di Nicola Montagna*
“G20 Chaos: London on Red alert”; “I’ll give you violence at G20 summit. University professor threatens mayhem”, “Roadwork rubbish around Whitehall (l’arteria dove ha sede il governo e downing Street) is cleaned up amid fear of G20 rioting”. Questi sono alcuni dei titoli che campeggiavano in questi giorni su alcune delle più diffuse testate inglesi e londinesi. Come si può vedere, c’è molta attenzione ed allarmismo intorno alle mobilitazioni di questi giorni contro il G20. Le autorità stanno facendo ripulire le strade dai lavori non solo per promuovere l’immagine di Londra di fronte ai G20, ed al seguito del circo mediatico, ma soprattutto per il timore che, pietre, mattoni, pezzi di cemento e tubi possano venire usati ‘impropriamente’ durante questi giorni di mobilitazione. Nel frattempo le banche e le istituzioni finanziarie hanno invitato i propri dipendenti a tenere un profilo basso, vestirsi in modo sobrio e non riconoscibile e se è possibile evitare di andare al lavorare nei giorni delle proteste. La polizia è in stato di allerta. Secondo fonti interne, questa sarà una delle operazioni più complesse che si sia mai trovata ad organizzare, sia per la scala delle proteste sia per la loro durata. Le ferie ed i permessi sono stati sospesi e migliaia di poliziotti sono stati richiamati da altre parti del paese. È previsto un numero aggiuntivo di 2500 poliziotti, tra cui unità anti-sommossa e servizi d’intelligence, per un costo di circa £10 milioni. In questi giorni due notizie hanno occupato la scena. La prima è di mercoledì scorso quando ad Edinburgo l’abitazione e la macchina di Sir Fred Goodwin, ex amministratore delegato della Royal Bank of Scotland, sono state prese d’assalto con un lancio di pietre da parte di sconosciuti. Goodwin è considerato uno dei responsabili del tracollo della RBS e della perdita di milioni di sterline dei risparmiatori inglesi e nelle ultime settimane ha fatto scalpore e suscitato rabbia la notizia che percepirà una pensione annua di circa £700.000. L’azione è stata rivendicata da un gruppo che in una telefonata all’Edinburgh’s Evening News ha dichiarato: "Siamo incazzati che i ricchi come lui diano a se stessi un’enorme quantità di soldi e vivano nel lusso, mentre le persone normali vengono licenziate, private dell’assistenza e trasformate in senza casa. Questo è un crimine. I capi delle banche dovrebbero essere messi in galera. Non è che l’inizio". La seconda sono state le dichiarazioni di Chris Knight, professore di Antropologia all’University of East London, uno degli epicentri della protesta, ed esponente di G20 Meltdown, un network di attivisti che sta organizzando alcune tra le principali mobilitazioni dei prossimi giorni, e la sua successiva sospensione dall’insegnamento. Secondo quanto riportato dalla stampa, Chris Knight avrebbe dichiarato: “Il messaggio alla polizia è questo: se voi premerete il vostro pulsante nucleare io premerò il mio. Se volete violenza, l’avrete”. Queste dichiarazioni sono state riportate con grande enfasi dalla stampa, che non ha ovviamente perso l’occasione iniziare una caccia all’untore titolando: “Uni professor behind riots” (Evening Standard) oppure “University professor threatens mayhem” (London Lite). Chris Knight ha successivamente aggiustato il tiro sostenendo che “farà il possibile affinché tutta la rabbia delle classi medie non si trasformi in violenza...saremo carini con i banchieri, ne bruceremo solo l’effige”. Le mobilitazioni contro il meeting dei G20 cominciano oggi con una manifestazione organizzata da ‘Put people first’, una coalizione di sindacati e di organizzazioni che lavorano nel campo dello sviluppo e degli aiuti umanitari, tra cui Act Aid, Oxfam, Save the Children. Ma l’epicentro delle proteste è previsto per i prossimi giorni. “Lost your home? Lost your job? Lost your savings or your pension? This party is for you!” Con questo invito gli attivisti e gruppi riuniti intorno a “G20 Meltdown” invitano a partecipare a quattro cortei/carnevali/party che Mercoledì 1 aprile partiranno alle 11.00 da differenti punti della città per convergere verso la City e la Banca d’Inghilterra e culmineranno in azioni dirette contro le istituzioni finanziarie. Nel pomeriggio avrà luogo l’Alternative G20 Summit. L’iniziativa si terrà presso Docklands campus della University of East London, il giorno precedente al summit ufficiale. Per le prime ore del mattino del giorno successivo, Stop the war coalition ha lanciato un’azione di disturbo presso gli hotels dove i G20 sono ospiti per “consegnare il nostro messaggio di un mondo oltre il capitalismo”.
* Lecturer in criminology alla Mddlesex University, Londra.
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lunedì 30 marzo 2009
Climate Camp G20! La natura non fa prestiti!
Alla vigilia del G20 a Londra, ecco arrivare nel cuore commerciale e finanziario della capitale britannica il Climate Camp 2009.
