mercoledì 23 dicembre 2020

Messico - Terza parte: la missione

 


 Di come Difesa Zapatista cerca di spiegare a Esperanza quale sia la missione dello zapatismo e altri felici ragionamenti

  "Bene, ti spiegherò qualcosa di molto importante. Ma non puoi prendere appunti, lo devi tenere a mente. Perché il quaderno lo lasci buttato da qualsiasi parte, mentre la testa te la devi tenere addosso tutto il tempo".

  Difesa Zapatista cammina da una parte all'altra, come dice facesse la buonanima quando spiegava qualcosa di molto importante. Esperanza è seduta su un tronco e, previdente, ha collocato un nylon sul legno umido fiorito di muschio, funghi e rametti secchi.

"Per caso stiamo per vedere dove arriveremo con la lotta?'", dà il via Difesa Zapatista indicando con le sue manine un punto vago.

Esperanza sta pensando una risposta, ma è evidente che Difesa ha fatto una domanda retorica, cioè di cui non le interessa la risposta, bensì le domande che conseguono alla prima questione. A proprio parere, Difesa Zapatista sta seguendo il metodo scientifico..

"La problema non è quindi arrivare, bensì crearsi un cammino. Vale a dire che se non c'è un cammino, allora bisogna farlo, perché altrimenti come si fa", la bambina brandisce un machete che chissà da dove è uscito, ma di sicuro in qualche capanna lo stanno cercando.

"Quindi, la problema è come cambiato, e la primissima cosa è il cammino. Perché se non c'è il cammino dove vuoi andare, perciò diventa una preoccupazione inutile. Quindi che faremo se non c'è cammino per dove andiamo?"

  Esperanza risponde con soddisfazione: "Aspettiamo che smetta di piovere per non bagnarci quando faremo il cammino".

Difesa si passa una mano tra i capelli -e rovina la pettinatura che alla sua mammina è costato mezz'ora sistemare- e grida:"No!"

Esperanza dubita e azzarda: "Lo so: diciamo una bugia a Pedrito che ci sono caramelle lì dove andiamo, ma non c'è il cammino e che veda chi fa per primo un suo cammino, e si riempie le tasche di caramelle".

Difesa reagisce: "Chiederemo forse aiuto ai fottuti uomini? Maimente. Noi lo faremo da donne che siamo."

"Certo", dice Esperanza, "e magari c'è il cioccolato."

Difesa prosegue: "Ma che si fa se ci perdiamo nell'aprirci il cammino?"

Esperanza risponde: "Gridiamo chiedendo aiuto? Spariamo dei razzetti o suoniamo la conchiglia perché ci sentano dal villaggio e vengano a liberarci?"

Difesa capisce che Esperanza sta prendendo la faccenda alla lettera e, inoltre, sta ottenendo il consenso del resto del pubblico. Per esempio, il gatto-cane ora si lecca i baffi immaginando la pentola piena di cioccolato alla fine dell'arcobaleno, e il cavallo monco sospetta che forse ci sia anche del mais col sale e la pentola traboccante di bottiglie di plastica. La Calamidad fa le prove della coreografia che le ha disegnato il SupGaleano, chiamata "pas de chocolat", che consiste nel bilanciarsi a mo' di rinoceronte sulla pentola.

  Elías Contreras, dal canto suo, fin dalla prima domanda ha tirato fuori la sua lima e affila il suo machete a doppio taglio.

Più in là, un essere indefinito, straordinariamente simile a uno scarafaggio, porta uno striscione dove si legge "Chiamatemi Ismaele", discute con il Vecchio Antonio i vantaggi dell'immobilità sulla terraferma, e argomenta così: "Eh sì, caro il mio Queequeg, non c'è balena bianca che si avvicini a porto". L'anziano indigeno e zapatista, maestro involontario della generazione che si sollevò in armi nel 1994, si fa una sigaretta con la macchinetta e ascolta attento le argomentazioni della bestiola.

La bambina Difesa Zapatista si rende conto che, come le scienze e le arti, si trova nella difficile condizione di essere incompresa: come un pas de deux che attende l'abbraccio per le piroette e il sostegno per un porté; come un film rinchiuso in una pizza in attesa di uno sguardo che lo liberi; come un porto senza imbarcazione; come una cumbia che attende le anche che le diano senso e scopo; come un Cigala concavo senza convesso; come Luz Casal andando all'incontro del fiore promesso, come Louis Lingg senza le bombe del punk; come Panchito Varona cercando, dietro un accordo, un aprile rubato* (*riferimenti al flamenco di Diego El Cigala "Cóncavo y convexo", all'album di Luz Casal "Como la flor prometida", alla band Louis Lling and the Bombs, alla canzone "¿Quién me ha robado el mes de abril?" di Joaquín Sabina, di cui Pancho Varona era il chitarrista, N.d.T); come uno ska senza pogo; come un gelato alla nocciola senza un Sup che gli faccia onore.

Ma Difesa è difesa, ma è anche zapatista, così che non ce n'è per nessuno: resistenza e ribellione, e con lo sguardo cerca il soccorso del Vecchio Antonio.

