KAZIM KIZIL È UN ATTIVISTA IN CARCERE DAL 17 APRILE 2017. E' STATO ARRESTATO MENTRE FILMAVA LE PROTESTE POST REFERENDUM. UNA SUA AMICA RACCONTA TUTTA LA STORIA.
di Sara Tomasetta
Kazim Kizil è un attivista e giornalista indipendente turco. Si guadagna da vivere facendo il farmacista, ma da anni documenta e denuncia quanto accade in Turchia, dando visibilità alla popolazione e supportando i diritti fondamentali delle persone. Kazim ha documentato gli scioperi dei lavoratori, le azioni femministe e quelle del movimento Lgbtq, la rivolta di Gezi Park nel 2013, l'esplosione nella miniera di Soma del 2014 e le altre vicende che hanno segnato la storia recente della Turchia e del Kurdistan.
Kazim è stato arrestato dalla polizia turca a Smirne, mentre riprendeva le proteste popolari del 17 aprile 2017 sorte in seguito all’esito del referendum che ha sancito la vittoria del presidente Recep Tayyip Erdogan. Il sì alla riforma ha trasformato la Turchia da repubblica parlamentare a repubblica presidenziale.
L’attivista è stato accusato di aver violato le leggi insultando il presidente, incitando l’odio popolare tramite un tweet : “Il nostro popolo, con questo risultato, si dirige verso le strade :))”
“Il 21 aprile il tribunale di Smirne ha confermato l'arresto con l’accusa di oltraggio al presidente Erdogan senza fornire nessuna prova”, ha raccontato a TPI una stretta amica di Kazim che per ragioni di sicurezza ha chiesto di rimanere nell’anonimato e che verrà indicata con D.
D. è a sua volta un’attivista, è andata via dalla Turchia per ragioni di sicurezza e sostiene che rivelare la sua identità adesso non sarebbe una scelta saggia. La ragazza spiega che se dovesse far ritorno in Turchia molto probabilmente l’aspetterebbe il carcere.
“Chiunque è all’opposizione è in pericolo in Turchia. Lo scorso anno abbiamo battuto il record di giornalisti detenuti. Io non sono conosciuta come Kazim e sono un obiettivo ancora più facile”, riponde D. alla mia richiesta di usare il suo vero nome.
Perché Kazim è in prigione?
La vera ragione del suo arresto è stata confessata dal procuratore e dal giudice. Le autorità temono che persone come Kazim possano incitare alla rivolta come avvenuto a Gezi.
Kazim si definisce un giornalista indipendente e a causa di quel tweet ora è in carcere. Lui è solo uno delle migliaia di persone rinchiuse per presunti insulti al presidente Erdogan sui social media.
Pensi fosse già sotto osservazione?