giovedì 29 agosto 2013

Messico - I leader paramilitari del massacro di Acteal, tornati liberi, seminano il terrore nel los Altos del Chiapas

Contributo di approfondimento sulla violenza paramilitare contro le comunità autonome zapatiste

Pubblichiamo di seguito un contributo di approfondimento, inviatoci da un osservatore dei diritti umani presente in Chiapas, che descrive la situazione di violenza che stanno vivendo gli abitanti zapatisti della comunità di Puebla nella regione degli Altos de Chiapas.
Il caso descritto nell'articolo è un esempio paradigmatico che ci mostra il contesto di violenza e di aggressioni che devono affrontare quotidianamente le migliaia di indigeni e contadini zapatisti nella loro pratica dell'autonomia. 


I LEADER PARAMILITARI DEL MASSACRO DI ACTEAL, TORNATI LIBERI, SEMINANO IL TERRORE NEL LOS ALTOS DEL CHIAPAS

Questa notte, nell’Ejido Puebla del Municipio di Chenalho nel Los Altos del Chiapas e vicino alla comunitá di Acteal, ci sono state nuove manifestazione di violenza da parte di evangelici contro i cattolici tra cui si trovano basi di appoggio dell’EZLN, aderenti all’Associazione Civile Las Abejas e semplici simpatizzanti dell’EZLN.
Come già noto mercoledì di questa settimana, il parroco di Chenalho era stato sequestrato e, per tutta la giornata, sottoposto a torture. Gli ultimi avvenimenti, nella notte tra giovedì e venerdì.
Una ventina di famiglie cattoliche sono state fatte oggetto di sassate contro le loro case, urla, insulti e minacce di morte se insistevano a rimanere nell’ejido. Alcune famiglie terrorizzate sono uscite di casa precipitosamente, durante la notte, in cerca di un rifugio fuori dall’ejido. Due giovani si sono perduti nell’oscurità. Per tutta la giornata di venerdì erano dati per dispersi ma poi, in serata, sono stati ritrovati salvi a San Cristobal. Altre famiglie fuggite hanno trovato un rifugio di fortuna in attesa dell’arrivo di soccorsi. Una dozzina di famiglie sono rimaste nelle loro case ma in mattinata hanno lanciato un appello per essere aiutate a lasciare l’ejido. Alcuni di loro sono riusciti a raggiungere il Frayba a San Cristobal e dal Frayba, in tutta fretta, è stata organizzata una carovana di auto, furgoni, camionette per portar fuori dall’ejido le famiglie rimaste sotto la minaccia degli evangelici. Dieci mezzi, completamente vuoti e con a bordo il solo guidatore in modo che si potesse soccorrere il maggior numero di sfollati, sono partiti da San Cristobal verso le 13. Il viaggio verso l’Ejido Puebla è stato molto lungo passando per Tenejapa per aggirare il blocco stradale organizzato dai paramilitari. Una volta che la caravana è arrivata nei pressi dell’Ejido, alcuni carovanieri hanno preso contatto con alcune delle famiglie minacciate. Queste si sono immediatamente riunite per decidere se sfollare o rimanere nelle proprie case. Alla fine hanno deciso di resistere, costi quello che costi, nelle loro case, sfidando le minacce e le violenze continue per tentare di impedire che i paramilitari rubino tutte le loro povere cose e brucino le loro case.

sabato 24 agosto 2013

Messico - Il popolo in armi contro i narcos

Video intervista al portavoce della polizia comunitaria di Tepaltepec, stato del Michoacan, Messico
di Fabrizio Lorusso

Il fenomeno dei gruppi di autodifesa e delle polizie comunitarie contro i narcos sono una risposta popolare alla latitanza dello stato

Questo video del giugno 2013 (visibile anche a questo link), ora sottotitolato in italiano da Clara Ferri e intitolato “Polizia comunitaria in Messico”, contiene un’intervista completa a José Manuel Mireles Valverde, medico della comunità di Tepaltepec, un comune di 24mila abitanti che si trova nello stato centrosettentrionale di Michoacán, a 560km da Città del Messico. E’ una testimonianza preziosa e completa che ci racconta direttamente un fenomeno preoccupante, in crescita, difficile da controllare e dagli sviluppi futuri imprevedibili: nell’ultimo anno ha interessato almeno 4 stati diversi (Guerrero, Oaxaca, Michoacán e Morelos) ed evidenzia chiaramente la perdita totale di affidabilità e credibilità da parte delle autorità locali, ormai non più in grado di garantire la sicurezza ed anzi sempre più spesso colluse, o quanto meno accondiscendenti, con la criminalità organizzata.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!