mercoledì 18 luglio 2012

Spagna - Quinto giorno di proteste


Quinta giornata di mobilitazione dei lavoratori pubblici in Spagna contro le misure di austerity del governo. A scendere in piazza con blocchi stradali e sit-in sono stati i lavoratori del pubblico impiego che protestano contro i tagli delle tredicesime, dei permessi sindacali e dei giorni di ferie.
Nelle manifestazioni di protesta molti slogans sono contro l’innalzamento della percentuale dell’Iva (dal 18% al 21%) e a favore della reintroduzione dei sussidi tolti a sostegno dei disoccupati.
Non sono servite a placare le proteste le dichiarazioni del governo sul fatto che chi ha uno stipendio minore di 962 euro avrà ancora la tredicesima.
Uno dei blocchi stradali più partecipato nella giornata di ieri è stato in serata davanti al Ministero delle Finanze. " Mani in alto questa è una rapina" uno degli slogans più gridati dalle centinaia di "funcionarios" che per più di un'ora hanno bloccato l'intera strada davanti al Ministero.
Molto seguita dagli organi di stampa anche la manifestazione fatta da alcuni membri dei sindacati di polizia, che si sono dati appuntamento davanti alla porta del complesso di polizia di Carillas in cui si celebrava l'atto di presentazione dei nuovi agenti. L'avanzata dei poliziotti che protestavano è stata fermata da altri agenti in servizio della polizia e del municipi. Il che non ha impedito che al soppargiungere delle autorità siano iniziati gli slogans di protesta.
In mattinata un'altra manifestazione aveva bloccato Paseo de la Castellana. I lavoratori di vari Ministeri, durante la pausa sono scesi in strada con cartelli che attaccavano il governo che "difende le banche ed attacca i diritti".

martedì 17 luglio 2012

Palestina - L'apartheid dell'acqua


di Gideon Levy (*)

Avi fa il coordinatore delle ispezioni per conto dell'amministrazione civile, cioè - parlando senza eufemismi -dell'organizzazione che gestisce l'occupazione israeliana dei Territori palestinesi. Presumibilmente ama il suo lavoro. Forse ne va perfino fiero. Non si disturba a precisare il suo cognome sul modulo che firma. E perché mai dovrebbe? La sua firma - "Avi", con uno svolazzo - è sufficiente a rendere operativi i suoi ordini. E quelli di Avi sono tra i più brutali e disumani mai imposti da queste parti. Avi confisca i serbatoi d'acqua che servono a centinaia di famiglie palestinesi e beduine che abitano nella valle del Giordano.
Per queste persone, i serbatoi sono l'unica fonte d'acqua. Nelle ultime settimane Avi ne ha confiscati una quindicina, lasciando decine di famiglie con bambini soffrire la sete nella calura spaventosa della valle del Giordano. I moduli che si preoccupa tanto di compilare in stile fiorito dicono: "Vi è motivo di sospettare che costoro si siano serviti degli articoli citati per commettere un reato". A quanto sostengono i capi di Avi, il "reato" è il furto d'acqua da una conduttura. Ecco perché i serbatoi vengono confiscati: senza indagini, senza processo. Benvenuti nel paese dell'illegalità e della malvagità. Benvenuti nel paese dell'apartheid. Israele non permette a migliaia di sventurati di allacciarsi alle condutture idriche. Quest'acqua è solo per gli ebrei. Neanche i più abili propagandisti israeliani potrebbero negare la separazione nazionalista e diabolica che viene realizzata qui.
L'asse del male si trova a circa un'ora di auto dalla casa di molti israeliani, ma essendo emotivamente distante e lontano dal cuore, non suscita nessuna "protesta sociale". Ed è quanto di peggio vi sia sulla scala della malvagità israeliana. Puntellato da formulari e burocrazia, applicato da ispettori apparentemente non violenti, non comporta una goccia di sangue, ma non lascia neanche una goccia d'acqua.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!