domenica 26 gennaio 2020

Messico - Continuano gli arresti degli attivisti sociali

Comunicato di denuncia dell’arresto illegale del compagno del CNI, Miguel López Vega
Al popolo de Messico
Alle Reti di Resistenza e Ribellione
Alla Sexta Nazionale e Internazionale
Ai mezzi di comunicazione
Il Congresso Nazionale Indigeno, il Consiglio Indigeno di Governo e l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, denunciamo il vile arresto del nostro compagno Miguel López Vega, delegato del Congresso Nazionale Indigeno, membro della radio comunitaria di Zacatepec e del Fronte dei Popoli in Difesa di Terra e Acqua di Puebla, Morelos e Tlaxcala, per mano di persone armate del malgoverno che senza identificarsi hanno privato della libertà Miguel sulla base di un presunto mandato di cattura.
Il sequestro del nostro compagno all'esterno della Segreteria Generale di Governo alle ore 14:30 del 24 gennaio, è la risposta di chi sostiene di governare questo paese alla determinazione dei popoli originari di impedire la distruzione e l’inquinamento industriale del fiume Metlapanapa, è la repressione nel vedere la vita dove loro vedono denaro intriso del dolore della nostra gente.
Come popoli del CNI-CIG, manifestiamo la nostra opposizione alla distruzione e privatizzazione del fiume Metlapanapa che, insieme agli altri megaprogetti di morte, vogliono gettare il nostro paese nel lutto e nella guerra.
Esigiamo l’immediata liberazione del compagno Miguel López Vega.
Distintamente.
gennaio 2020
Mai Più Un Messico Senza Di Noi
Congresso Nazionale Indigeno
Consiglio Indigeno di Governo
Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Traduzione “Maribel” – Bergamo

giovedì 16 gennaio 2020

Messico - "Combo per la vida": dicembre 2019 in terra autonoma zapatista

E' stato un fine d'anno intenso, quello del 2019, in terra zapatista
COMBO PER LA VITA - Dicembre di resistenza e ribellione lo ha chiamato l'EZLN: la seconda edizione del Festival del cinema, la prima edizione del CompArte di Danza, la Quarta Assemblea del Congresso Nazionale Indigeno - Consiglio Indigeno di Governo, il Forum in difesa del territorio e della madre terra, il secondo Incontro Internazionale delle donne che lottano e i Festeggiamenti per il 26° Anniversario del Levantamiento zapatista. 

Una serie di iniziative, tra loro diverse ma che rappresentano appieno la complessità poliedrica del movimento zapatista.


" La ribellione e resistenza delle comunità zapatiste è capacità di immaginare un futuro diverso costruendo un presente di autonomia."

Autonomia che è non solo capacità di autogovernarsi ma anche forza di costruire spazi sempre diversi e capaci di guardare alle molteplici complessità del presente.  
Generazioni diverse che in maniera complice affrontano assieme nuove sfide. In prima fila nelle iniziative di dicembre ragazze e ragazzi, “orgogliosamente zapatisti”, che non erano ancora nati il 1 gennaio 1994, quando migliaia di indigeni in armi scesero dalle montagne, occuparono militarmente le cittadine del Chiapas per rendersi visibili al mondo. 


" Questo intreccio inedito tra senso di appartenenza, militanza nella resistenza, ironia ed allegria ribelle fanno del movimento zapatista un'anomalia fuori dal sistema."

Mai un modello da replicare meccanicamente ma uno stimolo incessante a riflettere ed agire in maniera radicale per cambiare il presente. 

Il racconto di questo intenso dicembre 2019 “Combo para la vida”  va letto così, come un ipertesto in cui nulla è isolato ma che invece racconta la complessità necessaria per combattere la “bestia”, l'idra del potere contemporaneo. 
Secondo Festival del Cinema


Festival del Cinema  PUY TA CUXLEJALTIC
Dicembre è cominciato con la seconda edizione del Festival del Cinema  negli spazi del nuovo Caracol Tulan Ka'u, che si trova sulla strada tra Comitan e San Cristobal. 
una settimana di proiezioni, laboratori  fatti da registi, attori, sceneggiatori insieme con i “Tercios compas”, le ragazze e i ragazzi zapatisti che si occupano di realizzare la comunicazione autonoma. Durante la tavola “rotonda ma anche rettangolare”, in cui ironicamente gli zapatisti aveva costruito un loro trono di GoT, si è discusso del ruolo del cinema come specchio in cui riflettere la realtà e il possibile cambiamento.

Il Sub Galeano ha sottolineato l'importanza della settima arte e come “di fronte al nuovo mondo che si tratta di costruire gli zapatisti considerano il cinema come qualcosa di degno da salvare”. Ha concluso affermando come la prima e seconda edizione del festival del cinema in terra zapatista sia una forma per “dare un abbraccio” a tutti i lavoratori del settore, invitandoli a continuare ad “essere comunità” perché sono le arti il seme da cui rinascerà l'umanità. 
CompArte di Danza

CompArte di Danza Báilate otro mundo
Il Festival di danza si è svolto per una settimana tra i nuovi Caracoles Tulan Ka'u e Jacinto Canek a San Cristóbal de Las Casas con la partecipazione di moltissimi artisti. 
Non ci sono parole per descrivere le molte forme di danza che si sono susseguite davanti ad un attentissimo pubblico, formato dalle basi d'appoggio zapatista, che non hanno perso l'occasione per interagire con danzatrici e danzatori. 
Poche e cariche di emozione le parole con cui la Comandancia dell'EZLN ha ringraziato tutti gli artisti che hanno partecipato. 
"Non possiamo far altro che dirvi grazie. Ve ne andate ma restate. Noi, un giorno ce ne andremo. Grazie, molte grazie”  ha concluso il Subcomandante Insurgente Moisés.


Assemblea CNI e CIG
Quarta Assemblea Nazionale del Congresso Nazionale Indigeno e il Consiglio Indigeno di Governo 
Oltre 30 popoli originari si sono riuniti per l'assemblea nel nuovo Caracol zapatista Jacinto Canek, presso il CIDECI a San Cristóbal de las Casas. 
Un dibattito intenso per analizzare la “guerra capitalista” contro gli indigeni, fatta di megaprogetti che devastano territori e comunità, ricordare gli attivisti uccisi, come Samir Flores, per mano del “malgoverno” e dei gruppi criminali e paramilitari ad esso collegati, denunciare la falsità delle consulte lanciate dal governo di AMLO (Andres Manuel Lopez Obrador, attuale presidente del Messico), che si è autodefinito come “la quarta trasformazione” e che ignora ed offende le reali forme di decisione ed organizzazione dei popoli indigeni. Chiara la consapevolezza negli interventi che il Governo attuale sta cercando ogni occasione, in maniera provocatoria, per creare divisione e scontro tra indigeni. 

La dichiarazione finale, dopo la precisa descrizione di quello che sta avvenendo nell'intero Messico, si conclude affermando "i nostri popoli, nazioni e tribù continueremo a proteggere e difendere i semi di resistenza e ribellione, nel mezzo della morte. Costruendo un cammino che duri in mezzo all'oscurità. Noi, uomini e donne, continueremo a restare per curare la madre terra, insieme a tutti i popoli del mondo”

Vai la Comunicato finale Quarta Assemblea CNI e CIG
Forum in difesa del Territorio e della Madre terra
Forum in difesa del Territorio e della Madre terra 
Il Forum si è svolto il 21 e 22 dicembre 2019 sempre nel Caracol Jacinto Canek. 
Due intensissime giornate molto gremite: un migliaio di partecipanti da 25 stati messicani e 24 paesi esteri. Nel dibattito si sono alternate relazioni preparate da realtà indigene, reti di resistenza, comunità in lotta sia messicane che internazionali, tra cui i Mapuche dal Cile e le comunità del Cauca in Colombia.
Un diagnostico chiaro e approfondito sui vari aspetti del saccheggio del territorio e la devastazione del tessuto sociale: dai megaprogetti, come il corridoi di trasporto merci interoceanico o il treno Maya, alla gentrificazione dei contesti urbani, all'estrattivismo e sfruttamento delle risorse idriche e del sottosuolo. Un'offensiva portata avanti in maniera congiunta da imprese transnazionali, istituzioni messicane di ogni livello e crimine organizzato. 


