fonte: annalisamelandri. it
Ormai il diritto su quelle rovine lo hanno pagato con il sangue e quindi non se ne andranno. Così affermano dopo la mattanza di venerdì scorso, gli abitanti del ejido (una sorta di fondo collettivo) di Miguel Hidalgo, Chiapas, che dal 7 settembre avevano occupato le rovine del sito archeologico di Chincultik in quanto lasciate in grave stato di abbandono e di degrado dall’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia. L’occupazione della zona archeologica è costata la vita infatti a 6 contadini, barbaramente uccisi da membri della polizia intervenuti sul luogo per cacciarli via. Una decina i feriti e circa trenta le persone in stato di arresto.Gli abitanti della zona, una comunità composta da circa settemila persone, stavano realizzando una autogestione del sito archeologico con l’obiettivo di rivalutare una risorsa turistica importantissima del loro territorio, tenuta in pessime condizioni fino a quel momento. Le trattative con le autorità e con l’Istituto di Antropologia e di Storia erano in corso e si stavano svolgendo apparentemente in modo tranquillo fino all’operativo di venerdì, quando circa 300 uomini della Polizia Federale hanno circondato la zona e il paese, lanciando gas lacrimogeni anche in una scuola e arrestando diversi membri della comunità mentre altri uomini a cavallo presidiavano la zona.Sono nati scontri con la popolazione, e alcuni contadini hanno neutralizzato e disarmato 77 poliziotti chiudendoli nella casa comunale. Questo ha scatenato poco più tardi la reazione violenta della polizia che ha iniziato a sparare contro la gente disarmata e a “picchiare indistintamente bambini, donne e anziani”.Ci sono state almeno tre esecuzioni extragiudiziali di persone ferite che stavano per essere trasportate in ospedale. L’uomo che era alla guida del mezzo è stato fatto scendere ed è stato ucciso dopo essere stato torturato. Cinque agenti degli 11 accusati a vario grado di concorso in omicidio, sono stati arrestati, due di essi hanno già confessato, mentre sono in corso indagini su tutta l’operazione svoltasi il 3 ottobre.
venerdì 10 ottobre 2008
martedì 16 settembre 2008
Primo Festival mondiale della Rabbia Degna
COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDANCIA GENERALE DELL´ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
COMMISSIONE SESTA-COMMISSIONE INTERGALATTICA DELL´EZLN. MESSICO
15 E 16 SETTEMBRE 2008
AGLI/LE ADERENTI ALLA SESTA DICHIARAZIONE E ALL´ALTRA CAMPAGNA
AGLI/LE ADERENTI ALLA ZEZTA INTERNAZIONAL
AL POPOLO DEL MESSICO:AI POPOLI DEL MONDO
COMPAGNE E COMPAGNI
FRATELLI E SORELLE
Di nuovo rivolgiamo la nostra parola.Questo vediamo, questo guardiamo. Questo giunge al nostro udito, arriva al nostro cuore scuro.
I. Là in alto vogliono ripetere la loro storia. Vogliono tornare ad imporci il loro calendario di morte, la loro geografia di distruzione. Quando non ci sradicano dalle nostre radici, le distruggono. Ci rubano il lavoro, la forza. Lasciano senza persone, senza vita, i nostri mondi, la terra, le sue acque e tesori. Le città ci perseguitano ed espellono.I campi muoiono e ci fanno morire.E la menzogna si trasforma in governi e l’usurpazione l’arma i loro eserciti e poliziotti.Nel mondo siamo illegali, clandestini, indesiderati.Siamo perseguitat@.Donne, giovani, bambini, anziani muoiono in morte e muoiono in vita. E là in alto predicano la rassegnazione, la sconfitta, la claudicazione, l’abbandono per quelli in basso.Qua in basso restiamo senza niente. Solo rabbia. Solamente dignità.Non c’è ascolto per il nostro dolore se non da chi è come noi.Non siamo nessuno.Siamo soli e solo con la nostra dignità e con la nostra rabbia.Rabbia e dignità sono i nostri ponti, i nostri linguaggi.Ascoltiamoci dunque, conosciamoci.Che il nostro coraggio cresca e si faccia speranza.Che la dignità sia di nuovo radice e nasca un altro mondo.Abbiamo visto ed ascoltato.Piccola è la nostra voce per fare da eco a questa parola, il nostro sguardo è piccolo per così tanta degna rabbia.Ancora dobbiamo vederci, guardarci, parlarci, ascoltarci.Siamo altri, altre, altro.Se il mondo non ha un posto per noi, allora bisogna fare un altro mondo.Senza altri strumenti che la rabbia, senza altro materiale che la nostra dignità.Dobbiamo ancora incontrarci, conoscerci.Manca quello che manca...
