venerdì 19 novembre 2010

India - Distrutta una coltivazione Ogm di riso

I contadini distruggono il raccolto di riso transgenico a Hadonahalli

BANGALORE: una varietà di riso transgenico, attualmente in sperimentazione presso il Vignan Krishi Kendra dell'Università degli Studi di Scienze Agricole (UAS) in Doddaballapur, è stato distrutto dai contadini, questo mercoledì.
Un gruppo di contadini armati di falce, della Rajya Karnataka Raitha Sangha (KRRS), ha fatto irruzione nei 30 acri di terreni a KVK Hadonahalli, dove il riso ibrido Seed Production Technology (SPT) sviluppato da DuPont era in fase di “prove di selezione” in una area di un ettaro, e hanno distrutto tutto.
Circa 30 attivisti sono entrati nel recinto di un ettaro ale 8 del mattino e hanno distrutto il raccolto in circa un'ora, prima dell'arrivo della polizia.

Haiti - Manifestanti contro caschi blu: un morto

Scontri ad Haiti fra manifestanti e caschi blu dell'Onu: un morto. E' accaduto questa mattina a Cap-Haïtien, la seconda città in ordine di importanza dell'isola caraibica. Le truppe della United Nations Stabilization Mission in Haiti (Minustah) hanno lanciato gas lacrimogeni per disperdere la folla che stava rispondendo con pietre e con blocchi stradali. Le dimostrazioni di piazza sono scoppiate per l'enorme malcontento fra la gente stremata dalle continue emergenze sanitarie e ambientali che sono seguite al devastante terremoto di un anno fa. L'ultima è l'epidemia di colera che sta mietendo numerose vittime. Il conto è salito a novecento morti. Le forze Onu hanno comunque collegato le proteste anche alle imminenti elezioni. Alcuni cittadini hanno accusato i caschi blu del Nepal dell'epidemia e hanno scagliato tutta la loro rabbia contro gli uomini in unifrome. E' la prima volta dopo cento anni che si registra il colera nel paese. Ma le Nazioni Unite continuano ad affermare che non ci sono prove di questo e l'esercito nepalese ha più volte spiegato che nessuno dei suoi uomini è coinvolto.

giovedì 18 novembre 2010

Cancun siamo noi, qui e ora

A dicembre a Cancun, in Messico, si discute di clima nella conferenza Cop- 16 delle Nazioni Unite. Un'occasione per i movimenti che immaginano una società diversa e che vogliono difendere i beni comuni naturali e il comune artificiale.

di Luca Tornatore

 A dicembre a Cancun si svolgerà il COP-16, la sedicesima «conferenza delle parti» delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Così come a Copenhagen e nei precedenti rounds, in Messico l’oggetto della discussione sarà sostanzialmente la governance dell’energia. Si tratterà, attraverso l’architettura di un nuovo mercato delle emissioni [Kyoto va in scadenza senza aver ottenuto altro risultato che un fiorente commercio di crediti di CO-2 equivalente], di stabilire gli equilibri che determineranno chi, come, dove, quando e quanto potrà produrre energia, e appropriandosi di quali sorgenti primarie.

martedì 16 novembre 2010

Brasile - Le Farc si appellano a Dilma Rousseff

di Stella Spinelli
Il gruppo guerrigliero colombiano ha scritto al presidente brasiliano per invitarla a mediare per la pace, adducendo il dialogo quale unica uscita al conflitto armato

"Dalle montagne della Colombia [...] ci permettiamo di partecipare alla giustificata allegria del grande popolo di Luis Carlos Prestes, difronte al fatto rilevante di avere per la prima volta nella storia del Brasile un presidente donna. Una donna da sempre legata alla lotta per la giustizia. Presidente Dilma, a voi va il nostro plauso e il nostro riconoscimento". Con queste parole le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno inviato la loro missiva alla nuova inquilina del Planalto, Dilma Rousseff, facendo riferimento al suo passato di combattente contro la dittatura militare. È a lei che la guerriglia colombiana, invischiata in una guerra civile da oltre 40 anni, si rivolge chiamandola a mediare, a farsi portavoce di "un’uscita politica al conflitto interno della Colombia".

Israele - Una nuova “TAV” made in Italy tra Gerusalemme e Tel Aviv.

Israele si appresta a compiere un grande passo per modernizzare la sua rete di infrastrutture: una linea ad alta velocità tra Tel Aviv e Gerusalemme. Se tutto và secondo progetto dal 2016 la linea A1 permetterà ai cittadini dello stato che ama definirsi ebraico e democratico di spostarsi tra le due pià grandi città dell’area in soli 28 minuti, contro i 90 necessari con la ferrovia attualmente in servizio. Un’ altra differenza tra la linea attuale, che si trova interamente in territorio israeliano, e quella in costruzione è nel percorso che stavolta attraverserà in due punti i Territori Occupati Palestinesi. 6 km di ferrovia che avranno un impatto pesantissimo sulle tre comunità palestinesi che vivono nelle aree attraversate dalla nuova meraviglia tencologica che si è deciso di costruire sulle loro terre. “Noi, la popolazione di Beit Surik, non vogliamo che la ferrovia sia costruita sulla nostra terra. Riteniamo che sia di importanza fondamentale l’appoggio dei popoli del mondo al nostro diritto di decidere come vogliamo usare la nostra terra, e chiediamo che ci aiutino a cambiare il percorso di questa ferrovia.” ha dichiarato Abu Shadi, leader del comitato popolare di Beit Surik, uno dei tre villaggi colpiti, alle ricercatrici della Coalition of Women for Peace, la ong israeliana che ha stilato un dettagliato rapporto sul progetto rendendo noto tra l’altro che l'Impresa Pizzarotti di Parma è tra le aziende straniere delegate dal governo israeliano a costruire la ferrovia, i lavori preliminari per scavare i tunnel in territorio palestinese sono già cominciati. Nell’ambito della maratona mediatica dell’ Anti Apartheid Week noi abbiamo intervistato Dalit Baum, autrice del rapporto e coordinatrice del progetto Who Profits from the Occupation:

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!