giovedì 1 gennaio 2009

Sport sotto l'assedio

Comunicato dalla Palestina
Non c'è niente da vedere, nessuno da incontrare. Con queste parole, Israele sancisce il divieto ssoluto di entrare a Gaza, dal check-point...

Ultima giornata
A qualche centinaia di metri dalla porta di Damasco si trova il centro La torre del Fenicottero, un centro giovanile subito dentro le mura di Gerusalemme, nel quartiere arabo della città vecchia, gestito da......

Sesta giornata
La carovana di Sport sotto l’Assedio si ritrova al centro Ibdaa. I tre gruppi si riuniscono: ed è uno scambio continuo....

Quinta giornata
Questa mattina il gruppo A della carovana dal paesino di Jayyous si è spostata a Tulkarem, pochi km più a nord, per incontrare gli studenti.....

Report del workshop di musica

Quarta giornata
Il gruppo C - che da lunedì tiene le sue attività all’interno del campo profughi di Deheishe - si è recato in visita alla città di Hebron.......

Per oggi il programma prevedeva il trasferimento al valico di Eretz per tentare l'ingresso a Gaza, ma visto il diniego dell'autorità........

Terza giornata
Oggi stiamo girando per i territori intorno alla città di Nablus, vicino alle montagne al confine con il Libano; molti i campi di addestramento dell’esercito ....

Seconda giornata
Era previsto che il gruppo di Jayyus si recasse al valico Heretz per tentare di entrare a Gaza.....

Donne sotto l'assedio potrebbe essere ribattezzata così questa seconda giornata della Carovana, caratterizzata dall’incontro con associazioni....

Comincia il secondo giorno della carovana, che si è divisa in tre gruppi distinti.I ragazzi della carovana sono stati ospitati per la notte...

Prima giornata
Ci siamo svegliati, dopo la prima notte, nel campo profughi di Dheisheh, dopo aver dormito in due strutture molto accoglienti. Tra baci e abbracci....

La prima giornata della carovana di Sport sotto l’assedio nei territori palestinesi è carica di emozioni e di avvenimenti....
Comunicato dalla Palestina
Non c'è niente da vedere, nessuno da incontrare. Con queste parole, Israele sancisce il divieto ssoluto di entrare a Gaza, dal check-point...

Ultima giornata
A qualche centinaia di metri dalla porta di Damasco si trova il centro La torre del Fenicottero, un centro giovanile subito dentro le mura di Gerusalemme, nel quartiere arabo della città vecchia, gestito da......

Sesta giornata
La carovana di Sport sotto l’Assedio si ritrova al centro Ibdaa. I tre gruppi si riuniscono: ed è uno scambio continuo....

Quinta giornata
Questa mattina il gruppo A della carovana dal paesino di Jayyous si è spostata a Tulkarem, pochi km più a nord, per incontrare gli studenti.....
Report del workshop di musica

Quarta giornata
Il gruppo C - che da lunedì tiene le sue attività all’interno del campo profughi di Deheishe - si è recato in visita alla città di Hebron.......

Per oggi il programma prevedeva il trasferimento al valico di Eretz per tentare l'ingresso a Gaza, ma visto il diniego dell'autorità........

Terza giornata
Oggi stiamo girando per i territori intorno alla città di Nablus, vicino alle montagne al confine con il Libano; molti i campi di addestramento dell’esercito ....

Seconda giornata
Era previsto che il gruppo di Jayyus si recasse al valico Heretz per tentare di entrare a Gaza.....
Donne sotto l'assedio potrebbe essere ribattezzata così questa seconda giornata della Carovana, caratterizzata dall’incontro con associazioni....
Comincia il secondo giorno della carovana, che si è divisa in tre gruppi distinti.I ragazzi della carovana sono stati ospitati per la notte...

Prima giornata
Ci siamo svegliati, dopo la prima notte, nel campo profughi di Dheisheh, dopo aver dormito in due strutture molto accoglienti. Tra baci e abbracci....
La prima giornata della carovana di Sport sotto l’assedio nei territori palestinesi è carica di emozioni e di avvenimenti..

4 LUGLIO: GIORNATA DELL'INDIPENDENZA DI VICENZA

Appello: alla vigilia del G8, tutte/i a Vicenza
Alla vigilia del G8 e dell'arrivo in Italia di Obama i No Dal Molin invitano tutte e tutti a Vicenza per liberare il Dal Molin dalla nuova base di guerra

Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo [...]un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione.
[Incipit alla Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America]
Vogliamo essere indipendenti nel costruire il futuro del nostro territorio; vogliamo che quest'ultimo sia sensibile alle opinioni di gran parte dell'umanità che rifiuta e, troppo spesso, subisce la guerra come strumento di controllo e oppressione. Vogliamo costruire l'Altrocomune come pratica di autogestione e autonomia dei cittadini, fondandolo sulla disobbedienza alle imposizioni e sulle pratiche condivise; vogliamo riprenderci la nostra terra come luogo del vivere bene collettivo e non come oggetto di scambio tra governi. Dall'8 al 10 luglio, alla Maddalena, si terrà il vertice del G8; in un'isola volutamente scelta perché inaccessibile a ogni voce di dissenso, capi di stato e di governo si riuniranno per decidere le sorti del nostro futuro, senza di noi. Tra essi, ci sarà il Presidente statunitense Obama: come si giustificano le sue promesse sulla fine dell'arroganza militare statunitense quando a Vicenza fa base la guerra al Dal Molin? La vicenda vicentina rappresenta, da questo punto di vista, una delle tante contraddizioni nella politica estera statunitense che promette legalità, rispetto e trasparenza, ma pratica illegalità, sopruso e imposizione. Come annunciato da importanti esponenti dell'amministrazione nordamericana, il Dal Molin sarà oggetto di discussione del summit al G8, non per restituire la democrazia a coloro a cui è stata negata, bensì come oggetto di accordo segreto e scambio tra governi per la ridefinizione, a partire da Africom, della presenza militare statunitense in Italia. Vicenza, patrimonio Unesco, è assoggettata alle servitù militari; la città che ha espresso la propria netta opposizione e ha ricevuto per questo la solidarietà di ogni angolo d'Italia, ha visto il bavaglio stringersi sulla sua bocca: palesi illegalità progettuali hanno accompagnato il tentativo di "sradicare alla radice il dissenso locale" prima impedendo alla città di esprimersi, poi perseguendo centinaia di cittadini con condanne pecuniarie e procedimenti penali. Ma Vicenza è anche uno dei tanti luoghi di costruzione di quel mondo che non accetta il diktat di quanti, riuniti per pochi giorni nelle regge imperiali, vorrebbero scrivere a tavolino la nostra storia. Quello del movimento vicentino non è un romanzo romantico e triste; le donne e gli uomini di questa città vogliono riscrivere la storia reale, stracciando le pagine su cui politici e militari hanno già disegnato il suo futuro di asservimento e tacita accettazione. Il 4 luglio, giornata in cui gli statunitensi festeggiano la propria indipendenza dall'impero britannico, vogliamo decretare la nostra indipendenza dall'impero militare statunitense, liberando la terra dalla presenza di una nuova base di guerra. Nei tre anni di mobilitazione trascorsi abbiamo imparato che un sol giorno non cambierà le sorti della nostra città; ma sappiamo anche che la strada che abbiamo davanti non può che portarci a nuove sfide: per questo, alla vigilia del vertice del G8 e dell'arrivo in Italia di Obama, chiediamo alle donne e agli uomini che vogliono opporsi alla militarizzazione e alla guerra di tornare nelle strade di Vicenza e iniziare a costruire, dal basso e collettivamente, l'indipendenza dell'Altrocomune, ovvero un territorio libero e inospitale alla presenza militare perché vissuto e realizzato da un arcobaleno di diversità che, nel costruire un mondo di pace, liberano il territorio dalle servitù militari e dalle devastazione ambientale.
4 luglio 2009 a Vicenza, restituiamo il Dal Molin ai cittadini
Indipendenza, dignità, partecipazione: la terra si ribella alle basi di guerra.
Per informazioni e adesioni:comunicazione@nodalmolin.it www.nodalmolin.it
P.S. proprio nei momenti in cui diffondiamo l'appello è stata diffusa la notizia di un possibile spostamento del G8 all'Aquila.

Un anno di autogestione e socialita’

2 maggio 2009: musica, sport e socialità per festeggiare un’anno di autogestione in difesa dei diritti di tutti, degli spazi sociali, per la vivibilità e la socialità dei nostri quartieri.
La macchina della paura, le ronde, le aggressioni vigliacche, la propaganda della figura dell’immigrato come nemico pubblico numero uno, come causa dei nostri mali, servono solo a nascondere i veri responsabili della crisi. In un periodo in cui si criminalizzano le differenze, dove il ‘diverso’ diventa un avversario da battere, vogliamo trasformare l’avversario in qualcuno da capire, da conoscere senza preconcetti con cui confrontarsi e condividere, a partire da un campo di calcio, la crescita, la vita. Riteniamo che si debba partire proprio dai più piccoli per trasmettergli l’amore e la passione per la cultura, facendoli crescere in un ambiente aperto alle idee, alle differenze, alle esperienze, senza barriere e preclusioni, senza pregiudizi. Inoltre proprio in questa giornata l’esperienza di autogestione, portata avanti dal comitato cittadino del parco San Gennaro, compie un anno e per questo vogliamo festeggiare quello che da un anno siamo riusciti a far diventare il parco : uno spazio sociale di svago, socialità e di discussione, che opera sull’intero territorio aprendosi a 360 gradi ai problemi e ai bisogni dell’intero quartiere. Perchè crediamo ancora che un’altra “Sanità” sia possibile…..