II. A 3 anni dalla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, l’EZLN ha fatto una riflessione collettiva, alimentata dall’orizzonte più ampio di quello che le/i nostr@ compagn@ dell’Altra Campagna in Messico e della Zezta Internazionale nel Mondo ci hanno regalato. Non è poco quello che abbiamo visto ed ascoltato, a volte direttamente, a volte nelle parole e negli sguardi degli altri, delle altre. Tanta è la rabbia che abbiamo toccato e tanta la dignità che abbiamo trovato, che pensiamo di essere ancora più piccoli di quello che credevamo.In Messico e nei 5 continenti abbiamo trovato quello che avevamo intuito quando abbiamo iniziato questo nostro sesto passo: c’è un altro mondo, c’è un’altra strada. Se la catastrofe che si avvicina si può impedire e l’umanità ha un’altra opportunità, sarà per quest@ altr@ che, in basso e a sinistra, non solo resistono, ma già abbozzano il profilo di un’altra cosa. Di qualcosa di diverso da quello che succede in alto. Nell’impossibile geometria del Potere politico, i fondamentalismi si distribuiscono equamente: le destre tornano ultradestre e le sinistre istituzionali mutano nell’impossibile destra erudita. Chi si lamenta sulla stampa progressista del fatto che i fanatici della stampa opposta censurano, distorcono e calunniano il loro capo, a sua volta censura, distorce, calunnia e tace di fronte a qualsiasi altro movimento che non si piega al giudizio del capoccia, e senza pudore distribuiscono condanne ed assoluzioni al ritmo mediatico assurdo. Fanatici di una e dell’altra parte si disputano bugie travestite di verità ed i crimini valgono secondo il tempo mediatico che occupano. Ma tutto questo non è altro che il pallido riflesso di quello che succede nella politica.Il disgusto di fronte al cinismo e l’incompetenza delle classi politiche tradizionali, si è trasformato in rabbia. A volte questa rabbia persegue la speranza di un cambiamento sulle stesse strade di sempre e si imbatte nella delusione che immobilizza o nella forza arbitraria che soffoca. Il nord confuso e brutale torna alle solite. Quando non fomenta frodi elettorali (come in Messico) promuove, incoraggia e finanzia colpi di Stato (come sta tentando ora in Bolivia e Venezuela). La guerra continua ad essere la sua diplomazia internazionale per eccellenza: Iraq ed Afghanistan bruciano ma, per la disperazione dell’alto, non si consumano.Le imposizioni di egemonia ed omologazione su scala mondiale, trovano nelle nazioni, nelle regioni e nelle piccole località, gli apprendisti stregoni che tentano l’impossibile ritorno storico ad un passato dove il fanatismo era legge ed il dogma scienza. Nel frattempo, le classi politiche di governo hanno trovato nel mondo del teatro il travestimento adeguato per occultare il loro ingresso nel crimine organizzato. Stanco di tanta avarizia, il pianeta comincia a presentare l’impagabile conto della sua distruzione. Ma anche le catastrofi "naturali" sono di classe e le sue stragi si fanno sentire soprattutto tra quelli che non hanno niente e non sono nessuno. Di fronte a questo, la stupidità del Potere non ha limiti: milioni e milioni di dollari sono impiegati per fabbricare nuove armi ed installare altre basi militari. Il Potere del capitale non si preoccupa di formare maestr@, medici, ingenier@, ma