mercoledì 24 febbraio 2010

Dentro Marjah

Intervista a Qais Azim, giornalista afgano di Al Jazeera che nei giorni scorsi è entrato nella città al centro dell'operazione Moshatarak
Qais Azimy è un giornalista televisivo afgano che lavora per Al Jazeera che in questi giorni si trova in Helmand per seguire l'operazione militare Moshatarak.
Nei giorni scorsi è riuscito a entrare nella città di Marjah, epicentro dell'offenisva.
Riportiamo l'intervista effettuata da Peacereporter.
Come è arrivato a Marjah e cosa ha visto in città?
Sono arrivato a Marjah a bordo di un elicottero governativo, accompagnato da ufficiali dei Marines e dell'esercito afgano, oltre che dal governatore di Helmand, Gulab Mangal.
Siamo atterrati a poche centinaia di metri dal bazar di Marjah, che abbiamo raggiunto percorrendo a bordo di un blindato una strada che costeggia il canale. Sul bordo di questa strada un ufficiale dei Marines mi ha indicato delle buche: le trincee degli insorti. Poi abbiamo attraversato il canale su un ponte di ferro posato dai Marines durante l'attacco: quello vero è minato, troppo pericoloso.

Afghanistan - La guerra ai civili

La conferma arriva dalle scuse dei Portavoce Nato. Ancora una volta altre vittime “collaterali”, civili dentro la guerra in Afghanistan. Si tratta dei 27 civili afghani, incluse quattro donne e due bambini, rimasti uccisi in un raid della Nato nella provincia di Dai Kundi. La dinamica dell'”incidente” viene spiegata con il fatto che le vittime erano in viaggio a bordo di tre minibus, verso Kandahar. La Nato spiega che obiettivo del raid era un gruppo di «presunti insorti e che l'attacco ha provocato «alcuni morti e feriti». I militari che si sono recati sulla scena dopo il raid si sono trovati di fronte a donne e bambini e hanno trasportato i feriti in strutture ospedaliere, precisa la nota della coalizione internazionale in cui si anticipa l'avvio di una inchiesta. «Siamo estremamente colpiti dalla tragica perdita di vite innocenti. Siamo qui per proteggere gli afghani e uccidere o ferire civili mette a rischio la loro fiducia nella nostra missione. Raddoppieremo i nostri sforzi per riguadagnare questa fiducia», ha dichiarato il comandante delle forze Nato e Usa a Kabul, il generale Stanley McChrystal, presentando al Presidente afghano, Hamid Karzai, le sue scuse per quanto avvenuto domenica.

martedì 23 febbraio 2010

Lula, la riforma agraria e le transnazionali

A Carnevale l'ultima azione del Movimento Sem Terra
La settimana scorsa, durante i festeggiamenti del carnevale, militanti del Movimento Sem Terra (MST) brasiliano hanno installato acampamentos intorno a 60 latifondi improduttivi dello stato di San Paolo. Scopo dell'offensiva, battezzata Carnaval Vermelho (Carnevale Rosso), è fare pressione sulle istituzioni affinchè applichino la legge costituzionale che garantisce il diritto a chiedere l'esproprio dei terreni che non vengono coltivati.

lunedì 22 febbraio 2010

Cina: la fragile superpotenza

Il creditore d'America di fronte alla crisi finanziaria

Il diario di bordo di Paolo Do - Singapore

La svendita del debito americano da parte della Cina era nell`aria, da mesi. Chi, infatti, non si aspettava l`annunciato taglio di Beijing dei titoli di stato Usa ad inizio anno? Da fine gennaio e` ufficialmente il Giappone il maggior creditore degli Stati Uniti. A questo annuncio si accompagna quello dell`aumento del salario minimo di quasi il 12% in molte delle regioni Cinesi. Tale gesto non e` solo la risposta alla mancanza di forza lavoro, come nella regione del Pearl river Delta; anche la regione di Jiangsu, ovvero la terza maggiore regione esportatrice della Cina, ha infatti imposto un aumento del salario minimo. Lo stesso vale per Shanghai, la seconda provincia per importanza nell'export, seguiti da Beijing, Zhejiang e il Guangdong tra le altre.

domenica 21 febbraio 2010

Manifestazioni a Bil'in e altri villaggi per i 5 anni di lotta contro il muro

La mobilitazione più ampia a Bil'in dove nonostante le cariche sono stati divelti 30 metri di muro

Molte le manifestazioni per il quinto anniversario della lotta popolare di Bil'in. Non sono mancate le violenze da parte dell'Esercito Isrealiano.

"Bil'in habibti!" 5 anni dopo ...Ieri l'ingresso del villaggio era più simile a un carnevale che una protesta politica. Oltre 2000 gli attivisti palestinesi, israeliani e internazionali che hanno dato vita al concentramento: clown, Ka / Ya-percussionisti di Samba, i rappresentanti dei vari partiti palestinesi, giovani palestinesi e giornalisti provenienti da tutto il mondo per celebrare 5 anni di lotta popolare contro il Muro dell'Apartheid . Cinque anni dopo che il comitato locale ha iniziato la sua attività, Bil'in è diventato un simbolo della lotta palestinese non violenta contro l'occupazione israeliana, ispirando altri paesi ad adottare la formula di resistenza pacifica.
Guarda il video di Bil'in
Guarda il video di Al - Masara

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!