lunedì 12 ottobre 2009

Libia - accordo con la Finmeccanica italiana per costruire muro anti-migranti

Appalto da 300 milioni

Selex sistemi integrati, azienda di Finmeccanica, controllata dal ministero dell’economia, si è assicurata i lavori per proteggere con sensori elettronici i confini sahariani del paese nordafricano. Tutto previsto dal Trattato di amicizia italo-libico.

di Luciano Bertozzi

Finmeccanica, tramite Selex Sistemi Integrati, ha firmato un accordo con la Libia, del valore di 300 milioni di euro, per la realizzazione di un grande sistema di protezione e sicurezza dei confini libici, in particolare quelli che guardano verso Niger, Ciad e Sudan da dove arriva il grosso dei migranti dall'africa subsahariana. La sicurezza dei confini sarà dunque affidata a sensori elettronici e Finmeccanica, in un comunicato, specifica che «la prima tranche di 150 milioni di euro è già operativa» e che Selex «addestrerà gli operatori, i manutentori ed assicurerà le opere civili necessarie».

L'intesa è in attuazione di uno specifico articolo del Trattato di amicizia italo-libico firmato da Berlusconi e Gheddafi il 30 agosto 2008. La Libia si è impegnata a bloccare il flusso di migranti solo qualora il nostro paese avesse finanziato una sorta di muro elettronico a protezione del confine libico rivolto al Sahara. Così Finmeccanica ha avuto l'appalto, finanziato al 50% dai contribuenti italiani e per il restante 50% dall'Unione europea, per rendere meno poroso l'attraversamento del Sahara da parte dei migranti.

Con questo appalto l'Italia delega il "lavoro sporco" alla Libia e cerca di evitare il più possibile i respingimenti in mare, che le hanno causato ripetute accuse di mancato rispetto del diritto internazionale. Inoltre Finmeccanica, che ha quale azionista di riferimento il ministero dell'economia, si rafforza in un settore emergente, quello della homeland security, la sicurezza interna. Un mercato in forte crescita: a libello mondiale vale 45 miliardi di dollari nel 2006, che diventeranno 100 miliardi nel 2016. Secondo Per Francesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica «In Libia ci sono varie prospettive e questa commessa costituisce un'importante referenza anche per altri paesi».

Tratto da:

Il tallone del Drago

Il diario di bordo di Paolo Do - Honk Kong (Cina)

Vita e morte degli stagisti cinesi in Giappone

I rapporti commerciali tra Giappone e Cina non sono mai stati così stretti, tanto che quest'ultima sta diventando il primo partner commerciale proprio del Giappone.

Ed il Giappone ringrazia: l’economia più avanzata d'Oriente ospita da qualche anno un progetto di stage all'estero dedicato a giovani dei paesi in via di sviluppo, con particolare riguardo alla Cina. Ma tale progetto, formalmente con le intenzioni di “fornire opportunità educative” sul lavoro, ha presto rivelato quello che lo stage veramente è: ovvero una forma di schiavitù, una via per ottenere forza lavoro a buon mercato.

Lo scorso anno Jiang Xiaodong, uno stagista di origini cinesi residente in Giappone, è morto dopo due anni di “apprendistato”. In novembre Jiang, prima di morire, aveva lavorato 350 ore regolarmente più 180 ore di straordinari, il che vuol dire una media di 17 e passa ore al giorno! È infatti duro protestare contro questi ritmi massacranti poiché, in caso di problemi, lo stagista ha paura di non vedersi restituito più uno yuan dalle agenzie cinesi a cui si deve pagare per ottenere il contratto all'estero. L'autopsia ha affermato che si è trattato di attacco cardiaco; di ‘karoshi’ (letteralmente morte per eccesso di lavoro) per i suoi legali.

È grazie ad avvocati come Shoichi Ibusuki o Hiroshi Nakajima che sappiamo di storie come questa. Jiang è solo uno dei 34 giovani stagisti stranieri tra i venti e i trent'anni morti solo lo scorso anno mentre lavoravano per le compagnie nipponiche.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!