giovedì 9 gennaio 2020

Messico - Convocazione alle giornate in difesa del territorio e della Madre Terra “SAMIR SOMOS TODAS Y TODOS”

CONVOCAZIONE
ALLE GIORNATE IN DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA
“SAMIR SOMOS TODAS Y TODOS”

SORELLE E FRATELLI DEI POPOLI DEL MESSICO E DEL MONDO:

PRIMO – Oggi più che mai il capitalismo cresce sulla guerra e la depredazione di tutte le forme di vita. I malgoverni e le grandi imprese capitaliste, ognuna di queste con nome e cognome, vogliono rendere invisibili le nostre lotte in difesa del territorio e della madre terra, normalizzando perfino l’assassinio dei nostri fratelli che li difendono. Oggi, spezzano il nostro cuore collettivo gli omicidi di:
Samir Flores Soberanes del popolo nahua di Amilcingo, Morelos
Julián Cortés Flores, del popolo mephaa della Casa de Justicia di San Luis Acatlán, Guerrero.
Ignacio Pérez Girón, del popolo tzotzil del municipio di Aldama, Chiapas.
José Lucio Bartolo Faustino, Modesto Verales Sebastián, Bartolo Hilario Morales, e Isaías Xanteco Ahuejote del popolo nahua organizzato nel Concejo Indígena y Popular de Guerrero – Emiliano Zapata (CIPOG – EZ).
Juan Monroy e José Luis Rosales, del popolo nahua d Ayotitlán, Jalisco.
Feliciano Corona Cirino, del popolo nahua di Santa María Ostula, Michoacán.
Josué Bernardo Marcial Campo, noto anche come TíoBad, del popolo popoluca di Veracruz.

I nostri compagni sono stati assassinati per essersi opposti alla guerra con la quale il malgoverno vuole appropriarsi delle nostre terre, monti ed acque, per consolidare la depredazione che minaccia l’esistenza dell’umanità.

Ugualmente ci addolora la sparizione forzata di nostro fratello Sergio Rivera Hernández, nahua della Sierra Negra, Puebla, difensore del territorio e della madre terra.

SECONDO – Il capitalismo, nella sua attuale tappa neoliberale, assume forme sempre più mostruose, dichiarando la guerra contro l’umanità e contro la terra, nostra madre. L’attuale sviluppo economico basato su scala planetaria nella predominanza del capitale finanziario che domina popoli, nazioni e continenti interi, poggiato sull’industria militare ed estrattivista, che cresce mediante guerre reali o fittizie, la profusione del crimine organizzato, invasioni e colpi di Stato, nella sua insaziabile logica dell’accumulazione e consumo capitalisti, sta portando ad un cambiamento climatico irreversibile ed un limite che mette in pericolo le condizioni della vita umana sul pianeta.

TERZO – Inoltre, l’attuale sistema, con la sua organizzazione patriarcale ereditata da sistemi e civiltà precedenti ma, approfondita negli ultimi secoli, si esibisce come un violento nemico non solo dell’umanità, ma in particolare delle donne e della nostra madre terra. Cioè, lo sfruttamento e la profonda violenza strutturale verso le donne è propria del capitalismo anche se nata molto prima; la proprietà privata capitalista, base di questo sistema, non si può spiegare né comprendere se non come parte di un sistema patriarcale di dominazione sulle donne e sulla terra.

QUARTO – In Messico, l’accelerazione dell’attività mineraria e dell’estrazione e conduzione di idrocarburi, la creazione della Guardia Nazionale nella logica della Iniciativa Mérida e l’impulso, ad ogi costo, dei grandi megaprogetti (Corridoio Transísmico Salina Cruz-Coatzacoalcos, Treno Maya e Progetto Integrale Morelos, Nuovo aeroporto internazionale di Città del Messico) che vogliono riordinare i territori, le popolazioni e le frontiere di nord e centroamerica in una logica di predazione e sfruttamento capitalista, rendono urgente la difesa della vita umana, la difesa dei territori dei nostri popoli e la difesa della terra in una prospettiva chiaramente anticapitalista ed antipatriarcale. È per tutto questo che:

CONVOCHIAMO I POPOLI DEL MESSICO E DEL MONDO, LE ORGANIZZAZIONI E COLLETTIVI DI LAVORATRICI E LAVORATORI DI CAMPAGNA, MARE E CITTÀ, LE DONNE, STUDENTI, BAMBINI E BAMBINE, ANZIANI ED ANZIANE, RAPPRESENTANTI DELLA DIVERSITÀ SESSUALE

ALLE GIORNATE IN DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA
“SAMIR SOMOS TODAS Y TODOS”

Secondo il seguente calendario:

20 febbraio 2020: Azioni diffuse in Messico e nel Mondo in Difesa del Territorio e della Madre Terra, per la giustizia per le/i nostr@ mort@, nostr@ desaparecid@s, nostr@ prigionier@ e contro i megaprogetti di morte.
21 febbraio 2020: Marcia per la Giustizia Per Nostro Fratello Samir Flores Soberanes, per le/i nostr@ mort@, nostr@ desaparecid@s, nostr@ prigionier@ e in Difesa del Territorio e della Madre Terra. Città del Messico. Punto di partenza: Uffici della Commissione Federale per l’Energia in Avenida Reforma, ore 16:00.

22 febbraio 2020: Assemblea in Difesa del Territorio e della Madre Terra, nel centro della Comunità di Amilcingo, Municipio di Temoac, Stato di Morelos, a partire dalle ore 10:00.

DISTINTAMENTE

7 gennaio 2020

Per la Ricostituzione Integrale dei Nostri Popoli
Mai Più Un Messico Senza Di Noi

ASSEMBLEA DELLA RESISTENZA DI AMILCINGO

CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO/CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

GENTI, COMUNITÀ ORGANIZZAZIONI, COLLETTIVI ED INDIVIDUI PARTECIPANTI AL FORUM IN DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA REALIZZATO NEI GIORNI 21 E 22 DICEMBRE 2019 NEL CARACOL JACINTO CANEK/CIDECI-UNITIERRA, SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIAPAS.

Redes, Organizaciones y Colectivos de Resistencia y Rebeldía adheridos a la Sexta Nacional e Internacional

Tribu Yaqui del Pueblo de Bácum, Sonora

Asamblea de los Pueblos Indígenas del Istmo de Tehuantepec

Proceso de Articulación de la Sierra de Santa Martha, Veracruz

Pueblo Náyeri, Nayarit

Junta de Vecinos en Resistencia Tanque y Américas, Monterrey, Nuevo León

Comunidad de San Lorenzo Azqueltán, Jalisco

Comuneros de Cherán, Michoacán

PROFECTAR, Pueblo Rarámuri de Chihuahua

Un Salto de Vida, Jalisco

Organización de los Doce Pueblos de Tecámac, Estado de México

Coordinadora de Pueblos y Organizaciones del Oriente del Estado de México

Asamblea General de los Pueblos, Barrios, Colonias y Pedregales de Coyoacán, Ciudad de México

Comunidad Coca de Mezcala, Jalisco

Comunidad Indígena Nahua de Zacualpan, Colima

Consejo de Ejidos y Comunidades Opositoras a la Presa La Parota, Gro

Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y el Agua de Morelos, Puebla y Tlaxcala

Ka Kuxtal Muh Meyaj A.C., Pueblo Maya Peninsular, Campeche

Otomies Residentes en la Ciudad de México

Frente Nacional por la Liberación de los Pueblos, Guerrero

Defensores del Rio Metlapanapa, Puebla

Concejo Indígena y Popular de Guerrero-Emiliano Zapata

Consejo Regional Indígena del Cauca (CRIC) Colombia

Asamblea de Defensores del Territorio Maya Muuch Ximbal, Yucatan

Comunidad Indígena de Santa María Ostula

Ejido Tila, Chiapas

Consejo Regional Indígena y Popular de Xpujil, Campeche

Comité de Defensa de los Pueblos Indígenas (CODEDI), Oaxaca

Centro comunitario Raxajal Mayab y Colectivo Autónomo de José María Morelos, Quintana Roo

Comuneros de Cuatro Venados, Oaxaca

ZODEVITE, Chiapas

Consejo Tiyat Tlali de la Sierra Norte de Puebla

Movimiento Agrario Indígena Zapatista (MAIZ), Puebla y Oaxaca

Unión de Organizaciones de la Sierra Juárez (UNOSJO) Oaxaca

Asamblea del Pueblo Chontal, Oaxaca

Comunidad Binnizá de Unión Hidalgo, Oaxaca

Comunidad de Historia Mapuche

Mujeres Mapuche

Mujeres del Pueblo Kurdo

Geocomunes

Mexicali Resiste

UCIZONI, Oaxaca

Tribu Mayo

Consejo Autónomo de la Costa de Chiapas

LA VIDA, Veracruz





Traduzione “Maribel” – Bergamo

lunedì 6 gennaio 2020

Messico - Parole del Subcomandante Insurgente Marcos per annunciare la morte della Comandante Ramona

6 gennaio 2006 – Tonalá-Chiapas
Cine Palacio –  ore 16,15
(versione stenografata)

Bene, compagni e compagne. Voglio chiedervi di ascoltarmi con molta attenzione e vi voglio chiedere rispettosamente il favore di non interrompermi finché non finisco. 


