LORO E NOI
VII.-
Le/I più piccol@ 2.
2.-
Come si fa?
Febbraio 2013
Nota: Compas, in un’altra occasione (se ci sarà
l’opportunità) spiegheremo com’è organizzato il nostro EZLN. Ma adesso non
vogliamo distrarvi dalla “Condivisione“. Vi
diciamo solo che incontrerete una cosa come “Commissione di Informazione”.
Questa Commissione è formata da compagne e compagni, comandanti (il CCRI o Comitato Clandestino Rivoluzionario
Indigeno) che verificano i lavori dell’autonomia, supportano le Giunte di Buon
Governo e tengono informate le basi di appoggio zapatiste su come va tutto
l’insieme.
Ecco, dunque, altri frammenti della
“condivisione” zapatista:
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(…)
Noi lavoriamo così. Qualcuno ha chiesto: come
si risolvono i problemi? Sì, ci sono stati problemi nel municipio. Problemi di
terra, problemi di minacce, problemi di luce, i problemi ci sono e credo che ce
ne siano in tutti i villaggi, perché non ci siamo soltanto noi basi di
appoggio, e ce ne sono di più quando viviamo in villaggi filo-governativi dove
ci sono i nemici, quelli che governano, dove ci sono i paramilitari, a causa di
questi ci sono problemi. Ma dobbiamo trovare il modo di governare, anche se
imparare è davvero duro perché, come dicevano alcuni compagni, non ci sono
istruzioni. Non c’è un manuale scritto cui riferirsi, ma dobbiamo ricordare
come facevano i nostri antenati che non erano nominati dagli organi ufficiali,
ma dal popolo che loro servivano senza alcuno stipendio. La corruzione, il
malaffare sono cominciati quando è arrivato lo stipendio.
Per il poco che sono stato nel mio villaggio,
nel mio municipio, è in questo modo che ho potuto servire benché, come ho
detto, abbiamo ancora molto da imparare, indipendentemente dall’età.
Continuiamo ad imparare con tutti e tutte. Credo che questo riguardi tutti i
livelli, così come i commissari, gli agenti hanno la loro funzione da svolgere
ma devono ancora imparare come risolvere un problema. Sì, non siamo preparati,
perché noi contadini siamo esperti della campagna, la nostra legge è il
machete, la lima e il pozol. Non so se faccio male a dirlo, compagni, ma questo
è quello che voglio condividere con voi.
(…)
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(…)
Abbiamo fatto tante riunioni e preso molti
accordi, non solo una volta, e ci siamo resi conto che è un lavoro pesante, non
è facile farlo. Perché? Perché, come ho detto poco fa, non abbiamo un manuale,
non abbiamo un libro da seguire; abbiamo lavorato col nostro popolo.
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