domenica 14 ottobre 2018

Crisi climatica - Ci restano 12 anni prima di cambiamenti irreversibili: usiamoli bene

Non ha mezzi termini l’ultima dichiarazione del Panel delle Nazioni unite sul riscaldamento globale, che si è riunito la scorsa settimana in Corea del Sud.

La cosiddetta "soglia di non ritorno", ovvero cambiamenti in tutto l’ecosistema totalmente irreversibili, non è di 2 gradi d’aumento della temperatura, come si diceva quando è stato firmato l’Accordo di Parigi, ma di 1,5 gradi.

In poche parole se non fermiamo ora l’aumento della temperatura nel 2040 non ci sarà più possibilità di tornare indietro.

Ma quali sono le proposte uscite dall'incontro in Corea?
Taglio delle emissioni e rimozione della CO2 dall’atmosfera.
Peccato che sotto la denominazione rimozione della CO2 ci sono tutte le pratiche contestate dai movimenti per la giustizia climatica tra cui la cattura ed il conseguente stoccaggio dell’anidride carbonica
Il Carbon storage fa parte delle false soluzioni proposte dalla geo-ingegneria, ovvero l’utilizzo di tecnologie invasive per l’ambiente, l’atmosfera e lo spazio, proposte come soluzioni al cambio climatico, che in realtà vanno ad aumentare i problemi e a devastare ulteriormente gli equilibri naturali. 

Il Carbon storage, peraltro ancora non sperimentato, consiste nell'immagazzinare sotto terra, sotto gli oceani (e perché non sulla luna o sugli asteroidi...!), il CO2 stoccato.

Non serve uno scienziato per capire che le soluzioni proposte, dal carbon storage al mercato dei crediti di carbonio, allo sbiancamento delle nuvole fino al creare lo scudo nello spazio per fermare i raggi del sole, sono peggiori dello stesso problema.

False soluzioni che peraltro vanno bene a tutti perché rappresentano una nuova frontiera di investimenti e non comportano un cambio radicale del sistema produttivo.

Il cosiddetto PLAN B (ovvero usare la geo-ingegneria al posto del PLAN A cioè il cambio di paradigma produttivo) piace all’America di Trump, che nega il riscaldamento globale, ed anche alla Cina, India ed altri paesi dei BRICS, sempre pronti a recriminare sul fatto che far scendere le emissioni devono essere per primi i paesi di vecchia industrializzazione.


Non ci sono scorciatoie per fermare il cambio climatico serve una sterzata poderosa che diminuisca le emissioni attraverso i cambiamenti nella produzione di energia, attraverso l’agricoltura di prossimità e non l’agro-business ed attraverso nuove forme di mobilità.

La cosa pericolosa, come denunciato da molte reti ed associazioni ambientaliste, è che utilizzando l’emergenza climatica invece di intraprendere una profonda strada di cambiamenti si preferisca il PLAN B: ovvero la geo-ingegneria. 

Di seguito vi proponiamo il manifesto elaborato contro la geo-ingegneria da numerose realtà, perché qui in Italia se ne parla davvero troppo poco ed invece sono scelte che riguardano tutti noi, soprattutto le generazioni future.

Stop immediato alla geo-ingegneria del clima.

Richiesto da 110 organizzazioni di società civile e movimenti popolari

Comunicato stampa collettivo di ETC Group, Rete ambientale indigena, Friends of the Earth International, La Via Campesina, Climate Justice Alliance e BiofuelWatch.


In un Manifesto sostenuto da un’ampia coalizione, pubblicato il 4 ottobre 2018, 23 organizzazioni internazionali, sei destinatari del "premio Nobel alternativo" e 87 organizzazioni nazionali di cinque continenti hanno chiesto di interrompere la sperimentazione e di abbandonare le scelte politiche relative all'utilizzo della geo-ingegneria per far fronte al cambio climatico. Tra i firmatari segnaliamo, tra gli altri, movimenti indigeni, contadini e reti per la giustizia climatica e la difesa dell’ambiente.

lunedì 8 ottobre 2018

Messico - Invito a "Il cinema impossibile"

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

Commissione Sexta dell’EZLN

Messico
Ottobre 2018

Alle persone, gruppi, collettivi ed organizzazioni della Sexta nazionale ed internazionale:
Alle reti di appoggio al Consiglio Indigeno di Governo:
A chi ha passione, vizio od ossessione per il cinema:

CONSIDERATO CHE:

Primo e unico:


IL CINEMA IMPOSSIBILE.
(Apertura: il serpente ti offre la mela)

Stai camminando senza meta. Non sai esattamente dove stai andando e, chiaramente, verso che cosa. Dietro è rimasta la strada percorsa alla base del muro che si sgretola, burlandosi a suo modo, del cartellone deteriorato della felice Famiglia Felice. Ed è ormai lontano anche il monumentale stadio con il suo impertinente punto interrogativo: “chi comanda?”. Ma, adesso non sai dove diavolo ti trovi e pensi che forse sia meglio tornare indietro… ma non sai nemmeno dove e, chiaramente, verso che cosa; quindi ti fermi, ma solo per un momento perché una bambina ti prende per mano e ti sollecita: “muoviti o faremo tardi al cinema”. Non ti dà il tempo di accettare oppure no, perché ti trovi già di fronte ad un cartellone che, con molti colori, dichiara: “Adulti solo accompagnati da un bambino“. Ma qualcuno ha cancellato un bambino ed ha messo “una bambina“. Ed un’altra mano anonima ha cancellato una bambina ed ha scritto “unoa bambinoa“. 
Qualcun altro ha annullato unoa bambinoa ed ha aggiunto “qui, questo non ha importanza“.

Un essere col passamontagna ti ferma, ma la bambina chiarisce al volto nascosto: “è con me“. L’incappucciato ti fa passare. Una discesa parzialmente ricoperta di cemento. 
Pozzanghere. Pietre. Fango. Ai lati, diverse casette di legno con i tetti di lamiera. La nebbia è molto fitta cosicché i semplici edifici appaiono e scompaiono ad ogni passo in un viavai di “fade in” e “fade out“. Ma tu continui a non sapere dove stai andando. L’ambiente è come quello di un vecchio film di mistero… o dell’orrore.

Le insegne su diverse capanne sono… come dire?… sconcertanti. Su una, per esempio, tra la nebbia che si potrebbe ben confondere con quella londinese, si legge “The Lodger” e più sotto “room service, fornito personalmente da Norman Bates” e la foto di un giovanotto sgraziato che potrebbe essere Antonhy Perkins, se questo non fosse impossibile.

A questo punto non sai più se sei nelle montagne del sudest messicano o nel quartiere di Whitechapel ed allora ti chiedi se invece di portarti al cinema, la bambina non ti stia portando nella cucina del gastronomo e dottore Hannibal Lecter.

Devi stare calmo, dici a te stesso.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!