lunedì 6 maggio 2013

Messico - In Chiapas si scatena la violenza antizapatista


di Hermann Bellinghausen

Soffiano venti allarmanti di violenza politica antizapatista nella regione tzeltal di Chilón, dove il governo ufficiale, come quello dello stato, appartiene al Partito Verde Ecologista (PVEM), nel caso questo significhi qualcosa. Nell’ejido di San Marcos Avilés, individui identificati come appartenenti ai diversi partiti politici (che da queste parti finiscono sempre di puzzare di PRI), hanno scatenato le ostilità, in atto comunque da oltre due anni, contro le famiglie zapatiste della comunità. Il tutto con minacce reiterate di morte e violenza, furti, avvelenamento dell’acqua e degli animali domestici, minacce con armi da fuoco, distruzione di appezzamenti ed il rischio di essere sgomberati violentemente, come già successo nel 2010.
E così, senza motivo apparente, il noto dirigente degli aderenti della Sesta nell’ejido di San Sebastián Bachajón, a Chilón, Juan Vázquez Guzmán, viene assassinato con cinque precisi colpi di pistola sulla porta di casa da sconosciuti fuggiti a bordo di un veicolo di colore rosso e poi persi per le strade dell’impunità chiapaneca. Questo, la notte di mercoledì 24, alle ore 23:00.
Nell’ejido di Jotolá, vicino a San Sebastián Bachajón, le famiglie aderenti alla Sesta sono minacciate di essere presto spogliate delle loro terre dal gruppo filogovernativo, con precedenti penali, della stessa comunità.
Il segnale di allarme che girava da varie settimane, è risuonato forte sabato 20 aprile quando la Giunta di Buon Governo dell’EZLN, nel caracol di Oventik, ha emesso un comunicato che dettagliava una ventina di aggressioni, alcune gravi, a San Marcos Avilés, in questo anno e nei due precedenti. Quello stesso giorno è arrivata a San Marcos una missione civile della Red por la Paz en Chiapas, composta da 10 centri per i diritti umani ed organismi indipendenti, per realizzare un’osservazione diretta di carattere umanitario.

venerdì 26 aprile 2013

Messico - Zapatisti denunciano aggressioni da parte di simpatizzanti di PRI e PVEM


da La Jornada – di Hermann Bellinghausen. 

La giunta di buon governo (JBG) degli Altos, con sede nel caracol zapatista di Oventic, ha denunciato le numerose aggressioni subite nell’ejido San Marcos Avilés (Chilón) dalle basi di appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), in particolare in questo anno. Gli aggressori sono identificati come appartenenti a PRI e PVEM. 

Comunicato originale della JBG

Il comunicato è stato diffuso proprio quando questa domenica la missione civile della Rete per la Pace del Chiapas è stata minacciata durante la sua visita nella comunità tzeltal per documentare le costanti violazioni dei diritti delle basi zapatiste. Il Frayba, una delle 10 organizzazioni partecipanti, ha denunciato che “i partiti hanno minacciato la ‘Carovana Civile di Osservazione’ di sequestrare i veicoli”, avvertendo che se non li avessero consegnati con le buone, sarebbe corso il sangue. Le minacce non si sono concretizzate ma danno l’idea del clima che si respira a San Marcos Avilés. La carovana si è conclusa senza incidenti ed ha annunciato una relazione per i prossimi giorni.
Intanto, la JBG ricorda che ha sempre denunciato tutti gli atti vergognosi di queste persone dei partiti politici che provocano problemi tra gli indigeni della stessa comunità; sono organizzati dai governatori Juan Sabines Guerrero e, ora, da Manuel Velasco Coello. I tre livelli di governo non hanno fatto niente per fermare le ingiustizie che si commettono contro i nostri compagni. E sottolinea: La risposta alle nostre denunce sono state volgarità, scherno ed altre minacce. 
Il comunicato dettaglia più di 20 aggressioni contro le famiglie zapatiste dal luglio del 2011 fino alla settimana scorsa, quando il 17 aprile scorso, ad uno zapatista è stata sottratta una proprietà dal sindaco di Chilón, che ha mandato un trattore per demolire una casa di 32 per 25 metri quadri di proprietà di Javier Ruiz Cruz, protetto da 120 persone dei diversi partiti. Il nostro compagno non ha potuto fare niente per difendere la sua proprietà.
Il giorno seguente il trattore ha continuato a lavorare circondato dallo stesso numero di persone dei partiti e da sette camion a rimorchio per caricare la ghiaia. Prima, lo scorso 29 gennaio, Ruiz Cruz aveva informato la JBG che il terreno, sulle rive di una laguna, era stato circondato dagli aggressori che vociferavano della costruzione di un accampamento militare. 
Dal 2011 non sono cessate le minacce e le vessazioni guidate abitualmente dalla polizia municipale e dal militante del PVEM Lorenzo Ruiz Gómez. La JBG racconta di diverse aggressioni contro le famiglie autonome: sottrazione di terre, furto di coltivazioni ed animali, saccheggio di piantagioni di caffè, minacce di morte, false accuse, sospensione del servizio elettrico ed aggressioni armate e con pietre, insieme ad azioni arbitrarie di funzionari municipali di Chilón apertamente collusi con gli aggressori del PRI e del PVEM di San Marcos Avilés.
Già nel marzo del 2012 il priista Ernesto López Núñez ostentava che quelli del suo partito avevano un nuovo piano per cacciare gli zapatisti e che in un secondo tempo gli avrebbero tolto anche i loro diritti sulle terre. 
Il 3 marzo scorso gli aggressori e le autorità del PVEM si sono riuniti col principale capoccia (il menzionato Ruiz Gómez) che avrebbe detto che non c’è altra soluzione che assassinare i figli dei nostri compagni, e poi avrebbe chiesto ai suoi complici di uccidere Juan Velasco Aguilar e gli altri zapatisti; i suoi compari, secondo la JBG, si sono dichiarati pronti a farlo e con sufficienti armi a disposizione.
La JBG di Oventic accusa direttamente i citati Ruiz Gómez e López Núñez, insieme ai figli del primo, Sócrates e Ismael Ruiz Núñez. Aggiunge i priisti José Cruz Hernández, Santiago Cruz Díaz, Vicente Ruiz López, Manuel Vázquez Gómez e José Hernández Méndez, oltre ai verdi Rubén Martínez Vásquez, Manuel Díaz Ruiz, Victor Núñez Martínez, Victor Díaz Sánchez ed altre 30 persone. Questi aggressori non lasciano vivere in pace le basi zapatiste che erano già state cacciate per un breve periodo nel 2010. 

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!