domenica 9 gennaio 2011

Sudan - L’ultimatum di Turabi


Sudan - Donnedi Antonella Napoli

A poche ore dal referendum che potrebbe sancire la scissione del meridione del Sudan, il maggiore partito di opposizione, il Popular Congress Party di Hassan al Turabi, lancia un ultimatum al presidente sudanese Omar al Bashir: se non si avvieranno le riforme e non si proporrà un esecutivo di transizione che rappresenti la maggioranza vera del Paese, il Pcp farà di tutto per rovesciare il governo. L’annuncio delle intenzioni del fronte politico di minoranza è stato affidato proprio all’islamista fondatore del Popular Congress Party, da molti indicato quale ispiratore del Justice equaliment movement, il più importante gruppo ribelle che si contrappone con le armi a Khartoum.

Messico - False notizie e nuove provocazioni contro gli zapatisti


EzlnIl primo gennaio è cominciata la diffusione, su alcuni giornali nazionali ed internazionali, partendo dall'Agenzia di Stampa EFE, di una nota nella quale si dice che "un integrante delle forze insorgenti dell'EZLN" attribuiva, mediante un comunicato, il sequestro di  Diego Fernández de Cevallos (NdT - influente uomo politico messicano è stato rapito nell'estate 2010 e rilasciato il 20 dicembre dopo un pagamento di un riscattio di cui non si conosce l'entità) all'EZLN.
Nella nota confusa diffusa dall'agenzia spagnola si accusava anche diversi collettivi dell'Otra Campaña di essere compartecipi di questo sequestro riferendosi a varie pagine elettroniche e comunicati vecchi, di libera circolazione, a disposizione di tutti in rete, come siti dove trovare prove per questa accusa contro gli zapatisti.
Alla posta della nostra pagina web è arrivato questo "comunicato" completo, così come è arrivato agli altri mezzi di comunicazione che lo hanno pubblicato e hanno scritto le loro note. Sarebbe bastata anche una lettura superficiale per capire che è impossibile che il comunicato sia in relazione con l'EZLN.

Palestina - Manifesto dei giovani di Gaza


Giovani gazaUna firma collettiva, un'identità comune e soffocata, lancia un grido di dolore nello spazio libero del web

"Vaffanculo Hamas. Vaffanculo Israele. Vaffanculo Fatah. Vaffanculo Onu. Vaffanculo Unrwa. Vaffanculo Usa! Noi, i giovani di Gaza, siamo stufi di Israele, di Hamas, dell'occupazione, delle violazioni dei diritti umani e dell'indifferenza della comunità internazionale! Vogliamo urlare per rompere il muro di silenzio, ingiustizia e indifferenza, come gli F16 israeliani rompono il muro del suono; vogliamo urlare con tutta la forza delle nostre anime per sfogare l'immensa frustrazione che ci consuma per la situazione del cazzo in cui viviamo; siamo come pidocchi stretti tra due unghie, viviamo un incubo dentro un incubo, dove non c'è spazio né per la speranza né per la libertà. Ci siamo rotti i coglioni di rimanere imbrigliati in questa guerra politica; ci siamo rotti i coglioni delle notti nere come il carbone con gli aerei che sorvolano le nostre case; siamo stomacati dall'uccisione di contadini innocenti nella buffer zone, colpevoli solo di stare lavorando le loro terre; ci siamo rotti i coglioni degli uomini barbuti che se ne vanno in giro con le loro armi abusando del loro potere, picchiando o incarcerando i giovani colpevoli solo di manifestare per ciò in cui credono; ci siamo rotti i coglioni del muro della vergogna che ci separa dal resto del nostro Paese tenendoci ingabbiati in un pezzo di terra grande quanto un francobollo; e ci siamo rotti i coglioni di chi ci dipinge come terroristi, fanatici fatti in casa con le bombe in tasca e il maligno negli occhi; abbiamo le palle piene dell'indifferenza da parte della comunità internazionale, i cosiddetti esperti in esprimere sconcerto e stilare risoluzioni, ma codardi nel mettere in pratica qualsiasi cosa su cui si trovino d'accordo; ci siamo rotti i coglioni di vivere una vita di merda, imprigionati dagli israeliani, picchiati da Hamas e completamente ignorati dal resto del mondo.

sabato 1 gennaio 2011








L'agenda delle giornate di COP 16 a Cancún







 