" Negli interventi non c'è solo la denuncia di quel che accade anche in termini di repressione ma anche il racconto di come ci si organizza per lottare, delle forme di resistenza e costruzione di comunità. "

Cheran, Ostula, Tila, i territori Yaqui, Puebla, Morelos e via via. E' come se la mappa del Messico si illuminasse di punti che lampeggiano per segnalare che c'è vita, c'è resistenza proprio laddove si vorrebbe il silenzio e l'obbedienza. 


Forum in difesa del Territorio e della Madre terra
Una parte particolarmente intensa è stato l'intervento dei 20 delegati zapatisti, uomini e donne, che hanno raccontato i 26 anni della loro resistenza.  All'inizio “ci domandavamo come far avanzare l'autonomia. Non c'era nessun manuale che lo spiegasse. L'unico manuale sono stati i problemi che abbiamo dovuto affrontare”
E' un racconto a più voci: le zapatiste illustrano il cammino fatto dalle donne per essere appieno ed a tutti i livelli nell'organizzazione, altri interventi riguardano il sistema autonomo di salute, educazione, comunicazione con i Tercios compas. 

“Verranno nuovi tempi e nuovi modi di resistere. E' necessario pensare ad un'organizzazione vera” ha sottolineato la base d'appoggio  Homero “però ora abbiamo capito che è importante camminare con le compagne perché l'organizzazione sia completa”

Si descrive poi il presente, la scelta di creare nuovi caracoles, spendendo nove milioni di pesos, frutto dell'unità, della condivisione e dei lavori collettivi. Negli interventi non si nascondono le difficoltà ed anche gli errori. Viene affrontato anche il costante tentativo del potere di coptare e dividere le comunità, le famiglie, all'interno di quella che gli zapatisti chiamano “quarta distruzione”, portata avanti dal Governo di AMLO. 

Interventi prima giornata Forum


Interventi seconda giornata Forum 


Alla conclusione delle due giornate vengono lanciate in maniera comune le Jornadas en Defensa del Territorio y la Madre Tierra “Samir Somos Todxs”, per il 20,21 e 22 febbraio 2020.


Inaugurazione Caracol San Cristobal
Inaugurazione del Caracol Jacinto Canek a San Cristobal. Il Caracol sede della Giunta del Buongoverno “Flor de nuestra palabra, luz de nuestros pueblos que refleja para todos y todas” si trova nelle installazioni del Cideci – Unitierra, che continua a svolgere le proprie attività di formazione ed approfondimento. 
Nella cerimonia d'inaugurazione sono stati consegnati formalmente ai membri della Giunta i cinque bastoni del comando, a rappresentare le regioni e municipi autonomi di riferimento. L'apertura di questo spazio segna un passo in avanti  nell'espansione dell'autonomia zapatista, stabilendo un Caracol in piena città.  Durante il suo discorso il Subcomandante Moises ha detto “a partire da oggi iniziate a praticare quello che sognavamo 37 anni fa, quando è iniziata la nostra organizzazione. Fin dai primi dieci anni di clandestinità abbiamo deciso che bisognava organizzarsi. Molti di voi sono giovani e non erano ancora nati ed oggi vi tocca fare quello che noi abbiamo sognato 37 anni fa”
Secondo Incontro Internazionale delle donne che lottano

Secondo Incontro Internazionale delle Donne che Lottano.
Dal 27 al 29 dicembre si è svolto presso lo spazio “Huellas del Caminar de la Comandanta Ramona”, nei pressi del Caracol di Morelia, il secondo appuntamento per sole donne, lanciato dopo il primo incontro del marzo 2018. Iscritte più di 3.400 donne di 49 paesi, che hanno avuto l'opportunità, garantita in tutto e per tutto dalle donne zapatiste, di poter discutere e convivere in uno spazio completamente autonomo. 


Secondo Incontro Internazionale delle donne che lottano
A proteggere la zona, miliziane ed insurgentas, armate di archi e frecce, a gestire cucina e servizi decine di zapatiste, a filmare e registrare il tutto, zapatiste dei Tercios compas. Niente è stato lasciato al caso, perfino l'accompagnamento dal Caracol di Morelia al Semillero è garantito da donne autiste (una novità assoluta se si pensa che alle indigene normalmente non è dato di guidare).
Secondo Incontro Internazionale delle donne che lottano
Ad aprire l'incontro il discorso della Comandante Amanda.
Un discorso lucido che invita a riflettere sul perché, ad un anno dal Primo Incontro di donne in terre zapatite, le violenze contro le donne non siano diminuite ma invece aumentate.  


" Una domanda semplice rivolta a tutte le partecipanti: cosa dobbiamo fare per fermare la violenza contro le donne? "


Le zapatiste in parte, nel loro piccolo, una risposta la danno con l'atto realizzato dalle miliziane ed insurgentes. Decine di donne che in maniera ordinata, determinata ed organizzata, simbolicamente armate di archi e frecce circondano e proteggono una bambina indigena. 

"Proteggerci, organizzarci", questo dicono le zapatiste con i volti dietro al passamontagna. 

Vai  al discorso completo Comandanta Amanda 


Secondo Incontro Internazionale delle donne che lottano
Il primo giorno dell'incontro è stato dedicato alla denuncia delle varie forme della violenza contro le donne, dalla famiglia alla società, nel secondo si è discusso delle forme di lotta e nel terzo si è dato spazio all'espressione artistica. 
Nell'atto conclusivo le zapatiste hanno proposto di rivedersi ancora e di continuare a lottare ognuna con le proprie pratiche, nei propri territori e con le proprie parole d’ordine.

Vai a al discorso completo Comandanta Yesica


Secondo Incontro Internazionale delle donne che lottano
Tre giornate che hanno racchiuso anche le differenze, le molteplici forme e contraddizioni dei movimenti femministi attuali, riflesse anche in questo spazio. 

Certo che, nel riprendere lo zaino per andarsene, non si può non fermarsi un attimo a pensare al tanto cammino percorso dalle donne indigene zapatiste, a quello che hanno realizzato all'interno della costruzione dell'autonomia complessiva delle comunità. 
Ed una sola parola onestamente viene da dire, fuori da ogni ideologia “massimo rispetto!”, perché una cosa è vera: molte delle violenze raccontate e denunciate contro le donne durante l'incontro non avvengono nelle comunità organizzate zapatiste. Ed il perché lo si intravede negli sguardi profondi ed orgogliosi delle “donne di mais”


Anniversario Levantamiento zapatista
26° Anniversario del Levantamiento zapatista 
I festeggiamenti si svolgono sempre nel Semillero “Huellas del Caminar de la Comandanta Ramona”, in cui, come sempre in un batter d'occhio, gli zapatisti cambiano scenario. Se per l'incontro delle donne non c'era volutamente un palco centrale, per l'Anniversario il palco viene allestito e riempito di sedie che ospiteranno le Comandantas e i Comandantes del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno – Comandancia General del EZLN. 

E' tardo pomeriggio quando dalla montagna scendono veloci centinaia di miliziane e miliziani, insurgentas e insurgentes che con una geometrica marcia, accompagnata dal ritmo dei bastoni, occupano tutto lo spazio centrale davanti al palco.

A prendere la parola per l'EZLN è il Subcomandante Moises.


 " Ventisei anni di resistenza, di ribellione, di costruzione tenace di autonomia ed indipendenza, Moises parte da quel lontano 1 gennaio 1994 per riattraversare il cammino fatto dalle comunità zapatiste. " 
Ricorda l'appoggio ricevuto in questi anni. Denuncia come il potere cerchi sistematicamente di affermare che "gli zapatisti sono scomparsi, sono pochi ed isolati", peccato però che invece siano sempre di più e determinati ad esistere e resistere.  Sottolinea come il nemico di allora sia lo stesso, anche se con un volto diverso. 
" La "Bestia", il sistema, oggi nasconde la voracità del suo sfruttamento dietro i megaprogetti, presentati come il progresso che avanza. "
Moises conclude dicendo che gli zapatisti, "hombres, mujeres, otroas" di ogni età, sono disposti a tutto, a perdere quello che hanno costruito, ad essere incarcerati, attaccati, calunniati per fermare la guerra che è in corso contro l'umanità!.