Ciò che stiamo facendo con l’Altra Campagna è perché si ascolti la voce di tutti, per questo è importante che tutti abbiamo pazienza ed ascoltiamo la voce di tutti. 

Nel mio lavoro come portavoce dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale ci sono momenti molto duri, come questo in cui vi devo parlare adesso. Mi hanno appena detto di avvisare… è stato per questo che abbiamo interrotto, che la compagna Comandante Ramona è morta questa mattina. Come tutti voi sapete, non stava male però.... (non udibile)…

Grazie all'appoggio di gente come voi ha potuto superarla e le è stato trapiantato un rene. Oggi, stamattina ha iniziato col vomito, con sangue e diarrea e quando stava andando verso San Cristóbal è morta per la strada.

In questo caso mi è molto difficile parlare, però ciò che posso dire è che il mondo ha perso una donna esemplare. Che il mondo, che il Messico, ha perso una di quelle donne che lottano che gli mancano, e a tutti noi hanno strappato un pezzetto di cuore. Entro pochi minuti si chiuderà il Caracol di Oventic, e andiamo a .....(non udibile) la morte di questa compagna in privato.

Speriamo che i media rispettino ciò e non convertano la su morte in un ....(non udibile). In vista di questo cancelliamo la nostra partecipazione agli atti di oggi e domani, e adesso ritorniamo là per aspettare gli ordini dei compagni, del Comando e del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno. ......(non udibile) Saremo là.

Grazie di essere venuti. Grazie per le vostre parole.
Dovremo continuare. Vedremo quando sarà possibile. 
La Comandante Ramona c’era alla chiusura della Plenaria.
Scusate, quando iniziò la Plenaria ne La Garrucha.
Abbiamo scherzato con lei. Ancora pochi giorni fa l’hanno vista i compagni, il primo di gennaio. Mi mandò un saluto e scherzò ..... (non udibile). 

Però adesso ricordo che quel giorno della Plenaria ci ha dato un ricamo che aveva fatto lei, mentre era convalescente dell’operazione che ha subito quasi dieci anni fa.
Me lo consegnò e mi disse che sperava che l’Altra Campagna fosse come quel ricamo.

Questo è quello che dobbiamo fare. 
Grazie, compagni.
Noi dobbiamo ritirarci.
Scusateci.

sabato 4 gennaio 2020

Messico - Parole del CCRI-CG dell' EZLN nel 26* Anniversario

PAROLE DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO - COMANDO GENERALE DELL’EZLN, PER VOCE DEL SUBCOMANDANTE INSURGENTE MOISÉS, NEL 26°ANNIVERSARIO DALL’INIZIO DELLA GUERRA CONTRO L’OBLIO


31 DICEMBRE 2019.
PRIMO GENNAIO 2020.

BUON POMERIGGIO, GIORNO, SERA E MATTINA A TUTTE, TUTTI E TUTTEI:

COMPAGNE E COMPAGNI BASI DI APPOGGIO ZAPATISTE:

COMPAGNI E COMPAGNE COMANDANTE E COMANDANTI ZAPATISTI:

AUTORITÀ AUTONOME ZAPATISTE:

COMPAGNE E COMPAGNI MILIZIANI, MILIZIANE, INSURGENTE E INSURGENTI:

CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO - CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO:

SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE:

RETI DI RESISTENZA E RIBELLIONE:

SORELLE E FRATELLI DEL MESSICO E DEL MONDO:

TRAMITE LA MIA VOCE PARLA LA VOCE DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE.

CANEK HA DETTO:
IN UN LIBRO HO LETTO CHE AI VECCHI TEMPI I SIGNORI VOLLERO METTERE INSIEME GLI ESERCITI PER DIFENDERE LE TERRE CHE GOVERNAVANO.

PRIMA DI TUTTO CONVOCARONO GLI UOMINI PIÙ CRUDELI PERCHÉ SUPPONEVANO CHE AVESSERO UNA CERTA FAMILIARITÀ CON IL SANGUE; E COSÌ FORMARONO I LORO ESERCITI CON PERSONE PRESE DALLE PRIGIONI E DAI MERCATI.

DOPO POCO SUCCESSE CHE QUANDO QUESTE PERSONE SI RITROVARONO DI FRONTE AL NEMICO, IMPALLIDIRONO E GETTARONO LE ARMI.

PENSARONO DUNQUE AI PIÙ FORTI: AI MURATORI E AI MINATORI.

A LORO DIEDERO ARMATURE E ARMI PESANTI.

IN QUESTO MODO FURONO SPEDITI A LOTTARE.

MA SUCCESSE CHE LA PRESENZA STESSA DELL’AVVERSARIO CONGELÒ LE LORO BRACCIA E ADDORMENTÒ I LORO CUORI.

RICORSERO QUINDI SAGGIAMENTE A QUELLI CHE, SENZA ESSERE PARTICOLARMENTE SANGUINARI NÉ FORTI, AVESSERO CORAGGIO E QUALCOSA DA DIFENDERE LEGITTIMAMENTE: COME AD ESEMPIO LA TERRA CHE LAVORAVANO, LA DONNA CON CUI DORMIVANO E I FIGLI CON CUI AVREBBERO PORTATO AVANTI LA PROPRIA DISCENDENZA.

E FU COSÌ CHE, GIUNTA L’OCCASIONE, QUESTI UOMINI LOTTARONO CON COSÌ TANTA FURIA CHE CACCIARONO I LORO AVVERSARI E FURONO PER SEMPRE LIBERI DA MINACCE E DISCORDIE."

SORELLE, FRATELLI, HERMANOAS:

26 ANNI FA, UN POMERIGGIO COME QUESTO, SIAMO SCESI DALLE NOSTRE MONTAGNE FINO ALLE GRANDI CITTÀ PER SFIDARE IL POTENTE.

NON AVEVAMO NIENT’ALTRO DA PERDERE CHE LA NOSTRA MORTE.

UNA MORTE NOBILE, PERCHÉ MORIVAMO DI MORTE E DI OBLIO.

E DOVEMMO SCEGLIERE.

SCEGLIERE TRA MORIRE COME ANIMALE O MORIRE COME ESSERE UMANI LOTTANDO PER LA VITA.

QUANDO SORSE IL SOLE, QUEL PRIMO GENNAIO AVEVAMO IL FUOCO NELLE MANI.

IL PREPOTENTE CHE AFFRONTAMMO ALLORA È LO STESSO CHE OGGI CI DISPREZZA.

AVEVA UN ALTRO NOME E UN’ALTRA FACCIA, MA ERA ED È LO STESSO DI ADESSO.

SUCCESSE QUEL CHE SUCCESSE E SI APRÌ UNO SPAZIO PER LA PAROLA.

APRIMMO QUINDI IL NOSTRO CUORE A OGNI CUORE FRATELLO E COMPAGNO.

E LA NOSTRA VOCE TROVÒ SOSTEGNO E CONSOLAZIONE IN TUTTI I COLORI DEL MONDO DAL BASSO.

IL PREPOTENTE MISE TRAPPOLE, USÒ ASTUZIE, MENZOGNE E SEGUÌ IL PROPRIO PIANO PER DISTRUGGERCI.

COSÌ COME FA IL PREPOTENTE DI ADESSO.