"Ma le tormente non rispettano nessuno: è sempre lo stesso per mare e per terra, nel cielo e al suolo. Fino alle viscere della terra si contorcono e soffrono umani, piante e animali. Non hanno importanza il colore, la dimensione, il modo", dice con voce spenta il Vecchio Antonio.

Tutti mantengono un silenzio a metà tra rispetto e terrore.

Continua il vecchio Antonio: "Le donne e gli uomini fanno in modo di salvaguardarsi da venti, piogge e suoli rotti dalla siccità, e aspettano che passi per vedere cosa resta loro e cosa no. Ma la terra fa di più, perché si prepara al dopo, per quel che segue. E nel suo tutelarsi comincia già a cambiare. La madre terra non aspetta che finisca la tormenta per vedere il da farsi, ma inizia fin da prima a costruire. Perciò i più saggi dicono che il domani non arriva così di punto in bianco e compare all'improvviso, bensì sta già appostato tra le ombre, e chi sa guardare lo trova tra le crepe della notte. Per questo gli uomini e donne di mais, quando seminano, sognano la tortilla, l'atole, il pozol, il tamal e il marquesote. Non ce ne sono ancora, ma sanno che ci saranno e ciò guida il loro lavoro. Guardano al loro campo di lavoro e guardano il frutto lì contenuto ancor prima che il seme tocchi il suolo.

Gli uomini e donne di mais, quando guardano questo mondo e i suoi dolori, guardano anche il mondo che bisognerà edificare, e si creano un cammino. Hanno tre sguardi: uno per il prima, uno per l'adesso, uno per quel che viene. Così sanno che seminano un tesoro: lo sguardo."

Difesa assente entusiasta. Capisce che il Vecchio Antonio comprende l'argomento che non riesce a spiegare. Due generazioni distanti nel calendario e nella geografia tendono un ponte che va e viene... come i cammini.

"Corretto!", quasi grida la bambina e guarda con affetto l'anziano.

E lei prosegue: "Se già sappiamo dove andiamo, vuol dire che già sappiamo dove non vogliamo andare. Perciò a ogni passo ci allontaniamo da un lato e ci avviciniamo a un altro. Non siamo ancora arrivati, ma il cammino che facciamo ci traccia già quella destinazione. Se vogliamo mangiare tamales, non ci metteremo a seminare zucche".

L'auditorio intero fa un comprensibile gesto di schifo, immaginando un'orribile zuppa di zucca.

"Sopportiamo la tormenta con ciò che sappiamo, ma stiamo già preparando quel che segue. E lo prepariamo una volta per tutte. Per questo bisogna portare la parola lontano. Non importa se chi l'ha detta non ci sarà, quel che importa è che il seme giunga in terra fertile e che, dove già c'è, che si sviluppi. Cioè dare sostegno. Questa è la nostra missione: essere seme che cerca altri semi", sentenzia Difesa Zapatista, e dirigendosi a Esperanza, chiede: "Hai capito?"

Esperanza si alza in piedi e, con tutta la solennità dei suoi nove anni, risponde seria:

"Sì, certo che ho capito che alla fine moriremo miserabilmente."

E quasi immediatamente aggiunge: "Ma faremo in modo che ne valga la pena."

Tutti applaudono.

Per rafforzare il "che valga la pena" di Esperanza, il Vecchio Antonio tira fuori dalla sua borsetta una scatola dei cioccolatini che chiamano "baci".

Il gatto-cane se ne fa una bella quantità con una zampata e il cavallo monco preferisce continuare con la sua bottiglia di plastica.

Elías Contreras, commissione di indagine dell'ezln, ripete a bassa voce: "Faremo in modo che ne valga la pena", e va con il cuore e il pensiero al fratello Samir Flores e a chi affronta, solo con la propria dignità, il fragoroso ladrone dell'acqua e della vita che si nasconde dietro le armi del capoccia, colui che nasconde dietro al suo sproloquio la cieca obbedienza che deve al Capo: primo il denaro, poi il denaro, infine il denaro. Mai giustizia, libertà nemmeno, vita giammai.

L'insettino comincia a discutere su come una tavoletta di cioccolato lo abbia salvato dalla morte nella steppa siberiana mentre andava, venendo dalle terre del Sami –dove intonò lo Yoik-, al territorio dei Selkup a rendere gli onori al Cedro, l'albero della vita. "Andai ad apprendere, ché a questo servono i viaggi. Perché ci sono resistenze e ribellioni che non sono meno importanti ed eroiche per il fatto di essere appartate nel calendario e nella geografia", dice, mentre, con le sue molteplici zampette, libera il cioccolato dalla sua prigione di carta d'alluminio brillante, applaude e se ne fa fuori una porzione, tutto allo stesso tempo.

Da parte sua, Calamidad ha capito bene il fatto che si debba pensare a quel che segue, e con il cioccolato impiastricciato nelle manine dichiara entusiasmata: "Giocheremo ai pop-corn!"