E poi aggiunge "... e voi cosa siete disposti a fare per fermare la guerra contro l'umanità nelle vostre geografie, calendari e a vostro modo?"



Vai al Comunicato Subcomandante Moises a nome EZLN

Al discorso di Moises segue l'atto culturale, in cui vengono presentati pezzi musicali, che spaziano dal rap  alla cumbia, al blues, intramezzati da poesie e danze.
Nei testi la storia di questi 26 anni di lotta. Il ricordo di chi è morto combattendo in quel lontano 1994, come il Subcomandante Pedro ma anche l'attualità, i megaprogetti, la provocatoria presenza della Guardia Nazionale, nuovo corpo militare voluto dal Governo di AMLO, le tante false promesse e menzogne della 4T (quarta trasformazione) o meglio “quarta distruzione” come chiamano da queste parti i programmi del Governo attuale del Messico.
Musiche, danze, poesie “orgogliosamente zapatista”, come hanno detto i molti giovani che si sono alternati sul palco.


Anniversario Levantamiento zapatista
Quando è già buio, intorno alla mezzanotte zapatista, cioè alle 23.00 un'ora prima dell'ora del Governo, parlano varie Comandante e Comandanti.
La Comandanta Elizabeth è la prima a prendere la parola per ricordare quanto fatto dal 1994 e come continui ora il “camminare dentro l'autonomia. Qui siamo e qui resteremo, continuando ad organizzarci con resistenza e ribellione.”



Il Comandante Zebedeo sottolinea come sia passato un altro anno, dimostrando la forza “della nostra autonomia e del diritto a costruire la vita degna delle generazioni future … cercheranno mille forme per attaccarci, dividere le comunità, comperare la dignità, così è stato da sempre, come nell'oblio in cui vivevamo prima del levantamiento.” E conclude dicendo che come zapatisti "sappiamo che abbiamo di fronte un nemico grande, ma dalla nostra abbiamo l'orgoglio di essere uomini e donne ribelli alla morte".



La Comandanta Dalia insiste sulla volontà di difendere la madre terra e noi stessi come comunità. “Non ci possono fermare perché abbiamo le ragioni per lottare”, aggiunge. Ricorda poi come le donne zapatiste siano organizzate perché, come si è visto dai tanti dolori e rabbie raccolte nell'incontro internazionale delle donne, “non resta che unirci per far rispettare i nostri diritti como mujeres que somos”.



L'ultimo ad intervenire è il Comandante Tacho, che afferma che gli zapatisti difenderanno la loro autonomia costi quel che costi. “La difenderemo non importa a che costo, così come difenderemo la nostra terra perchè è meglio morire lottando che restare inginocchiati, così come abbiamo fatto il 1 gennaio 1994”. Conclude dicendo che “bisogna organizzarsi per essere invincibili non schiavi.”

Dopo il suo intervento i fuochi d'artificio che illuminano la notte si incrociano con slogan e abbracci.



26 anni di lotta pubblica, ed ancora prima altri 10 di organizzazione clandestina, possono essere tanti se si pensa ai mille attimi di una resistenza ed autonomia quotidiana, portata avanti con dignità ed anche allegria da migliaia di donne e uomini zapatisti. 
Ma possono essere anche pochi se si pensa ai 500 anni di resistenza “degli uomini e delle donne di mais”.

26 anni possono essere tanti se si pensa che oggi molte delle ragazze e ragazzi, con il volto coperto dal passamontagna, che sono i protagonisti a tutti i livelli dell'organizzazione autonoma, non erano neanche nati in quel lontano 1 gennaio 1994. 
Ma possono essere anche pochi se si pensa che questa incredibile esperienza di autonomia si proietta in nuove generazioni, pensa al futuro per costruire un mondo diverso per chi ancora non c'è.
" Pochi o molti che siano questi 26 anni, gli zapatisti continuano a dire “aqui estamos!”E noi siamo con loro, perché nella guerra contro l'umanità bisogna scegliere da che parte stare. "


Caracol Tulan Ka’u
Caracol Tulan Ka'u
Tulan Ka´u è uno dei nuovi Caracoles inaugurati dagli zapatisti nell'estate 2019, come annunciato nel comunicato "Abbiamo rotto l'accerchiamento"

Si trova lungo la strada tra Comitan e San Cristobal, ben visibile e grandissimo.
All'interno, l'enorme Auditorio, la "ballena" in cui si è svolta la seconda edizione del Festival del cinema. Nel Caracol è aperto, anche per la gente di passaggio, il comidor "Imposible a posible para muchos mundos", allestito con una vasta area di tavoli e con un menù molto ampio.

Tutto è molto curato nelle costruzioni realizzate all'interno del terreno recuperato. La captazione dell'acqua piovana alimenta in parte il servizio idrico, i bagni sono dotati di latrine a secco ecologiche, tutto è concepito per avere il minimo impatto ambientale.
Nel Caracol ha sede la Giunta del Buongoverno "Semilla que florece con la conciencia de los que luchan por siempre"  e tutti i servizi da quello sanitario alle varie tiendas.
" La nascita di nuovi Caracoles, Municipi Autonomi, Crarez fa parte del processo di autorganizzazione ed autonomia zapatista, che, ben lontano da essere un percorso statico, è invece un continuo cammino in movimento. "
Una continua rielaborazione e riorganizzazione per garantire a tutte le comunità di essere sempre più parte del meccanismo dell'autonoma e per far si che il "todo para todos" sia una realtà.
Caracol Tulan Ka’u

Un percorso partito ancora nel 1983. In un bellissimo murales sono gli animali della Selva che raccontano l'arrivo dei primi sei compagni, la nascita dell'Ezln il 17 novembre 1983, poi nel 1985 come gli indigeni si appropriano della organizzazione.
Giaguari, pappagalli, tapiri, volpi, lumache, scarabei, tartarughe, cinghiali, farfalle ed altri animali prendono la parola, si animano lungo il murales ... ricordando che quello che oggi si vede è frutto di un lungo cammino, a volte duro e difficile ma che sta dando i suoi frutti.

Caracol La Garrucha
Caracol La Garrucha - Zona Selva
Inoltrarsi nella Selva Lacandona ti fa capire perché all'inizio del secolo scorso Jan de Vos l'aveva definita "Desierto de la soledad", un immenso spazio verde attraversato da "canadas y rios"
Già allora c'era chi cercava di sfruttare le immense ricchezze naturali, saccheggiando legname e piante. In questo verde che pare infinito quando la "neblita" del "amanacer" si dissolve, sono fuggiti centinaia di indigeni per liberarsi dalla violenta schiavitù del latifondo, come racconta "La rebelión de los colgados" di B. Traven e gli altri suoi libri.


Selva Lacandona
Da allora tanta acqua è passata sotto i ponticelli di legno. Nel 1983 nasce l'EZLN, che apparirà alla luce del sole il 1 gennaio 1994. Durante il levantamiento gli zapatisti hanno liberato dal latifondo migliaia di ettari di terreni ed hanno costruito la loro autonomia "sin permiso", totalmente indipendente dal Governo messicano. 
La Selva si è riempita di spazi di autoganizzazione, le comunità, i Municipi autonomi, i Caracoles sedi delle Giunte del buongoverno ed ora i Crarez, Centri di resistenza autonoma e ribellione zapatista. 
Caracol La Garrucha
vari governi, che si sono susseguiti, hanno cercato di fermare l'organizzazione indigena con la presenza dell'esercito, l'uso di paramilitari e lanciando progetti di sviluppo per coptare la popolazione.  
Anche il nuovo Governo di AMLO non è da meno. La Guardia Nacional, nuovo corpo armato, è stato dispiegato anche nella Selva. E' stato lanciato il progetto "Sembrando vida", ovvero soppiantare le coltivazioni autoctone, seminando alberi da frutta, smembrando la proprietà "ejidal" della terra, con la mistificazione che così gli indigeni potranno coltivare e vendere i loro prodotti. 
Gli zapatisti hanno risposto allargando i loro spazi e costituendo nuovi Caracol e Crarez, perchè come dicono loro "siamo sempre di più" ed anche tanti indigeni attirati all'inizio dalle promesse del nuovo governo, si stanno rendendo conto che erano appunto solo promesse. 
" L'autonomia zapatista invece è realtà, fatta di piccoli passi, che insieme costruiscono un cammino che porta miglioramenti costanti alla vita personale, familiare e collettiva degli indigeni. "


Laboratorio analisi - La Garrucha
Te ne rendi conto quando arrivi in ogni Caracol e vedi la Giunta coordinare le attività dalla salute, all'educazione all'agroecologia, alla produzione. 
Alla Garrucha consegniamo materiali sanitari per il Sistema di salute autonomo, che da tempo stiamo appoggiando.
Un piccolo contributo per un grande progetto: garantire il diritto alla salute a tutt@ nella selva e non solo. 



