domenica 20 dicembre 2009

Aminatou Haidar torna a casa

L'attivista vince la sua battaglia contro Rabat




di Luciano Ardesi

Dopo un mese di sciopero della fame, la "Ghandi sahrawi" ha vinto la sua battaglia. Le autorità marocchine hanno ceduto, concedendo alla donna, ormai in fin di vita, il permesso di tornare nel Sahara Occidentale.

Dopo 32 giorni di sciopero della fame, Aminatou Haidar ha fatto ritorno, senza condizioni, a El Aiun, nel Sahara Occidentale occupato, da dove le autorità marocchine l'avevano espulsa il 14 novembre scorso. Quella di Aminatou è la vittoria di una donna sahrawi che si è sempre rifiutata di piegarsi a qualsiasi compromesso con le autorità di occupazione. Ha sempre difeso la propria appartenenza al popolo sahrawi, e ne ha difeso i diritti fondamentali, diventando dal 2005 la personalità più forte e indiscussa tra i difensori dei diritti umani. La sua attività è stata premiata da numerosi riconoscimenti internazionali.

Il Marocco ha dovuto dunque cedere al termine di un braccio di ferro durante il quale il re ha dovuto misurarsi con quello che è stato probabilmente il suo più grave errore politico dei suoi primi dieci anni di monarchia assoluta. Da questione dimenticata, l'ultima colonia africana è stata infatti proiettata, grazie al coraggio di Aminatou e alla testardaggine del re, sulle prime pagine di giornali e tv.

La Spagna sembra essersi liberata da un peso enorme, ma è apparso chiaro a tutti che questa vicenda non sarebbe mai potuta iniziare senza l'accondiscendenza del governo di Madrid che aveva accettato l'espulsione di Aminatou verso l'aeroporto di Lanzarote (Canarie) dove, dalla mezzanotte del 15 novembre, aveva iniziato lo sciopero della fame.
E' difficile immaginare che la storia finisca qui, ma fin da ora si può dire che nulla sarà come prima nel Sahara Occidentale occupato.

Nice work if you can get it


Il diario di bordo di Paolo Do - Shanghai (Cina)

Gli organizzatori dell’ottava fiera Asiatica dei giochi on line che si dovrebbe aprire entro poco in Cina hanno avuto una idea brillante per incrementare le presenze di visitatori. Includere, tra joystick e giochi di ruolo, la possibilità per i visitatori di cercarsi un lavoro. La novità della ottava fiera espositrice infatti è che essa ospiterà anche gli stand delle stesse case produttrici che cercano nuovi dipendenti come grafici o game designer. Con questo escamotage gli organizzatori prevedono una presenza di 450,000 visitatori (paganti) contro i 100,000 dello scorso anno.


Ma non sono solo loro che stanno approfittando di migliaia di giovani laureati in disperata ricerca di lavoro. L`esercito Cinese è riuscito quest`anno ad incrementare notevolmente i laureati che hanno optato per il colletto verde (della divisa militare) anziché bianco. Secondo una nota ufficiale del People Liberation Army 130,000 laureati sono entrati nella fila dell`esercito. Un numero consistente se comparato con i soli 39,000 dello scorso anno. Attraverso una alleanza con il ministero della istruzione per offrire incentivi fiscali ai laureandi che decidono di intraprendere la carriera militare, il PLA ha fatto il pieno di operatori radar, medici, esperti di logistica e comunicazione tra gli altri. Un ottimo successo per un esercito che vuole essere sempre più hi tech e meno contadino.


Nel frattempo la Cina ha iniziato una campagna per incentivare imprenditori e lavoratori nel campo tecnologico e della finanza a ritornare nella Grande Cina a lavorare. Il governo di Shanghai, per esempio, ha intrapreso da poco un ‘tour promozionale’ tra New York, Chicago e Londra per far incetta dei cinesi espatriati che stanno lavorando nel settore finanziario. Questo proprio nel mentre paesi come gli Usa scoraggiano l`ingresso di migranti ad alto skill, seppure con conseguenze pesanti per una economia come quella americana. Basti pensare che un quarto di coloro che hanno depositato brevetti e copyright in Usa non sono americani e tra loro il 16.8% sono Cinesi che lavorano negli States e il 13.7% sono Indiani.


Eppure per le Sea Turtle, come vengono chiamati gli studenti che decidono di tornare in Cina dopo aver compiuto gli studi all`estero (Haigui), tale ritorno non è cosa affatto facile (questo appellativo è comune in Cina perché Haigui ha la stessa pronuncia di tartaruga marina; da qua il riferimento a questo gruppo di persone). Magari figli di migranti che hanno speso tutti i loro risparmi, per questi neo-laureati non trovare un adeguato stipendio si trasforma in una pressione insopportabile. E nel paese del socialismo senza protezione sociale alcuna sono sempre più i casi di suicidio tra le “tartarughe marine”, laddove una laurea all`estero può non fare più la differenza in un mercato del lavoro bloccato. L`ultimo caso è Tu Xuxin, tornato con un master e dottorato in ingegneria dall’università di Chicago. Ma questa volta, morire non è per gioco.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!