domenica 30 ottobre 2016

Messico - Il calendario del Congresso Nazionale Indigeno e degli zapatisti

Calendario del proseguimento del 5º Congresso del CNI e dell’Incontro “Le/Gli Zapatisti e le ConScienze per l’Umanità”.

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO
26 ottobre 2016

Alle/Agli Scienziat@ invitat@ ed ai partecipanti all’Incontro “Le/Gli Zapatisti e le ConScienze per l’Umanità”:


Alle compagne, compagni, compañeroas della Sexta Nazionale e Internazionale:

Sorelle e fratelli:

Vi mandiamo i nostri saluti. Vi scriviamo per comunicarvi quanto segue:

Primo – Su indicazione del Congresso Nazionale Indigeno, che in questo momento sta consultando comunità, tribù, nazioni e popoli originari di tutto il Messico, e la proposta emanata dalla prima tappa del Quinto Congresso, vi informiamo che l’assemblea permanente del CNI si reinstallerà il giorno 29 dicembre 2016, presso il CIDECI-UNITIERRA di San Cristóbal de Las Casas, Chiapas.

Il CNI si riunirà in tavoli di lavoro i giorni 30 e 31 dicembre del presente anno. In quei tavoli, o prima se così lo disporrà il CNI, si renderanno noti i risultati della consultazione. Il giorno primo gennaio 2017 l’assemblea plenaria si terrà in Oventik, Chiapas, Messico, dove si prenderanno accordi, se ci saranno.

Le compagne e compagni delle comunità, tribù, nazioni e popoli originari che incorporano il Congresso Nazionale Indigeno, ci informano che hanno problemi economici per raggiungere detta riunione, e per questo chiedono l’aiuto solidale della Sexta nazionale e internazionale e di ogni persona onesta che voglia appoggiare in questo senso. Per questo, le/i compas del CNI chiedono di contattarli direttamente al seguente indirizzo di posta elettronica: info@congresonacionalindigena.org v
errà quindi indicato dove e come mandare il vostro sostegno.

Ovviamente, se pensate che riunendosi, pensando e decidendo collettivamente i loro passi ed il loro destino, le/i compas del CNI fanno il gioco della destra e pregiudicano l’avanzata i-n-a-r-r-e-s-t-a-b-i-l-e della sinistra istituzionale, potete dare l’aiuto a condizione che vi obbediscano, o accompagnare il vostro contributo con qualcosa come: “vi dò questi 2 pesos, ma non lasciatevi ingannare e manipolare da quella faccia di straccio”.

O potete soltanto dare il vostro supporto e, come tutt@ noi, cercare di imparare da loro.

Secondo – Con l’occasione vi confermiamo inoltre che l’Incontro “Le/Gli Zapatisti e le ConScienze per l’Umanità” si terrà nei giorni e luoghi già annunciati:

Dal 25 dicembre 2016 al 4 gennaio 2017 nelle strutture del CIDECI-UNTIERRA a San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Messico. Con una interruzione i giorni 31 dicembre 2016 e primo gennaio 2017. Se siete interessati a partecipare come uditori e/o spettatori, l’indirizzo di posta elettronica al quale registrarsi per partecipare è conCIENCIAS@ezln.org.mx

Così, si svolgeranno in maniera simultanea, le esposizioni sulle Scienze esatte e naturali, da una parte, e le riunioni di lavoro del Congresso Nazionale Indigeno dall’altra.

Per ora è tutto.

Subcomandante Insurgente Moisés                            Subcomandante Insurgente Galeano
Messico, ottobre 2016

mercoledì 26 ottobre 2016

Messico - Comunicato congiunto del CNI e dell'EZLN

COMUNICATO CONGIUNTO DEL CNI E DELL’EZLN IN SOSTEGNO ALLA DEGNA RESISTENZA DELLA TRIBU’ YAQUI

Ottobre 2016

ALLA TRIBU’ YAQUI,

AI POPOLI E GOVERNI DEL MONDO

Come popoli originari facenti parte del Congresso Nazionale Indigeno e delle comunità zapatiste, inviamo la nostra parola semplice e solidaria alla Tribù Yaqui, al suo governo tradizionale e alla sua gente, per esprimerle che siamo al suo fianco in questi difficili momenti, a seguito degli scontri avvenuti il passato 21 ottobre a Lomas de Bácum.

