Dicembre 2008 – Gennaio 2009 Messico Chiapas
In tutto il mondo, sullo sfondo della crisi della globalizzazione, movimenti sociali, reti, comunità costruiscono nei conflitti una strada diversa: quella della propria indipendenza, libertà per costruire una dimensione “ comune”.Lotte per la difesa dei beni comuni, per la conquista di spazi di libertà, per rompere lo sfruttamento e la repressione, per nuovi diritti, per l’affermazione delle differenze … un insieme di esperienze,sperimentazioni, passioni che, anche senza conoscersi, parlano lo stesso un linguaggio.
Quello di chi non accetta il presente, sogna l’utopia, costruisce un futuro diverso.
Dai nostri fratelli e sorelle zapatiste arriva un invito che guarda a tutto questo.
L’invito al Primo Festival Mondiale della Rabbia Degna da svolgersi in Messico - Chiapas dal 26 dicembre 2008 al 4 gennaio 2009.
Un occasione di incontro, uno spazio per tanti, che noi vogliamo attraversare per raccontare, insieme a molti altri, quello che accade nei nostri territori.
Ripartiamo per il Messico nel mese di dicembre per partecipare al Primo Festival Mondiale della Rabbia Degna
Alla conclusione resteremo nelle comunità zapatiste per continuare il sostegno ed i progetti con le Giunte del Buongoverno zapatiste.
In particolare :
Nella Zona Selva - Caracol de La Realidad
* Per seguire i Progetti di potabilizzazione dell'acqua e salvaguardia ambientale Progetto Lluva es vida, curato a Associaione Ya Basta Trento e Progetto Agua es vida a cura Associazione Ya Basta Monfalcone
* Per la Brigata Sanitaria a sostegno del Sistema di Salute Autonomo
La presenza è coordinata da Associazione Ya Basta NordEst
Info yabasta@sherwood.it
Nella Zona Los Altos - Caracol di Oventic
Brigata di Raccolta del caffè a sostegno delle cooperative zapatiste
La presenza è coordinata da Associazione Ya Basta Milano
Info yabastaonlus@gmail.com
Coordinamento Generale Carovana "In movimento":
Associazione Ya Basta! Nord Est yabasta@sherwood.it
Associazione Ya Basta! Moltitudia Roma moltitudia_yabasta@yahoo.it
Associazione Ya Basta! Milano yabastaonlus@gmail.com
Associazione Ya Basta! Napoli yabastanapoli@yahoo.it
Associazione Ya Basta! Marche yabastamarche@libero.it
In collaborazione con
Coordinamento Toscano di sostegno alla lotta zapatista
coordinamento-toscano-zapatista@inventati.org
giovedì 23 ottobre 2008
mercoledì 22 ottobre 2008
Proteste in tutta Europa
Dopo che si è saputo che Abdullah Öcalan è stato attaccato fisicamente sull’isola prigione e minacciato di morte non si interrompono le proteste. Con dimostrazioni, occupazioni, scontri di piazze, incendi i Kurdi vogliono far sentire la loro voce in Europa e nel Medio-Oriente. Ogni attacco ad Abdullah Öcalan è visto come un attacco a loro stessi. Il governo dell’ AKP deve rendere conto di tutto questo.
Nel Kurdistan decine e decine di migliaia di persone sono scese in piazza. La manifestazione più grande si è tenuta ad Amed. Alla fine della manifestazione, dopo che il locale presidente del DTP aveva valutato i maltrattamenti nei confronti di Öcalan lesivi della dignità umana e inaccettabili e criticato l’atteggiamento del governo, i manifestanti sono stati attaccati con i gas lacrimogeni. I manifestanti hanno reagito con lanci di pietre. Gli scontri ad Amed e in altre città si sono protratti per tutta la notte. Ci sono stati diversi fermi. E’ stato appiccato il fuoco nelle metropoli turche a diverse autoveicoli.
Ad Amed e in altre città i negozi sono rimasti chiusi, e diverse strade sono state occupate. Vi sono stati diversi feriti e morti. A Dogubeyazit nel corso di una manifestazione un uomo è morto, colpito da colpi d’arma da fuoco e molti altri sono rimasti feriti. A Yüksekova la polizia ha fatto uso di armi da fuoco. Un 28enne ha riportato gravi feriti al capo e altre persone sono rimaste ferite colpite duramente dai manganelli della polizia.