*-*

MA NOI RESISTEMMO E MANTENEMMO IN ALTO LA BANDIERA DELLA NOSTRA RIBELLIONE.

CON L’AIUTO DI TUTTI I COLORI DEL MONDO INIZIAMMO A METTERE IN PIEDI UN
PROGETTO DI VITA SU QUESTE MONTAGNE, PERSEGUITATI DALLA FORZA E DALLA
FALSITÀ DEL PREPOTENTE, COME ADESSO, CI MANTENEMMO FERMI NELLA COSTRUZIONE DI QUALCOSA DI NUOVO.

ABBIAMO COMMESSO DEGLI ERRORI, NON C’È DUBBIO.

E SICURAMENTE NE COMMETTEREMO ALTRI LUNGO IL CAMMINO.

MA NON CI SIAMO MAI ARRESI.

NON CI SIAMO MAI VENDUTI.

NON ABBIAMO MAI RINUNCIATO.

ABBIAMO CERCATO TUTTE LE VIE POSSIBILI AFFINCHÉ CI FOSSERO PAROLE, DIALOGO E L’ACCORDO, LA STRADA PER COSTRUIRE LA PACE CON GIUSTIZIA E DIGNITÀ.

MA PRIMA COME ADESSO IL PREPOTENTE SI È TAPPATO LE ORECCHIE E SI È NASCOSTO DIETRO ALLE MENZOGNE.

COME IL PREPOTENTE DI ADESSO, È STATO ED È IL DISPREZZO L’ARMA CHE
ACCOMPAGNA I SUOI MILITARI, LA SUA POLIZIA, LE SUE GUARDIE NAZIONALI, I
PARAMILITARI E I PROGRAMMI CONTROINSURGENTI.

TUTTI I PREPOTENTI CHE CI SONO STATI E QUELLI CHE CI SONO ORA HANNO FATTO LE STESSE COSE.

VALE A DIRE CHE HANNO PROVATO E PROVANO A DISTRUGGERCI.

E OGNI ANNO TUTTI I PREPOTENTI SI CONFORTANO E ILLUDONO DI AVERCI ANNIENTATI, SI CONVINCONO CHE GLI ZAPATISTI NON ESISTANO PIÙ.

CHE RIMANIAMO POCHI IN RESISTENZA E RIBELLIONE.

CHE FORSE NE RIMANE UNO SOLO.

E OGNI ANNO CELEBRANO IL PROPRIO TRIONFO.

E OGNI ANNO I PREPOTENTI SI COMPLIMENTANO PER AVER MESSO FINE ALLE
RIBELLIONI INDIGENE.

CHE SIAMO STATI SCONFITTI, DICONO.

MA OGNI ANNO NOI ZAPATISTE/I CI FACCIAMO VEDERE E GRIDIAMO:

SIAMO QUI!

*-*

E SIAMO SEMPRE DI PIÙ.

COME POTRÀ VEDERE QUALUNQUE PERSONA CHE ABBIA UN CUORE ONESTO, ABBIAMO UN PROGETTO DI VITA.

NELLE NOSTRE COMUNITÀ FIORISCONO LE SCUOLE E LE CLINICHE DELLA SALUTE.

E SI LAVORA LA TERRA COLLETTIVAMENTE.

E COLLETTIVAMENTE CI SOSTENIAMO.

SIAMO COMUNITÀ.

COMUNITÀ DI COMUNITÀ.

LE DONNE ZAPATISTE HANNO LA PROPRIA VOCE, IL PROPRIO CAMMINO.

E IL LORO DESTINO NON È QUELLO DELLA MORTE VIOLENTA, DELLA SPARIZIONE,
DELL’UMILIAZIONE.

I BAMBINI E I GIOVANI ZAPATISTI HANNO ACCESSO ALLA SALUTE, ALL’EDUCAZIONE E A VARIE OPZIONI DI APPRENDIMENTO E DIVERTIMENTO.

MANTENIAMO E DIFENDIAMO LA NOSTRA LINGUA, LA NOSTRA CULTURA, I NOSTRI MODI.

E CONTINUIAMO CON FERMEZZA A COMPIERE IL NOSTRO DOVERE COME POPOLI
GUARDIANI DELLA MADRE TERRA.

TUTTO CIÒ È STATO POSSIBILE GRAZIE ALLO SFORZO, AL SACRIFICIO E ALLA
DEDIZIONE DEI POPOLI ORGANIZZATI.

E ANCHE GRAZIE AL SOSTEGNO DI INDIVIDUI, GRUPPI, COLLETTIVI E
ORGANIZZAZIONI DA TUTTO IL MONDO.

CON TUTTI LORO CI SIAMO COMPROMESSI E COMPROMESSE A COSTRUIRE VITA, CON IL LORO APPOGGIO.

POSSIAMO QUINDI DIRE SENZA DUBBIO CHE I NOSTRI PROGRESSI, I NOSTRI
SUCCESSI, I NOSTRI TRIONFI SONO DOVUTI AL LORO SOSTEGNO E AL LORO AIUTO.

GLI ERRORI, LE SBAVATURE E I FALLIMENTI SONO RESPONSABILITÀ NOSTRA.

*-*

MA COSÌ COME E' AVANZATA ED È CRESCIUTA LA NOSTRA VITA, È CRESCIUTA ANCHE LA FORZA DELLA BESTIA CHE VUOLE FAGOCITARE E DISTRUGGERE TUTTO.

È CRESCIUTO ANCHE QUEL MACCHINARIO DI MORTE E DISTRUZIONE CHIAMATO SISTEMA CAPITALISTA.

E LA FAME DELLA BESTIA È SENZA FONDO.

È DISPOSTA A TUTTO PER IL PROPRIO PROFITTO.

NON LE IMPORTA DISTRUGGERE LA NATURA, POPOLI INTERI, CULTURE MILLENARIE, INTERE CIVILIZZAZIONI.

IL PIANETA INTERO VIENE DISTRUTTO DAGLI ATTACCHI DELLA BESTIA.

MA L’IDRA CAPITALISTA, LA BESTIA DISTRUTTRICE, CERCA ALTRI NOMI PER
CELARSI, ATTACCARE E SCONFIGGERE L’ESSERE UMANO.

E UNO DEI NOMI DIETRO AI QUALI SI NASCONDE LA MORTE È «MEGA PROGETTO».

«MEGA PROGETTO» VUOL DIRE DISTRUGGERE UN’INTERO TERRITORIO.

TUTTO.

L’ARIA, L’ACQUA, LA TERRA, LE PERSONE.

CON I MEGA PROGETTI LA BESTIA DIVORA CON UN SOLO BOCCONE POPOLAZIONI
INTERE, MONTAGNE E VALLI, FIUMI E LAGUNE, UOMINI, DONNE, ALTREI, BAMBINI
E BAMBINE.

NON APPENA FINISCE DI DISTRUGGERE, LA BESTIA VA ALTROVE E RICOMINCIA DA
CAPO.

E LA BESTIA CHE SI CELA DIETRO AI MEGA PROGETTI HA LE PROPRIE ASTUZIE,
MENZOGNE E TRAPPOLE PER CONVINCERE.

È PER IL PROGRESSO DICE LA BESTIA.

DICE CHE, GRAZIE A QUESTI MEGA PROGETTI, LA GENTE AVRÀ UNO STIPENDIO E I
VARI VANTAGGI DELLA MODERNITÀ.

E CON IL PROGRESSO E LA MODERNITÀ VOGLIAMO RICORDARE UN COMPAGNO DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO CHE È STATO AMMAZZATO QUEST’ANNO: IL COMPAGNO SAMIR FLORES SOBERANES.

E LO RICORDIAMO PERCHÉ LUI SI CHIEDEVA RIPETUTAMENTE PER CHI FOSSE QUESTO PROGRESSO DI CUI PARLANO TANTO.

IL COMPAGNO SAMIR CHIEDEVA IN CHE DIREZIONE ANDASSE LA STRADA CHE CHIAMANO «PROGRESSO», CHE LA BESTIA DEI MEGA PROGETTI PORTA COME CARTELLO.

E LA RISPOSTA È STATA CHE QUELLA STRADA PORTA ALLA DISTRUZIONE DELLA NATURA E ALLA MORTE DELLE COMUNITÀ ORIGINARIE.