Ripudiamo la tensione e la discordia che i malgoverni e i loro caporioni, le imprese nazionali e straniere, promuovono e seminano nelle comunità, con l’ambizione di prendersi il gas, l’acqua e i minerali del territorio Yaqui, attraverso cui fomentano la divisione come strumento per imporre morte e distruzione sui nostri territori, perché per essi significhiamo soltanto più potere e più denaro.

Come popoli, nazioni e tribù del Congresso Nazionale Indigeno, e come popoli zapatisti, salutiamo la difesa del territorio della tribù Yaqui, chiamiamo all’unità contro il nemico che è uno solo e che va in cerca di tutto ciò che possediamo come popoli e che rende possibile la nostra organizzazione collettiva, la nostra storia, la nostra lingua e la nostra vita.

Nelle differenti geografie della resistenza dei popoli originari di questo paese, i malgoverni stanno usando la nostra stessa gente per generare violenza tra fratelli, che garantisce loro l’imposizione di progetti estrattivi di morte, le riforme strutturali, la distruzione dell’organizzazione comunitaria e di generare il terrore tra coloro che lottano, e per cui, contrariamente ai capitalisti, la vita e il futuro dei popoli significa tutto.

Chiamiamo la società civile nazionale e internazionale, i popoli originari, la sexta nazionale e internazionale e i mezzi di comunicazione liberi a mantenere l’attenzione e a esigere il rispetto che meritano i popoli indigeni nella loro organizzazione autonoma e libera determinazione.

Ottobre 2016

Per la Ricostruzione Integrale dei Nostri Popoli

Mai più un Messico Senza di Noi

Congresso Nazionale Indigeno

Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Traduzione a cura dell’Associazione Ya Basta! Milano

lunedì 24 ottobre 2016

Kurdistan - Le forze politiche curde dichiarano la mobilitazione contro il violento attacco genocida

Le forze politiche curde in Turchia e nel Kurdistan del nord si sono incontrate ieri nella città curda di Amed. Circa mille politici guidati dal Congresso della Società Democratica (DTK), del Congresso delle Donne Libere (KJA), del Partito Democratico delle Regioni (DBP) e del Partito Democratico dei Popoli (HDP) hanno discusso gli sviluppi nel Medio Oriente, in Kurdistan e in Turchia e hanno assunto decisioni significative. Tutti i co-sindaci delle municipalità governate dal DB e i dirigenti delle istituzioni curde hanno partecipato all’incontro.
La risoluzione finale dell’incontro, che si è svolto con lo slogan “Organizziamoci nello spirito della mobilitazione e trionfiamo con la resistenza” è stata rilasciata oggi.

Messico - Domande senza risposte, risposte senza domande, consigli su consigli.

Domande senza risposte, risposte senza domande, consigli su consigli.

(note prese dal quaderno di appunti del Gatto-Cane)

20 ottobre 2016

A chi di dovere:

Domande senza risposta:

– Ed anche per le donne assassinate per il “grave” reato di essere donne, ci sarà scherno, disprezzo e l’accusa, per il fatto di esigere che cessino le aggressioni e col loro sangue inserire il tema nell’agenda non solo nazionale, ma mondiale, di fare il gioco della destra? Perché non stanno morendo, le stanno ammazzando. E se si rifiutano di accettare che è un problema che si risolve attaccando la corruzione? E se osano dire che l’origine di questo odio assassino sta nel sistema? E se viene loro la strampalata idea di mettere da parte gli uomini nelle decisioni vitali (sì, di vita)? E se decidono di prendere il loro destino nelle proprie mani? Qualcosa, o tutto questo, sarebbe una manovra governativa per impedire che eccetera?

– E loas otroas, dovranno sperare che la classe politica posi il suo eminente sguardo su uno dei losabajos più umiliati? Devono rassegnarsi ad essere asesinadoas fino a raggiungere il numero che meriti attenzione? E se si organizzano, e se chiedono rispetto, e se decidono di dire basta al disprezzo che si trasforma in morte? Sarà detto loro che la loro problematica non è prioritaria, che non è politicamente corretta in generale ed in particolare controproducente in una fase elettorale, che devono adeguarsi e non insistere nelle loro rivendicazioni?

