venerdì 18 marzo 2011

Italia - No al Nucleare - Conferenza stampa nazionale del Comitato Vota Sì per fermare il nucleare


No nucleare Questa mattina si è svolta a Roma la conferenza stampa di presentazione della campagna del "Comitato Vota SI per fermare il nucleare", formato da oltre 60 associazioni

Ascolta il resoconto di Luca Tornatore, astrofisico - Associazione Ya Basta Italia 


E' stata una conferenza stampa molto lunga perchè è evidente che la cronaca impone di problematizzare ulteriormente la questione del nucleare. Tragicamente abbiamo la possibilità, anche mediatica, di essere umani.
Quello che i nuclearisti in questi giorni stanno facendo è dire: "Non bisogna essere emotivi".
Noi rispondiamo "Ma come? Le emozioni sono ciò che distinguono gli esseri umani dai vampiri! Come fai a dire che non devi essere emotivo di fronte a migliaia e migliaia di persone che rischiano la vita, che devono essere evacuate, di fronte ad un rischio la cui entità non è ancora stata stabilita, che sta crescendo e che rischia di essere una catastrofe nucleare?"
L'emozione è esattamente quello che permette di fare delle scelte umane.
Nel confronto puramente tecnico - seppur importantissimo perchè il nucleare rimane tecnicamente insensato e dannoso - c'è sempre il tranello che la scelta sembra sostanzialmente neutra rispetto alla realtà in cui poi va ad inserirsi, in cui va ad agire.
Questo è proprio il caso in cui non è così.

Il nucleare? Non è una tecnologia sicura!

Parla l’ingegnere Alex Sorokin: «I reattori non si spengono, il problema è il calore di decadimento. E' questo il tallone d’Achille delle centrali quando saltano i sistemi».
No al nucleare - Giappone 4


Alex Sorokin, ingegnere nucleare, russo, ha lavorato per decenni dentro le centrali nucleari e da giorni analizza le informazioni che arrivano dal Giappone producendo previsioni che finora si sono dimostrate drammaticamente accurate.
D. Dott. Sorokin qual’è, secondo le informazioni in suo possesso, la situazione nella centrale nucleare di Fukushima?
Ci sono un numero di reattori con il nocciolo parzialmente fuso per mancanza del liquido di raffredamento.
D. Perchè manca il liquido di raffreddamento?

Italia - Acqua o nucleare, la logica è la stessa

di Ugo Mattei
dal manifesto del 18 marzo 2011
Sovente ripetiamo che per poter essere difesi i beni comuni devono essere riconosciuti come tali e che per riconoscerli occorre praticare il pensiero critico. Per esempio, tutti diamo per scontato che la terra sia ferma perché è proprio la terraferma ad averci garantito la possibilità di sviluppare il nostro modello di vita stanziale. La sismicità è rimossa dalla collettività, ma chi ha responsabilità di governo del bene comune «territorio» deve necessariamente tenerne conto. Male gestisce i beni comuni chi miri al profitto o alla concentrazione del potere, ed è per questo che essi devono essere governati in modo partecipato e diffuso da quanti ne assorbono i benefici e ne subiscono i costi. In questo modo, i beni comuni non rispondono alla logica della produzione ma, guardando alla sostenibilità di lungo periodo (ossia anche all' interesse delle generazioni future) devono rispondere alla logica della riproduzione: la logica eco-logica che è qualitativa e non quantitativa.
Chi mira al profitto e alla concentrazione del potere investe in modo sostanziale nell'occultamento dei beni comuni, proprio perché profitto privato e potere politico si soddisfano entrambi nel loro saccheggio. È interesse convergente tanto del potere economico quanto di quello politico, che ne è sempre più servo, indebolirne le difese democratiche (come per esempio il referendum). I beni comuni divengono molto più facilmente riconoscibili quando posti a rischio letale e la loro emersione pubblica ne facilita enormemente la difesa. In questi momenti , il potere mette in campo, disordinatamente, ogni possibile tattica per occultare la verità.

lunedì 14 marzo 2011

Sulle guerre - Scambio epistolare tra Luis Villoro ed il Subcomandante Marcos su Etica e Politica


ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

MESSICO
Gennaio-Febbraio 2011

Per: Don Luis Villoro.
Da: Subcomandante Insurgente Marcos.


