Il popolo non si ferma e il mondo è al suo fianco
Ancora una giornata di scontri e proteste in Honduras: i manifestanti non si fermano nonostante le decine di arresti e il presidente legittimo Manuel Zelaya dichiara: "Giovedì farò ritorno a Tegucigalpa da presidente quale sono". Nella notte sono state lanciate delle granate contro l'edificio della Corte suprema, che però sono rimaste inesplose fino all'arrivo della polizia che le ha fatte esplodere intenzonalmente lontano dall'edificio.
Ieri a Roma si è tenuta una manifestazione di solidarietà davanti all'ambasciata honduregna, così come in molte altre città del mondo.
Berta Caceres, corrispondente di COPINH : "Nonostante la repressione brutale di ieri, il popolo Honduregno è intenzionato a continuare a lottare, e ne sono la prova le varie azioni e mobilitazioni in tutto il territorio nazionale."
giovedì 2 luglio 2009
Honduras - Donne contro il "Gobierno de facto"
mercoledì 1 luglio 2009
Manuel Zelaya domani fa ritorno in Honduras, da presidente
Non si tratta di una sfida, é scacco matto ai golpisti civili, ai loro gorilla, e alle illusioni ritardatarie delle elites neocoloniali. Il Presidente Zelaya ha annunciato il suo ritorno -accompagnato dal segretario della OEA e da altri presidenti latinoamericani- per "concludere il mio periodo di governo che scade a gennaio del prossimo anno". L'annuncio é stato fatto a Managua, dove erano riuniti i Paesi del Gruppo di Rio, quelli centroamericani del SICA, l'ALBA e i paesi caraibici del Caricom. Oltre alla condanna morale del golpe, é stata sancita l'inammissibilita' di qualsiasi avventura autoritaria e liberticida, percepita come un attentato alla sicurezza e alla democrazia di ogni nazione americana. Il Brasile, Messico, Venezuela, Nicaragua, Ecuador, Cuba e Bolivia avevano richiamato i rispettivi ambasciatori. Il Guatemala, Salvador e Nicaragua interrompono il flusso commerciale con l'Honduras, e il sistema bancario del SICA sospende qualsiasi programma economico e i prestiti. Il Venezuela blocca l'invio delle forniture di petrolio. A questo punto -buoni ultimi- gli Stati Uniti parlano finalmente in modo chiaro e univoco per bocca di H. Clinton: non riconosceranno nessun governo che non sia quello di Zelaya.In mattinata, l'assemblea generale dell'ONU aveva chiuso ogni spiraglio ai golpisti; non c'e' nessun margine di manovra per guadagnare tempo. All'unisono risuona coralmente un solo monito: Zelaya e' il presidente costituzionale, non ci saranno contatti con altre autorita''. La giornata di protesta in tutto il territorio dell'Honduras, con la paralisi delle attivitá' produttive che si estendeva a macchia d'olio, i blocchi dellla rete stradale , l'interruzione dei trasporti e la chiusura degli stessi uffici pubblici, mostrava che il golpe non si consolidava e cominciava a disarticolarsi. Arrivava anche la notizia della sollevazione di un battaglione della regione dell'Atlandida: il golpisti non hanno il controllo su tutta la forza armata. A questo punto, Zelaya e' piu' consapevole che mai che i suoi nemici sono in un vicolo cieco e -forte dell'appoggio non simbolico o di facciata degli organismi continentali e regionali- decide di andare a sfidare apertamente i gorilla sul loro terreno. Muove e da scacco matto. E' una decisione storica che lo catapulta ad un rango molto piú elevato di leader politico popolare ed amato dalla maggioranza. Oggi Zelaya assurge al ruolo di guida carismatica del progetto di rinnovamento a fondo del suo Paese. I suoi nemici, che conoscono solo il linguaggio della forza bruta, sono stati sconfitti dall'intelligenza politica e dalla lungimiranza e dalla sovranita' popolare che hanno sempre calpestato..Ora Zelaya e' parte rilevante dell'ondata di rinnovamento che scuotae la latitudine sociale latinoamericana. Ha la forza per ricondurre nella gabbia i gorilla e per smantellare i privilegi neocoloniali dei loro mandanti.
di Tito Pulsinelli - Selvas
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BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!