluzioni al cambio climatico, che in realtà vanno ad aumentare i problemi e a devastare ulteriormente gli equilibri naturali. 

Il Carbon storage, peraltro ancora non sperimentato, consiste nell'immagazzinare sotto terra, sotto gli oceani (e perché non sulla luna o sugli asteroidi...!), il CO2 stoccato.

Non serve uno scienziato per capire che le soluzioni proposte, dal carbon storage al mercato dei crediti di carbonio, allo sbiancamento delle nuvole fino al creare lo scudo nello spazio per fermare i raggi del sole, sono peggiori dello stesso problema.

False soluzioni che peraltro vanno bene a tutti perché rappresentano una nuova frontiera di investimenti e non comportano un cambio radicale del sistema produttivo.

Il cosiddetto PLAN B (ovvero usare la geo-ingegneria al posto del PLAN A cioè il cambio di paradigma produttivo) piace all’America di Trump, che nega il riscaldamento globale, ed anche alla Cina, India ed altri paesi dei BRICS, sempre pronti a recriminare sul fatto che far scendere le emissioni devono essere per primi i paesi di vecchia industrializzazione.


Non ci sono scorciatoie per fermare il cambio climatico serve una sterzata poderosa che diminuisca le emissioni attraverso i cambiamenti nella produzione di energia, attraverso l’agricoltura di prossimità e non l’agro-business ed attraverso nuove forme di mobilità.

La cosa pericolosa, come denunciato da molte reti ed associazioni ambientaliste, è che utilizzando l’emergenza climatica invece di intraprendere una profonda strada di cambiamenti si preferisca il PLAN B: ovvero la geo-ingegneria. 

Di seguito vi proponiamo il manifesto elaborato contro la geo-ingegneria da numerose realtà, perché qui in Italia se ne parla davvero troppo poco ed invece sono scelte che riguardano tutti noi, soprattutto le generazioni future.

Stop immediato alla geo-ingegneria del clima.

Richiesto da 110 organizzazioni di società civile e movimenti popolari

Comunicato stampa collettivo di ETC Group, Rete ambientale indigena, Friends of the Earth International, La Via Campesina, Climate Justice Alliance e BiofuelWatch.


In un Manifesto sostenuto da un’ampia coalizione, pubblicato il 4 ottobre 2018, 23 organizzazioni internazionali, sei destinatari del "premio Nobel alternativo" e 87 organizzazioni nazionali di cinque continenti hanno chiesto di interrompere la sperimentazione e di abbandonare le scelte politiche relative all'utilizzo della geo-ingegneria per far fronte al cambio climatico. Tra i firmatari segnaliamo, tra gli altri, movimenti indigeni, contadini e reti per la giustizia climatica e la difesa dell’ambiente.

lunedì 8 ottobre 2018

Messico - Invito a "Il cinema impossibile"

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

Commissione Sexta dell’EZLN

Messico
Ottobre 2018

Alle persone, gruppi, collettivi ed organizzazioni della Sexta nazionale ed internazionale:
Alle reti di appoggio al Consiglio Indigeno di Governo:
A chi ha passione, vizio od ossessione per il cinema:

CONSIDERATO CHE:

Primo e unico:


IL CINEMA IMPOSSIBILE.
(Apertura: il serpente ti offre la mela)

Stai camminando senza meta. Non sai esattamente dove stai andando e, chiaramente, verso che cosa. Dietro è rimasta la strada percorsa alla base del muro che si sgretola, burlandosi a suo modo, del cartellone deteriorato della felice Famiglia Felice. Ed è ormai lontano anche il monumentale stadio con il suo impertinente punto interrogativo: “chi comanda?”. Ma, adesso non sai dove diavolo ti trovi e pensi che forse sia meglio tornare indietro… ma non sai nemmeno dove e, chiaramente, verso che cosa; quindi ti fermi, ma solo per un momento perché una bambina ti prende per mano e ti sollecita: “muoviti o faremo tardi al cinema”. Non ti dà il tempo di accettare oppure no, perché ti trovi già di fronte ad un cartellone che, con molti colori, dichiara: “Adulti solo accompagnati da un bambino“. Ma qualcuno ha cancellato un bambino ed ha messo “una bambina“. Ed un’altra mano anonima ha cancellato una bambina ed ha scritto “unoa bambinoa“. 
Qualcun altro ha annullato unoa bambinoa ed ha aggiunto “qui, questo non ha importanza“.

Un essere col passamontagna ti ferma, ma la bambina chiarisce al volto nascosto: “è con me“. L’incappucciato ti fa passare. Una discesa parzialmente ricoperta di cemento. 
Pozzanghere. Pietre. Fango. Ai lati, diverse casette di legno con i tetti di lamiera. La nebbia è molto fitta cosicché i semplici edifici appaiono e scompaiono ad ogni passo in un viavai di “fade in” e “fade out“. Ma tu continui a non sapere dove stai andando. L’ambiente è come quello di un vecchio film di mistero… o dell’orrore.

Le insegne su diverse capanne sono… come dire?… sconcertanti. Su una, per esempio, tra la nebbia che si potrebbe ben confondere con quella londinese, si legge “The Lodger” e più sotto “room service, fornito personalmente da Norman Bates” e la foto di un giovanotto sgraziato che potrebbe essere Antonhy Perkins, se questo non fosse impossibile.

A questo punto non sai più se sei nelle montagne del sudest messicano o nel quartiere di Whitechapel ed allora ti chiedi se invece di portarti al cinema, la bambina non ti stia portando nella cucina del gastronomo e dottore Hannibal Lecter.

Devi stare calmo, dici a te stesso.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!