DUNQUE DISSE CHIARAMENTE DI NON ESSERE D’ACCORDO, E SI ORGANIZZÒ CON I PROPRI COMPAGNI E LE PROPRIE COMPAGNE E RESISTETTE, E NON EBBE PAURA. E PER QUESTO MOTIVO IL PREPOTENTE DI ADESSO L’HA FATTO AMMAZZARE.

AD ASSASSINARLO È STATO IL MALGOVERNO PERCHÉ IL LAVORO DA MAGGIORDOMO DEL MAL GOVERNO È ASSICURARSI CHE LA BESTIA E IL PREPOTENTE ABBIANO IL LORO PROFITTO. 

OSSERVATE E ASCOLTATE, IL PRIMO AD ACCOGLIERE I MEGA PROGETTI E A
DIRE CHE SONO POSITIVI È IL GRANDE CAPITALE, IL GRANDE PADRONE.

E IL CUORE DEL GRANDE CAPITALISTA È CONTENTO PERCHÉ I MEGA PROGETTI PORTERANNO GRANDI PROFITTI.

MA NÉ IL MAGGIORDOMO NÉ IL PADRONE DICONO CHIARAMENTE CHE QUESTI MEGA PROGETTI SEMINERANNO MORTE AL PROPRIO PASSAGGIO.

*-*

QUALCHE GIORNO FA LE NOSTRE COMPAGNE ZAPATISTE HANNO ORGANIZZATO UN INCONTRO INTERNAZIONALE DELLE DONNE CHE LOTTANO.

CI RACCONTANO, CI PARLANO, CI INSEGNANO, CI EDUCANO GRAZIE A QUELLO CHE HANNO POTUTO OSSERVARE E SENTIRE IN QUESTO INCONTRO.

QUEL CHE CI INSEGNANO È UN INFERNO PER LE DONNE E L’INFANZIA.

CI RACCONTANO DI MORTE, SPARIZIONI, STUPRI, DISPREZZO E VIOLENZA DIABOLICA.

E TUTTO QUESTO ORRORE ACCADE ALL’EPOCA DEL PROGRESSO E DI QUELLA CHE VIENE CHIAMATA CIVILIZZAZIONE MODERNA.

E QUALCHE GIORNO FA ERAVAMO ANCHE INSIEME AI COMPAGNI DEL CONGRESSO
NAZIONALE INDIGENO-CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO.

E SIAMO ANCHE STATI AL FORUM PER LA DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA.

IN QUESTI INCONTRI ABBIAMO ASCOLTATO CON PREOCCUPAZIONE QUEL CHE È STATO RIPORTATO.

CI RACCONTANO DI PAESI DESERTI CON LA GENTE CACCIATA.

DI MASSACRI DEI DELINQUENTI, A VOLTE LEGALI A VOLTE ILLEGALI, CIOÈ CHE
SPESSO SONO I GOVERNI STESSI A PERPETRARE QUESTE BARBARIE.

DI BAMBINE E BAMBINI ABUSATI E VENDUTI COME ANIMALI.

DI GIOVANI E GIOVANE CON LA VITA DISTRUTTA DALLE DROGHE, LA DELINQUENZA E LA PROSTITUZIONE.

DI ATTIVITÀ ESTORTE, A VOLTE DA LADRI E A VOLTE DA FUNZIONARI.

DI SORGENTI CONTAMINATE.

DI LAGHI E LAGUNE ARIDI.

DI FIUMI CHE TRASPORTANO SPAZZATURA.

DI MONTAGNE DISTRUTTE DALLE MINIERE.

DI BOSCHI ABBATTUTI.

DI SPECIE ANIMALI ESTINTE.

DI LINGUE E CULTURE ASSASSINATE.

DI CONTADINE E CONTADINI CHE PRIMA LAVORAVANO LE PROPRIE TERRE E ORA SONO PEDINE CHE LAVORANO PER UN PADRONE.

E DELLA MADRE TERRA CHE STA MORENDO.

*-*

QUINDI COME ZAPATISTI AFFERMIAMO CON FERMEZZA CHE SOLO UN IMBECILLE PUÒ CONSIDERARE POSITIVI I MEGA PROGETTI.

UN IMBECILLE O UNO MALVAGIO E SCALTRO CHE SA DI MENTIRE E NON GLI IMPORTA CHE LA PROPRIA PAROLA NASCONDA MORTE E DISTRUZIONE. QUINDI IL GOVERNO E TUTTI I SUOI DIFENSORI DOVREBBERO DIRE CHIARAMENTE COSA SONO: SE SONO IMBECILLI O BUGIARDI.

*-*

UN ANNO FA, A DICEMBRE 2018, IL MAGGIORDOMO CHE ORA COMANDA IN QUESTA FATTORIA CHIAMATA "MESSICO" HA SIMULATO DI CHIEDERE IL PERMESSO ALLA MADRE TERRA PER DISTRUGGERLA.

SI È PROCURATO UN PO’ DI PERSONE TRAVESTITE DA INDIGENI E HANNO MESSO PER TERRA UN POLLO, DA BERE E QUALCHE TORTILLA.

COSÌ SI È CONVINTO CHE LA MADRE TERRA GLI DIA IL PERMESSO DI UCCIDERLA E
COSTRUIRE UN TRENO CHE DOVREBBE CHIAMARSI COME LA FAMIGLIA DEL MAGGIORDOMO.

FA COSÌ PERCHÉ DISPREZZA I POPOLI ORIGINARI E PERCHÉ DISPREZZA LA MADRE TERRA.

MA IL MAGGIORDOMO NON SI È LIMITATO A QUELLO, HA PURE SFIDATO TUTTI I POPOLI ORIGINARI DICENDO CHE NON GLI IMPORTA COSA PENSIAMO E SENTIAMO, CHE "CI PIACCIA O NO" A NOI INDIGENI, LUI FARÀ QUEL CHE GLI ORDINERÀ IL SUO PADRONE, VALE A DIRE IL GRANDE CAPITALE.

UGUALE AI MAGGIORDOMI CHE C’ERANO CON PORFIRIO DÍAZ.

COSÌ HA DETTO, COSÌ DICE, PERCHÉ POCHE SETTIMANE FA HA FATTO UN’ALTRA
SIMULAZIONE DI UNA PRESUNTA CONSULTAZIONE PER LA QUALE L’UNICA INFORMAZIONE CHE HA FORNITO È CHE I MEGA PROGETTI PORTERANNO MOLTE COSE POSITIVE, SENZA PERÒ MENZIONARE TUTTE LE DISGRAZIE CHE NE CONSEGUONO PER LE PERSONE E PER LA NATURA.

E COME PREVISTO SOLO POCHE PERSONE HANNO PARTECIPATO A QUESTA CONSULTAZIONE DICENDO CHE VOGLIONO I MEGA PROGETTI.

E SE COSÌ DISPREZZA IL PENSIERO E I SENTIMENTI DELLA GENTE, DISPREZZERÀ
ALLO STESSO MODO LA NATURA E I PAESI.

E FA COSÌ PERCHÉ AL SUO PADRONE NON IMPORTANO NÉ LE PERSONE NÉ LA NATURA, SOLO GLI IMPORTANO I PROPRI PROFITTI.

*-*

“CHE GLI PIACCIA A NO”, COSÌ DICE IL GOVERNO.

QUESTO VUOL DIRE “COSÌ SIA, CON VOI VIVI O MORTI, MA LO FAREMO”.

E NOI POPOLI ZAPATISTI LA PRENDIAMO COME UNA SFIDA, COME SE STESSE DICENDO CHE LUI HA LA FORZA E I SOLDI E VEDIAMO CHI OSA OPPORSI AI SUOI ORDINI.

STA DICENDO CHE FARÀ QUEL CHE DECIDERÀ, NON QUEL CHE DIRANNO I POPOLI E CHE NON GLI IMPORTANO NEMMENO LE LORO RAGIONI.

QUINDI NOI POPOLI ZAPATISTI CI PRENDIAMO LA PARTE CHE CI SPETTA DI QUESTA
SFIDA.

E SAPPIAMO CHE IL MAGGIORDOMO ATTUALE DI POTENTI CI STA FACENDO DELLE DOMANDE.

