giovedì 10 febbraio 2011

Sud Sudan - Stravince l’indipendenza


Sudan

I risultati ufficiali del referendum, che si è svolto in gennaio, dicono che il 98,83% dei sud sudanesi si è espresso per la creazione di uno stato autonomo da Khartoum. Positive le reazioni internazionali. Sul tappeto tanti problemi aperti.
Era ampiamente previsto. Di più, i dati provvisori resi noti il 30 gennaio avevano già indicato questa cifra: il 98,83% dei sud sudanesi hanno scelto l'indipendenza nel referendum che si è tenuto dal 9 al 15 gennaio. Da ieri sera questo dato è ufficiale: significa che su 3.837.406 votanti, solo 44.888, cioè l'1,17%, si sono espressi per l'unità con il Nord Sudan.
Dunque il referendum - punto focale dell'accordo di pace che nel gennaio 2005 ha posto fine al oltre vent'anni di guerra tra il nord musulmano e arabo, e il sud cristiano e popolato da etnie nere - ha indicato l'avvio della creazione di un nuovo stato. Ora, secondo i termini dell'accordo, la separazione effettiva avverrà il 9 luglio. Nel frattempo vanno trovare mediazioni su alcune questioni irrisolte: la delimitazione delle frontiere, la divisione dei proventi petroliferi, la gestione del debito estero, la collocazione della regione petrolifera di Abyei...

martedì 8 febbraio 2011

Egitto - Tahrir: atteso in piazza l'eroe di Google

"La libertà è una benedizione per cui vale la pena lottare”. Twitter, 8 febbraio 2011. Sono le prime parole postate in rete da Wael Ghonim, il nuovo eroe di piazza Tahrir, che ieri ha commosso l'Egitto con una sua intervista a Dream Tv. È il numero uno di Google in Egitto, e da 12 giorni era semplicemente scomparso. Di lui non si sapeva più niente, se fosse stato ucciso o arrestato. Ieri ha raccontato di essere stato sequestrato la notte tra il 27 e il 28 gennaio, all'una di notte, da quattro agenti in borghese che lo hanno acciuffato per strada mentre aspettava un taxi con un amico. Lo hanno portato via bendato e ammanettato, e la benda dagli occhi non gliel'hanno tolta per tutti i dodici giorni di detenzione, durante i quali è stato sottoposto a insistenti interrogatori, accusato di essere un cospiratore al soldo degli Stati Uniti o dell'Iran. Al pubblico ha chiesto di non stampare manifesti con la sua immagine, di non fare di lui un eroe. Perché gli eroi sono altri. Sono i ragazzi morti in piazza sotto gli spari dei cecchini di Mubarak e delle bande criminali dei baltagia. Quando ieri nell'intervista a Dream Tv, la conduttrice Mona al Shazly ha fatto scorrere le immagini dei martiri, Wael non ce l'ha fatta a trattenersi ed è scoppiato in un pianto liberatorio. “Voglio dire a ogni padre e a ogni madre che ha perso suo figlio, che non è colpa nostra. Lo giuro su dio, non è colpa nostra. É colpa di tutti quelli che tengono in mano il potere con avidità e non lo lasciano andare”. Con lui si è commosso tutto il paese. Perché Wael è il simbolo di questa rivoluzione.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!