soldati. Non prepara costruttor@, ma altro distruttori.E chi si oppone a questo è perseguitat@, incarcerat@, assassinat@.In Messico in prigione ci sono contadini che difendevano la loro terra (San Salvador Atenco); in Italia sono perseguiti e trattati come terroristi coloro che si oppongono all’installazione di basi militari; nella Francia di "libertà, uguaglianza e fraternità" gli esseri umani sono liberi, uguali e fratelli solo se lo dicono i documenti; in Grecia la gioventù è un vizio da sradicare; ed ancora in Messico, ma ora nella città con lo stesso nome, i giovani sono criminalizzati ed assassinati e non succede niente perché non rientra nell’agenda che in alto dettano quelli di una e dell’altra parte, mentre una consultazione legittima si trasforma nel penoso lavarsi le mani di un capo di governo assassino; nella Spagna della moderna Unione Europea si chiudono giornali e si criminalizza una lingua, il basco, pensando che uccidere la parola uccide chi la inalbera; nell’Asia tanto vicina, alle richieste campagnole si risponde con ingiustizie blindate; nella superba Unione Americana, nata dal sangue di immigranti, si perseguono ed uccidono gli/le altr@ colori che vi lavorano; nel lungo dolore che si chiama America Latina è disprezzato e umiliato il sangue scuro che la sostiene; nel Caribe ribelle, un paese, Cuba, deve sommare alla disgrazia naturale quella di un blocco imperiale che non è altro che un crimine impunito.Ed in tutti gli angoli della geografia del mondo e tutti i giorni dei loro calendari, coloro che lavorano, coloro che fanno andare avanti le cose, sono spogliati, disprezzati, sfruttati, repressi.Ma ci sono anche volte, molte, tante, in cui ci strappano il sorriso, in cui le rabbie cercano le proprie strade, nuove, altre. Ed il "no" che si alza non solo resiste, ma comincia a proporre, a proporsi.Dalla nostra apparizione pubblica, orami quasi 15 anni fa, è stato nostro impegno l’essere ponte affinché le ribellioni passino da una parte all’altra.A volte ci siamo riusciti, a volte no.Ora vediamo e sentiamo non solo la ribelle resistenza che, sorella e compagna, continua ad essere al nostro fianco ed incoraggia i nostri passi. C’è ora qualcosa che prima non c’era, o che non riusciamo a vedere allora.C’è una rabbia creativa. Una rabbia che dipinge di tutti i colori le strade del basso e a sinistra nei cinque continenti...
III. PER TUTTO QUESTO, E COME PARTE DEGLI EVENTI IN OCCASIONE DEL 25 ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE, I 15 ANNI DELL’INIZIO DELLA GUERRA CONTRO L’OBLIO, IL QUINTO ANNO DELLE GIUNTE DI BUON GOVERNO ED IL TERZO ANNO DELL’ALTRA CAMPAGNA E DELLA ZEZTA INTERNAZIONALE, GLI UOMINI, DONNE, BAMBINI ED ANZIANI DELL’EZLN INVITIAMO TUTT@ I RIBELLI DEL MESSICO E DEL MONDO ALLA CELEBRAZIONE DEL PRIMO FESTIVAL MONDIALE DELLA RABBIA DEGNA DAL TEMA:
UN ALTRO MONDO, UN ALTRO CAMMINO: IN BASSO E A SINISTRA
CHE SI SVOLGERÀ NELLE SEGUENTI SEDI E DATE:
NELL´ALTRA CITTÀ DEL MESSICO, DISTRITO FEDERAL, I GIORNI 26, 27, 28 E 29 DICEMBRE 2008.
NELLA STRUTTURA DELL’ASSOCIAZIONE LOS CHARROS REYES DI IZTAPALAPA, del Frente Popular Francisco Villa Independiente-UNOPII, avenida Guelatao # 50, Colonia Álvaro Obregón, Delegación Iztapalapa, vicino alla stazione Guelatao della metropolitana, dove si terrà l´esposizione.