 

-*-

 Dal Centro di Addestramento Marittimo-Terrestre Zapatista

 Il SupGaleano impartendo la lezione "Lo Sbocco Internazionalista"

 Messico, Dicembre 2020

Dal quaderno di appunti del gatto-cane: il tesoro è l'altro

  "Al terminare, mi guardò lentamente con il suo unico occhio e mi disse: "La aspettavo Don Durito. Sappia che sono l'ultimo dei veri pirati che viva nel mondo. E dico dei 'veri' perché adesso c'è un'infinità di 'pirati' che rubano, uccidono, distruggono e saccheggiano dai centri finanziari e dai grandi palazzi governativi, senza toccare altra acqua che quella della vasca. Ecco qui la sua missione (mi consegna un vecchio incartamento). Trovi lei il tesoro e lo metta al sicuro. Ora mi scusi, ma dovrei morire". E al dire ciò, lasciò cadere la testa sul tavolo. Sì, era morto. Il pappagallo si alzò in volo e uscì da una finestra dicendo: 'Largo all'esiliato di Mitilene, largo al figlio bastardo di Lesbo, largo all'orgoglio del mar Egeo! Aprite le vostre nove porte, temuto inferno, perché è lì che riposerà il grande Barbarossa. Ha trovato chi ne prosegua i passi e ora dorme chi ha fatto dell'oceano una lacrima soltanto. Con Scudo Nero navigherà ora l'orgoglio dei Pirati veri'. Sotto la finestra si stagliava il porto svedese di Göteborg e in lontananza una nyckelharpa gemeva..."

  Don Durito de La Lacandona. Ottobre 1999

  

Sezione: Tre deliri, due gruppi e un ammutinato

Se seguiamo la rotta dell'Ammiraglio Maxo, credo che arriveremo più in fretta se cammineremo per lo stretto di Bering


 https://vimeo.com/491289422



Con le ovaie che ci fermiamo


 https://vimeo.com/491451350


 

Il motore c'è, manca solo... la lancia?!

 

https://vimeo.com/493600348 

 

L'equipaggio I

 https://vimeo.com/492361822

 L'equipaggio II

 https://vimeo.com/492339543 

 Non abbiamo ancora la barca, ma abbiamo chi comandi l'ammutinamento a bordo

https://vimeo.com/492973959


Traduzione a cura dell'Associazione Ya Basta! Milano

lunedì 14 dicembre 2020

Messico - Convocazione delle Quinta Assemblea Nazionale del Congresso Nazionale Indigeno


CONVOCAZIONE DELLA
QUINTA ASSEMBLEA NAZIONALE DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO

I popoli, le nazioni, le tribù e i quartieri originari che siamo il Congresso Nazionale Indigeno, il Consiglio Indigeno di Governo e l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, stanno facendo fronte alla malattia della nostra madre terra, espressa in una grave pandemia che ha colpito la vita e l’economia delle nostre comunità e del mondo intero; ci sentiamo nella voce dei popoli originari che gridano dalle geografie dove lottano e resistono contro la guerra capitalista che contende i territori indigeni e rurali con politiche estrattive aggressive in tutta la geografia nazionale; megaprogetti di morte che chiamano Corridoio Interoceanico negli stati di Oaxaca e Veracruz, Progetto Integrale Morelos negli stati di Morelos, Puebla e Tlaxcala, Tren Maya negli stati del sudest messicano, o Aeroporto Internazionale di Città del Messico nel centro del paese; l’attuazione di una serie di politiche e meccanismi per la continuazione del «libero scambio» subordinato a Stati Uniti e Canada e per contenere la migrazione; prevenire o indebolire l’organizzazione e la resistenza dei nostri popoli, soppiantando le autorità tradizionali e realizzando finte consultazioni indigene.

Si tratta di politiche e megaprogetti promossi dal governo neoliberista della Quarta Trasformazione al servizio dei grandi capitali mondiali e contro l’organizzazione autonoma dei nostri popoli;

tutto quanto sopra con il sostegno alla militarizzazione, l’implementazione della Guardia Nazionale e la militarizzazione dell’intero territorio nazionale, la complicità dei cartelli criminali di Stato, la creazione di programmi che cercano di rompere l’organizzazione delle comunità come Sembrando Vida e l’approvazione di leggi favorevoli a grandi consorzi transnazionali come la legge federale per la Promozione e la Protezione del Mais Autoctono.

El CNI e il CIG – con le comunità zapatiste – essendo un congresso quando siamo insieme e una rete quando siamo separati, siamo questa parola collettiva che non solo facciamo nostra, ma che tessiamo in essa e con essa, nella determinazione che la nostra resistenza crescerà tanto grande quanto la minaccia capitalista contro la vita.

