Lettera a Luis Héctor Álvarez Álvarez
ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE
NAZIONALE
MESSICO
Novembre – Dicembre 2012
“Quasi tutti gli uomini preferiscono
negare la verità
prima di
affrontarla.”
Tyrion Lannister a Jon Snow.
“Se non ha niente da temere, un codardo non si distingue
in niente da un coraggioso. E tutti facciamo il nostro dovere
quando questo non ci costa niente. In questi momenti, seguire il
sentiero dell’onore ci sembra molto semplice. Ma nella vita di ogni uomo,
presto o tardi, arriva un giorno in cui non è semplice, in cui
bisogna scegliere.”
Maestre Aemon Targaryen a Jon Snow.
Per: Luis Héctor Álvarez Álvarez.
In qualche luogo del Messico (spero).
Da: Subcomandante Insurgente Marcos.
Chiapas, Messico
Signor Álvarez…
Errr… Permetta un momento, signor Álvarez, questa parte è per spiegare da
dove vengono le epigrafi:
Le citazioni sono dal libro: Canción de Hielo y Fuego. Tomo I: Juego
de Tronos. 1996. George R.R. Martin. La serie televisiva Games of
Thrones, che prende il nome dal primo tomo della saga, non è niente male (Peter
Hayden Dinklage, che dà volto e voce a Tyrion Lannister, emerge,paradossalmente, sopra gli altri attori ed attrici; Jon Snow è interpretato da
Kit Harington, ed il Maestro Aemon Targaryen da Peter Vaughan) e le prime due
stagioni si possono acquistare a modico prezzo dal vostro rivenditore preferito
(dite sì alla pirateria).
Il dvd che ho visto è stato un regalo involontario del commercio
informale nell’Eje Central, México D.F., (cioè, qualcuno l’ha comprato lì e me
l’ha mandato)… ops, il governo di “sinistra” del DF mi applicherà l’articolo 362
(…) (sarebbero l’invidia di Gustavo Díaz Ordaz… oh, oh, quell’articolo è stato
proposto nel 2002 dall’allora capo di governo del DF, Andrés Manuel López
Obrador, ed approvato dall’ALDF di maggioranza perredista… mmh… questa parte non
mettetela… non andate a dire che sono al servizio della destra… sapete che mi ha
sempre molto preoccupato quello che si dice di me.)
L’immagine è un po’ pixellata, ma si vede e si sente
bene. Buon prezzo, mi dicono; in ogni caso più economico che pagare HBO, e senza
l’ansia di dover aspettare una settimana per sapere cos’è successo al piccolo
Bran (Isaac Hempstead Wright), o all’abbagliante Daenerys Targaryen (Emilia
Clarke).
Tuttavia, io raccomanderei di leggere anche i libri – sì, lo so che la
moda del sessennio non è leggere libri e che è più economico il gel per capelli
– ma il vantaggio è che si può fare un corso di filosofia pratica (ah, i
paradossi) con i dialoghi di Tyrion Lannister (che, come mi dicono, è una
proiezione letteraria del signor George R. R. Martin). Un altro vantaggio è che
si possono “spoileare” (o come si dice) a mansalva nei vostri blog preferiti.
Anche se vi attirerete l’inimicizia di molt@, i vostri punti, (sebbene negativi)
nel postare saliranno in maniera apprezzabile. Questo sì, non abusate, perché se
vi capitasse di dire che in “Danza de Dragones”… ok… ok…ok… sto zitto… diciamo
no allo spoil.
Prego.
Distintamente,
Marquitos Spoil.
Ora sì:
Signor Álvarez Álvarez:
La presente non è solo per riaffermare quello che il silenzio moltitudinario
del 21 dicembre deve aver detto chiaro a lei, alla classe politica ed al governo
di Azione Nazionale, in generale, e a Felipe Calderón Hinojosa in
particolare:
Avete fallito.
Oh, nessun dramma. Altri governi c’avevano già tentato prima… e continueranno
a tentare.
Ma, signor Álvarez, Non deve cercare in noi il suo fallimento, neppure nella
poca professionalità del suo per nulla intelligente servizio di intelligenza
(benché ora sappia che sono stati e sono degli svergognati). A chi è venuto in
mente che uno zapatista, chiunque di noi, entrerebbe in un governo di criminali
per chiedere aiuto se fosse malato? Chi può pensare razionalmente che gli
zapatisti sono insorti per denaro?
Solo la mentalità da conquistatore demodé (il cui miglior esempio è
Diego Fernández de Cevallos) che inculcano nel suo partito politico, Azione
Nazionale, è riuscita a darvela a bere.
E non ci voleva intelligenza, ma solo leggere i giornali o ascoltare i
giornalisti di prima: gli imbroglioni che si sono presentati da lei come “amici
vicini al Sup Marcos”, sono gli stessi che avevano inscenato la resa e la
“consegna delle armi” al nefasto Croquetas Albores nel 1998, fingendo di essere
zapatisti, e che sono noti truffatori che non ingannano più nessuno… beh, lei
sì. Quanto le hanno chiesto? La differenza è che il Croquetas sapeva che era una
pantomima e pagò per questa (e perché i media mostrassero lo stabilimento
balneare del Jataté, alla periferia di Ocosingo, come se fosse “nella selva
lacandona”), e lei non solo l’hanno ingannata, ma l’hanno perfino messa in un
libro.
