domenica 10 ottobre 2010

Cina - Il Nobel a Liu Xiaobou: una benvenuta «oscenità»

di Angela Pascucci

Quel che i governanti cinesi hanno cercato fino all'ultimo di evitare è infine accaduto: il Nobel per la pace 2010 è stato assegnato a Liu Xiaobo, il dissidente condannato a 11 anni per «incitamento alla sovversione dei poteri dello stato». Sua massima colpa, oltre a una vita da spina nel fianco del regime, l'aver partecipato all'estensione di Charta 08, un lungo documento stilato nel dicembre del 2008 in occasione del 60esimo anniversario delle Dichiarazione dei diritti dell'uomo, considerato ormai il manifesto ufficiale del riformismo liberale cinese. A nulla sono valsi gli argomenti di Pechino che definisce la decisione di Oslo «un'oscenità» e sostiene che premiarlo è contrario ai principi del fondatore del Nobel, essendo Liu un criminale che non coltiva la pace, l'amicizia fra i popoli e il disarmo.

Cile - Terminato lo sciopero della fame dei prigionieri mapuche


ppmhuelgamalleco-88170.jpgPer ragioni umanitarie e per i progressi nella trattativa con il Governo cileno rispetto le sue precedenti proposte, i prigionieri mapuche hanno deciso di terminare con lo sciopero della fame ormai alla soglia dei 90 giorni. Tuttavia le negoziazioni continueranno.

Dopo che la settimana scorsa una parte dei Prigionieri Politici Mapuche avevano terminato lo sciopero della fame a fronte degli accordi con il governo, ancora ne permanevano in mobilitazione 14 non soddisfatti delle garanzie date date dal governo per il rispetto dell’accordo. A seguito di intense riunioni tra i prigionieri, i loro portavoce ed il ministro Larroulet, tanto nell’Ospedale di Victoria come nella prigione di Angol sono arrivati ad un punto di accordo per deporre la misura, benché i negoziati dovranno continuare in quanto le istanze non sono state ancora adeguatamente affrontate dal governo cileno. Le considerazioni di carattere umanitario e qualche passo in avanti del governo (come la liberazione di alcuni comuneros) rispetto a quanto proposto in un primo momento , hanno prevalso sull’irremovibilità dei 14 prigionieri ancora in sciopero della fame, ormai allo stremo delle forze dopo quasi novanta giorni. Tre in gravi condizioni al carcere di Angol, sette all’ospedale di Victoria, un minore al carcere di Chochol e tre nel carcere di Temuco.

sabato 9 ottobre 2010

Afghanistan - Uccisi quattro militari italiani


Erano impegnati in una operazione nel distretto del Gulistan, nella provincia di Farah
L'attentato che ha causato la morte dei 4 militari italiani in Afghanistan si è verificato nel distretto del Gulistan, nell'area di competenza italiana del Prt (Provincial Reconstruction Team) di Herat. Un'area, quella del Gulistan che nel settembre del 2005 era stata conquistata dai combattenti talebani e successivamente riconquistata dall'esercito afgano.
Sarebbe stato uno 'Ied', un ordigno esplosivo improvvisato, a provocare la morte dei quattro militari italiani. L'ordigno, rudimentale ma potentissimo, avrebbe investito in pieno un blindato Lince che non ha retto all'urto. Il mezzo, sul quale sembra viaggiassero tutti e quattro i militari uccisi e il ferito, è andato distrutto. All'esplosione sarebbe seguita una imboscata compiuta dai combattenti talebani che secondo le prime ricostruzioni sarebbero stati respinti dagli altri militari della colonna coinvolta nello scontro a fuoco.
Sarebbero gravi le condizioni del quinto militare italiano ferito. Il militare avrebbe riportato numerosi traumi di vario genere.