Perché per i nostri popoli non c’è spazio per arrendersi, vendersi o cedere, quando è la madre terra e la vita di cui governi, aziende, militari e cartelli della droga vogliono fare bottino, e

CONSIDERANDO CHE:

1.- Si intensificano la repressione, le minacce, la formazione di gruppi di scontro e la criminalizzazione contro le comunità che resistono al Progetto Integrale Morelos, che il malgoverno federale ha deciso di imporre illegalmente e con l’uso del suo gruppo di scontro armato, che chiama Guardia Nazionale; e che, tuttavia, l’eroica eredità di Samir Flores Soberanes è mantenuta viva dalle sorelle e fratelli del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra e dell’Acqua di Morelos, Puebla e Tlaxcala che non si arrendono, non si vendono e non cedono;

2.- Si intensifica la guerra contro le comunità autonome e indigene del CNI nello stato del Chiapas, mentre i governi garantiscono l’impunità ai gruppi paramilitari che, da loro finanziati, attaccano giorno e notte villaggi e comunità sorelle;

3.- Il malgoverno federale insieme alle sue forze armate, nella sua palese alleanza con gli oscuri interessi economici che scommettono di appropriarsi del territorio dei popoli indigeni e contadini, sta seminando paura e terrore, violando cinicamente leggi, sentenze e sospensioni giudiziarie per imporre i propri megaprogetti, che cedono il territorio del Paese a interessi economici transnazionali;

4.- Crescono resistenza e ribellione nella geografia dei popoli indigeni, perché crescono anche l’espropriazione e la repressione violenta da parte del malgoverno a tutti i livelli, in complicità con gruppi paramilitari e narco-paramilitari, che rendono possibili i loro progetti estrattivi e inquinanti, e anche nelle grandi città, la nostra gente resiste, come dimostra la comunità Otomi residente a Città del Messico;

5.- Dalle lotte che siamo, noi popoli originari vediamo che nel mondo si accendono speranze in questa guerra che è la stessa, e da lontane geografie vediamo lo stesso, cioè la lotta per la vita che si trasforma in una lingua nella quale ci rispecchiamo gli uni con agli altri;

6.- C’è l’annuncio zapatista di iniziare un viaggio planetario nel mese di aprile 2021, iniziando dal continente europeo, al quale è invitato il CNI con la partecipazione di una delegazione per accompagnare quel cammino e portare la nostra parola collettiva;

CONVOCHIAMO

Le/I delegat@ e consiglier@ del CNI- CIG alla

QUINTA ASSEMBLEA NAZIONALE DEL CONGRESSO NAZIONALE

INDIGENO E IL CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO

Che si terrà a:

LA QUINTA PIEDRA, TERRITORIO RECUPERATO DAL POPOLO
NAHUA DELL’EJIDO TEPOZTLÁN, MORELOS,
I GIORNI 23-24 GENNAIO 2021


Con il seguente programma:

23 gennaio:

Inaugurazione

Tavolo di lavoro:
Bilancio espropriazione e guerra capitalista contro i nostri popoli.
Proposta per la partecipazione di una delegazione CNI-CIG al viaggio planetario zapatista.

24 gennaio:

Plenaria aperta:
Conclusioni del tavolo di lavoro
Accordi e risoluzioni
Comunicato pubblico
Chiusura

NOTA 1: Considerando le attuali condizioni sanitarie si invita a nominare un@ o due delegat@ per villaggio, comunità od organizzazione indigena, allo scopo di realizzare un’assemblea ampiamente rappresentativa ma meno numerosa. Le/I partecipanti dovranno indossare le mascherine e mantenere la distanza di sicurezza, lavarsi di frequente mani e viso, e così pure coloro che raggiungeranno il luogo della riunione.

NOTA 2: Coloro che non sono delegat@ o consiglier@ del CNI/CIG possono entrare in assemblea solo su espresso invito della Commissione di Coordinamento e Controllo.
Distintamente.
Dicembre 2020

Per la Ricostituzione Integrale dei Nostri Popoli
Mai Più un Messico senza di Noi

Congresso Nazionale Indigeno-Consiglio Indigeno di Governo
Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale



Traduzione “Maribel” – Bergamo

domenica 29 novembre 2020

Europa - Messico - Solidarietà con la lotta del Fronte dei popoli in difesa della terra, dell'acqua

Al Congresso Nazionale Indigeno,
Alle Comunità in Resistenza al PIM,
Al Fronte dei Popoli in Difesa della Terra, dell'Acqua, MPT
Ai popoli in resistenza del mondo, 
Alle organizzazioni anti capitaliste e ambientaliste d'Europa, 
Al governo federale del Messico,
Al governo dello Stato Spagnolo,
Alla Comunità Economica Europea,
Ai media,

Dall' “Altra Europa” manifestiamo la nostra solidarietà con i 17 ejidos (terre gestite collettivamente) e le comunità in resistenza contro il Progetto Integrale Morelos (PIM), con il Fronte dei Popoli in Difesa della Terra e dell'Acqua, Morelos, Puebla e Tlaxcala (FPDTA-MPT). Supportiamo e crediamo nella lotta in difesa del loro territorio contro la feroce avanzata della macchina capitalista.

