venerdì 2 gennaio 2009

Palestina - A Gaza è un lento morire in vano ascolto

di Vittorio Arrigoni - Guerrilla radio
ore 18.o5, Marna house, Gaza city.
Nell’aria acre odore di zolfo, nel cielo lampi intermezzano fragorosi boati. Ormai le mie orecchie sono sorde dalle esplosioni e i miei occhi aridi di lacrime dinnanzi ai cadaveri.
Mi trovo dinnanzi all’ospedale di Al Shifa, il principale di Gaza, ed è appena giunta la terribile minaccia che Israele avrebbe deciso di bombardare la nuova ala in costruzione. Non sarebbe una novità, ieri è stato bombardato l’ospedale Wea’m. Insieme ad un deposito di medicinali a Rafah, l’università islamica (distrutta), e diverse moschee sparse per tutta la striscia. Oltre a decine di installazioni CIVILI.
Pare che non trovando più obiettivi "sensibili", l’aviazione e la marina militare si diletti nel bersagliare luoghi sacri, scuole e ospedali.
E’ un 11 settembre ad ogni ora, ogni minuto, da queste parti, e il domani è sempre una nuovo giorno di lutto, sempre uguale. Si avvertono gli elicotteri e gli aerei costantemente in volo, quando vedi il lampo, sei già spacciato, è troppo tardi per mettersi in salvo.
Non ci sono bunker antibombe in tutta la Striscia, nessun posto è al sicuro.
Non riesco a contattare più amici a Rafah, neanche quelli che abitano a Nord di Gaza city, spero perchè le linee sono intasate. Ci spero. Sono 60 ore che non chiudo occhio, come me, tutti i gazawi.
Ieri io e altri 3 compagni dell’ISM abbiamo trascorso tutta la nottata all’ospedale di al Awda del campo profughi di Jabalia. Ci siamo andati perchè temevamo la tanto paventata incursione di terra che poi non si è verificata. Ma i carri armati israeliani stazionano pronti lungo il confine tutto il confine della Striscia, il loro cingoli affamati di corpi pare si metteranno in funerea marcia questa di notte.
Verso le 23:30 una bomba è precipitata a circa 800 metri dall’ospedale, l’onda d’urto a mandato in frammenti diversi vetri delle finestre, ferendo i feriti. Un’ ambulanza si è recata sul posto, hanno tirato giù una moschea, fortunatamente vuota a quell’ora. Sfortunatamente, anche se non di sfortuna ma di volontà criminale e terroristica di compiere stragi di civili, la bomba israeliana ha distrutto anche l’edificio adiacente alla moschea, distruggendolo.
Abbiamo visto tirare fuori dalle macerie i corpicini di sei sorelline. 5 sono morte, una è gravissima.
Hanno adagiato le bambine sull’asfalto carbonizzato, e sembravano bamboline rotte, buttate via perchè inservibili. Non è un errore, è volontario cinico orrore.
Siamo a quota 320 morti, più di un migliaio i feriti, secondo un dottore di Shifa il 60% è destinato a morire nelle prossime ore, nei prossimi giorni di una lunga agonia.
Decine sono i dispersi, negli ospedali donne disperate cercano i mariti, i figli, da due giorni, spesso invano. E’ uno spettacolo macabro all’obitorio. Un infermiere mi ha detto che una donna palestinese dopo ore di ricerca fra i pezzi di cadaveri all’obitorio, ha riconosciuto suo marito da una mano amputata. Tutto quello che di suo marito è rimasto, e la fede ancora al dito dell’amore eterno che si erano ripromessi.
Di una casa abitata da due famiglie, è rimasto ben poco dei corpi umani. Ai parenti hanno mostrato un mezzo busto, e tre gambe.
Proprio in questo momento una delle nostre barche del Free Gaza Movement sta lasciando il porto di Larnaca in Cipro. Ho parlato coi miei amici a bordo. Eroici, hanno ammassato medicinali un pò in ogni dove sull’imbarcazione. Dovrebbe approdare al porto di Gaza domani verso le 8 am. Sempre che il porto esista ancora dopo quest’altra notte di costanti bombardamenti. Starò in contatto con loro tutto questo tempo.
Qualcuno fermi questo incubo. Rimanere in silenzio significa supportare il genocidio in corso. Urlate la vostra indignazione, in ogni capitale del mondo "civile", in ogni città, in ogni piazza, sovrastate le nostre urla di dolore e terrore.
C’è una parte di umanità che sta morendo in pietoso ascolto.
Vik in Gaza
Vittorio Arrigoni