E come se non bastasse, lei invita alla presentazione di quel libro Felipe
Calderón Hinojosa, ubriaco di sangue e alcool, che non solo ha balbettato
incoerenze, ma ha anche dato ai media la versione stenografica. Indubbiamente i
media sono costati il doppio: non per pubblicarla, ma per non pubblicarla, dato
che rendeva palese lo stato di ebbrezza di chi proferiva quelle parole. Credo
che ora sia chiaro che Felipe Calderón Hinojosa ha mentito fino all’ultimo
minuto, e che è un’invenzione sfacciata ciò che riferisce nella sua ultima
relazione di governo. L’unico avvicinamento che il suo governo ha avuto con
“rappresentanti e comandi dell’EZLN” è stato quello dei suoi eserciti,
poliziotti, giudici e paramilitari.
Ma, bene, ora sa, signor Álvarez, ciò che significa essere disprezzato per
quello che impone il calendario implacabile.
Come gli indigeni, gli anziani sono disprezzati. E come simbolo del
disprezzo, ecco le monetine dell’elemosina, o, nel suo caso, l’affronto
dell’inganno, l’insulto di essere ignorato, lo scherno alle sue spalle.
Ma c’è una differenza, una piccola differenza, ma di quelle che fanno girare
la ruota della storia: mentre lei pagava (con soldi non suoi) per essere deriso
(facendo perfino un libro); noi, indigeni e zapatisti, punivamo il suo disprezzo
col nostro silenzioso e lungo camminare.
Perché sappiamo che le vendono anche l’idea che sarà ricordato per la sua
lotta per la democrazia (in realtà, la sua lotta per il potere, ma là in alto
usano distorcere entrambi i termini). Anche se poco, potrebbe essere ricordato
per essere stato complice (o funzionario, è la stessa cosa) del governo più
criminale che, da Porfirio Díaz, questo paese ha subito.
E qua, in terre indigene zapatiste, potrebbe essere ricordato come parte di
un altro governo che ha cercato di farci arrendere (o comprarci, è la stessa
cosa) e, com’è stato evidente col roboante silenzio di San Cristóbal de Las
Casas, Altamirano, Las Margaritas, Palenque e Ocosingo, un altro che ha
fallito.
Perché la classe politica e chi vive della sua stupidità, dovranno
estinguersi senza che nessuno gli presenti il conto (semmai, solo per ringraziare
di non disturbare più), e non saranno nient’altro che un numero in più nella
lunga lista dei sedotti dal sogno di essere “storici”.
E guardi che non mettiamo in discussione la sua moralità. E’ risaputo che
ogni banda di criminali, come quella che lei ha servito in questi anni, cerca
chi gli dia un volto gentile e buono, affinché, con quel volto come alibi,
nasconda la sua identità predatrice.
Credo che già lei lo sappia signor Álvarez. In quel sopra di tutto lo spettro
politico, tutti sono uguali. Anche se qualche ingenuo non lo scopre fino a che
non subisce l’ingiustizia sulla propria pelle, mentre la ignorava quando
quell’ingiustizia veniva distribuita quotidianamente in altre geografie vicine o
lontane.
I suoi compagni di partito che hanno lucrato col sangue degli innocenti, ed
ora lamentano che sul mercato c’è stato chi ha pagato-incassato di più, tutti,
non sono altro che una banda di criminali che ha fatto e fa grottesche
contorsioni all’insensato ritmo che i media impongono.
E’ orgoglioso di aver fatto parte di una squadra con un delinquente come
Javier Lozano Alarcón, che ha dovuto nascondersi nel Senato per non essere
chiamato a fare i conti con la giustizia? Si sente bene per essere stato
compagno di Juan Francisco Molinar Horcasitas, un criminale con le mani
macchiate del sangue di neonati?
Benché a volte i paradossi siano comici, altri sono tragici.
Il suo partito politico, Azione Nazionale, è stato uno di quelli che
dall’alba del 1994 hanno capeggiato le grida isteriche contro di noi, chiedendo
che ci annichilissero, perché minacciavamo di sprofondare il paese in un bagno
di sangue. Ed è risultato che siete stati voi, fatti governo, ad estendere il
terrore, l’angoscia, la distruzione e la morte in tutti gli angoli del nostro
già malconcio paese.
E cosa mi dice di quando i membri del suo partito nel Congresso (insieme a
quelli del PRI e del PRD) hanno votato contro gli Accordi di San Andrés per i
quali lei ha lavorato, avvertendo che quegli accordi significavano la
frammentazione del paese. Ed è il suo partito, signor Álvarez, che consegna una
Nazione in pezzi.
Ma si consoli, signor Álvarez, l’affanno dei suoi di passare alla storia sarà
ricompensato. Avranno una riga, sì, tra i truffati dai burloni.
Ed anche nelle pagine dei libri di storia e geografia, nelle scuole
zapatiste, in un paragrafo si leggerà:
“Il malgoverno di Felipe Calderón Hinojosa è conosciuto come quello
che ha portato la morte assurda in tutti gli angoli del Messico, ha dato
ingiustizia a vittime e carnefici e lasciato, quale sanguinoso omaggio al
crimine fatto co-governo, il suo monumento. Se Porfirio Díaz ha lasciato
L’Angelo dell’Indipendenza, Felipe Calderón ha lasciato la Stele di Luce. Senza
volerlo, entrambi hanno annunciato la fine di un mondo, anche se hanno
indugiato, indugeranno, a capirlo”.
Le suggerisco di aggiungere un epilogo al suo libro. Qualcosa come: “Devo
ammettere che si può essere un pessimo alunno delle comunità indigene zapatiste.
Tuttavia dico, dopo aver ascoltato il loro rombante silenzio, che ho imparato la
cosa principale: che non importa che usiamo bombe, pallottole, scudi, botte,
bugie, progetti, denaro, che compriamo i media affinché gridino falsità e
tacciano verità, il risultato è sempre lo stesso: gli zapatisti non cedono, non
si vendono, non si arrendono e… sorpresa!… non spariscono”.