CI STA CHIEDENDO QUESTO:
"SIETE DISPOSTI POPOLI ZAPATISTI A PERDERE TUTTO QUELLO CHE AVETE OTTENUTO CON LA VOSTRA AUTONOMIA?"

"SIETE DISPOSTI POPOLI ZAPATISTI A SUBIRE SPARIZIONI, ARRESTI, UCCISIONI,
CALUNNIE E MENZOGNE PER DIFENDERE LA TERRA CHE CURATE E PROTEGGETE, LA TERRA IN CUI NASCETE, CRESCETE, VIVETE E MORITE?"

E CON QUESTE DOMANDE, IL MAGGIORDOMO E LE SUE GUARDIE CI METTONO DI FRONTE ALL’OPZIONE "VIVI O MORTI, MA BISOGNA OBBEDIRE".

VALE A DIRE CHE CI CHIEDE SE SIAMO DISPOSTI A MORIRE COME SOCIETÀ
ALTERNATIVA, COME ORGANIZZAZIONE, COME POPOLI ORIGINARI DI ORIGINE MAYA, COME GUARDIANI DELLA MADRE TERRA, COME INDIVIDUI E INDIVIDUE ZAPATISTI.

QUINDI NOI POPOLI ZAPATISTI SEGUIAMO LE NOSTRE MODALITÀ E IL NOSTRO
CALENDARIO.

SULLE NOSTRE MONTAGNE ABBIAMO FATTO UN’OFFERTA ALLA MADRE TERRA.
INVECE DELL'ALCOL LE ABBIAMO DATO DA BERE IL SANGUE DEI NOSTRI CADUTI IN COMBATTIMENTO.

AL POSTO DEL POLLO LE ABBIAMO OFFERTO LA NOSTRA CARNE.

INVECE DELLE TORTILLAS LE ABBIAMO OFFERTO LE NOSTRE OSSA, PERCHÉ SIAMO FATTI DI MAIS.

LE ABBIAMO FATTO QUESTA OFFERTA NON PER CHIEDERE IL PERMESSO ALLA TERRA DI DISTRUGGERLA, O VENDERLA, O TRADIRLA.

LE ABBIAMO FATTO QUESTA OFFERTA SOLO PER AVVISARLA CHE NOI LA DIFENDEREMO.

LA DIFENDEREMO FINO ALLA MORTE SE NECESSARIO.

-*-

E QUINDI ABBIAMO FATTO IL CONTO DI QUANTE PERSONE CI VOGLIONO PER DIFENDERE LA TERRA.

ED È SALTATO FUORI CHE BASTA UNA PERSONA ZAPATISTA.

BASTA UNA DONNA ZAPATISTA, O UN UOMO ZAPATISTA, ANCHE ANZIANO, O GIOVANE, O BAMBINO.

BASTA CHE UNA PERSONA ZAPATISTA SI PRENDA L’INCARICO DI DIFENDERE LA TERRA AFFINCHÉ QUEST’ULTIMA, NOSTRA MADRE, SAPPIA DI NON ESSERE SOLA E ABBANDONATA.

BASTA UNA PERSONA PIENA DI RESISTENZA E RIBELLIONE.

SIAMO QUINDI ANDATI A CERCARE NEL CUORE COLLETTIVO CHE SIAMO.

ABBIAMO CERCATO UNA PERSONA CHE FOSSE ZAPATISTA E DISPOSTA A TUTTO.

A TUTTO.

E NON NE ABBIAMO TROVATA UNA SOLA, NÉ DUE, NÉ CENTO, NÉ MILLE, NÉ
DIECIMILA, NÉ CENTOMILA.

ABBIAMO TROVATO TUTTO L’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE,
DISPOSTO A TUTTO PER DIFENDERE LA TERRA.

QUINDI ABBIAMO GIÀ LA RISPOSTA ALLA DOMANDA DEL MAGGIORDOMO.

E LA RISPOSTA È:

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A SPARIRE COME PROPOSTA PER UN MONDO NUOVO."

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A ESSERE DISTRUTTI IN QUANTO ORGANIZZAZIONE".

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A ESSERE ANNICHILITI COME POPOLI ORIGINARI DI ORIGINE
MAYA".

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A MORIRE COME GUARDIANI E GUARDIANE DELLA TERRA."

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A ESSERE COLPITI, ARRESTATI, RAPITI, AMMAZZATI COME
INDIVIDUI E INDIVIDUE ZAPATISTE".

*-*

ECCO, COSÌ IL MAGGIORDOMO HA LA SUA LA RISPOSTA.

MA DATE LE NOSTRE MODALITÀ IN QUANTO ZAPATISTI, LA NOSTRA RISPOSTA CONTIENE ANCHE UNA DOMANDA CHE FACCIAMO AI MAGGIORDOMI:

"SIETE DISPOSTI, VOI MAL GOVERNI, A PROVARE A DISTRUGGERCI A QUALUNQUE
COSTO, A COLPIRCI, ARRESTARCI, RAPIRCI E AMMAZZARCI?"

*-*

SORELLE, FRATELLI,

COMPAGNI, COMPAGNE, COMPAGNEROAS:

VI INVITIAMO A QUESTO:

CHE COME CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO-CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO…

CHE COME INDIVIDUI, GRUPPI, COLLETTIVI E ORGANIZZAZIONE DELLA SEXTA
NAZIONALE E INTERNAZIONALE…

CHE COME RETI DI RESISTENZA E RIBELLIONE…

CHE COME ESSERI UMANI…

VI DOMANDATE A COSA SIETE DISPOSTI,DISPOSTE E DISPOSTEI PER FERMARE LA
GUERRA IN CORSO CONTRO L’UMANITÀ, OGNUNO NELLE PROPRIE GEOGRAFIE, SECONDO IL PROPRIO CALENDARIO E LE PROPRIE MODALITÀ.

E CHE, QUANDO AVRETE LA RISPOSTA SECONDO IL VOSTRO PENSIERO, LA
COMUNICATE AI PADRONI E AI MAGGIORDOMI.

OGNI GIORNO, OVUNQUE, LA BESTIA CHIEDE ALL’UMANITÀ LA STESSA COSA.

MANCA SOLO LA RISPOSTA.

È TUTTO.

Dalle montagne del Sudest Messicano.

A nome delle donne, degli uomini e altrei zapatistei.

Subcomandante Insurgente Moisés.

Messico, 31 dicembre 2019 – 1° gennaio 2020.



Traduzione a cura di 20ZLN

giovedì 2 gennaio 2020

Messico - Parole delle donne zapatiste a chiusura del Secondo Incontro Internazionale delle Donne che Lottano

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO.

29 dicembre 2019.

Compagne e Sorelle,
desideriamo dire e porgere qualche parola in questa chiusura del Secondo Incontro Internazionale delle Donne che Lottano.

Abbiamo ascoltato la parola dei tavoli di lavoro e le vostre proposte. E altre proposte che si sono fatte.

Queste e altre proposte che sono uscite, quando sarete nelle vostre geografie e ci penserete e rifletterete nel vostro cuore ciò che qui abbiamo visto e ascoltato in questi giorni, vediamo di trovare un luogo perché tutte quelle che hanno assistito, e soprattutto quelle che non sono potute venire, conoscano quelle proposte e quelle idee e opinioni ed esprimano la loro parola.

Pensiamo che questo sia importante perché, se non ci ascoltiamo tra noi stesse come le donne che siamo, allora non serve che lo facciamo, perché vorrebbe dire che non siamo donne che lottano per tutte le donne, ma solo per la nostra idea o il nostro gruppo o la nostra organizzazione.

Sembra facile dire che pensiamo e riflettiamo sulle proposte, invece costa, perché per questo ci si deve organizzare.

Perciò, vi proponiamo questo primo accordo:
1) Che tutte conveniamo e conosciamo le proposte per procedere nel nostro pensiero sul tema della violenza contro le donne. Ovvero proposte su come fare per fermare questo grave problema che abbiamo come le donne che siamo.

Siete d’accordo?

Bene, quando abbiamo preparato questo messaggio non sapevamo se avreste detto che eravate d’accordo o non eravate d’accordo.
Però se siamo d’accordo, allora abbiamo un anno, Compagna e Sorella, per procedere in questo lavoro.
Non sia che il prossimo anno ci riuniamo e continuiamo con la violenza contro le donne senza idee né proposte su come fermarla.