Comitato Parco San Gennaro - Spazio Sociale “R. Parisi”

Programma della giornata:
Mattina ore 12: inizio torneo di calcetto antirazzista, partecipano squadre dei bambini del : Rione San Gennaro dei Poveri, della comunità cingalese, di Castelvolturno e del Centro Storico
Pomeriggio ore 17 :
Assemblea - discussione sull’attuale clima di intolleranza, paura e razzismo che si sta alimentando in quest’ultimo periodo nel nostro paese, quindi gli strumenti e le modalità per arginare questo fenomeno attraverso lo sport quale forma di integrazione socio-culturale e il ruolo degli spazi sociali e dei comitati cittadini all’interno del territorio locale.
Sera ore 20:
Concerto – Spettacolo con: Carlo Faiello - knef crew – Bidonvillarik – Valerio Jovine – Piero Palumbo - Fortuna – Marilena – E’ Zezi

Palestina - Crimini di guerra a Gaza, Israele sta bombardando la striscia assediata. 200 morti e centinaia di feriti.

27 dicembre 2008
Gaza - Infopal
206 morti e 750 feriti: questo è il bilancio attuale degli attacchi aerei israeliani in corso contro la Striscia di Gaza.
Ore 19. Continuano gli attacchi aerei israeliani. Il primo, avvenuto in contemporanea contro circa 30 "obiettivi" palestinesi, ha provocato quasi 200 morti e circa 340 feriti. Fonti ospedaliere spiegano che la maggior parte dei cadaveri e dei feriti è giunta a pezzi. Molti sono ancora sotto le macerie degli edifici abbattuti.
Tra gli obiettivi del "terrorismo" palestinese, come ha raccontato la propaganda mediatica israeliana, ripresa acriticamente dai nostri mezzi di informazione, c’è anche il reparto infantile di un ospedale di Gaza. Dunque, è stata una strage dei bambini. Gli obitori traboccano di salme e gli ospedali non sanno più dove e come curare i feriti.
Il portavoce della polizia di Gaza, Islam Shahwan, ha dichiarato che gli attacchi hanno distrutto la maggior parte del quartier generale.
La resistenza. Le fazioni della resistenza hanno risposto al fuoco israeliano sganciando razzi contro Israele: uno ha ucciso un uomo e ferito altre cinque persone a Netivot. Altri razzi sono caduti su Ashkelon e Kiryat Gat.
"Gaza, zona militare". Da parte sua, il ministro della guerra, Ehud Barak, ha definito la Striscia di Gaza assediata e affamata e i suoi 1,5 milioni di abitanti, "zona militare speciale".
La risposta di Hamas. Dopo il feroce attacco israeliano contro la Striscia, Hamas ha ordinato alle brigate Al-Qassam di rispondere "con ogni mezzo".
Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, ha chiesto una rappresaglia massiccia e una ripresa delle operazioni contro Israele.
.................
Striscia di Gaza, ore 12,30. L’aviazione da guerra israeliana sta bombardando diverse sedi delle forze di sicurezza palestinesi a Gaza. E’ un vero massacro! Sul terreno ci sono già 200 morti e centinaia di feriti, ma il bilancio è destinato a salire tragicamente.
Le ambulanze stanno accorrendo sul luoghi dei bombardamenti (circa 30 attacchi contemporanei) per soccorrere i feriti e portare via i cadaveri.
Ci sono decine di cadaveri di membri della polizia sparsi per terra, a seguito del bombardamento delle postazioni 17, Tawam, la sede delle forze preventive, Ansar, la direzione civile, al-Safina, la sede dei passaporti. Sono state bombardate tutte le sedi amministrative e politiche della Striscia di Gaza. Ucciso anche il capo generale della polizia di Gaza, il colonello Tawfiq Jaber.
Fonti mediche hanno riferito che ci sono centinaia di feriti.
Gli aerei da guerra israeliani continuano a sorvolare lo spazio della Striscia di Gaza.
Stato criminale. E’ una vera guerra: gli attacchi aerei stanno colpendo il nord, il sud e il centro della Striscia. Israele ha scelto il momento opportuno per bombardare: l’ora di uscita dei bambini dalle scuole. E’ una tragedia immensa.
I nostri giornali e le nostre tv, le cui direzioni hanno perso completamente il senso della dignità professionale, ci stanno raccontando che ad essere bombardate sono le basi dei "terroristi". Non è così! Sono i civili, i bambini, la dirigenza delle forze dell’ordine, dell’amministrazione pubblica, a essere colpiti.
La propaganda mediatica italiana filo-sionista ha iniziato già da qualche settimana a prepararci alla ineluttabilità di questa guerra a senso unico, vera carneficina di biblica memoria, dando la colpa a Hamas e ai razzetti Qassam, quando la verità è un’altra: Israele ha bisogno di queste stragi di innocenti in funzione elettorale. Hamas era disposta alla tregua a patto di far fermare gli attacchi israeliani mai sospesi, nonostante il cosiddetto "cessate il fuoco" siglato a giugno, e di far riaprire i valichi per far entrare i rifornimenti alimentari e il carburante, necessari alla sopravvivenza di 1,5 milioni di persone.
Questo i nostri sempre più indecenti giornali e tg non ce lo hanno raccontato.
Siamo di fronte alla morte dell’informazione, al Grande Fratello che manipola le menti e le coscienze.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!