martedì 21 agosto 2018

Messico - Italia - Continua il Sostegno al Sistema di Salute Autonoma Zapatista


Nell’agosto 2018 sono stati consegnati nel Caracol de La Garrucha i fondi e i materiali per il Laboratorio d’analisi e per i Promotori di salute, raccolti da Cooperazione Rebelde di Napoli, Ca’ Sana e Ya Basta – Caminantes di Padova.

Il Caracol de La Garrucha, nella zona tzeltales, "Resistencia hacia un nuevo amanecer", è la sede della Giunta del buongoverno "El camino del futuro" che raggruppa i 4 Municipi Autonomi di Francisco Gómez, San Manuel, Francisco Villa e Ricardo Flores Magón.



La consegna del 2018 è la quarta tappa di "Juntos para el derecho a la salud", iniziato nel dicembre 2016 con l’incontro tra i Promotori di salute zapatisti e operatori sanitari italiani per discutere insieme le necessità locali.
Una prima consegna di materiali è stata effettuata nell’agosto 2017 e nel dicembre 2017 si è svolta una formazione con personale esperto italiano per dotare il Laboratorio d’analisi nel Caracol con i materiali necessari e aggiornare la formazione dei Promotori.


agosto 2018: consegna materiali sanitari


Attraverso un costante confronto con i Promotori è stata stilata la lista dei materiali che serviranno per svolgere campagne d’analisi del sangue nell’intera zona.
Kit per le analisi (trigliceridi, glucosio, colesterolo etc..) e materiali di consumo (siringhe, provette, guanti etc ..) permetteranno di rispondere alle richieste di indagini cliniche fatte dai Promotori locali di ogni Municipio.
Oltre ai materiali per il Laboratorio d’analisi sono stati consegnati anche strumenti sanitari per il lavoro dei Promotori sia nelle visite che negli interventi di base.
Alla Giunta del Buon Governo sono stati consegnati anche dei fondi a sostegno dell’autonomia.

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Ricevute Giunta del Buongoverno La Garrucha
Dal confronto con la Giunta e i Promotori di salute è emersa la proposta di attivare un Laboratorio d’analisi in ogni Municipio, in modo che la diagnostica sia decentrata per garantire la massima prevenzione.
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Caracol La Garrucha
Il Sistema Sanitario Autonomo Zapatista, infatti oltre a garantire il diritto alla salute attraverso le cure essenziali, opera mettendo al centro la prevenzione e l’educazione.
Il diritto alla salute è una delle parti fondamentali della complessa strutturazione dell’autonomia zapatista. Un percorso partito da lontano che giorno dopo giorno tra mille contraddizioni .. lento però avanza.


Prossima Brigada Sanitaria dicembre 2018 per informazioni e contatti: brigatesalutechiapas@gmail.com


Puoi contribuire anche tu con:
- raccolta del materiale sanitario che ci è stato richiesto
- sottoscrizioni di contributi economici
- organizzazione di momenti informativi
- partecipazione alle delegazioni in Chiapas


Per sottoscrivere:
- presso il conto corrente intestato a Associazione Ya Basta
Banca Popolare Etica IT76D0501812101000011007374

- tramite il nostro conto Paypal
La campagna è coordinata da:

Cooperazione Rebelde Napoli
FB @cooperazionerebelde.napoli
TW @cooperRebeldeNapoli
SITO CooperazioneRebelde


Sostenuta da:
* Presidio di Salute Solidale - Napoli
* Associazione Ya Basta - Caminantes
FB @yaBastaCaminantes
SITO www.yabasta.it


domenica 12 agosto 2018

Argentina - “Vi racconto l’inferno delle donne argentine, costrette a morire a causa degli aborti clandestini”

Riportiamo una intervista a Irupé Tentorio, giornalista e attivista pro-aborto, a due giorni dal voto del Senato argentino, che ha detto no alla proposta di legge per legalizzare l’interruzione di gravidanza nel paese.

“Ana era malata di cancro, ha chiesto di abortire per continuare la chemioterapia ma le è stato negato. Sua figlia è morta dopo 24 ore, lei un mese dopo”. Due giorni fa il Senato argentino ha bocciato la proposta di legge per legalizzare l’aborto. 

TPI ha intervistato Irupé Tentorio, giornalista e attivista, che ci ha spiegato perché le donne argentine prima o poi riusciranno a vincere questa battaglia.

C’è chi si stringe in un abbraccio, chi piange. Altre urlano, qualcuna tira sul volto un fazzoletto, che non è più quello bianco delle madri di Plaza de Majo ma è verde, il colore diventato il simbolo del movimento che in Argentina è sceso in strada per ottenere la legalizzazione dell’aborto.

L’onda verde, come l’hanno chiamata, negli ultimi cinque anni ha scosso il paese e ha portato al centro del dibattito pubblico il corpo, le donne e la loro libertà di scelta. “Sul mio corpo decido io”, “Aborto libero, legale e gratuito”, si legge sui cartelli, sugli striscioni, sui panuelos.

In strada ci sono tre milioni di persone, che hanno aspettato i risultati del voto per sedici ore, sotto la pioggia e con una temperatura di quattro gradi. Hanno visto proiettati sui maxischermi i volti dei senatori e hanno ascoltato le loro dichiarazioni, mentre si esprimevano sul disegno di legge per legalizzare l’interruzione volontaria di gravidanza.

Quando arriva la notizia che la legge per la depenalizzazione dell’aborto non ha ottenuto il sì del Senato, a Buenos Aires Plaza del Congreso è divisa a metà. Da un lato sono sventolati foulard blu, quelli dei movimenti pro-life, che lanciano fuochi d’artificio, applaudono. E urlano: “Viva la vita”.


L’altra metà è un’onda verde che si muove, si stringe e scandisce: “La battaglia non è finita”.
“Sapevamo che la legge avrebbe incontrato difficoltà in Senato, che è tradizionalmente più conservatore della Camera”, spiega Irupé Tentorio.

Insieme alle altre donne, Irupé ha seguito la votazione per tutta la notte. È una giornalista, scrive per Página/12, l’unico giornale con un supplemento dedicato alle tematiche di genere e alla diversità sessuale in Sud America.

Non è la prima volta che scende in strada: negli ultimi anni e negli ultimi cinque mesi di mobilitazione serrata – quando, dopo il sì della Camera Bassa, i movimenti delle donne hanno accelerato la corsa – le strade le ha vissute anche da attivista. Le ha viste con Karl Mancini, fotogiornalista italiano: insieme hanno raccontato le donne, le loro storie e battaglie nel progetto Ni Una Menos, un lavoro a lungo termine sulla violenza di genere, il femminicidio e la lotta dei movimenti femministi per i diritti in Argentina, ma anche nel resto del Sud America.


“La decisione dei senatori è stato un golpe contro le donne e la loro libertà, che evidentemente fa ancora paura”, continua Tentorio. “Ma il movimento non si ferma e noi continuiamo con la nostra militanza, territoriale e creativa”.

La proposta di legge è stata il punto di arrivo di un lungo percorso di discussione, attivismo e lavoro sul territorio. Da 33 anni le donne argentine si riuniscono ogni mese di ottobre ed è stato in uno di quegli incontri nazionali, tra il 2003 e il 2004, che è stata lanciata la “campagna dei fazzoletti verdi”, pensata e sostenuta da un gruppo di femministe e di attiviste.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!