NEL LOCALE DELLA UNÍOS, calle Dr. Carmona y Valle #32, colonia Doctores
NEL CARACOL DI OVENTIK, CHIAPAS, SEDE DELLA GIUNTA DI BUON GOVERNO "CORAZÓN CÉNTRICO DE LOS ZAPATISTAS DELANTE DEL MUNDO", I GIORNI 31 DICEMBRE 2008 E PRIMO GENNAIO 2009.
NELLA CITTÀ DI SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIAPAS, I GIORNI 2, 3 E 4 GENNAIO 2009. NELLA SEDE DEL CIDECI, che si trova s Camino Real de San Juan Chamula s/n, Colonia Nueva Maravilla.
ALCUNI DEI SOTTO-TEMI DEL FESTIVAL SARANNO: UN´ALTRA CAMPAGNA UN´ALTRA POLITICA UN´ALTRA CITTÀ UN ALTRO MOVIMENTO SOCIALE UN´ALTRA COMUNICAZIONE UN´ALTRA STORIA UN´ALTRA ARTE E UN´ALTRA CULTURA UN´ALTRA SESSUALITÀ
IL FESTIVAL "UN ALTRO MONDO, UN ALTRO CAMMINO: IN BASSO E A SINISTRA", AVRÀ LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:
1. - Nella sede di Città del Messico sarà installata una grande esposizione nazionale ed internazionale dove ogni lotta, ogni esperienza, ogni rabbia avrà un suo spazio dove potrà mostrare la sua lotta ed il suo coraggio. Affinché tutt@ possiamo guardarli, ascoltarli, conoscerli.
2. - Nella sede in territorio zapatista, la dignità e la rabbia si faranno arte e cultura, musica e canto, perché la ribellione si balla. E con le parole il dolore si farà speranza.
3. - Nella sede a San Cristóbal de las Casas, Chiapas, la parola andrà e verrà per far nascere altre parole e dare forza e ragione alla rabbia.
4.- I gruppi, collettivi ed organizzazioni nazionali ed internazionali che parteciperanno al festival saranno solo quelli invitati per tale scopo. Per questo, la Commissione Sesta dell’EZLN ha avviato consultazioni con organizzazioni politiche e sociali, così come con collettivi e gruppi anarchici e libertari, di comunicazione alternativa, di arte e cultura, di difesa dei diritti umani, di lavoratori e lavoratrici del sesso, con intellettuali attivisti sociali, con ex prigionier@ politic@, tutt@ aderenti alla Sesta Dichiarazione; e con gruppi, collettivi ed organizzazioni di altri paesi, tutt@ parte della Zezta Internazional. Dopo queste consultazioni si stabiliranno i criteri per gli inviti e le regole di partecipazione.
5. - Per le tavole rotonde e conferenze, l’EZLN inviterà organizzatori sociali, pensator@ e dirigenti di progetti anticapitalisti del Messico e del Mondo. La lista degli invitati sarà resa nota in seguito.
6. - Ulteriori dettagli su come pensiamo sarà questo festival della degna rabbia saranno comunicati a tempo opportuno (cioè, quando avremo un’idea approssimativa della faccenda in cui vi stiamo cacciando).
Per ora è tutto.
LIBERTÀ E GIUSTIZIA PER ATENCO!
Dalle montagne del Sudest Messicano.Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, Settembre 2008
COMMISSIONE SESTA-COMMISSIONE INTERGALATTICA DELL´EZLN. MESSICO
15 E 16 SETTEMBRE 2008
AGLI/LE ADERENTI ALLA SESTA DICHIARAZIONE E ALL´ALTRA CAMPAGNA
AGLI/LE ADERENTI ALLA ZEZTA INTERNAZIONAL
AL POPOLO DEL MESSICO:AI POPOLI DEL MONDO
COMPAGNE E COMPAGNI
FRATELLI E SORELLE
Di nuovo rivolgiamo la nostra parola.Questo vediamo, questo guardiamo. Questo giunge al nostro udito, arriva al nostro cuore scuro.