Perché la storia, signor Álvarez, continuerà a ripetersi una ed un’altra
volta: riappariranno ribelli in tutti gli angoli e, forse, con loro, appariranno
i loro Mario Benedetti, i loro Mario Payeras, i loro Omar Cabezas, i loro Carlos
Montemayor. E forse gli Eduardo Galeano di quelle piogge le presenteranno il
conto.
E ci saranno anche finestre, con o senza cornici.
E voi, signor Álvarez, continuerete ad affacciarvi, a guardarci senza
vederci, e senza rendervi conto che, in quell’affacciarsi al mondo a venire,
siete irrimediabilmente fuori.
Credo che non l’abbia messo nel suo libro, ma ricordi che una volta le dissi
che noi zapatisti valiamo molto, ma non abbiamo prezzo. E “non bisogna
confondere valore e prezzo” (no, questo non l’ha detto Karl Marx, ma Juan Manuel
Serrat).
Tuttavia, signor Álvarez, in ricordo dei momenti di dignità che lei ha avuto,
e dei quali sono stato testimone quando ha lavorato nella Commissione di
Concordia e Pacificazione, può ancora cambiare tutto questo:
Lasci il suo partito e ciò che rappresenta, abbandoni quella classe politica
che non ha fatto altro che trasformarsi in un parassita insaziabile. Lei è di
Chihuahua. Vada sulla Sierra Tarahumara, chieda di visitare una delle comunità
rarámuris. Forse non le permetteranno di restare, non c’è più
l’affettuoso Ronco per chiederglielo. Ma forse le permetterebbero di restare
qualche giorno. Lì, con loro, imparerà la cosa fondamentale del cuore indigeno,
della lotta e speranza dei popoli originari del Messico. Dopo tutto, non si
intitola così il suo libro?
Vada signor Álvarez Álvarez, in quello o qualunque villaggio indigeno che lo
accolga dopo aver rinunciato a quello che ora è. Lì sarà rispettato (e non mal
tollerato) per la sua età, e, soprattutto, imparerà che, per i popoli indios del
Messico, “dignità” è una parola che si coniuga al presente da più di 500 anni… e
quelli che mancano.
Vada, forse è questo il giorno in cui bisogna scegliere. E nel suo caso non è
affatto semplice, perché si tratta di scegliere tra un mondo o un altro. Non si
faccia fermare o mal consigliare dall’età. Ci guardi, abbiamo più di 500 anni ed
ancora impariamo.
Se non lo fa, almeno avrà conosciuto da sé stesso la verità racchiusa nelle
17 sillabe dell’Haiku di Mario Benedetti:
“Chi lo direbbe,
i deboli davvero
non si arrendono mai”
D’accordo. Salute e, ha sentito?… ci sono poche cose / tanto assordanti /
quanto il silenzio” (sì, anche Haiku ed anche di Mario Benedetti).
Dalle montagne del Sudest Messicano.
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, Dicembre 2012
ESERCITO
ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO
29
Dicembre 2012
A chi di
competenza là sopra:
Credete di
stare dalla parte del vincente…
quindi, oltre che traditori,
siete idioti.
Tyrion Lannister nella Canción de Hielo y
Fuego. Tomo II:
“Choque de Reyes”. George R.R.
Martin.
” — Un
lettore vive mille vite prima di morire — disse Jojen
—.
Quello che
non legge ne vive solo
una”
Jojen
Reed nella Canción de Hielo y Fuego. Tomo V: “Danza de
Dragones”.
George R.R. Martin. (Jojen Reed apparirà
nella
terza stagione della serie HBO “Games of Thrones”. Il
personaggio sarà
interpretato da Thomas Brodie-Sangster. Nota
di Marquitos Spoil).
- Se uno si
disegna un bersaglio sul petto
- disse
Tyrion dopo essersi seduto e bere un sorso di vino -
deve
essere cosciente che presto o tardi gli lanceranno delle
frecce.
- E’
necessario che si prendano gioco di noi di quando in
quando,
Lord
Mormont – replicò Tyrion girandosi di spalle
-.
Altrimenti, cominceremo a
prenderci troppo sul serio.
Tyrion
Lannister ai comandanti della Guardia de la Noche. In
“Canción
de Hielo y Fuego”, Tomo
I: “Juego de Tronos”.
“Basta con i belli / meglio
brutto e gioioso / che bello e bavoso ”
Botellita de
Jerez.
Signore
e signori?
Quando
abbiamo letto la notizia abbiamo pensato ad un pesce d’aprile il 28 dicembre, ma
ci siamo accorti che era datata 24 dello stesso mese.
Dunque, non vi conosciamo? Mmh… mmh… vediamo:
Enrique
Peña Nieto. Non è nato ad Atlacomulco, Stato di México? Non è parente di Alfredo
Del Mazo y Arturo “manos largas” Montiel?
Non è
quello che, colluso col governo municipale perredista di Texcoco, ha ordinato lo
sgombero dei floricoltori e la cattura del dirigente del Fronte dei Popoli in
Difesa della Terra, Ignacio del Valle, nel maggio del 2006?
Non è
quello che ha scatenato il suo cane da caccia e delinquente, Wilfrido Robledo
Madrid, per attaccare il villaggio di San Salvador Atenco ordinando ai suoi
poliziotti l’aggressione sessuale contro le donne? Non è l’assassino
intellettuale di Javier Cortés ed Alexis Benhumea? Non è stata la Corte Suprema
di Giustizia della Nazione a dichiarare che i 3 livelli di governo (attenzione:
governo federale: PAN; governo statale: PRI; governo municipale: PRD) hanno
commesso violazioni gravi delle garanzie individuali della
popolazione?
