mercoledì 3 dicembre 2008

Bolivia - Intervista a Boris Rios















In questa intervista Boris Rios della Fundacion Abril di Cochabamba spiega l’attuale situazione nel paese andino, sia per quanto riguarda la questione delle province della "mezzaluna", dove si trova la città di Santa Cruz, che chiedono l’autonomia attraverso mobilitazioni per la secessione dal governo centrale negli ultimi mesi, sia per quanto riguarda il rapporto tra i movimenti sociali e il governo di Evo Morales.
L’intervista a Boris ci porta verso il 2009, anno cruciale che segnerà il destino della Bolivia: infatti il 29 gennaio si terrà il referendum sulla modifica della Costituzione.

martedì 2 dicembre 2008

Ankara porra' fine all'isolamento detentivo di Ocalan
















Il leader del Pkk si trova in isolamento sull'isola di Imrali dal '99


Il governo turco ha deciso di mettere fine all'isolamento del leader curdo del Pkk, Abdullah Ocalan, che dal 1999 si trova nel carcere sull'isola di Imrali, dove è l'unico detenuto. Ocalan, condannato a morte per attività terroristiche, (condanna commutata in ergastolo nel 2002) da anni può incontrare solo i suoi avvocati, i quali negli ultimi tempi hanno a più riprese denunciato le violenze che il leader del Pkk subirebbe per mano dei suoi aguzzini.

Il 24 nov. fonti del governo di Ankara, citate dal quotidiano Hurriyet, riferiscono dell'intenzione di trasferire altri nove detenuti sull'isola-prigione, per fare compagnia ad Ocalan. La decisione segue gli allarmi della Commissione Europea per lo stato di salute, anche mentale, del leader curdo: secondo l'Ue l'eccessivo isolamento costituisce una tortura. Secondo il portavoce degli affari esteri del partito Akp, al governo in Turchia, queste misure puntano a trasformare lo status di Ocalan in detenuto ordinario, potrà conversare con i suoi nuovi compagni di detenzione fino a 10 ore a settimana, giocare a pallavolo e seguire partite di calcio in televisione. I lavori per alloggiare i nuovi ospiti su Imrali sono già iniziati. Scontento della misura si è dichiarato il Pubblico Ministero Talat Salk, secondo cui si tratterebbe di un compromesso con l'Europa, che a suo avviso sostiene implicitamente il Pkk. Contrarie si sono dette anche le famiglie delle vittime del Pkk, che hanno annunciato che si rivolgeranno alla Corte Europea per i Diritti Umani per chiedere la revoca delle misure attenuanti.

fonte Peace Reporter

lunedì 1 dicembre 2008

Argentina - Continua la campagna per l’espropriazione della Zanon - Fasinpat

Lo scorso 20 ottobre il Tribunale Commerciale di Buenos Aires ha riconosciuto la validità della gestione operaia e i progressi fatti dalla fabbrica negli ultimi anni, che nel frattempo ha aumentato il proprio organico dagli iniziali 260 operai che avevano dato il via all’autogestione a più di 450 lavoratori, ha concesso una proroga di 3 anni all’autogestione.
Continua la campagna dei lavoratori Zanon - Fasinpat per ottenere l’espropriazione a Zanon della fabbrica.


Vai al video su youtube Por la expropiación de ZANON - FASINPAT parte I parte II



Notizie aggiornate sul sito Obrerosdezanon.com




venerdì 28 novembre 2008

Benetton non può sgomberare la comunità mapuche Santa Rosa


di Edgardo Manosalva / Puerta E


La corte d’appello di Esquel ha respinto l’istanza di sgombero della Comunità Santa Rosa.

