lunedì 6 settembre 2010

Cile - Quei mapuche così poco attuali


di Luis Sepulveda

I meriti letterari di Isabel Allende sono fuori discussione, ma è necessario fare alcune considerazioni riguardo al premio nazionale di letteratura. In tutti i paesi che lo contemplano, questo genere di premio è conferito come riconoscimento di tutta una vita dedicata alla scrittura e in nessun caso l'eventuale successo di vendite di una scrittrice o di uno scrittore viene confuso con il suo potenziale mercato internazionale - sia esso d'oro o da due soldi, perché questo vuol dire confondere capre e cavoli.
Il premio poi non diventa l'argomento polemica dell'anno; in Cile invece, poiché il presente è - terremoto incluso - piuttosto sporco, viene allora rimpiazzato da un'attualità rozza e banale che riempie le televisioni e quasi tutti gli spazi consentiti. Agli occhi del mondo intero bisogna nascondere un fatto, occultarlo, negare la sua esistenza perché i 32 mapuche che stanno affrontando un lungo sciopero della fame, mettendo in pericolo le loro vite, è cosa che inquina l'attualità, in cui campeggia una sorta di dibattito intellettuale rozzo e banale.
Per la maggior parte dei cileni, siano essi scrittori, scrittrici o gente che si dedica allo sport della «cilenitudine», i mapuche non esistono, e se per caso qualcuno accetta il fatto che i mapuche esistono da prima dell'arrivo degli europei, li considera fastidiosi perché non accettano il loro ruolo di «suppellettili etniche» o perché sono contadini il cui unico destino non è altro che quello di fornire manodopera a basso prezzo.

Mille Cancun per la Giustizia Climatica

Via Campesina internazionale ha divulgato un documento con un invito  ai movimenti sociali di tutto il mondo a mobilitarsi in difesa di proposte efficaci per affrontare i cambiamenti climatici nella 16° conferenza delle parti (COP-16) della Convenzione delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (UNFCCC),  che si realizzerà a  Cancún, dal 29 novembre al 10 dicembre 2010. 


La COP-15 a Copenaghen ha dimostrato l'incapacità della maggioranza dei governi nell'affrontare le cause reali del caos climatico.
Il principale esempio di questo atteggiamento è stata la pressione degli USA ad approvare, in modo antidemocratico, il cosiddetto "Accordo di Copenaghen", con l'obiettivo di respingere i deboli compromessi di Kyoto e lasciare solo meccanismi volontari con base nel mercato.

I negoziati sul clima si sono trasformati in un grande mercato libero. I paesi industrializzati, storicamente responsabili per la maggioranza delle emissioni di gas dell¹effetto serra, stanno inventando tutti i trucchi possibili per evitare di ridurle.
Per esempio, il "Meccanismo per uno Sviluppo Pulito", del protocollo di Kyoto, permette ai paesi di continuare a contaminare e consumare come sempre, in cambio di pagamenti minimi, perché ipoteticamente i paesi del Sud riducano le LORO emissioni. Quello che in realtà succede è che le imprese guadagnano due volte: contaminando e vendendo false soluzioni.

La Monsanto pretende di convincerci che la sua soja Roundup Ready può essere presa in considerazione per i crediti di carbonio, perché contribuirebbe a ridurre i gas che riscaldano il pianeta, attraverso l'accumulazione di materia organica nel suolo.
Le comunità che vivono dove c'è la monocultura della soja sono un esempio reale degli effetti mortali e distruttivi di queste monoculture. Argomenti falsi, simili, si utilizzano per vendere i crediti di carbonio che si basano sulle monoculture forestali, sulla coltivazione di agrocombustibili o sull'allevamento estensivo.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!