-*-

Un’altra cosa che desideriamo dirvi e che ascoltiamo attentamente come donne zapatiste riguarda le denunce che in questi giorni sono state fatte.

Non si riesce a credere, Compagna e Sorella, il tanto parlare di progresso, di modernità e grande sviluppo che c’è in questi mondi e nemmeno c’è qualcuno che abbia un po’ di umanità per commuoversi a quelle disgrazie, dolori e disperazioni che si sono raccontate, oltre a quelle che non sono state raccontate.

Com’è possibile che una donna con tali dolori, tali pene, tali coraggi, tali rabbie, debba venire fino a queste montagne del sudest messicano per ricevere il minimo che dobbiamo loro come donne, che è un abbraccio di sostegno e consolazione.

A volte la donna che non ha sofferto violenza pensa che questo non sia importante, però chiunque abbia un poco di cuore sa che quel abbraccio, quel consiglio, è un modo per dire, per comunicare, per gridare che non siamo sole.

E non sei sola, Compagna e Sorella.
Però non basta.
Non è solo un consiglio che necessitiamo e meritiamo.
Necessitiamo e meritiamo verità e giustizia.
Necessitiamo e meritiamo vivere.
Necessitiamo e meritiamo libertà.

E questo grande bisogno potremo conquistarlo se c’è chi ci appoggia, ci protegge e ci difende.
Questo è il messaggio le insurgentas e miliziane diedero a noi: rispondere alla chiamata della donna che chiede aiuto. Sostenerla. Proteggerla. E difenderla con ciò che abbiamo.

Perciò, chiediamo che le insurgentas e miliziane ci ripetano il loro messaggio.

————————————————————————

(si svolge l’esercizio delle miliziane e insurgentas)

————————————————————————

Grazie alle nostre Compagne insurgentas e miliziane che si sono prese cura di noi, proteggendoci e difendendoci in questi giorni dell’Incontro.

Allora, qui vi facciamo la nostra seconda proposta di accordo:
2) se qualsiasi donna in qualunque parte del mondo, di qualsiasi età, di qualsiasi colore chiede aiuto perché attaccata con violenza, rispondiamo alla sua chiamata e cerchiamo il modo di sostenerla, di proteggerla e di difenderla.

Siete d’accordo?

Quando abbiamo scritto questo messaggio non sapevamo la vostra risposta, però si va.

Bene, Sorella e Compagna, per difenderci, proteggerci e sostenerci dobbiamo essere organizzate, questo lo sappiamo.
E sappiamo anche che ciascuna ha il suo modo di organizzarsi.
Però se ogni organizzazione o gruppo o collettivo di Donne che Lottano si muove a modo suo, non è lo stesso che muoversi in accordo e coordinamento con gli altri gruppi, collettivi e organizzazioni.
E per esserci accordi e coordinamenti bisogna rimanere in comunicazione, avvisarci tra di noi, spiegarci tra di noi, trovare accordo tra di noi.

Allora vi facciamo la nostra terza proposta di accordo:
3) Che con tutti i gruppi, collettivi e organizzazioni di Donne che Lottano che desiderano coordinarsi per azioni congiunte ci scambiamo i modi per comunicare tra noi, sia per telefono o via internet o come volete.

Siete d’accordo?

Bene, abbiamo già sentito la vostra risposta.

Un’ultima cosa prima di terminare e chiudere questo Secondo Incontro Internazionale delle Donne che Lottano.

Riguarda il calendario.
Sappiamo che non importa il giorno, la settimana, il mese o l’anno, in qualunque posto del mondo ci sarà una donna spaventata, aggredita, desaparecida o assassinata.
Lo abbiamo già detto che non ci sarà riposo per le donne che lottano.
Quindi, vogliamo proporti qui, attraverso chi ci ascolta o ci legge o ci guarda, una proposta d’azione congiunta.
Può essere qualsiasi giorno dell’anno, perché già lo sappiamo com’è il sistema patriarcale, che non riposa per violentarci.

Ma noi proponiamo che questa azione congiunta delle Donne che Lottano sia in tutto il mondo il prossimo 8 marzo 2020.

Proponiamo che quel giorno, ogni organizzazione, gruppo o collettivo faccia ciò che crede sia la cosa migliore.
E che ciascuna porti il colore o simbolo che ci identifica, secondo il pensiero e la modalità di ciascuna.
Però che tutte portiamo un chignon nero in segno di dolore e pena per tutte le donne desaparecidas e uccise in tutto il mondo.
Per dire in questo modo, in tutti gli idiomi, in tutte le geografie e con tutti i calendari:

Che non sono sole.

Che ci mancano.

Che non le dimentichiamo.

Che le necessitiamo.

Perché siamo Donne che Lottano.
E noi non ci vendiamo, non ci arrendiamo e non tentenniamo.

-*-

Ecco la nostra parola, Sorella e Compagna.
Ti chiediamo di prenderti molta cura di te nel tuo viaggio di ritorno alla tua geografia.
Vogliamo che tu stia bene.
Ti ricordiamo di ricordare cosa fu questo Incontro.
E che ricordi sempre che qui, nelle montagne del sudest messicano, hai noi, Donne che siamo Zapatiste, e che, come te, siamo donne che lottano.

Quindi, a nome delle Donne Zapatiste di tutte le età, essendo le 13,57, ora zapatista, del giorno 29 dicembre 2019, dichiaro formalmente chiuso questo Secondo Incontro Internazionale delle Donne che Lottano, qui nelle montagne del sudest messicano.

Dal semenzaio “Huellas del Caminar de la Comandanta Ramona”, caracol “Torbellino de Nuestra Palabra”, Montagne Zapatiste in Resistenza e Ribellione.


Comandanta Yesica
Messico, 29 dicembre 2019

sabato 28 dicembre 2019

Messico - Parole delle donne zapatiste all'inaugurazione del Secondo Incontro Internazionale delle Donne che Lottano

Parole delle donne zapatiste all'inaugurazione del Secondo Incontro Internazionale delle Donne che Lottano

27 dicembre 2019.

Compagne e Sorelle:

Benvenute tutte in queste terre zapatiste.

Benvenute Sorelle e Compagne delle diverse geografie dei cinque continenti.

Benvenute Compagne e Sorelle del Messico e del Mondo.

Benvenute Sorelle e Compagne delle Reti di Resistenza e Ribellione.

Benvenute Compagne del Congresso Nazionale Indigeno – Consiglio Indigeno di Governo.

Benvenute Compagne della Sexta nazionale e internazionale.

Benvenute Compagne base di appoggio zapatiste.

Benvenute Compagne miliziane e insurgentas dell’EZLN.

Sorella e Compagna:

Ti informiamo che, fino ad oggi, 26 dicembre 2019, sono stati registrati per questo secondo incontro:

3259 DONNE
95 BAMBIN@.
26 UOMINI

Dei seguenti 49 paesi:

1. Germania
2. Algeria
3. Argentina
4. Australia
5. Austria
6. Bangladesh
7. Belgio
8. Bolivia
9. Brasile
10. Canada
11. Catalogna
12. Cile
13. Colombia
14. Costa Rica
15. Danimarca
16. Ecuador
17. El Salvador
18. Spagna
19. Stati Uniti
20. Finlandia
21. Francia
22. Grecia
23. Guatemala
24. Honduras
25. India 26. Inghilterra
27. Irlanda
28. Italia
29. Giappone
30. Kurdistan
31. Macedonia
32. Norvegia
33. Nuova Zelanda
34. Paesi Baschi
35. Paraguay
36. Perù
37. Polonia
38. Puerto Rico
39. Regno Unito
40. Repubblica Dominicana
41. Russia
42. Siberia
43. Sri Lanka
44. Svezia
45. Svizzera
46. Turchia
47. Uruguay
48. Venezuela
49. Messico

Compagna e Sorella:

Siamo molto felici che sei potuta arrivare fino alle nostre montagne.

E anche se non sei stata in grado di venire, ti salutiamo comunque perché sei in attesa di quello che succede qui, in questo Secondo Incontro Internazionale delle Donne che Lottano.

Lo sappiamo bene che hai penato per arrivare fino a qui.