Durante il nostro viaggio nei territori zapatisti insieme ad Associazione Ya Basta Caminantes Padova, Ya Basta Roma Moltitudia, Associazione Ya Basta Bologna, Associazione Ya Basta Milano, Cooperazione Rebelde Napoli abbiamo consegnato anche i primi fondi raccolti con la Campagna in solidarietà con gli zapatisti insieme a Zerocalcare

Un nuovo anno incomincia, con rumori di guerra, quella contro l'umanità, ovunque nel mondo, ma anche si continuano a sentire, ovunque nel mondo, grida di libertà che non riescono ad essere messe a tacere.


Caracol Tulan Ka’u
Un nuovo anno anche in terra zapatista dove come dice il murales nel Caracol di Tulan Ka'u ci si chiede: "Un giorno quando il popolo governa e il governo obbedisce, poi cosa succederà?".............



Articolo a cura di Associazione Ya Basta Caminantes - Cooperazione Rebelde Napoli

giovedì 9 gennaio 2020

Messico - Convocazione alle giornate in difesa del territorio e della Madre Terra “SAMIR SOMOS TODAS Y TODOS”

CONVOCAZIONE
ALLE GIORNATE IN DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA
“SAMIR SOMOS TODAS Y TODOS”

SORELLE E FRATELLI DEI POPOLI DEL MESSICO E DEL MONDO:

PRIMO – Oggi più che mai il capitalismo cresce sulla guerra e la depredazione di tutte le forme di vita. I malgoverni e le grandi imprese capitaliste, ognuna di queste con nome e cognome, vogliono rendere invisibili le nostre lotte in difesa del territorio e della madre terra, normalizzando perfino l’assassinio dei nostri fratelli che li difendono. Oggi, spezzano il nostro cuore collettivo gli omicidi di:
Samir Flores Soberanes del popolo nahua di Amilcingo, Morelos
Julián Cortés Flores, del popolo mephaa della Casa de Justicia di San Luis Acatlán, Guerrero.
Ignacio Pérez Girón, del popolo tzotzil del municipio di Aldama, Chiapas.
José Lucio Bartolo Faustino, Modesto Verales Sebastián, Bartolo Hilario Morales, e Isaías Xanteco Ahuejote del popolo nahua organizzato nel Concejo Indígena y Popular de Guerrero – Emiliano Zapata (CIPOG – EZ).
Juan Monroy e José Luis Rosales, del popolo nahua d Ayotitlán, Jalisco.
Feliciano Corona Cirino, del popolo nahua di Santa María Ostula, Michoacán.
Josué Bernardo Marcial Campo, noto anche come TíoBad, del popolo popoluca di Veracruz.

I nostri compagni sono stati assassinati per essersi opposti alla guerra con la quale il malgoverno vuole appropriarsi delle nostre terre, monti ed acque, per consolidare la depredazione che minaccia l’esistenza dell’umanità.

Ugualmente ci addolora la sparizione forzata di nostro fratello Sergio Rivera Hernández, nahua della Sierra Negra, Puebla, difensore del territorio e della madre terra.

SECONDO – Il capitalismo, nella sua attuale tappa neoliberale, assume forme sempre più mostruose, dichiarando la guerra contro l’umanità e contro la terra, nostra madre. L’attuale sviluppo economico basato su scala planetaria nella predominanza del capitale finanziario che domina popoli, nazioni e continenti interi, poggiato sull’industria militare ed estrattivista, che cresce mediante guerre reali o fittizie, la profusione del crimine organizzato, invasioni e colpi di Stato, nella sua insaziabile logica dell’accumulazione e consumo capitalisti, sta portando ad un cambiamento climatico irreversibile ed un limite che mette in pericolo le condizioni della vita umana sul pianeta.

TERZO – Inoltre, l’attuale sistema, con la sua organizzazione patriarcale ereditata da sistemi e civiltà precedenti ma, approfondita negli ultimi secoli, si esibisce come un violento nemico non solo dell’umanità, ma in particolare delle donne e della nostra madre terra. Cioè, lo sfruttamento e la profonda violenza strutturale verso le donne è propria del capitalismo anche se nata molto prima; la proprietà privata capitalista, base di questo sistema, non si può spiegare né comprendere se non come parte di un sistema patriarcale di dominazione sulle donne e sulla terra.

QUARTO – In Messico, l’accelerazione dell’attività mineraria e dell’estrazione e conduzione di idrocarburi, la creazione della Guardia Nazionale nella logica della Iniciativa Mérida e l’impulso, ad ogi costo, dei grandi megaprogetti (Corridoio Transísmico Salina Cruz-Coatzacoalcos, Treno Maya e Progetto Integrale Morelos, Nuovo aeroporto internazionale di Città del Messico) che vogliono riordinare i territori, le popolazioni e le frontiere di nord e centroamerica in una logica di predazione e sfruttamento capitalista, rendono urgente la difesa della vita umana, la difesa dei territori dei nostri popoli e la difesa della terra in una prospettiva chiaramente anticapitalista ed antipatriarcale. È per tutto questo che:

CONVOCHIAMO I POPOLI DEL MESSICO E DEL MONDO, LE ORGANIZZAZIONI E COLLETTIVI DI LAVORATRICI E LAVORATORI DI CAMPAGNA, MARE E CITTÀ, LE DONNE, STUDENTI, BAMBINI E BAMBINE, ANZIANI ED ANZIANE, RAPPRESENTANTI DELLA DIVERSITÀ SESSUALE

ALLE GIORNATE IN DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA
“SAMIR SOMOS TODAS Y TODOS”

Secondo il seguente calendario:

20 febbraio 2020: Azioni diffuse in Messico e nel Mondo in Difesa del Territorio e della Madre Terra, per la giustizia per le/i nostr@ mort@, nostr@ desaparecid@s, nostr@ prigionier@ e contro i megaprogetti di morte.
21 febbraio 2020: Marcia per la Giustizia Per Nostro Fratello Samir Flores Soberanes, per le/i nostr@ mort@, nostr@ desaparecid@s, nostr@ prigionier@ e in Difesa del Territorio e della Madre Terra. Città del Messico. Punto di partenza: Uffici della Commissione Federale per l’Energia in Avenida Reforma, ore 16:00.

22 febbraio 2020: Assemblea in Difesa del Territorio e della Madre Terra, nel centro della Comunità di Amilcingo, Municipio di Temoac, Stato di Morelos, a partire dalle ore 10:00.

DISTINTAMENTE

7 gennaio 2020

Per la Ricostituzione Integrale dei Nostri Popoli
Mai Più Un Messico Senza Di Noi

ASSEMBLEA DELLA RESISTENZA DI AMILCINGO

CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO/CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

GENTI, COMUNITÀ ORGANIZZAZIONI, COLLETTIVI ED INDIVIDUI PARTECIPANTI AL FORUM IN DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA REALIZZATO NEI GIORNI 21 E 22 DICEMBRE 2019 NEL CARACOL JACINTO CANEK/CIDECI-UNITIERRA, SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIAPAS.

