Lettera contro la militarizzazione delle zone indigene dell’EZLN
A coloro che ancora vogliono ascoltare.
Questo è un messaggio di preoccupazione per la vita, per la dignità. Noi, firmatari di questa lettera siamo preoccupati per quello che sta accadendo, di nuovo, in quell’angolo dimenticato del sudest messicano che è diventato il cuore della speranza e della ribellione, il Chiapas.
Questo non è un manifesto ideologico né una presa di posizione di fronte ai cambiamenti politici in atto in Messico, è un messaggio di genuina preoccupazione per quello che si avverte che si sta avvicinando in quel ‘sotto’ che dopo 25 anni, di 500 anni, continua a resistere allo sterminio e all’oblio. Ci preoccupiamo per quelli che per un quarto di secolo hanno lottato per la loro autonomia, che hanno posto la dignità al di sopra del pragmatismo politico, che sono stati un esempio di libertà in un mondo incatenato dalla paura, ci preoccupiamo per gli Zapatisti.
Ci preoccupa sapere della crescente attività militare nei territori delle comunità Zapatiste. Vediamo che in mezzo alla complessa situazione di sicurezza che si vive in Messico, la strada verso la militarizzazione del paese sta prendendo sempre più forza. È un segnale di allarme che, anche attraverso la strategia della molto discussa Guardia Nazionale, questa sia come è successo tante volte una forza di “sicurezza” che non distingue tra crimine e resistenza, tra crudeltà e degna disobbedienza. È contraddittorio che proprio quando i dati dello stesso Governo del Messico indicano che la zona Zapatista è di quelle con il più basso indice di criminalità, la strategia di sicurezza sia rivolta in maniera minacciosa a quelle zone che sono uno dei pochi santuari di libertà e sicurezza per il Messico del basso. Questa più che una strategia di sicurezza sembra una strategia di guerra.
Benché noi firmatari siamo un insieme di persone diverse che guardiamo l’amministrazione di Andrés Manuel López Obrador con speranza o scetticismo, tutti siamo persone che sogniamo un Mondo diverso, migliore. Noi che ci uniamo in queste parole, crediamo che un cambiamento in Messico non può avvenire sotto l’ombra del pragmatismo politico, cedendo alle pressioni che portano all’autoritarismo, all’abuso ed alla violenza a beneficio dell’1%, né con la denigrazione delle voci critiche che con la loro autenticità e concretezza si sono guadagnate il rispetto del mondo.
Vediamo un processo crescente di ostilità verso resistenze autentiche, storiche e legittime che si oppongono a progetti come il Treno Maya, il Corridoio Trans-Istmico ed il Plan Integral Morelos, tra gli altri. Ci preoccupano i recenti omicidi di componenti del Congresso Nazionale Indigeno e del Consiglio Indigeno di Governo. Ci preoccupa la possibilità che questa nuova amministrazione, come i suoi predecessori, liberali o conservatori, di nuovo porti i popoli indigeni sull’orlo dello sterminio.
Il mondo sta guardando con gli occhi e con il cuore quello che sta accadendo in Messico e in Chiapas.
Stop alla guerra contro gli Zapatisti ed i Popoli Indigeni del Messico!
FIRMATARI INTERNAZIONALI