giovedì 6 giugno 2019

Messico - Comunicato del CNI-CIG e dell’EZLN sulla violenza scatenata contro i popoli originari

Ai popoli del mondo

Alle reti di appoggio al CIG

Alla Sexta nazionale ed internazionale

Ai mezzi di Comunicazione

Il passaggio del capitalismo neoliberale sta segnando i suoi passi col sangue dei nostri popoli, dove la guerra cresce perché non cediamo la nostra terra, la nostra cultura, la nostra pace ed organizzazione collettiva; perché non cediamo nella nostra resistenza né ci rassegniamo a morire.

Denunciamo il vile attacco perpetrato lo scorso 31 maggio contro la comunità indigena nahua di Zacualpan, a membri del Congresso Nazionale Indigeno nel municipio di Comala, Colima, nella quale un narco-paramilitare ha sparato con armi di grosso calibro contro un gruppo di giovani uccidendone uno e ferendone gravemente altri tre.

Di questi gravi fatti riteniamo responsabili i tre livelli del malgoverno che permettono a questi gruppi narco-paramilitari di agire nella regione, in particolare il direttore di pubblica sicurezza Javier Montes García. Esigiamo il pieno rispetto degli usi e costumi della comunità indigena nahua di Zacualpan.

Condanniamo l’aggressione e la distruzione avvenute all’alba del 31 maggio nelle località di Rebollero e Río Minas, appartenenti alla comunità binizza di San Pablo Cuatro Venados, nel municipio di Zachila, Oaxaca, per mano di un gruppo armato che con uso di violenza ha distrutto le case di decine di famiglie.

Un numeroso gruppo di persone è entrato nelle località sparando con armi di grosso calibro e, dopo aver sparato a lungo, con macchinario pesante ha abbattuto le case, costringendo le compagne ed i compagni, tra i quali molti minorenni, a fuggire e rifugiarsi in montagna.

Hanno abbattuto 24 abitazioni, bruciato mais ed altri cereali immagazzinati come sementi per la semina, hanno bruciato i beni personali della comunità come abiti e scarpe. Inoltre, hanno rubato bestiame, impianti di generazione di energia e serbatoi d’acqua.

Condanniamo la repressione ed i soprusi commessi contro i nostri compagni e compagne della comunità indigena otomí residente a Città del Messico che in maniera violenta sono stati sgomberati da gruppi di scontro al servizio del malgoverno e delle imprese immobiliari, insieme a centinaia di granaderos al servizio di Néstor Núñez, sindaco del Comune di Cuauhtémoc, lo scorso 30 maggio alle ore 11:00 dall’accampamento di via Londres No. 7, Col. Juárez, dove la comunità otomí vive in strutture provvisorie dal terremoto del 19 settembre 2017.

Condanniamo l’assedio narco-paramilitare che gruppi criminali, finanziati ed appoggiati dai tre livelli del malgoverno e da tutti i partiti politici, stringono intorno alle comunità del Consiglio Indigeno e Popolare di Guerrero – Emiliano Zapata (CIPOG-EZ) nel municipio di Chilapa e José Joaquín de Herrera, che in autonomia e con la loro lotta costruiscono la pace.

Rivolgiamo un appello ai popoli del Messico e del mondo a vigilare ed essere solidali con la lotta delle genti di Guerrero, a rompere il cerchio che impone la violenza per l’appropriazione capitalista dei territori indigeni che limita l’ingresso di generi alimentari e medicine. Esortiamo a sostenere la raccolta di viveri da destinare alle comunità colpite, come mais, riso, fagioli, peperoncini in scatola, zucchero, sardine, tonno, carta da bagno, pannolini e medicine, nella sede di UNIOS, in via Dr. Carmona y Valle No. 32, colonia Doctores, a Città del Messico.

Ribadiamo che la nostra madre terra non è in vendita né al capitale né a nessuno, la nostra esistenza non si negozia e pertanto neppure la resistenza dei nostri popoli.

Distintamente

Giugno 2019

Per la ricostituzione integrale dei nostri popoli

Mai più un Messico senza di noi

Congresso Nazionale Indigeno

Consiglio Indigeno di Governo 

Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale


Traduzione “Maribel” – Bergamo

lunedì 3 giugno 2019

Messico - Per la vita e contro la guerra nelle comunità zapatiste

di Gilberto López y Rivas 

Oggi sul territorio nazionale, ed in altri paesi del mondo solidale (tra cui Francia, Spagna, Grecia e Stati Uniti), si svolge una giornata contro la militarizzazione dei territori e delle comunità zapatiste che è stata denunciata dall’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) e metodicamente analizzata dal Centro de Derechos humanos Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba).

Il Frayba, attraverso la documentazione fornita dalle Brigate Civili di Osservazione (BriCO), registra un aumento del 100% del numero di incursioni dell’Esercito Messicano, dei pattugliamenti terrestri e sorvoli di elicotteri a partire dal dicembre 2018 e conclude, con fondate ragioni, che questi atti di intimidazione e vessazione sono un’aggressione al loro diritto all’autonomia e rappresentano un rischio per la vita, l’integrità e la sicurezza di tutta la popolazione. Si è rilevato che i veicoli militari molte volte attraversano ad alta velocità le comunità senza preoccuparsi di persone, bambine e bambini, animali durante il passaggio.
Inoltre, il Frayba ha registrato atti di spionaggio nell’accampamento di osservazione internazionale della Realidad che, ugualmente, minano l’integrità e la sicurezza di chi svolge il monitoraggio.

Questo processo di militarizzazione sta avvenendo anche attraverso l’aumento dell’attività dei gruppi paramilitari, come la Sedena, in una reinterpretazione della vecchia metafora di togliere l’acqua ai pesci rivoluzionari (isolarli dal popolo), contempla nei suoi manuali di contro-insurrezione, poiché nell’azione controrivoluzionaria dà migliori risultati introdurre pesci più arditi sul teatro di guerra. Ricordiamo il crimine di Stato di Acteal, o il lavoro che svolgono i sicari nei territori in resistenza per comprendere questo contributo metaforico dell’esercito messicano alla controinsurrezione mondiale.

L’EZLN nel comunicato che denuncia l’offensiva militare, segnala: “Pattugliamenti e sorvoli non seguono le rotte del narcotraffico, né quelle delle lente carovane delle sorelle e fratelli migranti che fuggono da una guerra che ci si rifiuta di chiamare col suo nome… per raggiungerne un’altra che si nasconde dietro un governo federale tutto chiacchiere e cialtroneria. No, questa minaccia di morte percorre per aria e terra le comunità indigene che vogliono mantenersi in resistenza e ribellione per difendere la terra, perché in lei sta la vita. Ora, inoltre, membri dell’Esercito Federale e dell’Aeronautica si addentrano nelle montagne e compaiono nelle comunità dicendo che sta arrivando la guerra e che stanno solo aspettando ordini ‘dall’alto’”. A questo punto la domanda d’obbligo è: “Chi sta dando gli ordini?”.

Nel resto del paese, la militarizzazione (e paramilitarizzazione) si concretizza da una parte, nell’avvio della Guardia Nazionale che costituisce la consegna, così legalizzata, della pubblica sicurezza ai soldati e, dall’altra, nel ruolo assegnato alla criminalità negli omicidi di dirigenti indigeni difensori del territorio e della Madre Terra e consiglieri del CNI-CIG, molti di loro comunicatori di radio comunitarie, come Samir Flores Soberanes, giustiziato 10 giorni dopo l’annuncio del proseguimento del Progetto Integrale Morelos.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!