I. Là in alto vogliono ripetere la loro storia. Vogliono tornare ad imporci il loro calendario di morte, la loro geografia di distruzione. Quando non ci sradicano dalle nostre radici, le distruggono. Ci rubano il lavoro, la forza. Lasciano senza persone, senza vita, i nostri mondi, la terra, le sue acque e tesori. Le città ci perseguitano ed espellono.I campi muoiono e ci fanno morire.E la menzogna si trasforma in governi e l’usurpazione l’arma i loro eserciti e poliziotti.Nel mondo siamo illegali, clandestini, indesiderati.Siamo perseguitat@.Donne, giovani, bambini, anziani muoiono in morte e muoiono in vita. E là in alto predicano la rassegnazione, la sconfitta, la claudicazione, l’abbandono per quelli in basso.Qua in basso restiamo senza niente. Solo rabbia. Solamente dignità.Non c’è ascolto per il nostro dolore se non da chi è come noi.Non siamo nessuno.Siamo soli e solo con la nostra dignità e con la nostra rabbia.Rabbia e dignità sono i nostri ponti, i nostri linguaggi.Ascoltiamoci dunque, conosciamoci.Che il nostro coraggio cresca e si faccia speranza.Che la dignità sia di nuovo radice e nasca un altro mondo.Abbiamo visto ed ascoltato.Piccola è la nostra voce per fare da eco a questa parola, il nostro sguardo è piccolo per così tanta degna rabbia.Ancora dobbiamo vederci, guardarci, parlarci, ascoltarci.Siamo altri, altre, altro.Se il mondo non ha un posto per noi, allora bisogna fare un altro mondo.Senza altri strumenti che la rabbia, senza altro materiale che la nostra dignità.Dobbiamo ancora incontrarci, conoscerci.Manca quello che manca...
II. A 3 anni dalla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, l’EZLN ha fatto una riflessione collettiva, alimentata dall’orizzonte più ampio di quello che le/i nostr@ compagn@ dell’Altra Campagna in Messico e della Zezta Internazionale nel Mondo ci hanno regalato. Non è poco quello che abbiamo visto ed ascoltato, a volte direttamente, a volte nelle parole e negli sguardi degli altri, delle altre. Tanta è la rabbia che abbiamo toccato e tanta la dignità che abbiamo trovato, che pensiamo di essere ancora più piccoli di quello che credevamo.In Messico e nei 5 continenti abbiamo trovato quello che avevamo intuito quando abbiamo iniziato questo nostro sesto passo: c’è un altro mondo, c’è un’altra strada. Se la catastrofe che si avvicina si può impedire e l’umanità ha un’altra opportunità, sarà per quest@ altr@ che, in basso e a sinistra, non solo resistono, ma già abbozzano il profilo di un’altra cosa. Di qualcosa di diverso da quello che succede in alto. Nell’impossibile geometria del Potere politico, i fondamentalismi si distribuiscono equamente: le destre tornano ultradestre e le sinistre istituzionali mutano nell’impossibile destra erudita. Chi si lamenta sulla stampa progressista del fatto che i fanatici della stampa opposta censurano, distorcono e calunniano il loro capo, a sua volta censura, distorce, calunnia e tace di fronte a qualsiasi altro movimento che non si piega al giudizio del capoccia, e senza pudore distribuiscono condanne ed assoluzioni al ritmo mediatico assurdo. Fanatici di una e dell’altra parte si disputano bugie travestite di verità ed i crimini valgono secondo il tempo mediatico che occupano. Ma tutto questo non è altro che il pallido riflesso di quello che succede nella politica.Il disgusto di fronte al cinismo e l’incompetenza delle classi politiche tradizionali, si è trasformato in rabbia. A volte questa rabbia persegue la speranza di un cambiamento sulle stesse strade di sempre e si imbatte nella delusione che immobilizza o nella forza arbitraria che soffoca. Il nord confuso e brutale torna alle solite. Quando non fomenta frodi elettorali (come in Messico) promuove, incoraggia e finanzia colpi di Stato (come sta tentando ora in Bolivia e Venezuela). La guerra continua ad essere la sua diplomazia internazionale per eccellenza: Iraq ed Afghanistan bruciano ma, per la disperazione dell’alto, non si