Denunciamo lo sgombero violento da parte della Guardia Nazionale (GN) del presidio permanente di Apatlaco, che ha impedito finora il completamento della centrale termoelettrica di Huexca e il Progetto Integrale Morelos. Il presidio ha resistito per quattro anni in difesa l’acqua e delle terre della comunità (ejidos) di Ayala, nello stato di Morelos, per evitare che fossero depredate del liquido vitale. A seguito dell’operativo della GN sono arrivate anche le macchine e gli operai, per riprendere i lavori dell'acquedotto. Questi ultimi hanno cominciato a innalzare pareti di pannelli metallici, in modo da impedire il libero transito, il diritto alla difesa e alla protesta delle popolazioni colpite da questo mega-progetto di morte.

Denunciamo l'uso strumentale della contingenza del COVID-19 per imporre il PIM.

Denunciamo le violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate dal governo messicano contro i difensori della terra e le comunità colpite dal PIM, anche durante la presidenza di Andres Manuel Lopez Obrador.

Vogliamo inoltre ricordare l'assassinio del compagno Samir Flores Soberanes, membro del FPDTA-MPT, avvenuto il 20 febbraio del 2019 sulla porta di casa per aver difeso la terra, l'acqua e la vita da questo progetto di morte. Le indagini della Procura Generale dello Stato di Morelos sono ferme e tanto meno seguono la pista del suo attivismo nella difesa dei diritti umani contro la centrale termoelettrica di Huexca e il gasdotto di Morelos.

Denunciamo la responsabilità delle società spagnole Elecnor SA, Abengoa SA e Enagas SA, imprese concessionarie coinvolte nella costruzione e gestione delle differenti infrastrutture componenti del PIM: centrale termoelettrica, gasdotto ed acquedotto.

Denunciamo lo Stato spagnolo che finanzia il PIM con denaro pubblico, attraverso il Fondo per l'Internazionalizzazione d’Impresa (FIEM) gestito dal Ministero dell’Industria Commercio e Turismo. I fondi FIEM sono stati utilizzati per la costruzione del gasdotto da parte delle imprese Elecnor ed Enagas, che a loro volta hanno subappaltato la messa in opera all’impresa italiana Bonatti Spa. Tale gasdotto, lungo 160 km, si trova alle pendici del vulcano Popocatepetl, uno dei 5 vulcani più attivi e pericolosi al mondo. I fondi pubblici spagnoli contribuiscono così ad aggravare il rischio di eventi sismici in un'area vulcanica popolata da oltre 2 milioni di abitanti. Pertanto, lo Stato spagnolo e le società coinvolte nella costruzione dell’infrastruttura sarebbero corresponsabili dell'aumento del rischio e della conseguente catastrofe provocata dall'attività del gasdotto.

Pretendiamo che il governo messicano cessi immediatamente i lavori del Progetto Integrale Morelos. È necessario anche porre fine alle violazioni dei diritti umani come strategia istituzionale, nel rispetto della volontà e della dignità delle comunità e popolazioni indigene.
Esigiamo anche che si faccia chiarezza sull'omicidio del compagno Samir Flores e siano puniti i responsabili politici della sua morte.

Esigiamo che il governo spagnolo e l'UE cessino di finanziare i mega-progetti di morte e che sia interrotto immediatamente il finanziamento all’opera del PIM.
Deve essere garantito il rispetto dei diritti umani da parte dello Stato e delle imprese europee.
Pretendiamo che siano sanzionate le aziende che realizzano progetti che violano i diritti umani e, in questo caso, che siano penalizzate le società spagnole Elecnor SA, Abengoa SA e Enagas SA.

No ai mega progetti di morte! 
No al Progetto Integrale Morelos! 
Samir vive! La lotta continua!

Firmano:
TxiapasEkin, Euskal Herria
20ZLN, Italia
Asamblea de solidaridad con México Pais Valencia, Estado Español
CEDOZ, Estado Español
CGT, Estado Español
Comitato Chiapas Maribel- Bergamo, Italia
Mutv Vitz13, Francia
Union Syndicale Solidaires, Francia
Y Retiemble, Estado Español
Cooperazione Rebelde Napoli, Italia
Ya Basta Bologna, Italia
Chispa de Solidaridad con l@S Zapatistas y los Pueblos indígenas, Grecia
Ass, Solidaria Cafè Rebeldía-Infoespai, Barcelona, Catalunya
Ya Basta Moltitudia Roma, Italia
Associazione Ya Basta! Milano, Italia
Espiral de solidaridad-semilla de resistencia, Grecia
Espoir Chiapas - Esperanza Chiapas Francia
Asamblea Libertaria Autoorganizada Paliacate Zapatista, Grecia
Comité de Solidaridad con los Pueblos de Chiapas en Lucha, Paris, Francia.
Solidaridad Directa con Chiapas, Zurich
Mut-Vitz34 / ESCARGOT (Hérault, Francia)
Adherentes a la Sexta Barcelona
Zapatisten Lagunak
Groupe CafeZ y Casa Nicaragua, Liège, Belgique
Red YaBasta
A planeta (Euskal Herria)
Observatorio de Multinacionales en América Latina (OMAL) - Paz con Dignidad
Ecologistas en Acción
Lumaltik Herriak
Re:common (Italia)
Sindicato Steilas (Euskal Herria)
La Villana de Vallekas
Mujerxs de la Sexta en la Otra Europa - Red de Resistencia y Rebeldía
Komite Internazionalistak
Attac España
ICID
Iniciativa Mesoamericana de Mujeres Defensoras de Derechos Humanos
Red de Hondureñas Migradas
Red de Mujeres Latinoamericanas y del Caribe
Comisión Migración y Antirracismo 8M
Atlas de Justicia Ambiental (EJAtlas)
GeoComunes
Amigas de la Tierra 

sabato 28 novembre 2020

Messico - Per la vita e contro il denaro


PER LA VITA E CONTRO IL DENARO.