Non è
quello caduto nel tragico ridicolo col caso della bambina Paulette, più noto
come “il caso del materasso assassino?”.
Non è
quello che si è vantato della violenza della polizia a San Salvador Atenco e col
suo atteggiamento superbo, dimenticando di trovarsi di fronte a dei giovani
manifestanti e non ad un set televisivo, dal suo posto di comando nel bagno
della Ibero, ha ordinato di calunniare i manifestanti facendo esplodere così poi
il movimento giovanile-studentesco conosciuto come #yosoy132?
Non è
quello che, come primo atto di governo, ed ora colluso col governo perredista
del DF, ha ordinato la repressione contro le manifestazioni del 1° dicembre di
questo anno che sono finite con la detenzione, tortura e carcerazione di
innocenti?
Non è
quello che non ha letto bene il teleprompter (suggeritore elettronico –
n.d.t.) che l’accompagna ancora prima del colpo di Stato mediatico del 1° luglio
2012?
Non è
quello che ora vuole nascondersi dietro le gonne dalla presunta parentela del
reiterato defunto, come se si trattasse di una pessima telenovela?
Sentite,
e già che parliamo di telenovelas, quale sarà la moda del sessennio? Dico, con
Echeverría furono le camiciole stile guayaberas; con López Portillo, le
acque fresche; con De la Madrid, il grigio topo; con Salinas de Gortari, il
prozac; con Zedillo, le brutte barzellette; con Fox, le trovate; con Calderón,
il sangue… e con Peña Nieto? “Veri amori”? Voiiiiii…
già.
Ma,
scusate, proseguiamo con la nostra non conoscenza:
Emilio
Chuayffet Chemor. Non è stato il capo di Enrique Peña Nieto ed il suo “maestro”?
Non è stato Segretario di Governo con Ernesto Zedillo? Non è l’ubriacone che,
nel 1996, disse alla Cocopa che il governo federale accettava la sua iniziativa
di legge e nei postumi della sbronza ritrattò? Non è stato uno dei responsabili
intellettuali del massacro di Acteal nel dicembre del 1997? Non è stato quello
che voleva imporre la moda del “ciuffo civettuolo” tra i priisti e l’unico che
l’ha assecondato fu il suo allora pupillo Enrique Peña Nieto?
Pedro
Joaquín Coldwell. Non era commissario governativo per la pace in Chiapas quando
è avvenuto il massacro di Acteal ed è rimasto in silenzio continuando a pagare
per non fare niente?
Rosario
Robles Berlanga. Non era a capo del governo del DF per il PRD? Non si è vantata
della repressione che la sua polizia ha usato molte volte contro i giovani
studenti della UNAM nello sciopero del 1999-2000? Non è quella che, presiedendo
il PRD, ha venduto in tutti i sensi il suo partito? Non è ora l’incaricata di
contendere ai Bejarano il corporativismo nel DF ed in tutta la
repubblica?
Alfonso
Navarrete Prida. Non è quello che prima ha occultato il regolamento di conti del
crimine organizzato finito con l’omicidio di Enrique Salinas de Gortari (psss,
ve la passate pesante tra di voi ehi?) e poi ha esonerato Arturo “manos
largas” Montiel?
Miguel
Ángel Osorio Chong. Non è stato accusato di deviare fondi governativi al PRI? Su
di lui non è stata aperta presso la Procura l’indagine numero
PGR/SIEDO/UEIDORPIFAM/185/2010 per vincoli con l’organizzazione criminale
“Los Zetas“? (Ah, cambiamento di strategia nella lotta al
narcotraffico?)
(Ops, vedo ora che su uno dei fratelli
della sottosegretaria della Migrazione, Popolazione e Affari Religiosi, della
Segreteria di Governo a carico del signor Osorio Chong, non pende una ma diverse
indagini – varie di esse col timbro “cancellata per decesso dell’indiziato”, e
poi un altro timbro di “non è sempre morto “, e poi un altro di “sembra che sì è
davvero morto”, e così… mmh… per 18 volte. L’ultimo timbro di “dopo questo c’è
il condannato” è del 21 dicembre 2012, ed una nota scritta a mano dice “pendente
attivazione in corso, aspettare indicazioni della CSG”.… mmh… cosa vorranno dire
queste iniziali? Hanno cambiato nome alla Procura? Insomma, avvisate il
tampiqueño? no?).
Chiaro,
mi direte che non comandano queste persone, che in realtà è Carlos Salinas de
Gortari a dettare a Enrique Peña Nieto quello che si deve fare (ah!, che cosa
sarebbe di questo paese se non si fosse inventato il
teleprompter?).
Ok, ok,
ok. Carlos Salinas de Gortari. Non è quello che ha saccheggiato come nessun
altro le ricchezze nazionali durante il suo mandato? (sì, lo so che tutti sono
ladri, ma diciamo che ci sono dilettanti e professionisti). Non è quello che ha
devastato la campagna messicana con le sue riforme dell’articolo 27 della
Costituzione? Non è quello al quale hanno rovinato il brindisi dell’anno nuovo
all’alba del 1994? Non è quello che ha visto crollare i suoi sogni dittatoriali
per qualche fucile di legno? Non è quello che ha fatto assassinare Luis Donaldo
Colosio Murrieta? Non è quello caduto nel ridicolo col suo sciopero della fame
nel 1995? Non è quello che, lo scorso 21 dicembre, chiedeva frenetico al
telefono rosso: “cosa dicono?, cosa?” mentre un brivido gli scendeva
lungo la schiena quando gli hanno risposto: “niente, sono in assoluto
silenzio”?