– La chiesa progressista i cui parroci, sorelle e laici toccano con mano, senza intermediari, il dolore, l’angoscia e la disperazione di migranti, di familiari di desaparecid@s, di popoli interi aggrediti, la rabbia per l’impunità, la frustrazione per subire l’ingiustizia fatta legge con la toga, che interesse ha ad amministrare questo dolore a proprio beneficio? Che cosa ci guadagna facendo suo questo dolore, identificandosi con questa rabbia? E se da questa visuale, costruita non solo a fronte di minacce di ogni tipo, ma anche rischiando la vita terrena, vede che non bastano le soluzioni che vengono offerte e lo esprime liberamente e ragionevolmente, dunque, essendo quello che è ed agendo di conseguenza, si oppone ad un cambiamento reale?

– Se la sola possibilità di esistenza civile (con diritti ed obblighi) di una donna indigena fa sì che “la terra tremi dalle sue fondamenta”, che cosa succederebbe se il suo ascolto e la sua parola percorressero il Messico del basso?

– A voi che state leggendo, darebbe fastidio vedere ed ascoltare un dibattito tra la Calderona[I] di sopra, con i suoi abiti “tipici” di marche esclusive, ed una donna del basso, indigena di sangue, cultura, lingua e storia? Vi interesserebbe di più ascoltare quello che prometterebbe la Calderona o quello che proporrebbe l’indigena? Non vorreste assistere a questo scontro tra due mondi? Da una parte, non ci sarebbe la donna di sopra, nata e cresciuta con tutte le comodità, educata nel sentimento di superiorità di razza e colore, complice ed erede preferita di uno psicopatico dedito all’alcool e al sangue, rappresentante di una élite che porta alla distruzione totale una Nazione, indicata dal Prepotente come la sua portavoce; mentre dall’altra parte, una donna che, come molte altre, si è formata lavorando e lottando tutti i giorni, a tutte le ore ed in tutti i luoghi, non solo contro un sistema che la opprime come indigena, come lavoratrice e come povera, ma anche come donna che si è scontrata e si scontra contro un sistema fatto ad immagine e somiglianza dei cervelli degli uomini e di non poche donne, che con tutto contro, oggi, senza ancora saperlo, forse dovrà rappresentare non più solo sé stessa, o il suo collettivo, o la sua comunità, tribù, nazione o popolo originario, ma dovrà aspirare a rappresentare milioni di donne differenti per lingua, colore e razza, ma uguali nel dolore e nella ribellione? Da una parte, non ci sarebbe una donna creola, bianca, simbolo dell’oppressione, lo scherno, l’impunità, l’impudicizia; e dell’altra una donna che dovrà innalzare la sua essenza indigena al di sopra di un razzismo che permea tutti gli strati sociali? Non sarebbe vero che, senza neppure rendervi conto, smettereste di essere spettatrice, spettatore, e desiderereste, dal più profondo del cuore, che in quel dibattito vincesse, correttamente, quella che ha tutto contro? Non approvereste che con quella donna indigena vincesse la ragione e non la forza del denaro?

– Vi preoccupa che la donna indigena non sappia parlare bene lo spagnolo, ma non che l’attuale titolare dell’esecutivo federale non sappia parlare, punto?

– È così solido il sistema politico messicano, e tanto certe e consistenti le tattiche e le strategie dei partiti politici, che basta che qualcuno dica pubblicamente che sta pensando a qualcosa, e che chiederà a suoi altri uguali che cosa ne pensano, perché tutti diventino isterici.

– In che misura la proposta che un consiglio di governo indigeno (concejo con la “c” [II]), cioè, un collettivo e non un individuo, sia responsabile dell’esecutivo federale, sostiene-il-presidenzialismo-si-fa-complice-della-farsa-elettorale-contribuisce-a-rafforzare-la-democrazia-borghese-fa-il-gioco-dell’oligarchia-e-dell’imperialismo-yankee-cinese-russo-giudeoislamico-millenarista,-oltre-a-tradire-gli-alti-principi-della-rivoluzione -proletaria-mondiale?

– Dobbiamo seguire l’inerzia della classe politica, di teste “pensanti” e saltimbanchi di ogni genere, e rispondere alle critiche infondate e a quelle che, con fondamento ci criticano e ci fanno pensare, con insulti che, oltre ad essere oziosi, ormai annoiano (come peñabots, paniaguados, pejezombis, perderistas[III] ecceteristi)?