IL CNI-CIG E L’EZLN INVITA ALLA SOLIDARIETÀ CON IL FRENTE DE PUEBLOS EN DEFENSA DE LA TIERRA Y EL AGUA DI MORELOS, PUEBLA E TLAXCALA.

Novembre 2020






Al popolo del Messico
Ai popoli del mondo
Alla Sexta Nazionale e Internazionale
Ai media

Il Congresso Nazionale Indigeno-Consiglio Indigeno di Governo e l’EZLN denunciano il vile sgombero dei compagni dal campo di resistenza di San Pedro Apatlaco, Morelos, perpetrato dalla Guardia Nazionale la mattina del 23 novembre, per riprendere illegalmente la costruzione della condotta che trasporta l’acqua dal fiume Cuautla alla centrale termoelettrica di Huexca.

Con quale cinismo il governo neoliberista che pretende di comandare in questo paese obbedisce ai suoi padroni, che sono il grande capitale, con quale cinismo le forze armate, agli ordini del caposquadra, violano le città, per consegnare l’acqua del fiume Cuautla, rubata alle cittadine contadine di Ayala, alle aziende che beneficiano del Proyecto Integral Morelos, come Elecnor e Enagasa, concessionarie del gasdotto; Bonatti e Abengoa costruttrici del gasdotto e della centrale termoelettrica di Huexca; e quelle che trarranno vantaggio dal consumo di gas, come Saint Gobain, Nissan, Burlington, Continental e Gas Natural del Noreste.

Con il PIM, le forze armate e il governo neoliberista, con sorvoli militari, avanzano nella repressione e nell'imposizione delle infrastrutture energetiche, sostenute dalla distruzione ed espropriazione del territorio dei popoli originari, per rendere possibile, sul sangue della nostra gente, come il compagno Samir Flores Soberanes, lo sfruttamento della natura, in modo che loro, i boss del capitale transnazionale, distruggano le colline con le loro concessioni minerarie e si approprino dell’acqua con i corridoi industriali di Cuautla, Yecapixtla, Cuernavaca e l’intera regione, negli stati di Morelos, Puebla e Tlaxcala. Con quale cinismo e impunità il caposquadra, che dice di comandare dal governo federale, ordina di calpestare il presunto stato di diritto, violando 8 sospensioni giudiziarie sui lavori dell’acquedotto, che intende rubare l’acqua affinché venga contaminata nella centrale termoelettrica di Huexca. E altre due sospensioni contro il gasdotto alle pendici del sacro vulcano Popocatepetl, e la contaminazione del fiume Cuautla, nell’ambito del Proyecto Integral Morelos.

Per tutto quanto sopra e di fronte alla crescente tensione e violazione dello stato di diritto, riteniamo il malgoverno federale e il malgoverno dello stato di Morelos responsabili di qualsiasi repressione o attacco contro i compagni che combattono e resistono a questo megaprogetto di morte. Chiediamo in particolare solidarietà con il Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y el Agua di Morelos, Puebla e Tlaxcala.

Distintamente.
Per la Ricostituzione Integrale dei Nostri Popoli
Mai Più un Messico Senza di Noi
Congresso Nazionale Indigeno-Consiglio Indigeno di Governo
Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Messico, Novembre 2020

Traduzione “Maribel” – Bergamo

Testo originale: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2020/11/25/por-la-vida-y-contra-el-dinero-el-cni-cig-y-el-ezln-llaman-a-la-solidaridad-con-el-frente-de-pueblos-en-defensa-de-la-tierra-y-el-agua-de-morelos-puebla-y-tlaxcala/

giovedì 19 novembre 2020

Italia - Messico - Sosteniamo le comunità zapatiste in Chiapas

 

Nel tempo del Covid-19 le comunità indigene stanno tutelando la propria vita e l’organizzazione comunitaria, continuando a consolidare le proprie forme di autogoverno con determinazione e fermezza, chiudendo l’accesso e limitando i contatti con l’esterno delle proprie comunità.

Nel corso degli anni attraverso l’organizzazione di delegazioni di solidarietà, sostegno e conoscenza abbiamo sostenuto l’autonomia zapatista.
Oggi mentre dalle montagne del sud est messicano ci arrivano nuove proposte proponiamo una raccolta di fondi per sostenere ancora una volta l’autonomia zapatista.

Sosteniamo l’autonomia zapatista; i soldi ricavati andranno alle comunità indigene dell’EZLN in Chiapas, Messico.