consumano.Le imposizioni di egemonia ed omologazione su scala mondiale, trovano nelle nazioni, nelle regioni e nelle piccole località, gli apprendisti stregoni che tentano l’impossibile ritorno storico ad un passato dove il fanatismo era legge ed il dogma scienza. Nel frattempo, le classi politiche di governo hanno trovato nel mondo del teatro il travestimento adeguato per occultare il loro ingresso nel crimine organizzato. Stanco di tanta avarizia, il pianeta comincia a presentare l’impagabile conto della sua distruzione. Ma anche le catastrofi "naturali" sono di classe e le sue stragi si fanno sentire soprattutto tra quelli che non hanno niente e non sono nessuno. Di fronte a questo, la stupidità del Potere non ha limiti: milioni e milioni di dollari sono impiegati per fabbricare nuove armi ed installare altre basi militari. Il Potere del capitale non si preoccupa di formare maestr@, medici, ingenier@, ma soldati. Non prepara costruttor@, ma altro distruttori.E chi si oppone a questo è perseguitat@, incarcerat@, assassinat@.In Messico in prigione ci sono contadini che difendevano la loro terra (San Salvador Atenco); in Italia sono perseguiti e trattati come terroristi coloro che si oppongono all’installazione di basi militari; nella Francia di "libertà, uguaglianza e fraternità" gli esseri umani sono liberi, uguali e fratelli solo se lo dicono i documenti; in Grecia la gioventù è un vizio da sradicare; ed ancora in Messico, ma ora nella città con lo stesso nome, i giovani sono criminalizzati ed assassinati e non succede niente perché non rientra nell’agenda che in alto dettano quelli di una e dell’altra parte, mentre una consultazione legittima si trasforma nel penoso lavarsi le mani di un capo di governo assassino; nella Spagna della moderna Unione Europea si chiudono giornali e si criminalizza una lingua, il basco, pensando che uccidere la parola uccide chi la inalbera; nell’Asia tanto vicina, alle richieste campagnole si risponde con ingiustizie blindate; nella superba Unione Americana, nata dal sangue di immigranti, si perseguono ed uccidono gli/le altr@ colori che vi lavorano; nel lungo dolore che si chiama America Latina è disprezzato e umiliato il sangue scuro che la sostiene; nel Caribe ribelle, un paese, Cuba, deve sommare alla disgrazia naturale quella di un blocco imperiale che non è altro che un crimine impunito.Ed in tutti gli angoli della geografia del mondo e tutti i giorni dei loro calendari, coloro che lavorano, coloro che fanno andare avanti le cose, sono spogliati, disprezzati, sfruttati, repressi.Ma ci sono anche volte, molte, tante, in cui ci strappano il sorriso, in cui le rabbie cercano le proprie strade, nuove, altre. Ed il "no" che si alza non solo resiste, ma comincia a proporre, a proporsi.Dalla nostra apparizione pubblica, orami quasi 15 anni fa, è stato nostro impegno l’essere ponte affinché le ribellioni passino da una parte all’altra.A volte ci siamo riusciti, a volte no.Ora vediamo e sentiamo non solo la ribelle resistenza che, sorella e compagna, continua ad essere al nostro fianco ed incoraggia i nostri passi. C’è ora qualcosa che prima non c’era, o che non riusciamo a vedere allora.C’è una rabbia creativa. Una rabbia che dipinge di tutti i colori le strade del basso e a sinistra nei cinque continenti...
III. PER TUTTO QUESTO, E COME PARTE DEGLI EVENTI IN OCCASIONE DEL 25 ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE, I 15 ANNI DELL’INIZIO DELLA GUERRA CONTRO L’OBLIO, IL QUINTO ANNO DELLE GIUNTE DI BUON GOVERNO ED IL TERZO ANNO DELL’ALTRA CAMPAGNA E DELLA ZEZTA INTERNAZIONALE, GLI UOMINI, DONNE, BAMBINI ED ANZIANI DELL’EZLN INVITIAMO TUTT@ I RIBELLI DEL MESSICO E DEL MONDO ALLA CELEBRAZIONE DEL PRIMO FESTIVAL MONDIALE DELLA RABBIA DEGNA DAL TEMA:
UN ALTRO MONDO, UN ALTRO CAMMINO: IN BASSO E A SINISTRA
CHE SI SVOLGERÀ NELLE SEGUENTI SEDI E DATE:
NELL´ALTRA CITTÀ DEL MESSICO, DISTRITO FEDERAL, I GIORNI 26, 27, 28 E 29 DICEMBRE 2008.
