lunedì 7 dicembre 2009

Grecia - La lotta continua ad un anno dall'omicidio di Alexandros

Mentre in tutta la Grecia si ricorda Alexandros Grigoropoulos, la repressione colpisce chi combatte le crisi


Di fronte a 50 dipartimenti universitari occupati la soluzione che il nuovo governo socialista riesce a dare è “tolleranza zero” per i manifestanti e l'annuncio di 13000 poliziotti a presidiare Atene durante le commemorazioni di Alexandros Grigoropoulos.Per comprendere meglio questo fine settimana ellenico bisogna ricordare che la crisi economica si è manifestata chiaramente ai greci. La disoccupazione non cessa a diminuire e trovare un part-time in un ristorante è tanto difficile quanto ottenere un posto fisso. Tra quella ufficiale e quella nascosta, la disoccupazione colpisce quasi una persona su cinque. Dati allarmanti a cui vanno aggiunti i problemi macroeconomici legati alla difficile situazione delle banche e quelli dovuti al titanico debito pubblico. Una situazione talmente chiara e tanto grave che non si può nascondere né all'opinione pubblica né, tanto meno, ai giovani e agli studenti; uno scenario tanto problematico per cui la classe politica non potrebbe più nascondersi dietro le colonne del parlamento. Eppure la storia si ripete con precisione visto che il potere politico sceglie la via più semplice e più ceca: la via della repressione. Il venerdì che ha preceduto le commemorazioni il Ministro per la Pubblica Sicurezza Chrisochoïdis ha affermato che “Atene non sarà consegnata alla violenza” e ha aggiunto “non tollereremo atti di terrore nella città”. Ma è passato troppo poco tempo per non ricordare cosa è successo in quel vicolo pedonale poco sopra la piazza di Exarchia. Il terrore è quello in cui si sveglia ogni giorno la generazione di Alexandros perchè alla disoccupazione e allo smantellamento dei beni comuni si aggiunge un altro pugno nello stomaco da sopportare. Nel tempo che scorrerà da un anniversario all'altro, la generazione di Alexandros dovrà trovare la forza per non dimenticare l'uccisione brutale di un proprio coetaneo. Un adolescente che a volto scoperto gridava il proprio dissenso. Tra sabato e domenica, ad un anno di distanza da quella tragica sera, sono scese in piazza migliaia di persone in tutta la Grecia: Lamia, Volos, Arta, Giannina, Salonicco, Preveza, Argo, Sparta, Karditsa, Kallithea, Patrasso, Xanthi, Corfù, Irakleio, Larisa, Mitilini e Atene sono state attraversate da cortei rabbiosi. E' con la sua memoria e con le ombre a mezzogiorno che i giovani non smettono di lottare e ricordare. Ma nel frattempo la repressione non si ferma e in riferimento alla giornata di domenica il partito Syriza ha parlato di violenza inaudita della polizia, mentre il Ministro Chrisochoïdis si è complimentato in serata per le operazioni delle forze dell'ordine: 41 arresti a Keratsini, quartiere a Nord-Ovest del Pireo, 33 arresti per gli episodi di domenica mattina ad Omonia, nel centro di Atene, ed 8 arresti nell'irruzione della polizia dentro l'Università Aristotele di Salonicco grazie all'autorizzazione del rettore.Intanto ad Exarchia e nei dintorni del Politecnico continuano i lanci di molotov e i fronteggamenti tra polizia e manifestanti. La lotta continua, l'eterno ritorna.


Il business della conoscenza

Speculazione immobiliare, speculazione formativa: l'economia della conoscenza cinese cambia le regole del valore



Il diario di viaggio di Paolo Do - Shanghai (Cina)

In Cina l’ammontare complessivo dei debiti non ripagati attraverso carte di credito è aumentato del 126.5% nel solo ultimo anno - secondo il portavoce di Bank of China. Beijing ha infatti incentivato le banche ad espandere il settore delle carte di credito con la speranza di far lievitare così anche i consumi. Il risultato di questa strategia è che nel giro di un solo anno il sistema bancario si è trovato di fronte agli stessi problemi dei paesi avanzati, seppure con le dovute proporzioni. La media di chi possiede una carta di credito in Cina é dello 0,13% a persona; tale dato è molto distante dai 300 milioni di americani e dalle loro 1.5 bilioni di carte di credito possedute (questo dato secondo l`ufficio statistico americano).

Mentre il credito al consumo sembra problematico, in Cina non lo é l`acquisto delle proprietà immobiliari, e questo grazie anche agli studenti. Se per i figli di migranti mandare un figlio all`università è un investimento, una chance per uscire dalla miseria, nella Cina di oggi per le famiglie ricche mandare un figlio a studiare a Pechino o a Shanghai rappresenta sì un investimento, ma di ben altra natura. Questi nuovi studenti hanno rotto di fatto le cinta del classico campus universitario con la speculazione immobiliare: secondo le agenzie immobiliari Zhongda Hengji e Zhujia, solamente nella città di Pechino il 10% delle transazioni delle proprietà immobiliari sono acquisti di case da parte di studenti che si trasferiscono per studiare.

Tuttavia non sempre è necessario andare all`università per poter dire di avere una laurea. Ad Hong Kong si e` scoperto che sono molte le agenzie finanziarie che chiedono ai propri dipendenti di “inflazionare il proprio curriculum” formativo e lavorativo con false esperienze per procurarsi quei visti di lavoro più facilmente ottenibili riservati agli High Skill e per poter richiedere parcelle notevolmente più alte ai propri clienti.

Ma la menzogna è un campo di liberi battitori. Accade così che in una company dove tira aria di licenziamenti, un gruppo di impiegati scopre e pubblicizza il fatto che il loro datore di lavoro, il CEO Tseng Jinsui della Neo Neon di Hong Kong, una company quotata sul listino della borsa, non ha mai ottenuto quel dottorato che il suo CV invece vanta. In un mercato fondato sulle informazioni e sulla fiducia, la pubblicizzazione di questa notizia da parte di alcuni attivisti ha di fatto ribaltato i rapporti di forza e costretto chi voleva licenziare...ad essere licenziato.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!