I giganti del mercato hanno già speculato sulle nostre case, il nostro lavoro e i nostri soldi e i risultati sono stati disastrosi. Ora stanno speculando sul nostro clima e sul futuro della terra – e ancora una volta i nostri governi sono lì ad appoggiarli. Con un intricato sistema di permessi e licenze sulle emissioni di carbonio, le imprese di combustibili fossili e le ditte commerciali hanno trovato il modo di proseguire indisturbati le emissioni di gas che stanno causando il surriscaldamento del pianeta, continuando così a incrementare i loro profitti. Allo stesso tempo, il governo inglese giustifica la costruzione di una terza pista di atterraggio a Heathrow e di una nuova centrale elettrica alimentata a carbone a Kingsnorth, sostenendo che i nuovi programmi di "carbon trading" saranno in grado di vanificare magicamente tutte le emissioni di carbonio.Stanno affidando il controllo del nostro clima agli stessi responsabili del collasso finanziario! E tutte le alternative possibili e sostenibili continuano ad essere ignorate. Dobbiamo fermare queste assurdità.
Ci siamo dunque mobilitati e abbiamo costruito azioni sotto l’egida di Campeggio climatico (Climate camp) sulla pista in costruzione ad Heathrow e contro la centrale elettrica di Kingsnorth. Adesso è il momento di agire contro il problema sovrastante: cioè la fede assoluta nel sistema del libero mercato e in una crescita economica illimitata! Il 1 di Aprile i leader del G20 arriveranno a Londra. In un periodo di crisi climatica le loro risposte al meltdown finanziario sono prestiti economici alle industrie automobilistiche, aumenti delle spese per incoraggiare i consumi, e salvataggi finanziari di quelle stesse imprese che sono responsabili del disastro in cui ci troviamo – esattamente ciò che peggiorerà ancora di più la crisi ambientale.
Non permettere che questo avvenga! Unisciti al Climate Camp nel distretto finanziario di Londra, appuntamento il 1 aprile 2009, alle 12.00 all’ European Climate Exchange, Hasilwood House, 62 Bishopsgate, EC2 4AW
Portate tende pop-up, sacchi a pelo, turbine a vento, cinema-mobile, idee e piani di azione…Immaginiamoci un altro mondo!Non lasciamo dettare le regole ai loschi padroni di finanza e idrocarburi!
Per aggiornamenti, informazioni e ulteriori dettagli sui piani d’azione:
Traduzione del testo a cura di Gloria Bertasi, giornalista precaria
I giganti del mercato hanno già speculato sulle nostre case, il nostro lavoro e i nostri soldi e i risultati sono stati disastrosi. Ora stanno speculando sul nostro clima e sul futuro della terra – e ancora una volta i nostri governi sono lì ad appoggiarli. Con un intricato sistema di permessi e licenze sulle emissioni di carbonio, le imprese di combustibili fossili e le ditte commerciali hanno trovato il modo di proseguire indisturbati le emissioni di gas che stanno causando il surriscaldamento del pianeta, continuando così a incrementare i loro profitti. Allo stesso tempo, il governo inglese giustifica la costruzione di una terza pista di atterraggio a Heathrow e di una nuova centrale elettrica alimentata a carbone a Kingsnorth, sostenendo che i nuovi programmi di "carbon trading" saranno in grado di vanificare magicamente tutte le emissioni di carbonio.Stanno affidando il controllo del nostro clima agli stessi responsabili del collasso finanziario! E tutte le alternative possibili e sostenibili continuano ad essere ignorate. Dobbiamo fermare queste assurdità.
Ci siamo dunque mobilitati e abbiamo costruito azioni sotto l’egida di Campeggio climatico (Climate camp) sulla pista in costruzione ad Heathrow e contro la centrale elettrica di Kingsnorth. Adesso è il momento di agire contro il problema sovrastante: cioè la fede assoluta nel sistema del libero mercato e in una crescita economica illimitata! Il 1 di Aprile i leader del G20 arriveranno a Londra. In un periodo di crisi climatica le loro risposte al meltdown finanziario sono prestiti economici alle industrie automobilistiche, aumenti delle spese per incoraggiare i consumi, e salvataggi finanziari di quelle stesse imprese che sono responsabili del disastro in cui ci troviamo – esattamente ciò che peggiorerà ancora di più la crisi ambientale.
Non permettere che questo avvenga! Unisciti al Climate Camp nel distretto finanziario di Londra, appuntamento il 1 aprile 2009, alle 12.00 all’ European Climate Exchange, Hasilwood House, 62 Bishopsgate, EC2 4AW
Portate tende pop-up, sacchi a pelo, turbine a vento, cinema-mobile, idee e piani di azione…Immaginiamoci un altro mondo!Non lasciamo dettare le regole ai loschi padroni di finanza e idrocarburi!
Per aggiornamenti, informazioni e ulteriori dettagli sui piani d’azione:
The Swoop
Per rendere più efficace Climate camp bisogna raggiungere in contemporanea e da punti diversi il luogo e l’ora di ritrovo il 1 aprile. Un ritardo può costare la non partecipazione al camp.
Traduzione del testo a cura di Gloria Bertasi, giornalista precaria
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Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!