Siamo alla fine del viaggio in Kurdistan, oggi a Istanbul, abbiamo incontrato due degli avvocati della difesa di Ocalan, quelli rimasti dopo gli arresti degli altri 42 colleghi avvenuti il 22 novembre 2011; gli avv.ti Mazlum Dinc e Mahmut Tasci riferiscono che non sanno per quanto tempo saranno ancora liberi.
I 42 avvocati sono stati prelevati in varie città della Turchia ed erano tutti impegnati nella difesa di Abdullah Ocalan nei processi pendenti presso la Corte Europea dei diritti dell'Uomo, per violazione dei diritti umani e di difesa del Leader del Movimento Kurdo, detenuto fin dal 1999, in isolamento, nell'isola di Imrali. Tutti gli arrestati erano stati a Imrali.
Nel maggio 2006 il Governo Turco ha chiesto al collegio di difesa di Ocalan di inviare un avvocato da Ocalan per prendere informazioni e riferire ed ora lo stesso è accusato di questo.
Durante l'interrogatorio, avanti il Procuratore della Repubblica gli avvocati arrestati hanno preteso di parlare nella propria lingua, il kurdo, così come previsto dalla Costituzione, ma questo diritto è stato loro negato. Attualmente ne sono rimasti in carcere 34, poiché il Giudice istruttore, intervenuto successivamente, ha deciso di farne uscire 8 a causa delle loro precarie condizioni di salute, mentre 2 di loro sono usciti perché genitori, entrambi avvocati, di una bimba piccola rimasta sola.
Gli avvocati difensori dei loro colleghi, per protesta contro il divieto di parlare in kurdo, non si erano presentati davanti al G.I. e questi aveva fatto presenziare avvocati di ufficio al loro posto.
Ora gli avvocati in carcere, difensori di Ocalan, sono 34, oltre agli altri avvocati che sono incriminati nel processo KCK, di cui abbiamo detto nel primo report.
Il Procuratore ha fatto opposizione, per cui alcuni sono rientrati in carcere.
E' certo che non si è mai visto un arresto contemporaneo e l'incriminazione di tanti avvocati, tutti insieme e accusati di reati di collaborazione con i propri clienti, solo a causa del loro impegno professionale.
A tale proposito ricordiamo che durante l'incontro, l'Avvocata Simonetta Crisci, membro delegato dell'Associazione Avvocati Europei Democratici, nonché militante nell’Associazione Giuristi Democratici in Italia, ha consegnato una lettera agli avvocati di Ocalan, a firma dell’Associazione Europea degli avvocati Democratici (AED) e dell’Associazione Europea degli Avvocati per la democrazia e la difesa dei diritti Umani nel mondo (EDL), inviata il 25 novembre al premier turco Erdogan, al Presidente della Repubblica Gul e a tutti i membri del Governo, lettera con la quale, esprimendo la protesta e la condanna per gli arresti del 22 novembre, si chiede l’immediata liberazione degli avvocati privati della libertà e la loro immediata scarcerazione al fine di ristabilire la legalità permettendo loro di esercitare il loro dovere/diritto di difesa senza ostacoli e minacce, come previsto da Convenzioni internazionali firmate anche dalla Turchia.