Dottore, La saluto.
Speriamo davvero che stia meglio in salute e che accolga queste righe non solo come uno scambio di idee, ma anche come un abbraccio affettuoso da noi tutti.
La ringraziamo per aver accettato di partecipare a questo scambio epistolare. Speriamo che da questo sorgano riflessioni che ci aiutino, qua e là, a tentare di comprendere il calendario che patisce la nostra geografia, il nostro Messico.
Mi permetta di iniziare con una specie di bozza. Si tratta di idee, frammentarie come la nostra realtà, che possono seguire una loro strada indipendente o intrecciarsi (l’immagine migliore che ho trovato per “disegnare” il nostro processo di riflessione teorica), e che sono il prodotto della nostra inquietudine per quanto sta attualmente accadendo in Messico e nel mondo.
E qui iniziano questi veloci appunti su alcuni temi, tutti loro in relazione con l’etica e la politica. O piuttosto su quello che noi riusciamo a percepire (e a patire) di loro, e sulle resistenze in generale, e la nostra resistenza in particolare. Come c’è d’aspettarsi, in questi appunti regneranno la schematicità e la riduzione, ma credo che bastino a tracciare una o molte linee di discussione, di dialogo, di riflessione critica.
E si tratta proprio di questo, che la parola vada e venga, scavalcando posti di blocco e pattugliamenti militari e di polizia, del nostro da qua fino al Suo là, anche se poi accada che la parola se ne vada da altre parti e non importa se qualcuno la raccoglie e la rilancia (è per questo che sono fatte le parole e le idee).
Sebbene il tema su cui ci siamo accordati sia Politica ed Etica, forse è necessaria qualche deviazione, o meglio, avvicinamenti da punti apparentemente distanti.
E, dato che si tratta di riflessioni teoriche, bisognerà iniziare dalla realtà, quello che gli investigatori chiamano “i fatti”.
In “Scandalo in Boemia“, di Arthur Conan Doyle, il detective Sherlock Holmes dice al suo amico, il Dottor Watson: “È un errore capitale teorizzare prima di avere dati. Senza rendersi conto, uno comincia a deformare i fatti affinché si adattino alle teorie, invece di adattare le teorie ai fatti“.
Potremmo cominciare dunque da una descrizione, affrettata e incompleta, di quello che la realtà ci presenta nella stessa forma, cioè, senza anestesia alcuna, e ricavare alcuni dati. Qualcosa come cercare di ricostruire non solo i fatti ma la forma con la quale prendiamo conoscenza di essi.
E la prima cosa che appare nella realtà del nostro calendario e geografia è una vecchia conoscenza dei popoli originari del Messico: La Guerra.

Italia - ACQUA, FUOCO, ARIA E TERRA: UNITI PER DIFENDERE I BENI COMUNI

Il prossimo sabato 26 marzo si svolgerà a Roma la manifestazione “Vota sì ai referendum per l’acqua bene comune - Sì per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni, dei diritti, della democrazia.”, lanciata dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, ad un anno di distanza dal corteo che, con oltre duecentomila partecipanti, rivelò nei fatti l’esistenza nel nostro Paese di una diffusa sensibilità e disponibilità a mobilitarsi su questi temi.
Da allora oltre un milione e quattrocentomila cittadine e cittadini hanno sottoscritto i quesiti referendari per sottrarre alla privatizzazione la gestione del servizio idrico ed eliminare da essa la logica del profitto. Nonostante i tentativi del Governo Berlusconi di limitare la partecipazione popolare, entro il prossimo 15 giugno i referendum saranno sottoposti al voto e la vittoria dei SI’ rappresenterebbe una straordinaria occasione per segnare una vera e propria inversione di tendenza rispetto a tre decenni di politiche neoliberiste che, su scala globale e nazionale, sono le principali reponsabili dell’attuale crisi ambientale, economica e sociale.
Invitiamo a partecipare in tante e tanti a questa manifestazione.
Lo facciamo, pronunciando chiara e forte la parola ACQUA, perché proprio la battaglia affinché l’acqua sia considerata e riconosciuta come bene comune, diritto universale della persona umana e quindi gestita in forma pubblica e partecipata dalle comunità locali, ha aperto la strada in questi ultimi anni ad una rinnovata centralità dell’idea di beni comuni, siano essi disponibili in natura o prodotti della cooperazione umana, esauribili o rinnovabili, della loro difesa e della loro condivisione, come terreno cruciale di conflitto nella ricerca di alternative sociali e politiche alla crisi attuale e alla sua gestione di parte capitalistica.
Lo facciamo, pronunciando chiara e forte la parola FUOCO,

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!