Le forze di difesa dell’HPG hanno annunciato qualora non vi fosse una dichiarazione di scuse ad Ocalan e al popolo kurdo attacchi ai membri del governo e alla “elite burocratica”.
Anche in Europa si è levata la voce della protesta. Vi sono state dimostrazioni a Colonia, Amburgo, Mannheim, Dortmund, Strasburgo, Bordeaux, Parigi, Zurigo, Vienna, Graz, L’Aja, Londra, Bruxelles e Liegi.
In diverse città sono scoppiati incendi presso istituzioni nazionali turche, presso i consolati, agenzie di viaggio e vi è stata una momentanea occupazione di strade, dell’ingresso dell’edificio dove ha sede l’ONU a Vienna e dove hanno sede reti televisive a Modena, Parma e Liegi.
Il Consiglio per la pace in Turchia ha chiesto al governo di rilasciare una dichiarazione a riguardo. Ogni giorno vi sono perdite di vite umane e il governo non fa nessun passo per una soluzione democratica della questione kurda. Anche l’IHD ha chiesto un’immediata dichiarazione del governo sui fatti di Imrali. E’ chiaro che non si tratta di un fatto isolato ed individuale ad opera di qualche funzionario del carcere.
Il ministro della giustizia Mehmet Ali Sahin ha annunciato di fronte al presidente del DTP che si è occupato della faccenda e poi ha dichiarato alla stampa che le sue ricerche hanno constatato che non si è trattato di nessun maltrattamento nei confronti di Ocalan.
Nel Kurdistan decine e decine di migliaia di persone sono scese in piazza. La manifestazione più grande si è tenuta ad Amed. Alla fine della manifestazione, dopo che il locale presidente del DTP aveva valutato i maltrattamenti nei confronti di Öcalan lesivi della dignità umana e inaccettabili e criticato l’atteggiamento del governo, i manifestanti sono stati attaccati con i gas lacrimogeni. I manifestanti hanno reagito con lanci di pietre. Gli scontri ad Amed e in altre città si sono protratti per tutta la notte. Ci sono stati diversi fermi. E’ stato appiccato il fuoco nelle metropoli turche a diverse autoveicoli.
Ad Amed e in altre città i negozi sono rimasti chiusi, e diverse strade sono state occupate. Vi sono stati diversi feriti e morti. A Dogubeyazit nel corso di una manifestazione un uomo è morto, colpito da colpi d’arma da fuoco e molti altri sono rimasti feriti. A Yüksekova la polizia ha fatto uso di armi da fuoco. Un 28enne ha riportato gravi feriti al capo e altre persone sono rimaste ferite colpite duramente dai manganelli della polizia.
Le forze di difesa dell’HPG hanno annunciato qualora non vi fosse una dichiarazione di scuse ad Ocalan e al popolo kurdo attacchi ai membri del governo e alla “elite burocratica”.
Anche in Europa si è levata la voce della protesta. Vi sono state dimostrazioni a Colonia, Amburgo, Mannheim, Dortmund, Strasburgo, Bordeaux, Parigi, Zurigo, Vienna, Graz, L’Aja, Londra, Bruxelles e Liegi.
In diverse città sono scoppiati incendi presso istituzioni nazionali turche, presso i consolati, agenzie di viaggio e vi è stata una momentanea occupazione di strade, dell’ingresso dell’edificio dove ha sede l’ONU a Vienna e dove hanno sede reti televisive a Modena, Parma e Liegi.
Il Consiglio per la pace in Turchia ha chiesto al governo di rilasciare una dichiarazione a riguardo. Ogni giorno vi sono perdite di vite umane e il governo non fa nessun passo per una soluzione democratica della questione kurda. Anche l’IHD ha chiesto un’immediata dichiarazione del governo sui fatti di Imrali. E’ chiaro che non si tratta di un fatto isolato ed individuale ad opera di qualche funzionario del carcere.
Il ministro della giustizia Mehmet Ali Sahin ha annunciato di fronte al presidente del DTP che si è occupato della faccenda e poi ha dichiarato alla stampa che le sue ricerche hanno constatato che non si è trattato di nessun maltrattamento nei confronti di Ocalan.
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ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!