Sappiamo bene che devi lasciare le tue famiglie e amicizie.

Sappiamo bene che è costato il tuo impegno e il tuo lavoro ottenere il denaro per poter fare il viaggio dalla tua geografia alla nostra.

Ma sappiamo anche bene che il tuo cuore è un po’ contento del fatto che qui incontrerai altre Donne in Lotta.

Inaspettatamente, a volte, ti aiuta nella tua lotta ascoltare e conoscere altre lotte come donne che siamo.

Sia che siamo d’accordo o non siamo d’accordo con altre lotte e i loro modi e geografie, può servire a tutte ascoltare e imparare.

Per questo non si tratta di competere per vedere qual è la lotta migliore, quanto condividere e condividerci.

Ecco perché ti chiediamo di rispettare sempre i diversi pensieri e modi.

Tutte coloro che sono qui, e molte di più quelle che non sono presenti, siamo donne in lotta.

Abbiamo diverse modalità, è vero.

Ma hai visto che il nostro pensiero, come zapatiste quali siamo, è che non serve che tutte siano uguali nel pensiero e nel modo.

Pensiamo che la differenza non sia debolezza.

Pensiamo che la differenza sia forza potente se c’è rispetto e se c’è accordo di lottare unite senza agitarci.

Quindi ti chiediamo di condividere il tuo dolore, la tua rabbia e la tua lotta con intelligenza.

E che rispetti gli altri dolori, le altre rabbie e le altre degne lotte.

Compagna e Sorella:

abbiamo fatto tutto il possibile perché tu sia contenta e sicura.

Sembra semplice da dire, ma sappiamo bene che ora ci sono molti pochi i posti del mondo dove possiamo essere felici e sicure.

Ed è per questo che siamo qui, perché ci porta il nostro dolore e la nostra rabbia per la violenza che abbiamo sofferto come donne per il crimine di essere donne.

Come potrai vedere in questi giorni, la presenza di uomini non è consentita in questo luogo.

Non importa se sono uomini buoni, o se sono uomini normali, o se sono uomini a modo, non possono stare qui in questi giorni.

Questo luogo e questi giorni sono solo per le Donne che Lottano.

Ovvero che non sia una donna.

Le Compagne Insurgentas e Miliziane sono incaricate di prendersi cura di noi e proteggerci in questi giorni e in questo posto.

Ci siamo anche sforzate affinché tu abbia dove riposarti, dove mangiare e dove lavarti.

Sia per il riposo, il cibo e l’igiene, ti chiediamo di essere sorella e compagna soprattutto delle donne che sono ‘di giudizio’, cioè anziane.

Dobbiamo rispettarle perché non sono nuove alla lotta delle donne che siamo.

La loro canutezza, i loro acciacchi, le loro rughe non le hanno ottenute vendendosi al sistema patriarcale.

Nemmeno perché si sono arrese al machismo.

Né perché hanno tentennato o cambiato il loro pensiero di lotta per i diritti come le donne che siamo.

Esse sono ciò che sono perché non si sono vendute, né arrese, né hanno esitato.

E alle donne in età, di giudizio, chiediamo altrettanto di rispettare e salutare le più giovani, che siano adulte o bambine.

Perché anche a loro toccherà questa lotta. E non manca loro né decisione né impegno.

Se non permettiamo che ci divida la geografia, nemmeno permettiamo che ci dividano i calendari.

Tutte, non importa il calendario di cui siamo cariche o dalla geografia in cui viviamo, siamo nella stessa situazione: la lotta per i nostri diritti come donne quali siamo.

Ad esempio, il nostro diritto alla vita.

E qui è dove ci sentiamo tristi e affrante perché, a oltre un anno dal Primo Incontro, non possiamo darti buone notizie.

In tutto il mondo continuano a uccidere donne, continuano a sparire, continuano a violentarle, continuano a disprezzarle.

In questo anno non si è contenuto il numero delle violentate, desaparecidas e assassinate.

Ciò che sappiamo è che è aumentato.

E noi, come zapatiste, vediamo che è molto grave.

Per questo abbiamo convocato questo Secondo Incontro con un solo tema: la violenza contro le donne.

Sorella e Compagna, tu che sei potuta venire e tu che non sei potuta venire:

vogliamo ascoltarti e guardarti, perché abbiamo delle domande.

Come ti sei organizzata?

Che cosa hai fatto?

Che cosa è successo?

Perché ricorda che al nostro Primo Incontro, ci siamo impegnate per organizzarci nei nostri luoghi per dire basta con le assassinate, le desaparecidas, le umiliate, le disprezzate.

Ma vediamo che sta andando molto peggio.

Dicono che c’è equità di genere perché nei malgoverni c’è lo stesso numero di uomini e di donne al comando.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che ci sono più diritti salariali per le donne.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che c’è un gran avanzamento delle lotte femministe.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che ora le donne hanno più voce.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che adesso si prendono in considerazione le donne.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che ora ci sono più leggi che proteggono le donne.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che adesso è molto ben visto il parlare bene delle donne e delle loro lotte.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che ci sono uomini che comprendono la lotta delle donne che siamo al punto di dirsi femministi.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che la donna occupa ora più spazi.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che ci sono già SuperEroine nei film.

Però continuano ad ammazzarci.

Dicono che c’è più consapevolezza del rispetto per la donna.

Però continuano ad ammazzarci.

Ogni volta più assassinate.

Ogni volta con più brutalità.

Ogni volta con più violenza, coraggio, invidia e odio.

Ogni volta con più impunità.

Cioè, ogni volta con più machi che non vengono puniti, che continuano senza condanna, come se nulla fosse, come se uccidere una donna, farla sparire, sfruttarla, usarla, aggredirla, sloggiarla, fosse una cosa qualsiasi.

Continuano ad ammazzarci e ancora ci chiedono, esigono, ci ordinano di comportarci bene.

E non ci si crede, ma se un gruppo di lavoratrici o lavoratori bloccano una strada, o fanno uno sciopero, o protestano, è un grande scandalo.

Dicono che si violano i diritti delle merci, dei mezzi, delle cose.

E sui mezzi di comunicazione ci sono foto, video, reportage, analisi e commenti contro quelle proteste.

Però se violano una donna, si appone un numero in più o un numero in meno sulle statistiche.

E se le donne protestano e lanciano in alto le loro pietre, rompono i vetri in alto, gridano le loro verità a quelli di sopra, allora sì c’è grande agitazione.

Però se ci fanno sparire, se ci ammazzano, poi semplicemente mettono un altro numero: una vittima in più, una donna in meno.

Come se il potere volesse mantenere ben chiaro che ciò che gli importa è il suo guadagno, non la vita.

Contano le auto, le pietre, le vetrine, le merci.

La vita non conta.

E se è la vita di una donna, allora conta anche meno.

È per questo che noi, come le zapatiste che siamo, cioè anticapitaliste e antipatriarcali, lo pensiamo come il modo di agire del sistema.

E quindi sembra che le nostre morti violente, le nostre sparizioni, i nostri dolori, sono un guadagno per il sistema capitalista.

Perché il sistema permette soltanto ciò che gli procura proventi, ciò che gli dà guadagno.

Per questo diciamo che il sistema capitalista è patriarcale.

Ha valore e comanda il patriarcato, anche se è il ‘capoccia’ è una donna.

Quindi, è nostra convinzione che, per lottare per i nostri diritti, come il diritto alla vita, non basta che lottiamo contro il machismo, il patriarcato o come si voglia chiamare.

Dobbiamo lottare anche contro il sistema capitalista.

Sono appiccicati insieme, così diciamo noi zapatiste.

Però sappiamo che ci sono altre convinzioni e altri modi di lottare come le donne che siamo.

D’un colpo qualcosa comprendiamo.

D’un colpo qualcosa impariamo.

Perciò abbiamo invitato tutte le Donne che Lottano.

Non importa qual è il tuo pensiero o modalità.

Ciò che importa è che lottiamo per la nostra vita, che oggi più che mai è quella in pericolo in tutti i luoghi e in tutti i tempi.

Benché dicano e predichino che ci sono molti progressi per le donne, la verità è che mai prima nella storia dell’umanità è stato così mortale essere donna.

Vedi, Compagna e Sorella, dicono che questa o quella professione è la più pericolosa.