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– Idea per diventare milionar@ (o per tirar su soldi per la raccolta di firme e la campagna – oh, oh, sembra una cosa seria -): un’applicazione che su tuiter autocensuri quando si scrive una stupidaggine. Già, perché gli screen shot non perdonano. Come? Vi è già capitato? Bene, attenzione, perché quando il CNI ci autorizzerà a spiegare, cancellare quei tuits sarà inutile.

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– Classifica della prima settimana:

Finalista per il miglior topic: El Deforma[IV] (che non ha nemmeno molto merito, perché El Deforma è come il Barcelona F.C. dei topic).

Finalista per il miglior tuit di fondato sospetto: “A me quello che appare sospetto è che l’#EZLN torna sempre di moda quando fa freddo e quei dannati passamontagna salgono di prezzo.”

Finalista per la miglior serie di tuits sul tema: “Sentite un po’, gli zapatisti usano Twitter? / Lo chiedo perché qui ci stiamo burlando di loro / Dicendogli, ordinandogli quello che possono e devono fare e no / e se loro se ne fregano / se non ci ascoltano / è come masturbarsi eccitandosi guardando una confezione di cereali / attenzione: ricordarsi di cancellare questa serie di tuits / Warning! Il tuo account Twitter ha subito l’attacco di uno screen shot.

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– Sentite, un consiglio gratis (consejo con la “s”): non vi farebbe male un corso di comprensione di lettura. E parlando di lettere, anche uno di composizione… anche fosse con il limitato orizzonte dei 140 caratteri.

– Massima non confuciana: “sebbene sembri incredibile, pare ci siano non uno, ma molti mondi fuori dai social network”.

Difesa Zapatista, Chicharito Hernández e Lionel Messi.

Non so come accidenti entrò quel pallone nella mia capanna, il fatto è che dietro ad esso arrivò una bambina di… quanti anni? Dico tra gli 8 e i 10, che in comunità possono essere anni o decenni. Non è la prima volta che l’irriverenza e l’allegria dell’infanzia zapatista irrompe nella stanza solitaria che, a volte, mi ospita, cosicché non gli feci molto caso e continuai a guardare e leggere la tormenta sui social network e sui media liberi e prezzolati. Non mi sarei accorto della presenza della bambina se non avesse detto, con voce da esperta: “è come quella del Chicharito e del Messi“. Allora mi resi conto che la bambina, da sopra la mia spalla, stava guardando lo schermo del mio portatile. Ricordando la vecchia massima che il miglior attacco è la difesa, le chiesi: “E tu, chi sei? Non ti conosco”. La bimba rispose “io mi chiamo Difesa Zapatista” con lo stesso tono di ovvietà come se dicesse “energia uguale massa per la velocità della luce al quadrato”. Ed indicando il pallone, aggiunse: “El Chicharito non gioca nel Barcelona e Messi non gioca nei Jaguares de Chiapas”. Mi voltai per vedere se, senza accorgermi, avessi cambiato hashtag, invece no, in testa si leggeva “#ezln”. Quello che avviene nella testa di una bambina zapatista, più che un mondo è un Big Bang in continua espansione, ciò nonostante le domandai “E questo cosa diavolo c’entra?”. La bambina rispose con la stessa faccia con cui si dice: “Non sai niente, John Snow”:

“Lì è come se stanno dicendo che il Chicharito non fa goal nel Barcelona e che il Messi non fa niente affinché los Jaguares guadagnino punti. Alcuni dicono che il Chicharito si rimetterà, altri che è andato. Alcuni dicono che il Messi è triste perché non lo sostengono nel paese in cui è nato, altri dicono che gli stringono le scarpe e se cambia scarpe calcerà meglio la palla.

Ma il Chicharito non gioca nel Barcelona né Messi nei Jaguares. Cioè, poi si arrabbiano”
.

Stavo valutando il cambio di paradigma che faceva supporre il ragionamento di “Difesa Zapatista”, quando disse: “Senti Sup, perché non si organizza una partita di calcio quando vengono quelli che sono come siamo qua? Beh, non abbiamo completato la squadra e il dannato Pedrito si crede molto macho, ed il gatto-cane non obbedisce agli ordini, il cavallo cieco dorme e gli altri giocatori a volte vengono e a volte vanno. Guarda, io ho già pensato alla canzone di quando vinciamo la finale. Conosci il ritornello? Ma che ne sai, sei il sup! Quindi ti consiglio di studiare le scienze e le arti, e così ti sarà chiaro che il problema è che Chicharito non gioca nel Barcelona, né Messi con los Jaguares, e quindi non preoccuparti, che a far volare i corvi ti caveranno gli occhi. Ora me ne vado perché la squadra non è completata e chissà che non ci tocchi l’inaugurazione”.