venerdì 8 ottobre 2010

16 Ottobre Tutti a Roma Uniti contro la Crisi



La crisi che il mondo sta attraversando è “strutturale”, riguarda cioè l’intero sistema capitalistico ed è il prodotto di tante “crisi”: da quella dei dispositivi economici che hanno nella finanza il loro epicentro, alla precarizzazione di massa e alla redistribuzione della ricchezza dal lavoro alla rendita e al profitto, quella ecologica, che pone sempre più drammaticamente il problema degli effetti sulla nostra vita della devastazione ambientale irreversibile, alla crisi alimentare per tanta parte del pianeta, fino alla crisi energetica e di accesso ai beni comuni come l’acqua.
Dall'appello Uniti contro la crisi
TUTTI A ROMA
16 ottobre MANIFESTAZIONE
17 ottobre ASSEMBLEA alla SAPIENZA

A Roma per essere insieme alla Fiom e a tutt@ quelli che hanno scelto di manifestare “Uniti contro la crisi”, convinti che le nostre voci anche diverse possono trovare uno spartito comune per rompere l'isolamento di ogni singola lotta e mobilitazione perchè solo insieme possiamo trasformare il tempo della crisi nel tempo dell'alternativa.
Siamo convinti che difenderci dalla precarietà che vogliono imporre nel lavoro, nella vita e sull'intero pianeta  è pensare e progettare nuovi paradigmi di relazioni sociali, basate su scelte ambientali e di relazione con i beni comuni fuori dalle logiche dello sfruttamento.

Stiamo preparandoci come molti nel mondo a mobilitarci in occasione del vertice ONU sui cambiamenti climatici a Cancun in Messico ai primi di dicembre per affermare che il tempo della giustizia sociale e ambientale è oggi, è adesso.
In preparazione delle mobilitazioni a Cancun proprio dal 12 al 16 ottobre ci si mobiliterà dentro la MINGA GLOBAL lanciata dai popoli indigeni in difesa della terra e dell'umanità.
La manifestazione del 16 ottobre è l'occasione per far sentire anche dall'Italia la nostra voce e affermare che non possiamo accettare false soluzioni che evocando la  “ripresa” dalla crisi continuano a materializzare disastri ambientali, a perseverare nel saccheggio delle risorse, a privatizzare i beni comuni, a brevettare il vivente e trasformarlo in merce, a devastare territori e vite umane.

Questa consapevolezza e la scelta di unirci alle mobilitazioni globali per la giustizia ambientale e sociale ci hanno portato insieme a tant@ a dar vita alla Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale per costruire un ponte che dalle lotte italiane in difesa dell'ambiente, dei diritti e della democrazia ci porti fino alle giornate di Cancun.

Essere a Roma il 16 ottobre per manifestare Uniti contro la crisi può essere l'inizio, da ampliare e costruire con l'assemblea del 17 ottobre alla Sapienza, per far vivere insieme nella relazione tra tanti e diversi “lo spirito delle giornate di Genova” del 2001 che ha permesso di costruire una strada comune per dire che un altro mondo è possibile ed oggi per aggiungere, di nuovo in tanti, che non solo è possibile ma è necessario.

I mille percorsi che stanno raggiungendo Roma per il 16 ottobre ci dicono che, nella ricerca di una pratica del comune condiviso, stiamo riconoscendoci l'uno con l'altro perchè “uniti contro la crisi, essendo la crisi che viviamo frutto delle scelte di chi comanda ed anche allo stesso tempo la condizione comune da cui tutti partiamo per costruire qualcosa di diverso, migliore.”

Brasile - Elezioni 2010 - Movimenti sociali si organizzano contro Josè Serra

La Central Unica dos Trabalhadores (CUT), l’organizzazione Consulta Popular e Via Campesina Brasil, assieme ad altri gruppi, sono convinti che, per il secondo turno, è necessario realizzare una campagna per ostacolare la vittoria di Josè Serra, candidato alla carica presidenziale con il partito socialdemocratico. Un’eventuale vittoria del PSDB rappresenterebbe infatti un arretramento per i lavoratori. “Sarebbe il ritrorno di coloro che hanno distrutto lo Stato brasiliano” ha dichiarato Artur Henrique, presidente della CUT.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!