mercoledì 10 febbraio 2010

Grandi manovre a Kiev, prudenza all’estero

 
di Astrit Dakli

In attesa dei risultati definitivi delle presidenziali, risultati che la Commissione elettorale dovrebbe rendere pubblici nei prossimi giorni ma che non si discosteranno dal 48,96 contro 45,57 per cento per Yanukovich contro Timoshenko, a Kiev sono iniziate le grandi manovre per il riaggiustamento politico.

Da un lato c’è la premier sconfitta, Yulija Timoshenko, che sta giocando una partita molto rischiosa rifiutando di ammettere il successo del rivale (al quotidiano Ukrainskaya Pravda ha detto: “Non riconoscerò mai la legittimità della vittoria di Yanukovich”) e puntando tutte le sue carte su un annullamento almeno parziale del voto; dall’altro c’è il tentativo del vincitore di stringere in tempi rapidissimi un’alleanza in parlamento che gli consenta di licenziare subito la premier e varare un nuovo esecutivo con una nuova maggioranza.

Afghanistan, Marjah come Fallujah?

Contro questa città, principale roccaforte talebana in Helmand, sta per scattare la più grande offensiva alleata dall'inizio della guerra. Migliaia di civili sono scappati, ma la maggior parte della popolazione è rimasta intrappolata.

Secondo i generali della Nato, l'operazione Moshtarak ('Insieme', in lingua pashto) contro Marjah, la principale roccaforte talebana della provincia meridionale di Helmand, sarà la più grande offensiva lanciata dalle forze alleate in Afghanistan dall'invasione del 2001. Molti evocano addirittura l'inquietante fantasma della battaglia di Fallujah.
Migliaia di civili stanno fuggendo dalla zona, mentre dal locale ospedale di Emergency riferiscono che nei villaggi a nord di Marjah gli scontri sono già iniziati.

martedì 9 febbraio 2010

Yanukovich vince, ma non tutto è risolto

di Astrit Dakli

L’Ucraina ha da oggi un nuovo presidente, anche se non tutte le incertezze legate a queste elezioni si sono ancora risolte. Cinque anni dopo la «Rivoluzione arancione» che annullò la sua fraudolenta vittoria nelle presidenziali del 2004, per darla poi nel «replay» a Viktor Yushenko, Viktor Yanukovich si è preso la sua rivincita, sia materiale che morale, imponendosi sulla premier ex «arancione» Yulija Timoshenko in un voto che gli osservatori internazionali hanno definito «una dimostrazione impressionante di democrazia».
Con il 99,3 per cento delle schede scrutinate, Yanukovich ha ottenuto il 48,77 per cento dei voti, contro il 45,65 della Timoshenko e il 4,37 di voti andati alla scelta «contro tutti», presente sulla scheda elettorale. Molto alta (appena sotto il 70 per cento) la partecipazione al voto: un risultato importante, visto il clima di scetticismo e disillusione riguardo alla politica che ormai domina nel paese.

lunedì 8 febbraio 2010

Messico: Appello alla riflessione.

Articolo di Gloria Muñoz Ramírez  su La Jornada – Sabato 6 dicembre 2010
Los de Abajo
Appello alla riflessione

La recente offensiva contro i villaggi indigeni dell’EZLN ha sollevato la protesta di attivisti e difensori dei diritti umani in Messico, Germania, Italia, Grecia, Spagna e Francia, tra altri paesi. La protesta che percorre l’Europa solidale è diretta alle autorità federali e del governo del Chiapas , che esortano “a riflettere urgentemente sulle misure che il governo del Messico sta mettendo in atto in relazione ai progetti ecoturistici su terre indigene, e le brutali conseguenze che questi rappresentano per i loro abitanti”. L’appoggio dei gruppi europei sempre attenti a quello che succede in Chiapas si è manifestato nuovamente dopo il 22 gennaio scorso è stato ordinato lo sgombero e la distruzione della comunità indigena Laguna San Pedro, nel municipio autonomo Ricardo Flores Magón, con l’intenzione di “rimboschire l’area e stabilire centri ecoturistici privati nei Montes Auzles, dentro la riserva della biosfera”. 

Perché gli Usa provocano la Cina?

Cosa c'è dietro all'escalation della tensione alimentata da Washington nei confronti di Pechino?
di Enrico Piovesana


Perché gli Stati Uniti continuano a provocare la Cina? Se lo chiedono in molti, anche negli Usa.

L'escalation. Prima l'aggressivo pressing sulle emissioni inquinanti, accompagnato dalla minaccia di Obama di spiare la Cina con i satelliti militari a scopo ambientale.
Poi il durissimo attacco della Clinton alle politiche informatiche cinesi in seguito al caso Google (azienda legata alla più potente agenzia d'intelligence Usa, la National Securty Agency) che con insolito clamore ha denunciato un attacco informatico non diverso dai tanti già subiti in passato.
Pochi giorni dopo, l'annuncio statunitense della vendita di sei miliardi e mezzo di dollari di armamenti a Taiwan in funzione anti-cinese, proprio nel momento in cui i due paesi stanno iniziando a riavvicinarsi.
Poi l'annuncio dell'incontro tra Obama e il Dalai Lama a Washington.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!