Sulla porta, la bambina si voltò e mi disse: “Senti Sup, se arrivano le mie mammine e chiedono se mi hai visto, tu dì loro chiaro che Chicharito non gioca nel Barcelona né Messi con los Jaguares. Cioè, non dire bugie, perché le mammine lo sanno se stai mentendo. Quindi, quello che devi fare, è cambiare la giocata, cioè, fai finta di andare là, ma invece vai di qua. Se vuoi te lo spiego dopo, ma primo studia, perché se vai alla scuola autonoma ti scherzeranno, il peggiore è il Pedrito, perché lo stronzetto ha già terminato la primaria e si vanta. Ma vedrai quando la finisco io, che a far volare i corvi ti caveranno gli occhi. Non ti preoccupare della squadra, saremo in tanti. Improvvisamente si ingrosserà, e sì, saremo in tanti”. E se ne andò.

Entrò il SubMoy e mi chiese: “Hai già il testo della spiegazione?”.

“No, ma il Chicharito non gioca nel Barcelona né Messi con los Jaguares”, gli risposi seguendo il consiglio di “Difesa Zapatista”.

Il SubMoy mi guardò, prese il suo apparecchio radio ed ordinò; “mandate qualcuno della sanità con un’iniezione”.

Scappai, cos’altro potevo fare?

Bau-Miao.
SupGaleano.


[I] Riferimento a Margarita Zavala, moglie dell’ex-presidente Felipe Calderón (2006-2012) e probabile candidata per il PAN alle presidenziali del 2018.
[II] Concejo con la “c” significa consiglio riferito ad un determinato livello di governo. Consejo con la “s” significa consiglio o suggerimento.
[III] Termini denigratori riferiti ai sostenitori dei diversi partiti politici istituzionali.
[IV] Riferimento al giornale messicano Reforma.


Traduzione “Maribel” – Bergamo

venerdì 21 ottobre 2016

Sorprese e attese: gli zapatisti e noi

La recente decisione dell'EZLN e del CNI, comunicata al termine del Quinto Congresso Nazionale Indigeno, è stata una sorpresa: si avvia una consultazione tra i popoli, nazioni e tribù per approvare l'ipotesi di una candidata indigena alle elezioni presidenziali del 2018. Una sorpresa, ma non rispetto alla lunga storia degli zapatisti che hanno visto sfilare, dall'anno dell'insurrezione, già cinque presidenti che non hanno potuto cancellarne la lotta né la sperimentazione dell'autonomia indigena. Vale la pena di ritornare col pensiero alle precedenti fasi elettorali e ricordare come si è modificata di volta in volta l'azione zapatista, sempre disturbante rispetto al sano alternarsi dei criminali in doppiopetto, espressione delle classi dirigenti messicane. Perdonate le approssimazioni.

Nel 1994, anno dell'insurrezione, l'EZLN resistette a Salinas de Gortari e si rivolse al neoeletto Zedillo Ponce de León con queste parole: "benvenuto nell'incubo". A testimonianza della guerra sporca di quel periodo, la lettera del Subcomandante Insurgente Marcos terminava così: finché non ci sarà risposta alle domande di democrazia, libertà e giustizia, in queste terre ci sarà guerra.

Nel 2000, la stagione di lotta promossa dall'EZLN propiziò la caduta dell'apparentemente imperituro regime del Partito Rivoluzionario Istituzionale. Il neopresidente di destra, Fox Quesada, dovette tollerare il lungo snodarsi della Marcha del Color de la Tierra: nel marzo 2001 gli zapatisti e la società civile invasero lo zócalo di Città del Messico. Il 28 marzo la Comandante Esther pronunciò uno storico discorso al parlamento messicano, dimostrando disponibilità al dialogo e alla distensione ma chiedendo il rilascio di tutti i prigionieri politici zapatisti e il riconoscimento costituzionale per diritti e cultura indigeni.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!