E’ il giorno più difficile per l’Egitto, giorno nel quale il paese potrebbe rivivere il bagno di sangue di due settimane fa. Rabbia, sgomento, indignazione percorrono il paese a poche ore dalle manifestazioni oceaniche che, dopo le preghiere islamiche, gli egiziani terranno in risposta al discorso pronunciato ieri sera dal presidente Mubarak che fatto infuriare milioni di cittadini. Ieri, per tutto il pomeriggio, dopo che i vertici militari avevano annunciato di aver di fatto preso il potere ad interim, in Egitto e nel mondo è circolata la notizia dell’imminente uscita di scena di Mubarak. Invece a sorpresa l’anziano raìs ha comunicato che cederà molti dei suoi poteri al vice presidente Omar Suleiman, ma ha anche precisato che rimarrà al suo posto, fino alla conclusione del mandato a settembre. Nessun potere esterno, ha aggiunto, potrà imporgli di farsi da parte, in evidente riferimento all’Amministrazione Obama che vorrebbe metterlo da parte per favorire una transizione “ordinata” che evitando il caos non metta in discussione gli interessi strategici statunitensi in questa parte del Medio Oriente.