domenica 3 maggio 2009

Continuano le mobilitazioni Mapuche nella Provincia di Neuquén


Mapuexpress - Comunicaciones Radio AM800 Wajzugun
A seguito della sospensione delle riunioni previste per questa settimana con i ministri del governatore Jorge Sapag, le comunità del territorio wijice sono tornati a manifestare interrompendo il transito sulla strada ’ruta 234’, all’ingresso del corridoio dei laghi nel sud Neuquino. Assieme alla Coordinadora dei settori sociali della località di Junín de Los Andes, le comunità hanno tenuto l’occupazione del ponte sul fiume Chimehuin per 4 ore.

Al incumplimiento de acuerdos del gobierno de Jorge Sapag las comunidades Mapuce responden movilizándose, esta ves interrumpiendo el transito en el acceso a Junín de los Andes.
Tras permanecer por 4 horas sobre la ruta 234 las comunidades mapuce junto a la Coordinadora de sectores sociales se retiraron hasta el próximo miércoles 6 de Mayo día en que se producirá la reunión con los funcionarios de la provincia de Neuquén, según lo manifestado por el Ministro Jorge Tobares al Werken Fidel Colipan.
La Confederación Mapuce Neuquina reclama la firma del convenio que pondría en marcha el denominado Programa de Relevamiento Territorial de Tierras Indígenas”, ley nacional 26.160.
Esta ves el pueblo mapuce se movilizo junto a la Coordinadora de sectores sociales que la integran entre otras organizaciones gremiales y populares de Junín, los vecinos sin tierra que reclaman ser escuchados por el gobierno, para que se le de solución a la demanda de políticas de viviendas en esta ciudad; Dándole solución habitacional a 1400 familias.
El sub. Secretario Alex Tarifeño y el Diputado Provincial Carlos González se habían comprometido con las comunidades de la zonal wijice a continuar el dialogo iniciado el pasado viernes 24 de Abril, luego de 5 días de corte de ruta por parte del pueblo mapuce.
El Jefe de la Policía Provincial el comisario Lepen, fue quien puso en comunicación telefónica al Werken de la CMN, Fidel Colipan con el mismísimo Tobares quien nuevamente se comprometió a reunirse con los mapuce el próximo Miércoles.
La medida que permitió el paso de vehículos cada 20 minutos mientras se volanteaba, finalizo pasado el medio día con la advertencia del pueblo mapuce y los sectores sociales de concretar una medida de fuerza mas prolongada si no se concreta la mesa de dialogo prevista la para semana proxima.
Comunicado.
IDENTIDAD TERRITORIAL WIJICE (CMN)
Seguimos en lucha por nuestros legítimos derechos
“Neuquén Tierra Nueva”: …para quienes???
Ante el incumplimiento del gobierno provincial de asistir a diálogo con las autoridades del Pueblo Mapuce para dar respuesta a la exigencia de pronta ejecución del Programa de Relevamiento Territorial de las Comunidades Mapuce, dilatando una vez más los tiempos y su responsabilidad política, nos ponemos en alerta y lucha para exigir por nuestros legítimos derechos.
A la evasiva del gobierno provincial respondemos en la ruta, no para coartar el libre tránsito de la población que circula por ella, sino en total repudio a la actitud de este gobierno que tantas veces intentó convencer a la sociedad que era distinto del asesino Jorge Sobisch.
A este gobierno provincial decimos:
Que el Pueblo Mapuche va seguir exigiendo el cumplimiento de la Ley Nacional 26160, hasta que su ejecución sea un hecho. Su aplicación pondrá fin a los distintos casos conflictivos existentes.
Que no permitiremos más dilataciones que solo benefician a los amigos del “poder” político provincial que históricamente han venido usurpando territorio mapuce.
Denunciaremos en las instancias que sean necesarias esta manipulación del Derecho Territorial mapuce.
El pueblo mapuce denuncia al gobierno de la provincia por esta nueva negación al Reconocimiento del derecho como pueblo.
Lo único que hemos logrado con nuestra paciencia y comprensión con las autoridades provinciales, es cargar con una serie de cargos y procesamientos que suman a la fecha 48 causas civiles y penales en los juzgados provinciales y federales. Nuestras autoridades originarias desfilan ante los juzgados como verdaderos delincuentes cuando lo único que hacen es cumplir con su deber de defender sus derechos históricamente pisoteados.
En el dia de la Fecha las comunidades organizadas en la identidad territorial wijice junto a la coordinadora de sectores sociales en Junín de los Andes nos manifestamos sobre el acceso a la ciudad sobre el puente del rió Chimehuin.
Por Autodeterminación, Justicia y Libertad.
Marci Weu!!!!
Lofce Zonal Wijice. Linares, Atreiko, Painefilu, Namunkura, Quintriqueo, Paichil Antriao, Quintupuray, Lafkenche, Rakitue, Payla Menuko, Cayun.