Tutt@
voi, non siete quelli che hanno sempre scelto la violenza invece del dialogo?
Quelli
che ricorrono sempre alla forza quando non hanno la ragione?
Quelli
che hanno fatto scuola di corruzione e viltà in tutti i partiti
politici?
Non
siete quelli che si sono rifiutati di applicare gli Accordi di San Andrés che
significherebbero il riconoscimento costituzionale dei diritti e della cultura
indigeni, e la farebbero finita con gli abusi mascherati da miniere, acquedotti,
dighe, stabilimenti balneari, strade, centri abitati?
Non
siete voi quelli che, insieme ai vostri compagni della classe politica,
somigliate a quegli addetti alla sicurezza nei grandi edifici che tentano di
convincere gli inquilini dei piani superiori che non corrono pericolo mentre
fanno esplodere con la dinamite i piani di sotto, il pianterreno e la cantina?
C’è qualcuno che gli crede?
Voi, che
tante volte mi avete ammazzato, dichiarato morto, estinto, defunto, andato,
cadavere, scomparso, sconfitto, vinto, arreso, comprato, annichilito, pensate
che qualcuno vi crederà quando sarà vero che, come nell’amore, in corpo ed anima
mi consegnerò alla morte e sarà solo un po’ più di terra nella
terra?
Se avete
risposto “no” a qualcuna delle domande, allora avete ragione: non vi
conosciamo.
Dalle
montagne del Sudest Messicano.
Subcomandante Insurgente
Marcos.
Messico, Dicembre 2012
P.S. CHE
RIBADISCE – Lo so che lo sapete, ma conviene ricordarlo: non abbiamo paura di
voi. E non siamo gli unici.
P.S.
CHE, GENEROSA, OFFRE AI MALGOVERNI UN MANUALE DI 10 PUNTI (attenzione: di facile
lettura, niente paura), PER IDENTIFICARE UNO ZAPATISTA E SAPERE SE SI PUO’ DIRE
O NO CHE “SI HANNO CONTATTI CON L’EZLN”:
1.- Se
chiede soldi o progetti ad uno qualsiasi dei tre livelli di governo, NON E’
ZAPATISTA.
2.- Se stabilisce un canale di comunicazione diretto senza
annunciarlo prima pubblicamente, NON E’ ZAPATISTA.
3.- Se chiede di parlare o
parla direttamente con qualcuno dei tre livelli di governo senza annunciarlo
prima pubblicamente, NON E’ ZAPATISTA.
4.- Se chiede una carica, nomina,
benefit, premi, ecc., NON E’ ZAPATISTA.
5.- Se ha paura, NON E’
ZAPATISTA.
6.- Se si vende, arrende o tentenna, NON E’ ZAPATISTA.
7.- Se
si prende molto sul serio, NON E’ ZAPATISTA.
8.- Se quando lo si vede non fa
venire i brividi, NON E’ ZAPATISTA,
9.- Se non dà la sensazione di dire molto
di più con quello che non dice, NON E’ ZAPATISTA.
10.- Se è un fantasma di
quelli che svaniscono, NON E’ ZAPATISTA.
P.S. CHE
SI SCUSA – Oh, lo so che vi aspettavate qualcosa di più serio e formale. Ma, non
è lo stile e il tono di questa missiva la miglior “prova in vita” di una foto o
un video, perfino della firma?
LA P.S. CONSEGNA UN HAIKU DI MARIO BENDETTI
AL SUPMARCOS: “non voglio vederti / per il resto dell’anno / ovvero fino a
martedì”.
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Ascolta
l’audio che accompagna questo scritto: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2012/12/30/no-los-conocemos/
“Basta con i belli”. dei
Botellita de Jerez, gruppo formato da Sergio Arau, Armando Vega Gil e
Francisco Barrios El Mastuerzo. Ancora governatore dello Stato del Messico, nel
febbraio del 2011, Enrique Peña Nieto cancellò violentemente un concerto dei
Botellita de Jerez. I Botellos, che portano la penitenza nel nome, non
si sono dati per vinti e vanno avanti. Chi come noi è uscito da uno stampo
ammaccato, si unisce alla loro battaglia: basta con i belli, “meglio brutto e
gioioso, che bello e bavoso”.
L’EZLN ANNUNCIA I SUOI PROSSIMI PASSI
COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO
INDIGENO-COMANDANCIA GENERALE DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE
NAZIONALE
MESSICO
30 DICEMBRE 2012
AL POPOLO DEL MESSICO:
AI POPOLI E GOVERNI DEL MONDO:
FRATELLI E SORELLE:
COMPAGNI E COMPAGNE:
LO SCORSO 21 DICEMBRE 2012, ALLE PRIME ORE DELL’ALBA, IN DECINE DI MIGLIAIA DI
INDIGENI ZAPATISTI CI SIAMO MOBILITATI ED ABBIAMO PRESO, PACIFICAMENTE E IN
SILENZIO, CINQUE CAPOLUOGHI MUNICIPALI NELLO STATO SUDORIENTALE MESSICANO DEL
CHIAPAS.
NELLE CITTÀ DI PALENQUE, ALTAMIRANO, LAS MARGARITAS, OCOSINGO E SAN CRISTOBAL
DE LAS CASAS, VI ABBIAMO GUARDATO ED ABBIAMO GUARDATO NOI STESSI IN
SILENZIO.
IL NOSTRO NON E’ UN MESSAGGIO DI RASSEGNAZIONE.
NON E’ DI GUERRA, DI MORTE E DISTRUZIONE.
IL NOSTRO E’ UN MESSAGGIO DI LOTTA E RESISTENZA.