Con Zerocalcare

Dopo che nel 2019 gli zapatisti hanno annunciato la nascita dei nuovi Centri di Resistenza Autonoma e Rebeldia Zapatista (CRAREZ), Zerocalcare ci ha donato un disegno dedicato agli zapatisti che abbiamo riprodotto su diversi oggetti.

Borraccia - Alluminio capienza 400 ml - 13,00 euro
Tazza Mug - Ceramica 330 ml - 12,00 euro
Quaderno - Stile moleskin, formato A5 - 240 pagine bianche - 15,00 euro
Taccuino - Stile moleskin, formato A6 - 96 pagine a righe - 8,00 euro

Con Las Mujeres Rebeldes

Le donne hanno avuto sempre un ruolo centrale nella lotta zapatista, fin dall'emanazione della "Legge delle donne" ancor prima dell’insurrezione del 1 gennaio del 1994.
Oggi sono in prima fila come protagoniste nello sviluppo dell’autonomia.

Borsa tela - Tracolla lunga, cm 38x40 - 13,00 euro
Borraccia - Rossa o Bianca, alluminio 400 ml - 10,00 euro

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- Presso il Conto corrente

Banca Popolare Etica intestato Associazione Ya Basta Caminantes ODV IBAN IT76D0501812101000011007374 con la causale: Sostegno alle comunità zapatiste.

venerdì 13 novembre 2020

Messico - L' EZLN denuncia il sequestro di un militante da parte di paramilitari


DENUNCIA DELLA GIUNTA DI BUON GOVERNO ZAPATISTA “NUEVO AMANECER EN RESISTENCIA Y REBELDÍA POR LA VIDA Y LA HUMANIDAD

Caracol Patria Nueva, Chiapas Zapatista.

10 NOVEMBRE 2020

ALLE ORGANIZZAZIONI A DIFESA DEI DIRITTI UMANI:

ALLA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE:

ALLE RETI IN RESISTENZA E RIBELLIONE:

OGGI DENUNCIAMO IL SEQUESTRO E LA TORTURA DI UN COMPAGNO BASE DI APPOGGIO ZAPATISTA DELLA COMUNITA’ DI SAN ISIDRO, ANNESSA A MOISES GANDHI, DA PARTE DELL’ORGANIZZAZIONE PARAMILITARE CHIAMATA ORCAO, AVVENUTI IL GIORNO 8 NOVEMBRE 2020.

DA PIÙ DI UN ANNO GLI ORCAISTI ATTACCANO E DANNEGGIANO LE NOSTRE CASE. DI QUESTE AZIONI VIOLENTE DI QUESTI PARAMILITARI SONO TESTIMONI DIVERSE ORGANIZZAZIONI CHE DIFENDONO I DIRITTI UMANI, COME IL FRAYBA, CORECO, SERAPAZ ED ALTRE.

GIORNO E NOTTE QUESTI ORCAISTI ATTACCANO CON SPARI D’ARMA DA FUOCO LA COMUNITÀ DI MOISÉS GANDHI E IL MALGOVERNO LO SA E NIENTE FA PER CONTROLLARE I SUOI SGHERRI. AL CONTRARIO, LI PROTEGGE E LI SOSTIENE.

TUTTE QUESTE AGGRESSIONI SONO A CONOSCENZA DEI TRE LIVELLI DI MALGOVERNO. LO SANNO I LORO DIPENDENTI COME JOSEFINA BRAVO E RAMÓN MARTÍNEZ, E QUESTI SERVI DEI MALGOVERNI RIBALTANO I FATTI DICENDO CHE I PROVOCATORI SONO GLI ZAPATISTI E LE VITTIME SONO I POVERI PARAMILITARI DELLA ORCAO.

SI È DETTO CHE INDAGHINO, MA SONO COMPLICI PERCHÉ QUESTO GOVERNO È COME I PRECEDENTI. NEI FATTI NON CAMBIA NIENTE E SONO GLI STESSI ATTACCHI. E SONO LE STESSE MENZOGNE DI PRIMA DI QUESTI FUNZIONARI BUGIARDI CHE SE NE STANNO SEDUTI NEI LORO UFFICI E INCASSANO I LORO RICCHI COMPENSI PROPRIO PER FARE NULLA.

L’ULTIMA DI QUESTA ALLEANZA CRIMINALE TRA I PARAMILITARI DELLA ORCAO E I GOVERNI FEDERALE DI LOPEZ OBRADOR, STATALE DI RUTILIO ESCANDON E MUNICIPALI DI OCOSINGO E ALTAMIRANO, E’ QUELLO CHE HANNO FATTO QUESTO 8 NOVEMBRE 2020. 

A POCHI METRI DA QUI, A CUXULJÁ, DOVE TEMPO FA HANNO BRUCIATO E SACCHEGGIATO LA NOSTRA COOPERATIVA, MA FINO AD OGGI IL MALGOVERNO NON HA FATTO NIENTE.

