venerdì 12 ottobre 2012

Russia - Confermata la condanna alle Pussy riot


Condannate a due anni di colonia penale due delle attiviste del gruppo Pussy Riot, colpevoli di aver "dissacrato" la Cattedrale di Mosca entrando e suonando una canzone anti- Putin. Nadia Tolokonnikova di 22 anni e Maria Aliokhina di 24 anni saranno inviate in una colonia penale. Diverso il trattamento per ,Ekaterina Samutsevich di 30 anni che invece è stata liberata e posta in regime di  libertà vigilata.
Intorno al diverso trattamento, spiegato con il fatto che Ekaterina sarebbe stata fermata all'ingresso della Chiesa e dunque non avrebbe compiuto il delitto, si sono aperte diverse interpretazioni.
Alcuni giornali anche russi hanno parlato di divisioni nel gruppo e di dissociazione della ragazza messa in libertà. Gli avvocati difensori hanno risposto denunciando che è in atto un tentativo di divisione delle ragazze  per creare le condizioni perché ognuna affronti la condanna in maniera diversa.Il solito tentativo del "dividi et impera". Che questa volta non sembra funzionare.
Ekaterina, appena uscita dal Tribunale ha affermato;  “sono contenta, ma preoccupata perché la sentenza per le ragazze non è stata cambiata”. L'avvocata Irina Khurunova, suo nuovo legale, ha detto: “Sono un gruppo affiatato: le altre due ragazze rimaste in custodia si sono subito congratulate con Katia” per la scarcerazione.

Honduras - Dalla Repubblica delle banane a quella della palma africana

In Honduras vengono assassinate venti persone al giorno. È il paese più violento del mondo, e leggendo la sua storia si rintracciano i motivi.
di Orsetta Bellani
Negli anni '60 e '70, mentre nei paesi limitrofi (Guatemala, El Salvador e Nicaragua) si consolidavano le guerriglie di sinistra, l'Honduras era un feudo statunitense. Il paese è stato poi utilizzato come base delle operazioni della Contra, le sanguinose truppe utilizzate dagli Stati Uniti per combattere i sandinisti nicaraguensi negli anni ‘80.
L'Honduras è stata la “Repubblica delle Banane” per eccellenza. Qui per decenni industrie bananeras come Dole e Chiquita, i cui camion ancora oggi formano interminabili processioni in tutte le strade, si sono sostituite allo Stato. A Tela, che durante il secolo scorso ospitava l'omonima bananera, è facile sentir dire che “si stava meglio quando c'era la Tela”. Portava elettricità, scuola e lavoro.
Oggi, più che una Repubblica delle Banane, l'Honduras ha l'aspetto di una Repubblica della Palma Africana. Da quando il governo ne ha incentivato la coltivazione, il paese ha perso l'autosufficienza alimentare e, secondo dati del Ministero degli Esteri, il paese attualmente importa la metà del suo fabbisogno di mais e riso. L’Honduras è fatto di immense distese di palma africana, e le circa 300mila tonnellate di olio che se ne ricavano - destinate al settore alimentare e alla produzione di agrocombustibili - vengono per il 70% vendute all'estero.
Il 75% dei contadini che lavorano nei latifondi di palma vive con un dollaro al giorno. Lavorano immersi in sostanze chimiche che inquinano la terra ed avvelenano le falde acquifere del terzo paese più povero dell'America Latina. Questa situazione genera insofferenza tra i contadini e grandi introiti per la famiglia Facussé, una delle più potenti del paese.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!