Redes, Organizaciones y Colectivos de Resistencia y Rebeldía adheridos a la Sexta Nacional e Internacional

Tribu Yaqui del Pueblo de Bácum, Sonora

Asamblea de los Pueblos Indígenas del Istmo de Tehuantepec

Proceso de Articulación de la Sierra de Santa Martha, Veracruz

Pueblo Náyeri, Nayarit

Junta de Vecinos en Resistencia Tanque y Américas, Monterrey, Nuevo León

Comunidad de San Lorenzo Azqueltán, Jalisco

Comuneros de Cherán, Michoacán

PROFECTAR, Pueblo Rarámuri de Chihuahua

Un Salto de Vida, Jalisco

Organización de los Doce Pueblos de Tecámac, Estado de México

Coordinadora de Pueblos y Organizaciones del Oriente del Estado de México

Asamblea General de los Pueblos, Barrios, Colonias y Pedregales de Coyoacán, Ciudad de México

Comunidad Coca de Mezcala, Jalisco

Comunidad Indígena Nahua de Zacualpan, Colima

Consejo de Ejidos y Comunidades Opositoras a la Presa La Parota, Gro

Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y el Agua de Morelos, Puebla y Tlaxcala

Ka Kuxtal Muh Meyaj A.C., Pueblo Maya Peninsular, Campeche

Otomies Residentes en la Ciudad de México

Frente Nacional por la Liberación de los Pueblos, Guerrero

Defensores del Rio Metlapanapa, Puebla

Concejo Indígena y Popular de Guerrero-Emiliano Zapata

Consejo Regional Indígena del Cauca (CRIC) Colombia

Asamblea de Defensores del Territorio Maya Muuch Ximbal, Yucatan

Comunidad Indígena de Santa María Ostula

Ejido Tila, Chiapas

Consejo Regional Indígena y Popular de Xpujil, Campeche

Comité de Defensa de los Pueblos Indígenas (CODEDI), Oaxaca

Centro comunitario Raxajal Mayab y Colectivo Autónomo de José María Morelos, Quintana Roo

Comuneros de Cuatro Venados, Oaxaca

ZODEVITE, Chiapas

Consejo Tiyat Tlali de la Sierra Norte de Puebla

Movimiento Agrario Indígena Zapatista (MAIZ), Puebla y Oaxaca

Unión de Organizaciones de la Sierra Juárez (UNOSJO) Oaxaca

Asamblea del Pueblo Chontal, Oaxaca

Comunidad Binnizá de Unión Hidalgo, Oaxaca

Comunidad de Historia Mapuche

Mujeres Mapuche

Mujeres del Pueblo Kurdo

Geocomunes

Mexicali Resiste

UCIZONI, Oaxaca

Tribu Mayo

Consejo Autónomo de la Costa de Chiapas

LA VIDA, Veracruz





Traduzione “Maribel” – Bergamo

lunedì 6 gennaio 2020

Messico - Parole del Subcomandante Insurgente Marcos per annunciare la morte della Comandante Ramona

6 gennaio 2006 – Tonalá-Chiapas
Cine Palacio –  ore 16,15
(versione stenografata)

Bene, compagni e compagne. Voglio chiedervi di ascoltarmi con molta attenzione e vi voglio chiedere rispettosamente il favore di non interrompermi finché non finisco. 


Ciò che stiamo facendo con l’Altra Campagna è perché si ascolti la voce di tutti, per questo è importante che tutti abbiamo pazienza ed ascoltiamo la voce di tutti. 

Nel mio lavoro come portavoce dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale ci sono momenti molto duri, come questo in cui vi devo parlare adesso. Mi hanno appena detto di avvisare… è stato per questo che abbiamo interrotto, che la compagna Comandante Ramona è morta questa mattina. Come tutti voi sapete, non stava male però.... (non udibile)…

Grazie all'appoggio di gente come voi ha potuto superarla e le è stato trapiantato un rene. Oggi, stamattina ha iniziato col vomito, con sangue e diarrea e quando stava andando verso San Cristóbal è morta per la strada.

In questo caso mi è molto difficile parlare, però ciò che posso dire è che il mondo ha perso una donna esemplare. Che il mondo, che il Messico, ha perso una di quelle donne che lottano che gli mancano, e a tutti noi hanno strappato un pezzetto di cuore. Entro pochi minuti si chiuderà il Caracol di Oventic, e andiamo a .....(non udibile) la morte di questa compagna in privato.

Speriamo che i media rispettino ciò e non convertano la su morte in un ....(non udibile). In vista di questo cancelliamo la nostra partecipazione agli atti di oggi e domani, e adesso ritorniamo là per aspettare gli ordini dei compagni, del Comando e del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno. ......(non udibile) Saremo là.

Grazie di essere venuti. Grazie per le vostre parole.
Dovremo continuare. Vedremo quando sarà possibile. 
La Comandante Ramona c’era alla chiusura della Plenaria.
Scusate, quando iniziò la Plenaria ne La Garrucha.
Abbiamo scherzato con lei. Ancora pochi giorni fa l’hanno vista i compagni, il primo di gennaio. Mi mandò un saluto e scherzò ..... (non udibile). 

Però adesso ricordo che quel giorno della Plenaria ci ha dato un ricamo che aveva fatto lei, mentre era convalescente dell’operazione che ha subito quasi dieci anni fa.
Me lo consegnò e mi disse che sperava che l’Altra Campagna fosse come quel ricamo.

Questo è quello che dobbiamo fare. 
Grazie, compagni.
Noi dobbiamo ritirarci.
Scusateci.

sabato 4 gennaio 2020

Messico - Parole del CCRI-CG dell' EZLN nel 26* Anniversario

PAROLE DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO - COMANDO GENERALE DELL’EZLN, PER VOCE DEL SUBCOMANDANTE INSURGENTE MOISÉS, NEL 26°ANNIVERSARIO DALL’INIZIO DELLA GUERRA CONTRO L’OBLIO


31 DICEMBRE 2019.
PRIMO GENNAIO 2020.

BUON POMERIGGIO, GIORNO, SERA E MATTINA A TUTTE, TUTTI E TUTTEI:

COMPAGNE E COMPAGNI BASI DI APPOGGIO ZAPATISTE:

COMPAGNI E COMPAGNE COMANDANTE E COMANDANTI ZAPATISTI:

AUTORITÀ AUTONOME ZAPATISTE:

COMPAGNE E COMPAGNI MILIZIANI, MILIZIANE, INSURGENTE E INSURGENTI:

CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO - CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO:

SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE:

RETI DI RESISTENZA E RIBELLIONE:

SORELLE E FRATELLI DEL MESSICO E DEL MONDO:

TRAMITE LA MIA VOCE PARLA LA VOCE DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE.

CANEK HA DETTO:
IN UN LIBRO HO LETTO CHE AI VECCHI TEMPI I SIGNORI VOLLERO METTERE INSIEME GLI ESERCITI PER DIFENDERE LE TERRE CHE GOVERNAVANO.

PRIMA DI TUTTO CONVOCARONO GLI UOMINI PIÙ CRUDELI PERCHÉ SUPPONEVANO CHE AVESSERO UNA CERTA FAMILIARITÀ CON IL SANGUE; E COSÌ FORMARONO I LORO ESERCITI CON PERSONE PRESE DALLE PRIGIONI E DAI MERCATI.

DOPO POCO SUCCESSE CHE QUANDO QUESTE PERSONE SI RITROVARONO DI FRONTE AL NEMICO, IMPALLIDIRONO E GETTARONO LE ARMI.

PENSARONO DUNQUE AI PIÙ FORTI: AI MURATORI E AI MINATORI.

A LORO DIEDERO ARMATURE E ARMI PESANTI.

IN QUESTO MODO FURONO SPEDITI A LOTTARE.

MA SUCCESSE CHE LA PRESENZA STESSA DELL’AVVERSARIO CONGELÒ LE LORO BRACCIA E ADDORMENTÒ I LORO CUORI.

RICORSERO QUINDI SAGGIAMENTE A QUELLI CHE, SENZA ESSERE PARTICOLARMENTE SANGUINARI NÉ FORTI, AVESSERO CORAGGIO E QUALCOSA DA DIFENDERE LEGITTIMAMENTE: COME AD ESEMPIO LA TERRA CHE LAVORAVANO, LA DONNA CON CUI DORMIVANO E I FIGLI CON CUI AVREBBERO PORTATO AVANTI LA PROPRIA DISCENDENZA.

E FU COSÌ CHE, GIUNTA L’OCCASIONE, QUESTI UOMINI LOTTARONO CON COSÌ TANTA FURIA CHE CACCIARONO I LORO AVVERSARI E FURONO PER SEMPRE LIBERI DA MINACCE E DISCORDIE."