DOPO IL COLPO DI STATO MEDIATICO CHE HA ASSURTO AL POTERE ESECUTIVO FEDERALE
L’IGNORANZA MAL DISSIMULATA E PEGGIO CAMUFFATA, CI SIAMO PRESENTATI PER FAR
SAPERE CHE SE LORO NON SE NE SONO MAI ANDATI, NEMMENO NOI.
SEI ANNI FA, UN SEGMENTO DELLA CLASSE POLITICA E INTELLETTUALE HA CERCATO IL
RESPONSABILE DELLA SUA SCONFITTA. A QUEL TEMPO NOI, IN CITTÀ E NELLE COMUNITÀ,
LOTTAVAMO PER LA GIUSTIZIA PER UN ATENCO CHE NON ERA ALLORA DI MODA.
ALLORA, PRIMA CI HANNO CALUNNIATO E POI HANNO VOLUTO ZITTIRCI.
INCAPACI E DISONESTI PER VEDERE CHE IN SE STESSI AVEVANO ED HANNO IL GERME
DELLA LORO ROVINA, HANNO TENTATO DI FARCI SPARIRE CON LA BUGIA ED IL SILENZIO
COMPLICE.
SEI ANNI DOPO, DUE COSE SONO CHIARE:
LORO NON HANNO BISOGNO DI NOI PER FALLIRE.
NOI NON ABBIAMO BISOGNO DI LORO PER SOPRAVVIVERE.
NOI, CHE NON CE NE SIAMO MAI ANDATI BENCHÉ SI SIANO IMPEGNATI A FARLO CREDERE
I MEDIA DI TUTTO LO SPETTRO, RISORGIAMO COME INDIGENI ZAPATISTI QUALI SIAMO E
SAREMO.
IN QUESTI ANNI SIAMO DIVENTATI PIU’ FORTI ED ABBIAMO MIGLIORATO
SIGNIFICATIVAMENTE LE NOSTRE CONDIZIONI DI VITA. IL NOSTRO LIVELLO DI VITA È
SUPERIORE A QUELLO DELLE COMUNITÀ INDIGENE VICINE AI GOVERNI DI TURNO, CHE
RICEVONO LE ELEMOSINE E LE DISSIPANO IN ALCOOL ED OGGETTI INUTILI.
LE NOSTRE ABITAZIONI MIGLIORANO SENZA DANNEGGIARE LA NATURA IMPONENDOLE
PERCORSI CHE LE SONO ALIENI.
NEI NOSTRI VILLAGGI, LA TERRA CHE PRIMA SERVIVA AD INGRASSARE IL BESTIAME
DEGLI ALLEVATORI E DEI PROPRIETARI TERRIERI, ORA È PER IL MAIS, I FAGIOLI ED I
VEGETALI CHE IMBANDISCONO LE NOSTRE TAVOLE.
IL NOSTRO LAVORO HA LA DUPLICE SODDISFAZIONE DI FORNIRCI IL NECESSARIO PER
VIVERE ONESTAMENTE E DI CONTRIBUIRE ALLA CRESCITA COLLETTIVA DELLE NOSTRE
COMUNITÀ.
I NOSTRI BAMBINI E LE NOSTRE BAMBINE FREQUENTANO UNA SCUOLA CHE INSEGNA LORO
LA PROPRIA STORIA, QUELLA DELLA LORO PATRIA E QUELLA DEL MONDO, COSI' COME LE
SCIENZE E LE TECNICHE NECESSARIE PER CRESCERE SENZA SMETTERE DI ESSERE
INDIGENI.
LE DONNE INDIGENE ZAPATISTE NON SONO VENDUTE COME MERCE.
GLI INDIGENI PRIISTI VENGONO NEI NOSTRI OSPEDALI, CLINICHE E LABORATORI
PERCHÉ IN QUELLI DEL GOVERNO NON CI SONO MEDICINE, NÉ APPARECCHIATURE, NÉ
MEDICI, NÉ PERSONALE QUALIFICATO.
LA NOSTRA CULTURA FIORISCE, NON ISOLATA MA ARRICCHITA DAL CONTATTO CON LE
CULTURE DI ALTRI POPOLI DEL MESSICO E DEL MONDO.
GOVERNIAMO E CI GOVERNIAMO DA NOI STESSI, CERCANDO SEMPRE L’ACCORDO PRIMA
DELLO SCONTRO .
TUTTO QUESTO È STATO OTTENUTO NON SOLO SENZA IL GOVERNO, LA CLASSE POLITICA
ED I MEDIA CHE LI ACCOMPAGNANO, MA ANCHE RESISTENDO AI LORO ATTACCHI DI OGNI
GENERE.
ABBIAMO DIMOSTRATO, ANCORA UNA VOLTA, CHE SIAMO QUELLI CHE SIAMO.
CON IL NOSTRO SILENZIO CI SIAMO PRESENTATI.
ORA CON LA NOSTRA PAROLA ANNUNCIAMO CHE:
PRIMO.- RIAFFERMEREMO E CONSOLIDEREMO LA NOSTRA APPARTENENZA
AL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO, SPAZIO DI INCONTRO CON I POPOLI ORIGINARI DEL
NOSTRO PAESE.
SECONDO.- RIPRENDEREMO IL CONTATTO CON I NOSTRI COMPAGNI E
COMPAGNE ADERENTI ALLA SESTA DICHIARAZIONE DELLA SELVA LACANDONA IN MESSICO E
NEL MONDO.
TERZO.- CERCHEREMO DI COSTRUIRE I PONTI NECESSARI VERSO I
MOVIMENTI SOCIALI CHE SONO SORTI E NASCERANNO, NON PER GUIDARE O SOSTITUIRE, MA
PER IMPARARE DA LORO, DALLA LORO STORIA, DALLE LORO STRADE E DESTINAZIONI.