La Cámara de Apelaciones del Nord-ovest del Chubut, con sede nella città di Esquel, lo scorso 2 ottobre ha rigettato l’istanza di sgombero della Comunità Mapuche, ribadendo la sentenza di primo grado da parte del giudice Dr. Omar MAGALLANES, istanza inoltrata dalla Compañía de Tierras del Sud Argentino S.A., controllata dall’Impero BENETTON.
All’interno della richiesta di sgombero cautelare inoltrata da BENETTON il 22 marzo 2007, si chiedeva che a fine febbraio 2008 la Comunità fosse sgomberata dal suo territorio tradizionalmente occupato, in considerazione del fatto che essa aveva procurato "danni irreversibili" all’integrità del podere conteso.
La Comunità ha presentato un ricorso il 10 marzo, allegando la sua iscrizione nel Registro Provincial de Comunidades Indígenas della provincia del Chubut, chiedendo pertanto il ritiro dell’istanza di sgombero cautelare. Inoltre ha sottolineato che tutte le opere materiali realizzate per il momento non costituiscono "danneggiamenti materiali irreversibili", ma sono giustificate dalle strette necessità di base per la sopravvivenza e lo sviluppo di una cultura ancestrale.
Tale circostanza è stata constatata in situ dalla perizia giudiziaria effettuata il 9 maggio 2008 dal giudice di primo grado, che il 30 dello stesso mese ha sentenziato per il rigetto dell’istanza di sgombero, come richiesto da BENETTON.
Questa sentenza è stata impugnata dalla multinazionale italiana e così si è giunti alla recente sentenza della Cámara de Apelaciones del 2 ottobre. Nei considerando della sentenza, la Corte ha specificato: "non avvertiamo che i fatti denunciati dal querelante (BENETTON) costituiscano un grave pericolo... trattandosi di cambiamenti insufficientemente significativi... non sono stati arrecati danni materiali... e sono stati effettuati con il fine esclusivo di coprire le necessità di base indispensabili per la vita quotidiana".
Questa nuova sentenza ridimensiona le pretese della latifondista Compañía de Tierras del Sud Argentino S.A. e rafforza la posizione della Comunità Mapuche “Santa Rosa-Leleque” all’interno del percorso per il definitivo e incondizionato riconoscimento sul suo Territorio Ancestralmente occupato.
* G. A. J. A. T.Asociación MAPU

Wallmapu -“Salvaguardia del territorio per il diritto alla vita"


PATRICIO CAYUN
Lonko Lof Cayun
FIDEL COLIPAN
Werken Confederación Mapuche Neuquina
vedi il video: el lof cayun en resguardo del territorio
(13 minuti di esercizio del diritto della Comunità mapuche Cayun, il giorno 11 novembre)
COMUNICATO MAPUCHE
129 anni fa il popolo mapuche ha cominciato a difendere la vita prima dal tentativo di sterminio messo in atto dall’esercito argentino, attraverso la figura del generale Giulio Argentino Roca. Oggi, in piena epoca di modernità e di "civilizzazione" ancora una volta si solleva per difendere la vita del territorio, minacciato ferocemente dalla stessa istituzione Esercito Argentino, che usando l’autoritarismo che lo ha caratterizzato, ha ignorato per tanti anni le richieste della Comunità Cayun di cessare dell’esercizio delle manovre militari nella Paraje Trompul.
In piena democrazia, facendo uso di vecchi metodi che hanno lasciato ferite profonde in Argentina, il IV reggimento della cavalleria San Martin de los Andes del tenente colonnello Pablo Ruiz ha minacciato la Comunità Cayun, ... esercitando intimidazioni e denunciando penalmente le loro autorità, che dal 7 novembre passato si sono installate nella località chiamata Pampa de Trompul per salvaguardare la ‘ixofilmogen’ – biodiversità del territorio - messa in pericolo costantemente a causa delle esercitazioni militari che vi si svolgono.
Siamo nel posto in difesa e salvaguardia di:
La vita delle montagne – pu newen de la mawiza - che hanno iniziato a precipitare usate come bersagli delle armi di guerra. La vita degli animali, pu kujin, costretti a fuggire dallo spaventoso rumore e dalla paura della morte. La vita delle nostre piante medicinali – lawen – che stanno distruggendo. La vita dei laghi, fiumi e torrenti che hanno avuto un impatto frenetico producendo uno squilibrio nella natura che mette a repentaglio la vita umana. Per questi motivi facciamo appello a tutta la società neuquina e argentina a salvaguardare, accanto a noi, la vita di questi territori, unici in biodiversità. Perché è un dovere di tutti lasciare alle generazioni future vita e non morte. Alla società di San Martin de los Andes vogliamo dire ancora una volta che siamo a favore della vita, dei diritti e della riproduzione di una società diversa. Nella quale tutti possano vivere e crescere degnamente. Dove la diversità di cosmovisione ci consenta di creare nuove forme di utilizzo degli elementi naturali e non lo sfruttamento di queste forze che hanno vita. Esortiamo tutti a non essere semplici spettatori di questa situazione, ma a farsi parte attiva. Perché la riproduzione della nostra vita e del nostro territorio non la possiamo delegare, difenderemo la vita di wajmapu - territorio, alla partecipazione e al consenso, affermato costituzionalmente. Per la difesa del territorio, giustizia e libertà.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!