SORELLE, FRATELLI, HERMANOAS:

26 ANNI FA, UN POMERIGGIO COME QUESTO, SIAMO SCESI DALLE NOSTRE MONTAGNE FINO ALLE GRANDI CITTÀ PER SFIDARE IL POTENTE.

NON AVEVAMO NIENT’ALTRO DA PERDERE CHE LA NOSTRA MORTE.

UNA MORTE NOBILE, PERCHÉ MORIVAMO DI MORTE E DI OBLIO.

E DOVEMMO SCEGLIERE.

SCEGLIERE TRA MORIRE COME ANIMALE O MORIRE COME ESSERE UMANI LOTTANDO PER LA VITA.

QUANDO SORSE IL SOLE, QUEL PRIMO GENNAIO AVEVAMO IL FUOCO NELLE MANI.

IL PREPOTENTE CHE AFFRONTAMMO ALLORA È LO STESSO CHE OGGI CI DISPREZZA.

AVEVA UN ALTRO NOME E UN’ALTRA FACCIA, MA ERA ED È LO STESSO DI ADESSO.

SUCCESSE QUEL CHE SUCCESSE E SI APRÌ UNO SPAZIO PER LA PAROLA.

APRIMMO QUINDI IL NOSTRO CUORE A OGNI CUORE FRATELLO E COMPAGNO.

E LA NOSTRA VOCE TROVÒ SOSTEGNO E CONSOLAZIONE IN TUTTI I COLORI DEL MONDO DAL BASSO.

IL PREPOTENTE MISE TRAPPOLE, USÒ ASTUZIE, MENZOGNE E SEGUÌ IL PROPRIO PIANO PER DISTRUGGERCI.

COSÌ COME FA IL PREPOTENTE DI ADESSO.

*-*

MA NOI RESISTEMMO E MANTENEMMO IN ALTO LA BANDIERA DELLA NOSTRA RIBELLIONE.

CON L’AIUTO DI TUTTI I COLORI DEL MONDO INIZIAMMO A METTERE IN PIEDI UN
PROGETTO DI VITA SU QUESTE MONTAGNE, PERSEGUITATI DALLA FORZA E DALLA
FALSITÀ DEL PREPOTENTE, COME ADESSO, CI MANTENEMMO FERMI NELLA COSTRUZIONE DI QUALCOSA DI NUOVO.

ABBIAMO COMMESSO DEGLI ERRORI, NON C’È DUBBIO.

E SICURAMENTE NE COMMETTEREMO ALTRI LUNGO IL CAMMINO.

MA NON CI SIAMO MAI ARRESI.

NON CI SIAMO MAI VENDUTI.

NON ABBIAMO MAI RINUNCIATO.

ABBIAMO CERCATO TUTTE LE VIE POSSIBILI AFFINCHÉ CI FOSSERO PAROLE, DIALOGO E L’ACCORDO, LA STRADA PER COSTRUIRE LA PACE CON GIUSTIZIA E DIGNITÀ.

MA PRIMA COME ADESSO IL PREPOTENTE SI È TAPPATO LE ORECCHIE E SI È NASCOSTO DIETRO ALLE MENZOGNE.

COME IL PREPOTENTE DI ADESSO, È STATO ED È IL DISPREZZO L’ARMA CHE
ACCOMPAGNA I SUOI MILITARI, LA SUA POLIZIA, LE SUE GUARDIE NAZIONALI, I
PARAMILITARI E I PROGRAMMI CONTROINSURGENTI.

TUTTI I PREPOTENTI CHE CI SONO STATI E QUELLI CHE CI SONO ORA HANNO FATTO LE STESSE COSE.

VALE A DIRE CHE HANNO PROVATO E PROVANO A DISTRUGGERCI.

E OGNI ANNO TUTTI I PREPOTENTI SI CONFORTANO E ILLUDONO DI AVERCI ANNIENTATI, SI CONVINCONO CHE GLI ZAPATISTI NON ESISTANO PIÙ.

CHE RIMANIAMO POCHI IN RESISTENZA E RIBELLIONE.

CHE FORSE NE RIMANE UNO SOLO.

E OGNI ANNO CELEBRANO IL PROPRIO TRIONFO.

E OGNI ANNO I PREPOTENTI SI COMPLIMENTANO PER AVER MESSO FINE ALLE
RIBELLIONI INDIGENE.

CHE SIAMO STATI SCONFITTI, DICONO.

MA OGNI ANNO NOI ZAPATISTE/I CI FACCIAMO VEDERE E GRIDIAMO:

SIAMO QUI!

*-*

E SIAMO SEMPRE DI PIÙ.

COME POTRÀ VEDERE QUALUNQUE PERSONA CHE ABBIA UN CUORE ONESTO, ABBIAMO UN PROGETTO DI VITA.

NELLE NOSTRE COMUNITÀ FIORISCONO LE SCUOLE E LE CLINICHE DELLA SALUTE.

E SI LAVORA LA TERRA COLLETTIVAMENTE.

E COLLETTIVAMENTE CI SOSTENIAMO.

SIAMO COMUNITÀ.

COMUNITÀ DI COMUNITÀ.

LE DONNE ZAPATISTE HANNO LA PROPRIA VOCE, IL PROPRIO CAMMINO.

E IL LORO DESTINO NON È QUELLO DELLA MORTE VIOLENTA, DELLA SPARIZIONE,
DELL’UMILIAZIONE.

I BAMBINI E I GIOVANI ZAPATISTI HANNO ACCESSO ALLA SALUTE, ALL’EDUCAZIONE E A VARIE OPZIONI DI APPRENDIMENTO E DIVERTIMENTO.

MANTENIAMO E DIFENDIAMO LA NOSTRA LINGUA, LA NOSTRA CULTURA, I NOSTRI MODI.

E CONTINUIAMO CON FERMEZZA A COMPIERE IL NOSTRO DOVERE COME POPOLI
GUARDIANI DELLA MADRE TERRA.

TUTTO CIÒ È STATO POSSIBILE GRAZIE ALLO SFORZO, AL SACRIFICIO E ALLA
DEDIZIONE DEI POPOLI ORGANIZZATI.

E ANCHE GRAZIE AL SOSTEGNO DI INDIVIDUI, GRUPPI, COLLETTIVI E
ORGANIZZAZIONI DA TUTTO IL MONDO.

CON TUTTI LORO CI SIAMO COMPROMESSI E COMPROMESSE A COSTRUIRE VITA, CON IL LORO APPOGGIO.

POSSIAMO QUINDI DIRE SENZA DUBBIO CHE I NOSTRI PROGRESSI, I NOSTRI
SUCCESSI, I NOSTRI TRIONFI SONO DOVUTI AL LORO SOSTEGNO E AL LORO AIUTO.

GLI ERRORI, LE SBAVATURE E I FALLIMENTI SONO RESPONSABILITÀ NOSTRA.

*-*

MA COSÌ COME E' AVANZATA ED È CRESCIUTA LA NOSTRA VITA, È CRESCIUTA ANCHE LA FORZA DELLA BESTIA CHE VUOLE FAGOCITARE E DISTRUGGERE TUTTO.

È CRESCIUTO ANCHE QUEL MACCHINARIO DI MORTE E DISTRUZIONE CHIAMATO SISTEMA CAPITALISTA.

E LA FAME DELLA BESTIA È SENZA FONDO.

È DISPOSTA A TUTTO PER IL PROPRIO PROFITTO.

NON LE IMPORTA DISTRUGGERE LA NATURA, POPOLI INTERI, CULTURE MILLENARIE, INTERE CIVILIZZAZIONI.

IL PIANETA INTERO VIENE DISTRUTTO DAGLI ATTACCHI DELLA BESTIA.

MA L’IDRA CAPITALISTA, LA BESTIA DISTRUTTRICE, CERCA ALTRI NOMI PER
CELARSI, ATTACCARE E SCONFIGGERE L’ESSERE UMANO.

E UNO DEI NOMI DIETRO AI QUALI SI NASCONDE LA MORTE È «MEGA PROGETTO».

«MEGA PROGETTO» VUOL DIRE DISTRUGGERE UN’INTERO TERRITORIO.

TUTTO.

L’ARIA, L’ACQUA, LA TERRA, LE PERSONE.