PER QUESTO ABBIAMO OTTENUTO L’APPOGGIO DI INDIVIDUI E GRUPPI IN DIVERSE PARTI
DEL MESSICO, FORMATI COME SQUADRE DI APPOGGIO DELLE COMMISSIONI SESTA E
INTERNAZIONALE DELL’EZLN, IN MODO CHE DIVENTINO CINGHIE DI COMUNICAZIONE
TRA LE BASI DI APPOGGIO ZAPATISTE E GLI INDIVIDUI, GRUPPI E COLLETTIVI ADERENTI
ALLA SESTA DICHIARAZIONE, IN MESSICO E NEL MONDO, CHE ANCORA MANTENGONO LA
CONVINZIONE E L’IMPEGNO DELLA COSTRUZIONE DI UN’ALTERNATIVA NON ISTITUZIONALE DI
SINISTRA.
QUARTO.- PROSEGUIRÀ LA NOSTRA DISTANZA CRITICA DALLA CLASSE
POLITICA MESSICANA CHE, NEL SUO INSIEME, NON HA FATTO ALTRO CHE ARRICCHIRSI A
COSTO DEI BISOGNI E DELLE SPERANZE DELLA GENTE UMILE E SEMPLICE.
QUINTO.- RISPETTO AI MALGOVERNI FEDERALI, STATALI E
MUNICIPALI, ESECUTIVI, LEGISLATIVI E GIUDIZIARI, E MEDIA CHE LI ACCOMPAGNANO,
DICIAMO QUANTO SEGUE:
I MALGOVERNI DI TUTTO LO SPETTRO POLITICO, SENZA ECCEZIONE ALCUNA, HANNO
FATTO IL POSSIBILE PER DISTRUGGERCI, PER COMPRARCI, PER FARCI ARRENDERE. PRI,
PAN, PRD, PVEM, PT, CC ED IL FUTURO PARTITO DI RN, CI HANNO ATTACCATI
MILITARMENTE, POLITICAMENTE, SOCIALMENTE ED IDEOLOGICAMENTE.
I GRANDI MEZZI DI COMUNICAZIONE HANNO CERCATO DI FARCI SPARIRE PRIMA CON LA
CALUNNIA SERVILE ED OPPORTUNISTA, POI CON IL SILENZIO SCALTRO E COMPLICE. COLORO
AI QUALI SI SONO ASSERVITI E DEL CUI DENARO SI SONO AMMANTATI ORA NON CI SONO
PIU’. E QUELLI CHE ORA LI SOSTITUISCONO NON DURERANNO PIÙ DEI LORO
PREDECESSORI.
COM’E’ STATO EVIDENTE IL 21 DICEMBRE 2012, TUTTI HANNO FALLITO.
RESTA DUNQUE AL GOVERNO FEDERALE, ESECUTIVO, LEGISLATIVO E GIUDIZIARIO,
DECIDERE SE RICADERE NELLA POLITICA CONTRAINSURGENTE CHE HA OTTENUTO SOLO
UNA DEBOLE VISIBILITA’ SOSTENUTA GOFFAMENTE A LIVELLO MEDIATICO, O RICONOSCERE E
RISPETTARE I SUOI IMPEGNI ELEVANDO A RANGO COSTITUZIONALE I DIRITTI E LA CULTURA
INDIGENI, COME STABILITO DAGLI “ACCORDI DI SAN ANDRÉS”, FIRMATI DAL GOVERNO
FEDERALE NEL 1996, GUIDATO ALLORA DALLO STESSO PARTITO ORA AL GOVERNO.
RESTA AL GOVERNO STATALE DECIDERE SE CONTINUARE LA STRATEGIA DISONESTA E VILE
DEL SUO PREDECESSORE, CHE OLTRE AD ESSERE CORROTTO E BUGIARDO HA UTILIZZATO
DENARO DEL POPOLO DEL CHIAPAS PER L’ARRICCHIMENTO PROPRIO E DEI SUOI COMPLICI, E
SI E’ DEDICATO A COMPRARE SFACCIATAMENTE VOCI E PENNE SUI MEDIA, MENTRE
SPROFONDAVA IL POPOLO DEL CHIAPAS NELLA MISERIA, E CONTEMPORANEAMENTE USAVA
POLIZIOTTI E PARAMILITARI PER TENTARE DI FRENARE L’AVANZATA ORGANIZZATIVA DEI
POPOLI ZAPATISTI; O, INVECE, CON VERITÀ E GIUSTIZIA, ACCETTARE E RISPETTARE LA
NOSTRA ESISTENZA E CONFACERSI ALL’IDEA CHE FIORISCA UNA NUOVA FORMA DI VITA
SOCIALE IN TERRITORIO ZAPATISTA, CHIAPAS, MESSICO. FIORITURA CHE ATTRAE
L’ATTENZIONE DI PERSONE ONESTE IN TUTTO IL PIANETA.
STA AI GOVERNI MUNICIPALI DECIDERE SE CONTINUARE A FARSI ESTORCERE DENARO
DALLE ORGANIZZAZIONI ANTIZAPATISTE O SUPPOSTAMENTE “ZAPATISTE” PER AGGREDIRE LE
NOSTRE COMUNITÀ; O INVECE USARE QUESTI SOLDI PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI
VITA DEI LORO GOVERNATI.