NELLA STRUTTURA DELL’ASSOCIAZIONE LOS CHARROS REYES DI IZTAPALAPA, del Frente Popular Francisco Villa Independiente-UNOPII, avenida Guelatao # 50, Colonia Álvaro Obregón, Delegación Iztapalapa, vicino alla stazione Guelatao della metropolitana, dove si terrà l´esposizione.
NEL LOCALE DELLA UNÍOS, calle Dr. Carmona y Valle #32, colonia Doctores
NEL CARACOL DI OVENTIK, CHIAPAS, SEDE DELLA GIUNTA DI BUON GOVERNO "CORAZÓN CÉNTRICO DE LOS ZAPATISTAS DELANTE DEL MUNDO", I GIORNI 31 DICEMBRE 2008 E PRIMO GENNAIO 2009.
NELLA CITTÀ DI SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIAPAS, I GIORNI 2, 3 E 4 GENNAIO 2009. NELLA SEDE DEL CIDECI, che si trova s Camino Real de San Juan Chamula s/n, Colonia Nueva Maravilla.
ALCUNI DEI SOTTO-TEMI DEL FESTIVAL SARANNO: UN´ALTRA CAMPAGNA UN´ALTRA POLITICA UN´ALTRA CITTÀ UN ALTRO MOVIMENTO SOCIALE UN´ALTRA COMUNICAZIONE UN´ALTRA STORIA UN´ALTRA ARTE E UN´ALTRA CULTURA UN´ALTRA SESSUALITÀ
IL FESTIVAL "UN ALTRO MONDO, UN ALTRO CAMMINO: IN BASSO E A SINISTRA", AVRÀ LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:
1. - Nella sede di Città del Messico sarà installata una grande esposizione nazionale ed internazionale dove ogni lotta, ogni esperienza, ogni rabbia avrà un suo spazio dove potrà mostrare la sua lotta ed il suo coraggio. Affinché tutt@ possiamo guardarli, ascoltarli, conoscerli.
2. - Nella sede in territorio zapatista, la dignità e la rabbia si faranno arte e cultura, musica e canto, perché la ribellione si balla. E con le parole il dolore si farà speranza.
3. - Nella sede a San Cristóbal de las Casas, Chiapas, la parola andrà e verrà per far nascere altre parole e dare forza e ragione alla rabbia.
4.- I gruppi, collettivi ed organizzazioni nazionali ed internazionali che parteciperanno al festival saranno solo quelli invitati per tale scopo. Per questo, la Commissione Sesta dell’EZLN ha avviato consultazioni con organizzazioni politiche e sociali, così come con collettivi e gruppi anarchici e libertari, di comunicazione alternativa, di arte e cultura, di difesa dei diritti umani, di lavoratori e lavoratrici del sesso, con intellettuali attivisti sociali, con ex prigionier@ politic@, tutt@ aderenti alla Sesta Dichiarazione; e con gruppi, collettivi ed organizzazioni di altri paesi, tutt@ parte della Zezta Internazional. Dopo queste consultazioni si stabiliranno i criteri per gli inviti e le regole di partecipazione.
5. - Per le tavole rotonde e conferenze, l’EZLN inviterà organizzatori sociali, pensator@ e dirigenti di progetti anticapitalisti del Messico e del Mondo. La lista degli invitati sarà resa nota in seguito.
6. - Ulteriori dettagli su come pensiamo sarà questo festival della degna rabbia saranno comunicati a tempo opportuno (cioè, quando avremo un’idea approssimativa della faccenda in cui vi stiamo cacciando).
Per ora è tutto.
LIBERTÀ E GIUSTIZIA PER ATENCO!
Dalle montagne del Sudest Messicano.Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, Settembre 2008
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ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!