Influenza Suina - Un morto negli USA, OMS verso l’allerta 5

di Matteo Dean*

E’ un bambino messicano di 23 mesi la prima vittima della febbre suina negli Stati Uniti. Il piccolo, malato da due settimane, è morto ieri in Texas, dove era arrivato insieme ai genitori per trovare alcuni parenti. Fino a ieri sono stati accertati 91 casi di colpiti dal virus A/H1N1 in dieci stati Usa, ma crescono i casi sospetti. Il presidente Barack Obama, non ha escluso la possibilità di chiudere le scuole del paese dove siano stati registrati casi di contagio e ha chiesto 1,5 miliardi di dollari per fondi di emergenza. L’accelerarsi della propagazione e il mutare delle sue modalità (persone colpite senza essere mai state in Messico) hanno spinto ieri l’Oms ad avvertire che è sempre più prossima ad alzare il livello di allerta da 4 a 5, su una scala di 6. La situazione più grave resta quella messicana. Quasi una settimana è passata dell’inizio di questa crisi sanitaria, che si va a sommare alla ben più strutturale crisi economica e alla grave violenza diffusa nel paese. Le autorità messicane dichiarano che ormai il virus ha prodotto effetti che vanno oltre la triste soglia dei deceduti, che secondo le autorità sarebbero 159. Gli specialisti affermano che l’% del Pil sarebbe già stato compromesso dall’epidemia. Le misure d’emergenza ed il clima di panico diffuso non aiutano il peso messicano che ha ripreso a svalutarsi rispetto al dollaro. Solo a Città del Messico gli industriali e i commercianti denunciano le prime perdite e reclamano il sostegno del governo. Mezzo milione di dollari al giorno le perdite complessive del settore produttivo. Il governo locale ha annunciato la creazione di un fondo di quasi 15 milioni di dollari per sostenere almeno le famiglie dei malati e dei ricoverati. Secondo i commercianti, sarebbe stato colpito il 25% delle attività economiche. Alle reazioni del mondo economico, fanno eco le reazioni della società. Un dato curioso delle ultime ore: il Ministero della Pubblica Sicurezza ha reso noto che le denunce di crimini sarebbero diminuite del 50% nell’ultima settimana. Curiosità a parte, la società sta reagendo in modi diversi. Vi sono coloro che credono ciecamente a quanto dice il governo. E quindi i morti per il virus sarebbero ormai 160, anche se solo 7 sono stati accertati finora, come le autorità hanno dovuto ammettere dopo le dichiarazioni dell’Oms; le mascherine sarebbero lo strumento privilegiato e più immediato per ridurre il contagio di un virus che non circola liberamente nell’aria; il governo sta reagendo adeguatamente e il presidente, fino alla settimana scorsa molto contestato, è oggi il paradigma dell’eroica azione governativa. Nella sinistra politica invece tutti criticano i ritardi e le negligenze governative e si mettono in dubbio le misure restrittive adottate. Ma da qui si dipartono due modi diversi di vedere la situazione. Vi sono quelli che credono che la crisi sia più grave di quanto in realtà si dice e che il governo stia nascondendo troppe informazioni. Ma ci sono anche quelli i quali pensano che sia tutta una montatura, un’esagerazione. Gli elementi per sostenere entrambe le tesi sono gli stessi: mancanza d’informazione precisa, assenza delle liste dei deceduti, misure troppo radicali (come il decreto che dà mano libera alle autorità sanitarie). Insomma, non si riesce davvero a capire quali sono le dimensioni del problema. La prima morte all’estero, il bimbo di 23 mesi in Texas, conferma però che la crisi esiste e può essere letale. Ma ora lo sguardo di molti si volge alla ricerca dei colpevoli e dei responsabili. Perché se è vero che il governo ha risposto in ritardo, è anche vero che il governo è doppiamente colpevole perché i segnali dell’ epidemia c’erano tutti. E da diversi mesi. Ormai non è più un segreto e si conoscono anche i particolari dei casi di influenza (sospetti A/H1N1) che risalgono a diversi mesi fa. A dicembre, per esempio, ma anche ad ottobre, da quando cioè è cominciata la "stagione" influenzale. I casi erano isolati ma oggi la comunità di Las Glorias, nel valle del Perote, stato di Veracruz, è sotto i riflettori. Per mesi aveva denunciato l’impresa Granjas Carrol, filiale della multinazionale americana Smithfield Foods, accusata di essere un focolaio di malattie per quel suo stabilimento dove si alleverebbero circa un milione di maiali. Da lì sembra sia cominciato tutto ma fino al 2 aprile scorso governo e ministero della sanità hanno negato ogni responsabilità. Sul banco degli imputati è oggi anche l’Iner, l’Istituto nazionale per le malattie respiratorie, centro nevralgico dell’epidemia. Presso quest’ospedale all’avanguardia sono ricoverati quasi tutti i «contagiati» degli ultimi giorni. Alla protesta dei lavoratori, lunedì scorso, che chiedevano più strumenti di protezione (mascherine, guanti, scarpe e camici), fanno eco le prime denunce informali dei familiari dei ricoverati. Molti di questi infatti, avvertono che i propri cari sono entrati lì con semplici mal di gola e ne sono usciti in una bara: polmonia atipica, dicono i referti. E non c’è da sospettare dell’onestà di chi scrive le diagnosi finali, perché solo ieri, mercoledì, sono giunti in Messico gli strumenti di rilevazione del temuto virus suino. Ciononostante ora non è tempo di condanne, ma solo d’emergenza e il richiamo all’unità nazionale prevale. Intanto l’attività politica prosegue a spron battuto. In Parlamento, tra mascherine e tempi accorciati (gli orari dei servizi pubblici, in particolare degli organi legislativi, sono stati ridotti notevolmente a causa dell’epidemia), diverse leggi vengono approvate in pochi minuti, le stesse che in altri momenti avrebbero richiesto settimane di discussione. Tra queste, l’approvazione delle modifiche al codice penale. Da oggi si potranno portare fino a 5 grammi di marijuana in tasca senza per questo finire dentro. E così per le altre sostanze: un grammo di eroina, mezzo di cocaina, fino 25 grammi di metanfetamine.
* giornalista freelance. Vive e lavora a Città del Messico

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!