L’8 NOVEMBRE 2020 INTORNO ALLE 15:30, 20 PARAMILITARI DELLA ORCAO HANNO SEQUESTRATO E PICCHIATO IL NOSTRO COMPAGNO BASE DI APPOGGIO FELIX LOPEZ HERNANDEZ. GLI ORCAISTI L’HANNO PORTATO IN UN LUOGO SCONOSCIUTO E TENUTO LEGATO, RINCHIUSO, SENZA ACQUA E CIBO.

QUESTO È STATO DENUNCIATO IL GIORNO STESSO E IL MALGOVERNO INVECE DI RISOLVERE QUESTO CASO DI SEQUESTRO, GIUSTIFICA I PARAMILITARI DELLA ORCAO MENTENDO E DICENDO CHE SIAMO STATI NOI ZAPATISTI A PROVOCARE QUELLI DELLA ORCAO.

QUESTO È ASSOLUTAMENTE FALSO. IL COMPAGNO ERA DI RITORNO DA OCOSINGO E SI DIRIGEVA A CASA SUA CON LA SUA FAMIGLIA.

TRA I SEQUESTRATORI DELLA ORCAO SONO STATI IDENTIFICATI I SEGUENTI: Andrés Santis López, Nicolás Santis López, Santiago Sánchez López e Oscar Santis López della comunità di San Antonio.

INVECE DI PAGARE PER IL SUO SEQUESTRO, GLI ORCAISTI CHIEDONO, ORA CHE NON CI SONO INONDAZIONI, DI UTILIZZARE LE TUBATURE, E CHE SI RIPRISTINI L’ENERGIA ELETTRICA CHE GLI ORCAISTI STESSI HANNO TAGLIATO PER COLPIRE LA COMUNITÀ DI MOISÉS GANDHI DANNEGGIANDO COSÌ ALTRE COMUNITÀ.

IL NOSTRO COMPAGNO FÉLIX NON HA FATTO DEL MALE A NESSUNO, NON DEVE NIENTE A NESSUNO, NÉ RUBA O SPARA CONTRO PERSONE E VILLAGGI. IL NOSTRO COMPAGNO NON È NEPPURE DIO PER ORDINARE CHE SMETTA DI PIOVERE O PER DARE UN PO’ DI INTELLIGENZA A QUESTI VISCIDI ORCAISTI CHE HANNO TAGLIATO LA LUCE DANNEGGIANDO ALTRE COMUNITÀ CHE NON SONO ZAPATISTE NÉ ORCAISTE, E ORA QUESTI ORCAISTI FANNO LE VITTIME PER COPRIRE IL LORO CRIMINE.

ABBIAMO INFORMAZIONI SECONDO LE QUALI GLI ORCAISTI DELLA COMUNITA' DI SAN ANTONIO HANNO RICEVUTO SOLDI DAL MALGOVERNO CHE SI SUPPONE FOSSERO PER LA COSTRUZIONE DI UNA SCUOLA PRIMARIA, MA I 300 MILA PESOS SONO STATI USATI PER COMPRARE ARMI DI GROSSO CALIBRO. QUESTO FA IL MALGOVERNO DELLA 4T, DICE DI COSTRUIRE SCUOLE MA IN REALTA' FINANZIA L’ARMAMENTO DEI PARAMILITARI? È QUESTO IL SUO PIANO CONTRAINSURGENTE?

INFINE DICIAMO A DON LÓPEZ, A DON ESCANDÓN E AI LORO FUNZIONARI, CHE LI RITENIAMO RESPONSABILI DI QUELLO CHE POTREBBE SUCCEDERE AGLI UOMINI, DONNE, BAMBINI E ANZIANI ZAPATISTI DELLE COMUNITÀ DI MOISÉS GANDHI.

IL LORO DOLORE, IL LORO SANGUE, LE LORO SOFFERENZE SONO COLPA VOSTRA, E COSÌ QUELLO CHE POTREBBE SUCCEDERE.

IL COMPAGNO FÉLIX DEVE ESSERE LIBERATO IMMEDIATAMENTE, E DEVONO ESSERE ARRESTATI E PROCESSATI I SEQUESTRATORI DELLA ORCAO CHE DEVE RESTITUIRE E RISARCIRE QUELLO CHE HA RUBATO E DISTRUTTO NEL NOSTRO NEGOZIO COOPERATIVO. LA ORCAO DEVE CAPIRE CHE CHI GIOCA COL FUOCO PRIMA O POI SI SCOTTA. E I MALGOVERNI DEVONO SMETTERLA DI GIOCARE ALLA CONTRAINSURGENCIA E RICORDARE CHE TUTTO FINISCE, ANCHE PER GLI SPACCONI E PREPOTENTI. CHIEDETE A TRUMP.

PER LA GIUNTA DI BUON GOVERNO “NUEVO AMANECER EN RESISTENCIA Y REBELDÍA POR LA VIDA Y LA HUMANIDAD

Caracol Floreciendo la semilla rebelde, Patria Nueva. Chiapas.

Messico, 10 Novembre 2020

Traduzione “Maribel” – Bergamo

Testo originale: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2020/11/10/los-zapatistas-denuncian-el-secuestro-de-un-base-de-apoyo-por-paramilitares-de-la-orcao/

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!