CON I MEGA PROGETTI LA BESTIA DIVORA CON UN SOLO BOCCONE POPOLAZIONI
INTERE, MONTAGNE E VALLI, FIUMI E LAGUNE, UOMINI, DONNE, ALTREI, BAMBINI
E BAMBINE.

NON APPENA FINISCE DI DISTRUGGERE, LA BESTIA VA ALTROVE E RICOMINCIA DA
CAPO.

E LA BESTIA CHE SI CELA DIETRO AI MEGA PROGETTI HA LE PROPRIE ASTUZIE,
MENZOGNE E TRAPPOLE PER CONVINCERE.

È PER IL PROGRESSO DICE LA BESTIA.

DICE CHE, GRAZIE A QUESTI MEGA PROGETTI, LA GENTE AVRÀ UNO STIPENDIO E I
VARI VANTAGGI DELLA MODERNITÀ.

E CON IL PROGRESSO E LA MODERNITÀ VOGLIAMO RICORDARE UN COMPAGNO DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO CHE È STATO AMMAZZATO QUEST’ANNO: IL COMPAGNO SAMIR FLORES SOBERANES.

E LO RICORDIAMO PERCHÉ LUI SI CHIEDEVA RIPETUTAMENTE PER CHI FOSSE QUESTO PROGRESSO DI CUI PARLANO TANTO.

IL COMPAGNO SAMIR CHIEDEVA IN CHE DIREZIONE ANDASSE LA STRADA CHE CHIAMANO «PROGRESSO», CHE LA BESTIA DEI MEGA PROGETTI PORTA COME CARTELLO.

E LA RISPOSTA È STATA CHE QUELLA STRADA PORTA ALLA DISTRUZIONE DELLA NATURA E ALLA MORTE DELLE COMUNITÀ ORIGINARIE.

DUNQUE DISSE CHIARAMENTE DI NON ESSERE D’ACCORDO, E SI ORGANIZZÒ CON I PROPRI COMPAGNI E LE PROPRIE COMPAGNE E RESISTETTE, E NON EBBE PAURA. E PER QUESTO MOTIVO IL PREPOTENTE DI ADESSO L’HA FATTO AMMAZZARE.

AD ASSASSINARLO È STATO IL MALGOVERNO PERCHÉ IL LAVORO DA MAGGIORDOMO DEL MAL GOVERNO È ASSICURARSI CHE LA BESTIA E IL PREPOTENTE ABBIANO IL LORO PROFITTO. 

OSSERVATE E ASCOLTATE, IL PRIMO AD ACCOGLIERE I MEGA PROGETTI E A
DIRE CHE SONO POSITIVI È IL GRANDE CAPITALE, IL GRANDE PADRONE.

E IL CUORE DEL GRANDE CAPITALISTA È CONTENTO PERCHÉ I MEGA PROGETTI PORTERANNO GRANDI PROFITTI.

MA NÉ IL MAGGIORDOMO NÉ IL PADRONE DICONO CHIARAMENTE CHE QUESTI MEGA PROGETTI SEMINERANNO MORTE AL PROPRIO PASSAGGIO.

*-*

QUALCHE GIORNO FA LE NOSTRE COMPAGNE ZAPATISTE HANNO ORGANIZZATO UN INCONTRO INTERNAZIONALE DELLE DONNE CHE LOTTANO.

CI RACCONTANO, CI PARLANO, CI INSEGNANO, CI EDUCANO GRAZIE A QUELLO CHE HANNO POTUTO OSSERVARE E SENTIRE IN QUESTO INCONTRO.

QUEL CHE CI INSEGNANO È UN INFERNO PER LE DONNE E L’INFANZIA.

CI RACCONTANO DI MORTE, SPARIZIONI, STUPRI, DISPREZZO E VIOLENZA DIABOLICA.

E TUTTO QUESTO ORRORE ACCADE ALL’EPOCA DEL PROGRESSO E DI QUELLA CHE VIENE CHIAMATA CIVILIZZAZIONE MODERNA.

E QUALCHE GIORNO FA ERAVAMO ANCHE INSIEME AI COMPAGNI DEL CONGRESSO
NAZIONALE INDIGENO-CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO.

E SIAMO ANCHE STATI AL FORUM PER LA DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA.

IN QUESTI INCONTRI ABBIAMO ASCOLTATO CON PREOCCUPAZIONE QUEL CHE È STATO RIPORTATO.

CI RACCONTANO DI PAESI DESERTI CON LA GENTE CACCIATA.

DI MASSACRI DEI DELINQUENTI, A VOLTE LEGALI A VOLTE ILLEGALI, CIOÈ CHE
SPESSO SONO I GOVERNI STESSI A PERPETRARE QUESTE BARBARIE.

DI BAMBINE E BAMBINI ABUSATI E VENDUTI COME ANIMALI.

DI GIOVANI E GIOVANE CON LA VITA DISTRUTTA DALLE DROGHE, LA DELINQUENZA E LA PROSTITUZIONE.

DI ATTIVITÀ ESTORTE, A VOLTE DA LADRI E A VOLTE DA FUNZIONARI.

DI SORGENTI CONTAMINATE.

DI LAGHI E LAGUNE ARIDI.

DI FIUMI CHE TRASPORTANO SPAZZATURA.

DI MONTAGNE DISTRUTTE DALLE MINIERE.

DI BOSCHI ABBATTUTI.

DI SPECIE ANIMALI ESTINTE.

DI LINGUE E CULTURE ASSASSINATE.

DI CONTADINE E CONTADINI CHE PRIMA LAVORAVANO LE PROPRIE TERRE E ORA SONO PEDINE CHE LAVORANO PER UN PADRONE.

E DELLA MADRE TERRA CHE STA MORENDO.

*-*

QUINDI COME ZAPATISTI AFFERMIAMO CON FERMEZZA CHE SOLO UN IMBECILLE PUÒ CONSIDERARE POSITIVI I MEGA PROGETTI.

UN IMBECILLE O UNO MALVAGIO E SCALTRO CHE SA DI MENTIRE E NON GLI IMPORTA CHE LA PROPRIA PAROLA NASCONDA MORTE E DISTRUZIONE. QUINDI IL GOVERNO E TUTTI I SUOI DIFENSORI DOVREBBERO DIRE CHIARAMENTE COSA SONO: SE SONO IMBECILLI O BUGIARDI.

*-*

UN ANNO FA, A DICEMBRE 2018, IL MAGGIORDOMO CHE ORA COMANDA IN QUESTA FATTORIA CHIAMATA "MESSICO" HA SIMULATO DI CHIEDERE IL PERMESSO ALLA MADRE TERRA PER DISTRUGGERLA.

SI È PROCURATO UN PO’ DI PERSONE TRAVESTITE DA INDIGENI E HANNO MESSO PER TERRA UN POLLO, DA BERE E QUALCHE TORTILLA.

COSÌ SI È CONVINTO CHE LA MADRE TERRA GLI DIA IL PERMESSO DI UCCIDERLA E
COSTRUIRE UN TRENO CHE DOVREBBE CHIAMARSI COME LA FAMIGLIA DEL MAGGIORDOMO.

FA COSÌ PERCHÉ DISPREZZA I POPOLI ORIGINARI E PERCHÉ DISPREZZA LA MADRE TERRA.

MA IL MAGGIORDOMO NON SI È LIMITATO A QUELLO, HA PURE SFIDATO TUTTI I POPOLI ORIGINARI DICENDO CHE NON GLI IMPORTA COSA PENSIAMO E SENTIAMO, CHE "CI PIACCIA O NO" A NOI INDIGENI, LUI FARÀ QUEL CHE GLI ORDINERÀ IL SUO PADRONE, VALE A DIRE IL GRANDE CAPITALE.

UGUALE AI MAGGIORDOMI CHE C’ERANO CON PORFIRIO DÍAZ.

COSÌ HA DETTO, COSÌ DICE, PERCHÉ POCHE SETTIMANE FA HA FATTO UN’ALTRA
SIMULAZIONE DI UNA PRESUNTA CONSULTAZIONE PER LA QUALE L’UNICA INFORMAZIONE CHE HA FORNITO È CHE I MEGA PROGETTI PORTERANNO MOLTE COSE POSITIVE, SENZA PERÒ MENZIONARE TUTTE LE DISGRAZIE CHE NE CONSEGUONO PER LE PERSONE E PER LA NATURA.