giovedì 1 gennaio 2009

Copenhagen

4 - Gennaio 2010 - Cominciano i processi a COP-enhagen - Iniziativa a Sydney

31 dicembre 2009 - Pensiero di fine anno dalla Danimarca - dagli imprigionati a COP-enhagen
 
Le riflessioni

Whare are YU? di Luca Casarini

Da Seattle a Copenhagen: paradossi del mondo capovolto di Giuliano Santoro

Police Warming di Luca Casarini

COP.enhagen di Luca Casarini

Repressione a Copenhagen di Naomi Klein

Appuntamenti
Napoli 16 Dicembre - Che tempo che farà


La cronaca

18 Dicembre - Continuano le proteste

16 Dicembre - Confermato l'arresto di Luca: freedom for all

16 Dic. - Naomi Klein annuncia l'arresto di Tadzio Muller

15 Dicembre - Conferenza stampa contro gli arresti

14 Dicembre - A Copenhagen non c'è mai pace....

13 Dicembre - Primi aggiornamenti della giornata


12 Dicembre - Oltre 100mila hanno sfilato per la capitale danese

I due appelli della rete SYINC
Copenhagen ....ormai ci siamo

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Gaza Freedom March

Ad un anno dalla aggresione a Gaza, la striscia continua ad essere chiusa in ognuno dei suoi lati: Egitto e Israele.
E' stato lanciato un appello internazionale per costruire una grande iniziativa per rompere il blocco di Gaza.
L'Associazione Ya Basta Napoli partecipa alla: GAZA FREEDOM MARCH  

Le corrispondenze da Il Cairo
4 Gennaio - Di ritorno dalla Gaza Freedom March - Diario di viaggio

Speciale Palestina - Cronaca di un massacro

L'inferno sanitario nelle carceri israelianeLeggi tutto

Si fa presto a dire tram - articolo di Michele Giorgio da GerusalemmeLeggi tutto

Veolia e gli affari con IsraeleLeggi tutto

Boicottaggio all'economia di guerra di IsraeleUn ipotesi di lavoro

La morte dell'informazione: i media e la guerra di GazaLeggi tutto

La solidarietà internazionale nella Striscia mentre l'emergenza umanitaria continuaLeggi tutto e ascolta intervista con Vittorio Arrigoni

Un trailer di un filmato girato a Gaza all'inizio dei bombardamenti e che sarà trasmesso dalla TV spagnolahttp://www.wipeoffthemap.com/

Mentre la tregua sembra concretizzarsi, la Striscia di Gaza rivela tutto l'orrore della distruzione subita....Leggi tutto

Armi vecchie e nuove dall'uranio impoverito all'informazione impoverita....Leggi tutto

Come era facile prevedere il rombo dei carri armati israeliani e il fragore delle cannonate sulle povere case di Gaza non .... Leggi tutto

I morti e i vivi di Gaza.... Leggi tutto

E' una guerra contro l'umanità - Intervista di Ya Basta! a Mustafa Barghouti Leggi tutto

Intervista dalla Cisgiordania Leggi tutto e ascolta audio

"Care Hamas e Fatah è necessaria l’unità di tutti i palestinesi" Leggi tutto

A Gaza è un lento morire in vano ascolto Leggi tutto

Somos todos Palestina Leggi tutto

Israele sta bombardando Gaza Leggi tutto

Speciale 25 anni Movimento Sem Terra - Brasile

Programma PresenzAttiva in Brasile 17 - 31 gennaio '09

Programma XIII Encontro Nacional do MST - Insediamento Sarandì - RS

4° giorno - Conclusione del XIII Incontro Nazionale del MST

3° giorno - Le sfide del MST

2° giorno - Multinazionali e Agrobusiness

1° giorno - XIII incontro nazionale

MST - 25 anni dopo

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!