Ci si chiede se è più pericoloso essere giornalista, o essere delle forze dell’ordine, o essere giudice, o essere malgoverni.

Però tu e noi sappiamo che in questo momento la cosa più pericolosa al mondo è essere donna.

Non importa se è bambina, o giovane, o adulta, o di giudizio.

Non importa se è bianca, gialla, rossa, o del colore della terra.

Non importa se è grassa, magra, alta, bassa, carina o bruttina.

Non importa se è di classe bassa, o media o alta.

Non importano la sua lingua, la sua cultura, le sue credenze, la sua militanza.

Nell’ora della violenza, la sola cosa che importa è essere donna.


Sorella e Compagna:

come zapatiste sappiamo che ci daranno molti esempi di donne che sono progredite, che hanno trionfato, che hanno ottenuto premi e buoni stipendi, che ce l’hanno fatta, dicono.

Noi rispondiamo parlando delle violentate, delle desaparecidas, delle assassinate.

Poi, rispondiamo che là sopra parlano dei diritti conquistati là sopra per poche.

Quindi diciamo, spieghiamo, gridiamo che manca il più elementare dei diritti per tutte le donne, il più importante: il diritto alla vita.

E lo abbiamo già detto molte volte, Compagna e Sorella, ma oggi lo ripetiamo.

Il diritto alla vita e tutti i diritti che meritiamo e necessitiamo non ce li regalerà nessuno.

Non ce li darà l’uomo cattivo, buono, normale o a modo.

Non ce li darà il sistema capitalista, per quante leggi o promesse faccia.

Il diritto alla vita, e tutti i diritti, ce li dobbiamo conquistare.

In tutti i tempi e in tutti i luoghi.

Ossia, che per le Donne che Lottano non ci sarà riposo.

Sorella e Compagna:

ci dobbiamo difendere.

Autodifenderci come individue e come donne.

E soprattutto dobbiamo difenderci organizzate.

Appoggiarci tutte.

Proteggerci tutte.

Difenderci tutte.

E dobbiamo cominciare ora.

Le mie compagne coordinatrici dell’Incontro mi hanno incaricata di dirti queste parole perché sono mamma di una bambina che sta qui con me.

Perché il nostro dovere come donne in lotta è proteggerci e difenderci.

E ancor più se la donna è appena una bimba.

La dobbiamo proteggere e difendere con tutto quel che abbiamo.

E se non abbiamo nulla, allora con bastoni e pietre.

E se non c’è bastone né pietra, allora con il nostro corpo.

Con unghie e denti dobbiamo proteggere e difendere.

E insegnare alle bambine a proteggersi e difendersi quando sono cresciute e posseggono le proprie forze.

Così stanno le cose, Sorella e Compagna, dobbiamo vivere in difesa.

E dobbiamo insegnare alle nostre creature a crescere in difesa.

Affinché possano nascere, alimentarsi e crescere senza paura.

Come zapatiste noi pensiamo che per ottenere questo è meglio essere organizzate.

Sappiamo che c’è chi pensa che sia possibile anche individualmente.

Però noi lo facciamo organizzate come le zapatiste che siamo.

Perché, sì, siamo donne in lotta però siamo donne zapatiste.

Per questo, Compagna e Sorella, ti informiamo che, in questo anno, tra le nostre compagne non c’è stata nessuna assassinata né desaparecida.

Certo, abbiamo alcuni casi, secondo l’ultima riunione che abbiamo tenuto, di violenza contro donne.

E stiamo vedendo di punire i responsabili, tutti uomini.

E non solo lo stanno trattando le autorità autonome, lo stiamo trattando anche come donne zapatiste.

E ti diciamo anche la mera verità, che a volte litighiamo tra di noi, Compagna e Sorella, litighiamo per sciocchezze su come siamo le donne che siamo.

A volte perdiamo tempo in questi sciocchi litigi perché ora siamo vive e al sicuro.

Perché c’è stato un tempo in cui vivevamo solo la morte.

E' la pura verità, osservando come stanno le cose nei tuoi mondi, non ti offendere Sorella e Compagna, è che desideriamo che finalmente venga il giorno in cui discuterete e litigherete su chi è la più bella, la più giovane, la più intelligente, quella vestita meglio, la più fidanzat@ o sposat@, o perché avete gli stessi vestiti, o perché i vostri figl@ sono migliori o peggiori, o per queste cose che succedono nella vita.

Perché quel giorno, Compagna e Sorella, ci dirà che la vita non è un problema.

Allora potremo essere sfacciate uguali agli uomini e perderci in ciance e sciocchezze.

Oppure no, potremmo capire invece che, seppur vive e libere, i problemi saranno altri, altre le discussioni e altri i litigi.

Ma, finché arriva quel giorno, Sorella e Compagna, dobbiamo prenderci cura tra di noi.

Proteggerci tra noi.

E difenderci tra noi.

Perché tu lo sai bene, Compagna e Sorella, siamo in guerra.

Loro per ucciderci.

Noi per vivere, ma vivere senza paura, vivere libere.

E per questo dolore, questa rabbia che abbiamo per non poter vivere libere, desideriamo mandare un grido di rabbia a tutto il mondo.

E anche un respiro di lotta a tutte e a ciascuna delle donne che sono violentate fisicamente e in tutte le altre forme.

E, come donne zapatiste, vogliamo mandare un abbraccio speciale alle famiglie e amicizie delle donne scomparse e uccise.

Un abbraccio che vi faccia sapere che non siete sole, che a nostro modo e nel nostro luogo, accompagniamo la vostra richiesta di verità e giustizia.

Perché per questo ci riuniamo, Sorella e Compagna.

Per gridare il nostro dolore e la nostra rabbia.

Per accompagnarci e farci coraggio.

Per cercare cammini di appoggio e aiuto.

Ecco, questa è la nostra piccola parola, Sorella e Compagna.

Le insurgentas e miliziane hanno preparato una conferenza alla loro maniera che comincerà subito, e ti ricordiamo qui la piccola luce che ti abbiamo dato al Primo Incontro.

Più in là inizieremo i lavori di questa riunione, dedicando tutta la giornata di oggi alle rivendicazioni.

Abbiamo questo posto e questa giornata dedicati alla denuncia della violenza che soffriamo.

Oggi ci sarà un singolo tavolo di denuncia e qui ci sarà il microfono aperto.

Qui saremo in grado di passare e prendere la parola e lanciare la nostra rabbia, il nostro coraggio in tutto ciò che facciamo.

E tutte ascolteremo con attenzione e rispetto.

Nessun altro ascolterà ciò che diciamo.

Solo noi che siamo Donne che Lottano e che siamo qui presenti.

Affinché senza timore, Sorella e Compagna, tu lo possa dire chiaro il tuo dolore, piangere il tuo coraggio, gridare la tua rabbia.

E che sia chiaro che almeno noi, le zapatiste, ti creeremo un posto nel nostro cuore collettivo e, attraverso di noi che siamo qui, decine di migliaia di donne indigene zapatiste ti accompagneranno.

Bene, domani, andremo a condividere le idee, i lavori e le esperienze che ci portate per cercare cammini perché finisca questa notte di dolore e morte.

E l’ultimo giorno di questo Incontro lo dedicheremo alla cultura, all’arte e alla festa.

Così un giorno gridiamo il nostro dolore e coraggio.

Un altro giorno condividiamo idee ed esperienze.

E il terzo giorno gridiamo di allegria e di forza.

Perché siamo donne che soffrono.

Ma siamo anche donne che si pensano e si organizzano.

E, soprattutto, siamo Donne che Lottano.

Così sarà.

Così già lo sai, sei la benvenuta Compagna e Sorella.

Tu che arrivasti e tu che non ci sei però sei qui col cuore.

-*-

Allora, a nome delle donne zapatiste di tutte le età, alle 13:57, ora zapatista, del giorno 27 dicembre 2019, dichiaro formalmente inaugurato questo Secondo Incontro Internazionale delle Donne che Lottano, qui nelle montagne del sudest messicano.

Dal semenzaio “Huellas del Caminar de la Comandanta Ramona”. Caracol “Torbellino de Nuestra Palabra”, Montagne Zapatiste in Resistenza e Ribellione.

Comandanta Amada

Messico, dicembre 2019.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!