Uniti contro la crisi - Seminario Meeting


Verso lo sciopero del 28 gennaio

L’arroganza con cui i poteri forti del sistema della crisi attaccano diritti, democrazia e qualità della vita, pongono con urgenza la questione dell’elaborazione collettiva di un programma sociale condiviso attorno al quale disegnare un’alternativa possibile a ciò che ci è imposto dall’alto con violenza e ricatto. All’individualismo proprietario su cui si basa la società dell’esclusione e della diseguaglianza sostenuta da dispositivi autoritari e ingiusti, si contrappone la pratica del comune. E’ con questo spirito che uniticontrolacrisi invita tutti e tutte all’appuntamento di Marghera, per dare nuova forza alle lotte che ci aspettano e che hanno bisogno di una nuova elaborazione politica, per una nuova idea di società per cui battersi tutti insieme. 
Sabato 22 gennaio – ore 10.00 Sala Hanger
Assemblea Plenaria
Apertura dei lavori, relazioni introduttive ai workshop
Ore 14.00 Break
Ore15.00 – Inizio dei workshop
Sala hangar - Workshop 1: "Democrazia e saperi come bene comune: verso gli Stati Generali della conoscenza"
Le mobilitazioni studentesche anti-Gelmini, le lotte dei precari della scuola e dell'università, le iniziative di lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo hanno progressivamente allargato i confini di una rivolta dell’intelligenza sociale nel suo complesso contro una gestione padronale e governativa della crisi che, nel nostro Paese, ha scelto la linea del disinvestimento nel campo della formazione, della ricerca, della produzione culturale. In positivo, i conflitti degli ultimi mesi indicano come proprio questi soggetti sociali – in stretta connessione con tutti i soggetti del lavoro vivo – siano diventati protagonisti di una battaglia che pone la condivisione del sapere, la sua socializzazione, la cooperazione costruita intorno ad esso, al cuore dei processi di liberazione di tutti e di ciascuno.
Sala open space - workshop 2: "Democrazia e beni comuni: tra crisi ecologica e riconversione produttiva per un nuovo modello di sviluppo"
Anche di fronte all’esito del vertice di Cancun, le molteplici e spesso drammatiche forme, in cui si manifesta la crisi delle condizioni ambientali che hanno fin qui assicurato la sopravvivenza dei viventi sulla terra, non possono essere considerate un tema collaterale o addirittura marginale nella lettura dell’attacco capitalistico e della risposta sociale ad esso. La questione di una radicale conversione ecologica della produzione e dell’economia stessa è inscindibile da quelle della difesa dei diritti fondamentali e da quella della conquista di salari e redditi dignitosi per tutte e tutti. La pratica di una gestione democratica e partecipata dei beni comuni, naturali e artificiali che siano, non può che essere al centro di ogni valida proposta di alternativa sociale all’esistente e dell'apertura di vertenze territoriali per la riconversione.
Sala night park - workshop 3: "Democrazia e Welfare: salario, reddito, redistribuzione della ricchezza"
E’ alle nostre spalle il tempo in cui i più furbi tra i maitre à penser padronali potevano permettersi di contrapporre strumentalmente l’allargamento degli “ammortizzatori sociali” alla crescente platea del lavoro “atipico”, ai “privilegi dei garantiti” delle tradizionali forme del lavoro fordista. Il gioco oggi è scoperto e la crisi ne riduce ulteriormente i margini di manovra. Nessuno è più garantito, ammesso che mai lo sia stato, di fronte alla portata dell’attacco ai diritti. I confini tra condizione di lavoro e di non lavoro sono assottigliati, fin quasi a sparire. La posta in gioco dello scontro è la disponibilità totale e assoluta, nel tempo e nello spazio, della forza lavoro, e in questo il lavoro migrante e la sua condizione di privazione di diritti è paradigmatico. Salario diretto e salario indiretto, continuità e indipendenza del reddito, cornice formale e strumenti di implementazione sostanziale dei diritti sociali, nuovi diritti di cittadinanza, sono i termini di questo stesso decisivo conflitto, tutti da ricomprendere e rideterminare da parte dei molteplici soggetti del lavoro vivo, dominato e sfruttato.
Ore 20.00 cena
Ore 21.00 Sala hangar - Forum: "Strumenti della comunicazione per affrontare la crisi: le sinergie per una comunicazione “comune”
Partecipano: Loop , Il Manifesto, Global, Alternative per il socialismo, Carta, Dynamo, Liberazione, Alfabeta, MicroMega, Radio popolare Roma,
Ore 21.00 sala Open Live
Video contributi su crisi globale, finanziarizzazione, nuova composizione sociale, Cina, Stati Uniti, Europa
Domenica 23 gennaio ore 10.00 SALA HANGAR
Assemblea Plenaria: "Democrazie e diritti: le prospettive di una lotta comune"
Relazioni sui workshop, interventi finali, comunicazioni sulla giornata di sciopero del 28 gennaio e appuntamenti futuri.
I lavori saranno trasmessi in diretta video sul sito: www.globalproject.info
Per info ed accoglienza: meeting2011@globalproject.info

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!