venerdì 15 giugno 2012

Brasile - La farsa verde di Rio+20 alla vigilia del vertice dei popoli.


14/06/2012. Secondo giorno di Rio +20. La farsa verde viene smascherata dai giornali locali che criticano il giorno inaugurale del Rio+20, in attesa dell'inizio della “Cupula dos povos” quello che per molti è il vertice ufficiale, e non semplicemente un evento collaterale di Rio+20.
'O dia' intitola “alimentaçao insustentavel”, alimentazione insostenibile, denunciando la contraddizione in seno già alla giornata d'apertura, arricchita da costosissimi pranzi tipo fast food, e onorata dalla presenza, fianco a fianco, della presidentessa Dilma Roussef e Sergio Cabral, governatore dello stato di Rio de Janeiro.
Ai circa 300 indigeni arrivati come delegazione dal Brasile, dal Messico, Guatemala, Stati Uniti e Canada, è stato riservato un trattamento speciale. Molti si sono persi avendo ricevuto informazioni confuse sul come giungere Riocentro. Non è stata fatta alcuna accoglienza a coloro che ci dimostrano quotidianamente che i principi che una green economy lontana dal concetto di capitalismo verde è realizzabile, a partire dal rapporto di rispetto dell'ambiente e della natura in generale. Gli “indios”” sono sottoposti ad una costante sorveglianza da parte del battaglione dello shock, “batalhao de choque”, nel villaggio chiamato “Kari-oca” (curioso gioco di parole che combina le parole “carioca”- individuo nato nella città di Rio- e “oca”- caratteristica abitazione indigena in fango), nei pressi della zona di Rio chiamata Jacarepagua dove sono alloggiati; il villaggio fu costruito dopo il vertice della terra di Rio '92. Il governatore giustifica la massiccia presenza delle forze dell'ordine nel villaggio come  necessaria per la tutela degli indigeni e di tutti, manifestanti compresi. Inoltre i giornali insitono sulla questione contraddittoria scrivendo come sia paradossale che gli indigeni siano stati coinvolti in una sorta  di coreografia organizzata dal famoso, nonché artististicamente discutibile, ballerino brasiliano Carlinhos De Jesus.

giovedì 14 giugno 2012

Brasile - GlobalProject a Rio + 20 per il Summit dei popoli per la giustizia ambientale e sociale


GlobalProject sarà a Rio per capire, approfondire e costruire ponti di informazione insieme alla delegazione della Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale. Le corrispondenze anche su questo blog.
Il Summit della Terra, tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992 fu la prima conferenza mondiale sull'ambiente, da cui scaturi la Convenzione quadro dell'Onu ui cambiamenti climatici che portò poi alla stesura del Protocollo di Kyoto.
Nel 2012,  venti anni dopo le innumerevoli Conferenze sul clima (Cop) naufragate nel mare della crisi globale, un nuovo summit la Conferenza ONU di Rio +20 si terrà a Rio de Janeiro.
Per dire che il tempo è adesso della giustizia climatica e sociale, che oggi più che mai nel tempo della crisi il problema è cambiare radicalmente il sistema, molte organizzazioni sociali ed attivisti climatici saranno a Rio dando vita ad azioni, manifestazioni e a dibattiti all'interno del Summit dei popoli per la giustizia ambientale e sociale.
Al vertice ufficiale, come nelle ultime edizioni della Cop, si continuerà il balletto dall'alto degli interessi forti nell'usare l'ambiente come merce di scambio per ridefinire la geopolitica mondiale, in cui si scontrano, a suon di tavoli negoziali, gli interessi continentali. Come abbiamo già visto fare a Durban un'anno fa dai vecchi, tra cui Stati Uniti ed Europa e nuovi protagonisti della scena globale, come Cina, India, Sudafrica, Brasile.
Il tutto ammantato dalla "green-economy" non certo intesa come modificazione di paradigmi energetici-produttivi ma come tensione alla finanziarizzazione della crisi ambientale.
Nel vertice alternativo si confronteranno i movimenti che lottano per la giustizia ambientale e sociale nella ricerca di unire le strade con chi si oppone all'imposizione di una uscita dalla crisi, attraverso la riproposizione di ciò che l'ha creata.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!