lunedì 2 novembre 2009

Iran: proteste dopo l'arresto dello studente che ha contestato in pubblico Khamenei

Si chiama Mahmud Vahidnia genio della matematica alla Sharif University



Dall'Iran giungono le immagini delle proteste avvenute dopo l'arresto di uno studente universitario che mercoledì scorso aveva in pubblico criticato la Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei.

Il fatto è successo mercoledì quando il giovane ha preso la parola a Teheran durante un incontro ufficiale dello stesso Khamenei con le élite universitarie del Paese. Da giovedì sarebbe nelle mani dei Guardiani della Rivoluzione.

Il giovane, si legge nei blog è uno studente di matematica alla Sharif University che avrebbe vinto le Olimpiadi della Matematica e si chiamerebbe Mahmud Vahidnia. Nel suo intervento ha parlato per 20 minuti malgrado le proteste di diverse persone nella platea. Dalle informazioni che filtrano avrebe affermato che «le tv e radio di stato, il clima poliziesco che circonda la stampa, l'impossibilità di esprimere critiche alla Guida Suprema e la struttura di potere nel Paese incarnata dal Consiglio dei Guardiani e l'Assemblea degli Esperti» limitano la democrazia.

Rivoltosi a Khamenei, che presiedeva l'incontro, Vahidnia ha chiesto più tempo per parlare e la "Guida suprema", sempre secondo i blog, avrebbe detto: «Vorrei che proseguisse. Il tempo è già esaurito ma lei vada avanti».

Il giorno dopo pare che il giovane sia stato arrestato.

Nelle ultime ore in rete circolano immagini di proteste degli studenti per la sua liberazione.



giovedì 29 ottobre 2009

'L'80% della popolazione della Striscia di Gaza vive sotto la soglia di povertà a causa dell'embargo'.

Un milione di palestinesi vive di aiuti

Il presidente del Comitato Popolare contro l'embargo, l'on. Jamal al-Khudari, ha affermato che l'embargo israeliano continua a distruggere i più importanti settori-chiave economici della Striscia di Gaza, e ha gravi conseguenze umanitarie sulla vita degli abitanti.

In un comunicato stampa diramato ieri in occasione del secondo anniversario della fondazione del "Comitato popolare contro l'embargo", al-Khudari ha affermato che "l'embargo si è relativamente attenuato, ma il popolo di Gaza continua a languire in una prigione chiusa, senza la libertà di godere del diritto di spostarsi e di viaggiare".

Egli ha aggiunto che "l'ultima guerra ha aumentato le sofferenze della popolazione: decine di migliaia di famiglie, le cui case sono state distrutte dalla guerra, oggi non hanno un’abitazione, a causa del divieto di importare materiali da costruzione".
E ha poi spiegato che "decine di migliaia di lavoratori sono ancora senza lavoro: un milione di palestinesi vive di aiuti, il reddito pro capite è di 2 dollari al giorno, e l'80% vive sotto la soglia di povertà".

Quanto al ruolo del Comitato nella sensibilizzazione sulla questione dell'embargo israeliano, ha dichiarato: "Noi del Comitato popolare siamo orgogliosi di aver ‘suonato la campana’. Abbiamo lanciato un progetto che ha mosso il mondo, e questo è diventato il problema di tutti all'interno della Palestina e a livello internazionale; siamo quindi lieti che tutti lavorino per il successo di un progetto contro l'embargo".

Ha poi sottolineato che il Comitato è riuscito a fornire un modello di successo per un attivismo popolare efficace, anche nei frangenti più difficili, come nel caso dell’assistenza per le partenze all’estero di malati e studenti, di possessori di permessi di soggiorno e altre categorie di persone bisognose, oltre al far entrare a Gaza medicine e carburante che hanno alleviato le sofferenze in queste difficili condizioni sotto embargo.

Al-Khudari ha rivolto un discorso agli attivisti stranieri e a coloro che sono solidali con il popolo palestinese nel mondo intero: "Siete stati dei veri resistenti e avete dimostrato un grande coraggio nel difendere una giusta causa. Avete avuto un ruolo importante nel sostenere e difendere gli oppressi, avete alleggerito la loro sofferenza e avete detto al popolo assediato a Gaza che nel mondo ci sono ancora persone che sostengono gli oppressi e possono asciugare le loro lacrime".

tratto da Infopal

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!