martedì 9 novembre 2010

Saharawi - Sangue sui negoziati

di Gilberto Mastromatteo

Il dignity camp non esiste più. Le otto mila tende jaimas (tradizionali) di Gdeim Izik sono state totalmente evacuate e smantellate dalle forze speciali marocchine, all'alba di oggi. Secondo fonti non governative ci sarebbero stati un numero imprecisato di feriti sahrawi, per via dell'uso di proiettili di gomma e lacrimogeni che hanno provocato l'incendio di molte tende.

Per le strade di Al Aaiun sono in corso, in questo momento, degli scontri tra militari e civili saharawi. Sulla via di Smara, che conduce al campo, e nel barrio della Matalla, sono state erette barricate con copertoni dati alle fiamme e veicoli ribaltati. Il blitz era stato anticipato ieri sera da un massiccio invio di squadre antisommossa attorno all'accampamento-protesta che si era formato lo scorso 10 ottobre a circa dodici chilometri a est della capitale occupata di Al Aaiun. La tendopoli era giunta a contenere oltre venti mila persone. Una protesta fondata sin dall'inizio su rivendicazioni socio-economiche.
"Vogliamo richiamare l'attenzione internazionale sulle discriminazioni che i saharawi subiscono nell'accesso al lavoro, alla casa e allo studio - ci spiegava solo sei giorni fa Ennaama Asfari, copresidente del Comitato per il rispetto delle libertà e dei diritti umani nel Sahara occidentale (Corelso) - Dell'autodeterminazione, invece, devono occuparsi i nostri rappresentanti, cioè il Fronte Polisario". Secondo le ultime notizie, che giungono da Gdeim Izik, Ennaama Asfari sarebbe stato arrestato ieri sera e malmenato fino a perdere i sensi. Secondo fonti vicine al Fronte Polisario, organizzazione politico-militare dei saharawi, ci sarebbero almeno tredici vittime tra i saharawi e due tra i militari del Marocco.
guarda video - Proteste a El AAium per blocco Gdeim Izik
guarda video -Attacco al campo Gdeim Izik

lunedì 8 novembre 2010

Corea - Iniziano le proteste contro il G20



In 40.000 hanno protestato a Seul contro il vertice del G20 che da giovedì si riunirà nella capitale coreana.
Le proteste riguardano i temi sociali ed ambientali. E' vastissima la coalizione che sta dando vita alla protesta.
"Basta con le speculazioni , vogliamo salario e reddito".
La polizia è intervenuta. Altre proteste sono attese nei prossimi giorni all'arrivo dei capi di stato.
Il G20 di Seul deve confermare quanto discusso nell'ultima riunione, quando si è allargato l'ingresso alla "stanza dei bottoni" del FMI a Cina, come terzo azionista dopo Usa e Giappone, scavalcando Germania, Francia e Gran Bretagna. Anche India, Brasile e Russia figurano nelle prime dieci.
Per cui un G20 che rispecchia la situazione globale ed il ruolo delle nuove forze economiche continentali.
Il cambiamento del FMI è uno dei punti in agenda insieme alle misure anticrisi, su cui si scontrano gli interessi dei vari attori globali.

Messico - Torturati due zapatisti

Dopo l’aggressione li hanno consegnati alla polizia, denunciano gli aderenti all’Altra Campagna
Paramilitari sequestrano e torturano due zapatisti a San Cristóbal de las Casas

da La Jornada – Domenica 7 novembre 2010  
di Hermann Bellinghausen
Circa 50 elementi del gruppo evangelico Ejército de Dios hanno sequestrato, torturato e “consegnato” alla polizia due ejidatarios dell’Altra Campagna, aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, nell’ejido Mitzitón, municipio San Cristóbal de las Casas, Chiapas.
Hanno inoltre aggredito i loro famigliari e minacciato di violentare le donne. Due giorni dopo, i contadini tzotziles sono stati obbligati a pagare una cauzione senza alcuna spiegazione. I torturatori non hanno ricevuto nessuna sanzione, piuttosto sembravano “lavorare” insieme alla polizia dello stato del Chiapas.

Resistenza kurda. Le bugie della stampa turca, della stampa internazionale e di quella italiana.

di Michele Vollaro, Aldo Canestrari
Le bugie, si sa, a Pinocchio fanno crescere il naso. E un Pinocchio con un lungo nasone era il disegnino che compariva in sovraimpressione sullo schermo durante un servizio di approfondimento della televisione curda Roj Tv. Mandata in onda il 3 novembre, la trasmissione aveva lo scopo di smascherare la penosa ‘messa in scena’ dei quotidiani e delle televisioni turche dei giorni precedenti, che si erano scatenati nell’ attribuire al PKK, il Partito dei lavoratori kurdi, l’attentato suicida del 31 ottobre nell’affollata piazza di Taksim, ad Istanbul, durante il quale sono rimaste ferite 32 persone, 15 poliziotti e 17 civili. Alcuni media turchi sono andati ben più oltre, addossando la responsabilità alla stessa televisione curda e sostenendo che i suoi giornalisti si trovavano già nella piazza con una troupe, pronti a filmare la scena, perché “avvisati in anticipo dai terroristi” (il primo a diffondere questa notizia è stato il quotidiano Milliyet, seguito poi dal giornale in lingua inglese The Turkish Weekly e dall’edizione turca della Cnn).

venerdì 5 novembre 2010

I poveri miliardari dello Zimbabwe

di Riccardo Bottazzo

Victoria Falls - Nel mio portafogli, dove raramente ospito più di 30 euro, conservo una banconota da 50 bilioni di dollari. Sì. Avete letto bene: bi-lio-ni! Ve la metto pure in cifre: 50 000 000 000 dollari. Che sarebbero -secondo la numerazione anglosassone - cinquantamila milioni di dollari. Una bella cifra, eh? E non sono soldi del Monopoli ma banconote ufficiali con tanto di timbro “Reserve bank”, lussuosa filigrana anti falsificazione, firma autenticata del ministro delle Finanze e numero di serie. Avrei potuto averne anche una più bella da 5 trilioni di dollari, che sarebbero - se non ho cannato i conti col sistema inglese - 5 mila miliardi di dollari, ma l’esoso tipo che me la voleva vendere pretendeva in cambio ben 10 rand sudafricani. Quasi un euro! Decisamente troppo per qualche trilione di dollari.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!