Più democrazia, meno mercati finanziari
Nel processo dell'integrazione europea vanno distinti due piani. L'integrazione degli stati affronta il problema di come ripartire competenze tra l'Unione da un lato e gli stati membri dall'altra. Questa integrazione riguarda dunque l'ampliamento di potere delle istituzioni europee. Invece l'integrazione dei cittadini riguarda la qualità democratica di questo crescente potere, ossia la misura in cui i cittadini possono partecipare a decidere i problemi dell'Europa. Per la prima volta dall'istituzione del Parlamento europeo, il cosidetto «fiscal compact» che si sta varando in queste settimane (per una parte dell'Unione) serve a far crescere l'integrazione statale senza una corrispondente crescita dell'integrazione civica dei cittadini. (...)
La tesi che vorrei difendere in questa sede è presto detta. Solo una discussione democratica che affronti atrecentosessanta gradi il futuro comune della nostra cittadinanza europea potrebbe produrredecisioni politicamente credibili, capaci cioè di imporsi ai mercati finanziari e agli speculatori chepuntano sulla bancarotta degli stati. (...)