STA AL POPOLO DEL MESSICO CHE SI ORGANIZZA IN FORME DI LOTTA ELETTORALE E
RESISTE, DECIDERE SE CONTINUARE A VEDERE IN NOI I NEMICI O RIVALI SUI QUALI
SCARICARE LA PROPRIA FRUSTRAZIONE PER LE FRODI E LE AGGRESSIONI CHE, ALLA FINE,
TUTTI SUBIAMO, E SE NELLA SUA LOTTA PER IL POTERE CONTINUARE AD ALLEARSI CON I
NOSTRI PERSECUTORI; O RICONOSCERE FINALMENTE IN NOI UN ALTRO MODO DI FARE
POLITICA.
SESTO.- NEI PROSSIMI GIORNI L’EZLN, ATTRAVERSO LE SUE
COMMISSIONI SESTA E INTERNAZIONALE, FARÀ CONOSCERE UNA SERIE DI INIZIATIVE, DI
CARATTERE CIVILE E PACIFICO, PER CONTINUARE A CAMMINARE INSIEME AGLI ALTRI
POPOLI ORIGINARI DEL MESSICO E DI TUTTO IL CONTINENTE, E INSIEME A CHI, IN
MESSICO E NEL MONDO INTERO, RESISTE E LOTTA IN BASSO E A SINISTRA.
FRATELLI E SORELLE:
COMPAGNI E COMPAGNE:
PRIMA ABBIAMO AVUTO LA FORTUNA DI UN’ATTENZIONE ONESTA E NOBILE DI MOLTI
MEZZI DI COMUNICAZIONE. NE SIAMO STATI GRATI. MA QUESTO E’ STATO COMPLETAMENTE
CANCELLATO DAL COMPORTAMENTO SUCCESSIVO.
CHI PUNTAVA SUL FATTO CHE ESISTEVAMO SOLO MEDIATICAMENTE E CHE, CON
L’ACCERCHIAMENTO DI MENZOGNE E SILENZIO, SAREMMO SPARITI, SI E’ SBAGLIATO.
QUANDO NON C’ERANO TELECAMERE, MICROFONI, PENNE, ORECCHI ED OCCHI, NOI
ESISTEVAMO.
QUANDO CI CALUNNIAVANO, NOI ESISTEVAMO.
QUANDO CI SILENZIAVANO, NOI ESISTEVAMO.
E SIAMO QUI, ESISTIAMO.
IL NOSTRO CAMMINARE, COM’È STATO DIMOSTRATO, NON DIPENDE DALL’IMPATTO
MEDIATICO, MA DALLA COMPRENSIONE DEL MONDO E DELLE SUE PARTI, DALLA SAGGEZZA
INDIGENA CHE REGGE I NOSTRI PASSI, DALLA FORZA INDISTRUTTIBILE CHE DÀ LA DIGNITÀ
IN BASSO E A SINISTRA.
A PARTIRE DA ADESSO, LA NOSTRA PAROLA COMINCERÀ AD ESSERE SELETTIVA NEI
DESTINATARI E, SALVO IN DETERMINATE OCCASIONI, POTRÀ ESSERE COMPRESA SOLO DA CHI
HA CAMMINATO CON NOI E CAMMINA, SENZA ARRENDERSI ALLE MODE MEDIATICHE E
CONGIUNTURALI.
QUA, CON NON POCHI ERRORI E MOLTE DIFFICOLTÀ, UN ALTRO MODO DI FARE POLITICA
È GIÀ REALTÀ.
POCHI, MOLTO POCHI, AVRANNO IL PRIVILEGIO DI CONOSCERLA ED IMPARARE DA ESSA
DIRETTAMENTE.
19 ANNI FA VI SORPRENDEMMO PRENDENDO COL FUOCO E COL SANGUE LE VOSTRE CITTA’.
ORA L’ABBIAMO FATTO DI NUOVO, SENZA ARMI, SENZA MORTE, SENZA DISTRUZIONE.
CI DIFFERENZIAMO COSÌ DA CHI, DURANTE I SUOI GOVERNI, DISTRIBUISCE LA MORTE
TRA SUOI GOVERNATI.
SIAMO GLI STESSI DI 500 ANNI FA, DI 44 ANNI FA, DI 30 ANNI FA, DI 20 ANNI FA,
DI SOLO QUALCHE GIORNO FA.
SIAMO GLI ZAPATISTI, I PIÙ PICCOLI, QUELLI CHE VIVONO, LOTTANO E MUOIONO
NELL’ULTIMO ANGOLO DELLA PATRIA, QUELLI CHE NON TENTENNANO, QUELLI CHE NON SI
VENDONO, QUELLI CHE NON SI ARRENDONO.
FRATELLI E SORELLE:
COMPAGNI E COMPAGNE:
SIAMO GLI ZAPATISTI, RICEVETE IL NOSTRO ABBRACCIO.
DEMOCRAZIA!
LIBERTA’!
GIUSTIZIA!
Dalle montagne del Sudest Messicano.
Per il Comitato
Clandestino Rivoluzionario Indigeno – Comando Generale
dell’Esercito
Zapatista di Liberazione Nazionale.
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico. Dicembre 2012
– Gennaio 2013
COMUNICATO EZLN 21 DIC. 2012
Comunicato del Comitato Clandestino
Rivoluzionario Indigeno – Comando Generale dell’Esercito
Zapatista di Liberazione Nazionale
21 dicembre
2012
A chi di dovere:
Lo avete sentito?
E’ il suono del vostro mondo che crolla, ed è quello del
nostro che risorge.
Il giorno in cui fece giorno, fu notte;
e sarà notte
il giorno in cui farà giorno.
DEMOCRAZIA
LIBERTA’
GIUSTIZIA
Dalle montagne del Sud-Est Messicano
per il Comitato Clandestino
Rivoluzionario Indigeno – Comando Generale dell’Esercito Zapatista di
Liberazione Nazionale
SUBCOMANDANTE MARCOS