E COME PREVISTO SOLO POCHE PERSONE HANNO PARTECIPATO A QUESTA CONSULTAZIONE DICENDO CHE VOGLIONO I MEGA PROGETTI.

E SE COSÌ DISPREZZA IL PENSIERO E I SENTIMENTI DELLA GENTE, DISPREZZERÀ
ALLO STESSO MODO LA NATURA E I PAESI.

E FA COSÌ PERCHÉ AL SUO PADRONE NON IMPORTANO NÉ LE PERSONE NÉ LA NATURA, SOLO GLI IMPORTANO I PROPRI PROFITTI.

*-*

“CHE GLI PIACCIA A NO”, COSÌ DICE IL GOVERNO.

QUESTO VUOL DIRE “COSÌ SIA, CON VOI VIVI O MORTI, MA LO FAREMO”.

E NOI POPOLI ZAPATISTI LA PRENDIAMO COME UNA SFIDA, COME SE STESSE DICENDO CHE LUI HA LA FORZA E I SOLDI E VEDIAMO CHI OSA OPPORSI AI SUOI ORDINI.

STA DICENDO CHE FARÀ QUEL CHE DECIDERÀ, NON QUEL CHE DIRANNO I POPOLI E CHE NON GLI IMPORTANO NEMMENO LE LORO RAGIONI.

QUINDI NOI POPOLI ZAPATISTI CI PRENDIAMO LA PARTE CHE CI SPETTA DI QUESTA
SFIDA.

E SAPPIAMO CHE IL MAGGIORDOMO ATTUALE DI POTENTI CI STA FACENDO DELLE DOMANDE.

CI STA CHIEDENDO QUESTO:
"SIETE DISPOSTI POPOLI ZAPATISTI A PERDERE TUTTO QUELLO CHE AVETE OTTENUTO CON LA VOSTRA AUTONOMIA?"

"SIETE DISPOSTI POPOLI ZAPATISTI A SUBIRE SPARIZIONI, ARRESTI, UCCISIONI,
CALUNNIE E MENZOGNE PER DIFENDERE LA TERRA CHE CURATE E PROTEGGETE, LA TERRA IN CUI NASCETE, CRESCETE, VIVETE E MORITE?"

E CON QUESTE DOMANDE, IL MAGGIORDOMO E LE SUE GUARDIE CI METTONO DI FRONTE ALL’OPZIONE "VIVI O MORTI, MA BISOGNA OBBEDIRE".

VALE A DIRE CHE CI CHIEDE SE SIAMO DISPOSTI A MORIRE COME SOCIETÀ
ALTERNATIVA, COME ORGANIZZAZIONE, COME POPOLI ORIGINARI DI ORIGINE MAYA, COME GUARDIANI DELLA MADRE TERRA, COME INDIVIDUI E INDIVIDUE ZAPATISTI.

QUINDI NOI POPOLI ZAPATISTI SEGUIAMO LE NOSTRE MODALITÀ E IL NOSTRO
CALENDARIO.

SULLE NOSTRE MONTAGNE ABBIAMO FATTO UN’OFFERTA ALLA MADRE TERRA.
INVECE DELL'ALCOL LE ABBIAMO DATO DA BERE IL SANGUE DEI NOSTRI CADUTI IN COMBATTIMENTO.

AL POSTO DEL POLLO LE ABBIAMO OFFERTO LA NOSTRA CARNE.

INVECE DELLE TORTILLAS LE ABBIAMO OFFERTO LE NOSTRE OSSA, PERCHÉ SIAMO FATTI DI MAIS.

LE ABBIAMO FATTO QUESTA OFFERTA NON PER CHIEDERE IL PERMESSO ALLA TERRA DI DISTRUGGERLA, O VENDERLA, O TRADIRLA.

LE ABBIAMO FATTO QUESTA OFFERTA SOLO PER AVVISARLA CHE NOI LA DIFENDEREMO.

LA DIFENDEREMO FINO ALLA MORTE SE NECESSARIO.

-*-

E QUINDI ABBIAMO FATTO IL CONTO DI QUANTE PERSONE CI VOGLIONO PER DIFENDERE LA TERRA.

ED È SALTATO FUORI CHE BASTA UNA PERSONA ZAPATISTA.

BASTA UNA DONNA ZAPATISTA, O UN UOMO ZAPATISTA, ANCHE ANZIANO, O GIOVANE, O BAMBINO.

BASTA CHE UNA PERSONA ZAPATISTA SI PRENDA L’INCARICO DI DIFENDERE LA TERRA AFFINCHÉ QUEST’ULTIMA, NOSTRA MADRE, SAPPIA DI NON ESSERE SOLA E ABBANDONATA.

BASTA UNA PERSONA PIENA DI RESISTENZA E RIBELLIONE.

SIAMO QUINDI ANDATI A CERCARE NEL CUORE COLLETTIVO CHE SIAMO.

ABBIAMO CERCATO UNA PERSONA CHE FOSSE ZAPATISTA E DISPOSTA A TUTTO.

A TUTTO.

E NON NE ABBIAMO TROVATA UNA SOLA, NÉ DUE, NÉ CENTO, NÉ MILLE, NÉ
DIECIMILA, NÉ CENTOMILA.

ABBIAMO TROVATO TUTTO L’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE,
DISPOSTO A TUTTO PER DIFENDERE LA TERRA.

QUINDI ABBIAMO GIÀ LA RISPOSTA ALLA DOMANDA DEL MAGGIORDOMO.

E LA RISPOSTA È:

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A SPARIRE COME PROPOSTA PER UN MONDO NUOVO."

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A ESSERE DISTRUTTI IN QUANTO ORGANIZZAZIONE".

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A ESSERE ANNICHILITI COME POPOLI ORIGINARI DI ORIGINE
MAYA".

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A MORIRE COME GUARDIANI E GUARDIANE DELLA TERRA."

"SÌ, SIAMO DISPOSTI A ESSERE COLPITI, ARRESTATI, RAPITI, AMMAZZATI COME
INDIVIDUI E INDIVIDUE ZAPATISTE".

*-*

ECCO, COSÌ IL MAGGIORDOMO HA LA SUA LA RISPOSTA.

MA DATE LE NOSTRE MODALITÀ IN QUANTO ZAPATISTI, LA NOSTRA RISPOSTA CONTIENE ANCHE UNA DOMANDA CHE FACCIAMO AI MAGGIORDOMI:

"SIETE DISPOSTI, VOI MAL GOVERNI, A PROVARE A DISTRUGGERCI A QUALUNQUE
COSTO, A COLPIRCI, ARRESTARCI, RAPIRCI E AMMAZZARCI?"

*-*

SORELLE, FRATELLI,

COMPAGNI, COMPAGNE, COMPAGNEROAS:

VI INVITIAMO A QUESTO:

CHE COME CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO-CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO…

CHE COME INDIVIDUI, GRUPPI, COLLETTIVI E ORGANIZZAZIONE DELLA SEXTA
NAZIONALE E INTERNAZIONALE…

CHE COME RETI DI RESISTENZA E RIBELLIONE…

CHE COME ESSERI UMANI…

VI DOMANDATE A COSA SIETE DISPOSTI,DISPOSTE E DISPOSTEI PER FERMARE LA
GUERRA IN CORSO CONTRO L’UMANITÀ, OGNUNO NELLE PROPRIE GEOGRAFIE, SECONDO IL PROPRIO CALENDARIO E LE PROPRIE MODALITÀ.

E CHE, QUANDO AVRETE LA RISPOSTA SECONDO IL VOSTRO PENSIERO, LA
COMUNICATE AI PADRONI E AI MAGGIORDOMI.

OGNI GIORNO, OVUNQUE, LA BESTIA CHIEDE ALL’UMANITÀ LA STESSA COSA.

MANCA SOLO LA RISPOSTA.

È TUTTO.

Dalle montagne del Sudest Messicano.

A nome delle donne, degli uomini e altrei zapatistei.

Subcomandante Insurgente Moisés.

Messico, 31 dicembre 2019 – 1° gennaio 2020.



Traduzione a cura di 20ZLN

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!