domenica 22 luglio 2012

Spagna - I disoccupati scendono in piazza


Dopo i minatori e la marcia dei sindacati tocca ai disoccupati protestare contro la manovra economica del governo.
Arrivati da diverse città del paese, centinaia di disoccupati hanno raggiunto la capitale, dopo aver marciato per più di un mese.
In serata l'appuntamento per tutti è stato a Puerta del Sol, il chilometro zero della Spagna. Accolti dagli indignados e da chi si sta mobilitando contro le misure del governo, le delegazioni giunte a Madrid rappresentano il volto della Spagna "disoccupata". Un giovane su due è senza lavoro, i dati ufficiali parlano di 5 milioni di disoccupati.
Fin dalla mattinata le marce erano entrate da diversi punti in città, accolte dalle assemblee di quartiere della capitale e dai sindacati.
I marciatori hanno poi raggiunto il Paseo del Prado, passando davanti al Ministero del Lavoro, bloccando il traffico. Alle 3 del pomeriggio l'orchestra sinfonica del M15 ha dato il benvenuto ufficiale alle marce.
In serata il concentramento si è spostato a Puerta del Sol. "Dovevamo venire a Madrid per chiedere le dimissioni di Rajoy e per far vedere la nostra situazione a tutto il paese", dicono i manifestanti.
Cresce la protesta nella Spagna delle misure di austerità proposte dal governo all'indomani del via libera dell'eurogruppo ai 100 miliardi di aiuti alle banche di Madrid. Che la situazione del paese sia difficile lo confermano anche le dichiarazioni delle regioni autonome. Anche la Comunità Valenciana, insieme ad altre sei regioni sono sul punto di chiedere aiuto allo stato, tra queste anche la Catalogna. 

sabato 21 luglio 2012

Messico - Tra "lavado de dinero" e "Monexgate"


Mentre aumentano le prove di irregolarità elettorali, il movimento #YoSoy132 lancia una nuova megamarcia contro l'imposizione di Peña Nieto.

I dirigenti nazionali dei partiti di Acción Nacional (PAN), Gustavo Madero, e della Revolución Democrática (PRD), Jesús Zambrano, hanno unito le forze per cercare di chiarire e far sanzionare le pratiche illegali avvenute durante le elezioni presidenziali dello scorso primo luglio: per questo hanno annunciato che presenteranno una denuncia alla Procura Generale della Repubblica (PGR), in modo che si indaghi sul presunto “lavado de dinero” nella campagna elettorale di Enrique Peña Nieto, ovvero la pratica per cui il denaro ottenuto attraverso azioni illecite (come ad esempio il traffico di droga, ma non necessariamente proveniente dal crimine organizzato, bensì anche da furti o evasione fiscale) “si trasforma” in denaro legale ed investibile in pratiche lecite.
Bisogna chiarire da dove vengono le risorse investite”, “abbiamo presentato molte prove riguardo a finanziamenti illegali durante la campagna elettorale a favore di Peña Nieto”, hanno dichiarato i due dirigenti.
Anche il candidato del PRD Andrés Manuel López Obrador ha ripetuto la sua accusa contro Peña Nieto, che in campagna elettorale avrebbe tratto benefici da denaro di provenienza illecita: AMLO quindi continua a presentare un numero sempre maggiore di prove al Tribunale Elettorale del Potere Giuridico della Federazione (TEPJF) per sollecitare l’annullamento delle elezioni presidenziali.
Ho elementi per dire che nella campagna elettorale di Peña Nieto è stato utilizzato denaro di provenienza illecita. Sarebbe molto grave se non si prendessero provvedimenti. Noi continueremo a procedere per via legale, cioè useremo tutti i modi stabiliti dalla Costituzione e dalle leggi.  Se non verranno fatte delle indagini, se i fatti rimarranno impuniti, procederemo contro le autorità responsabili", ha spiegato AMLO, che continuerà con la raccolta di prove di irregolarità e che ha lanciato per il 29 luglio ben 142 assemblee informative in tutto il paese.
Oltre a questo ha raccontato di come durante un suo recente viaggio in Tabasco, molti dei suoi sostenitori gli abbiano consegnato decine di tessere usate dal PRI per comprare voti in campagna elettorale: si tratta di carte di credito della banca Monex dai nomi accattivanti come "Monex Lealtad" o "Monex Recompensa", elargite ai cittadini in cambio di voti e che saranno consegnate in Tribunale quali prove regine. Proprio per questo motivo negli ultimi giorni è stato coniato il neologismo "Monexgate", che indica lo scandalo delle carte di credito della Monex.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!