mercoledì 28 ottobre 2009

Turchia, esercito uccide 5 ribelli del Pkk. Condannata esponente politica curda

Si tratta delle prime difficoltà dopo l’apertura di Erdogan

Cinque guerriglieri del Pkk sono morti in uno scontro con l'esercito turco, al confine tra le province di Tunceli e Bingol, Turchia orientale. Sono le prime vittime dopo l'apertura del premier Recep Tayyip Erdogan alle rivendicazioni del gruppo armato. Nonostante segnali positivi da entrambe le parti, fonti interne all'esercito rivelano che l'offensiva nei confronti dei miliziani si sarebbe addirittura intensificata.
Intanto a Diyarbakir si è concluso con una condanna a 18 mesi di prigione il primo grado del processo ad Aysel Tugluk, parlamentare del partito pro-curdo Società Democratica. La donna è accusata di "propaganda terroristica" per un discorso del 2006 in favore di Abdullah Ocalan, leader del Pkk. "Questo è un segnale che non tutti sostengono l'iniziativa di Erdogan", ha detto l'avvocato della Turgluk, Fethi Gumus, annunciando che la sua cliente ricorrerà in appello. "Aysel chiedeva la pace e sosteneva che il Pkk può contribuire".
La guerra tra Turchia e Partito curdo dei lavoratori va avanti da 25 anni e ha causato 40mila morti. L'Unione Europea ha criticato il paese di Erdogan per la scarsa attenzione ai diritti dei 12 milioni di curdi e le continue sentenze contro Società Democratica, accusato di presunti legami con lo stesso Pkk.

tratto da Peace Reporter

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!