domenica 12 febbraio 2012

Francia - Il dogma nucleare sta fondendo

Il nucleare francese è un nucleare europeo, l'energia come la mobilità, i servizi e le infrastrutture, l'alta velocità, ma...

Per conoscere come si giocherà l'uscita dal ciclo produttivo dell'energia atomica in Europa è utile mettere a fuoco la situazione in Francia


Retrospettivamente, 11 marzo 2011: Fukushima e le successive settimane di suspence: dove tira il vento? Tokyo sarà irradiata? I cuori dei reattori fonderanno? La catastrofe è classificata allo stesso livello di Cernobyl, il trauma è mondiale, la Germania decide di uscire dal nucleare dal 2022, l'Italia si interroga con un secondo referendum che conferma un definitivo "No". La Svizzera si indirizza verso l'abbandono totale. Il Giappone frena la sua produzione e annuncia una prospettiva in retromarcia. Solo la Francia resta imperturbabile. Sarkozy: "mi batterò per difendere il nucleare perché non c'è attualmente alcuna energia alternativa, salvo dire ai francesi di scaldarsi e illuminare a lume di candela" (5/4/11).  Il mondo intero esplora altre soluzione energetiche, la Francia si aggrappa all'atomo nazionale...
La questione nucleare irradia la politica
 La certezza della 'nucleocrazia' però vacilla e investe la campagna elettorale. Il Partito Socialista difende una 'transizione energetica' mentre i suoi oppositori, trasversalmente, lo accusano di essere ricattato da una "setta di fanatici", i Verdi-Ecologisti. In realtà le cose si presentano più sfumate, per non dire bizantine: Il candidato socialista François Hollande parla di "uscire dall'esclusività nucleare" e non di "uscita dal nucleare". Il 75% della produzione elettrica francese nel 2010. Il di15% dell'elettricità è prodotta da fonti rinnovabili, di cui i 4/5 originati da produzione idro-eletttrica. I socialisti hanno poi firmato un accordo, definito da entrambi compromesso, con Europe Ecologie- Les Verts, un estratto dell'accordo dice: "Ci impegniamo per un piano evolutivo che preveda la riduzione di un terzo del potenziale in produzione con la chiusura progressiva di 24 reattori". Il Presidente, futuro candidato della maggioranza al governo in visita alla centrale di Tricastin il 25/11/11,  davanti ai lavoratori EDF e Areva ha attaccato con violenza  l'accordo concluso tra PS e EE-LV che sancisce, in caso di vittoria elettorale, la riduzione dell'energia elettrica prodotta con il nucleare. Sarkozy vuole evitare, anzi impedire un necessario dibattito sul futuro della filiera nucleare.

sabato 11 febbraio 2012

Grecia - Atene: In attesa del varo delle misure imposte dalla Troika


10.2.12 Atene -10 febbraio 2012

Oggi primo giorno di sciopero dei sindacati del settore privato e pubblico e dei sindacati di base contro l’approvazione da parte del Governo delle misure imposte dalla Troika. Quando arriviamo davanti al parlamento è in corso il presidio, dopo il corteo. Dopo una decina di minuti nella strada che raggiunge in Parlamento iniziano degli scontri con sassi e molotov tra alcuni gruppi di manifestanti e la polizia. Il grosso del corteo si allontana da piazza Sintagma e dopo poco la polizia lanciando lacrimogeni allontana tutti dal piazzale davanti al Parlamento.

L'impressione è che per i dimostranti tutto questo sia un copione già visto innumerevoli volte.
Mentre il corteo continua a sfilare ci raccontano che lo sciopero ha avuto un’adesione molto forte nei trasporti (il che tra l'altro rende difficile raggiungere il centro della città per la manifestazione) e nei settori pubblici. Nel settore privato l’adesione è stata più difficile, c’è più paura e ricattabilità. Non hanno chiuso invece molte attività commerciali che in altre occasioni, come il 19 e 20 ottobre avevano abbassato le serrande. C’è chi ci dice che dopo molti scioperi fatti negli ultimi mesi, molti non ce l’ha fanno più a perdere altro denaro.
Domani sarà ancora sciopero, ma l'attesa maggiore è per domenica, giornata in cui il Parlamento si dovrà esprimere con votazione sul nuovo pacchetto di austerity e dunque è stato convocato un nuovo presidio in piazza Sintagma.
Ma quali sono i punti che i manifestanti maggiormente attaccano delle misure imposte da Ue, Fmi e Bce (che contengono oltre alle riforme altri 325 milioni di tagli entro il 2012) per ottenere il prestito che viene gestito come necessario per impedire il default greco?

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!