Le lotte vincenti della Honda contagiano la Cina
La rubrica dalla/sulla Cina di Paolo Do
La Cina è diventata, di recente, il più grande produttore di automobili al mondo e gli scioperi che ne stanno rallentando la sua produzione, come le occupazioni degli impianti Honda, sembra una sorta di battesimo di fuoco per questo nuovo primato.
Le proteste alla Honda, famose per aver ottenuto notevoli aumenti salariali, hanno in parte anche trasformato la percezione dei fatti tragici nella azienda Foxconn. Fino a qualche tempo fa, i suicidi alla Foxonn erano spiegati come questioni personali legate alla psicologia individuale di lavoratori troppo deboli per reggere alle particolari e brutali condizioni di lavoro. Altri analisti, con in mano inappuntabili statistiche, osservavano come, dopotutto, i numeri di tali fatti non era distanti dalla media, considerata la popolazione di oltre 300 mila lavoratori, di una cittadina di medie dimensioni. La Foxconn veniva trattata come una città...seppure una città molto particolare, dato che il suo appellativo è proprio quello di “città proibita”, poiché nessuno può entrare o uscire liberamente dai suoi cancelli.