Escalation dei conflitti minerari, nel Paese in cui problemi ecologici e sociali non si possono scindere
Hanno sparato ai macchinari con un fucile da caccia, pur non sapendo nulla di luddismo o di ecoterrorismo alla Earth First.I responsabili della miniera non volevano andarsene e quello era l'unico modo per farli sloggiare.Erano in quattro, membri del United Movement of Mongolian Rivers and Lakes, un'organizzazione che federa sette gruppi ambientalisti mongoli.Chimgee Ganbold, la portavoce del movimento spiega: "Noi ci battiamo contro le miniere illegali. Vogliamo che il governo si interessi al problema, ma non lo fa. Vogliamo continuare a chiedere che lo faccia, esercitare pressioni"."La caratteristica di quel movimento è che non è composto da intellettuali di città, ma da gente del posto - spiega Boum-Yalagch Olzod, coordinatore della Mongolian Green Coalition (Nogoon Evsel) - nomadi fieri di esserlo e che protesteranno ancora così se il governo non si apre alla trasparenza e al rispetto dei diritti umani. Come potrebbero fare altrimenti?"L'"incidente degli spari", avvenuto a inizio settembre, si è chiuso con qualche ammaccatura ai cingoli di un bulldozer, un radiatore distrutto, una semplice schedatura e qualche rimbrotto da parte della polizia. Ma la storia non finisce qui.