mercoledì 10 luglio 2013

Messico - Comunicato del CCRI-CG dell'EZLN e del Congreso Nacional Indigena




Al Popolo del Messico,

Alla Sexta nazionale e Internazionale,

Ai governi del Messico e del Mondo.

Come Popoli indigeni, Nazioni e Tribù che compongono il Congresso Nazionale Indigeno, inviamo il nostro messaggio dal territorio ribelle zapatista nelle montagne del sudest messicano. Con esso inviamo un fraterno saluto di forza e solidarietà ai membri della Tribù Yaqui e al loro Governo e alla Guardia Tradizionale, sperando che stiate tutti bene.

Salutiamo la capacità storica della Tribù Yaqui di difendere la propria esistenza e territorio, che negli ultimi 40 giorni si è manifestata con la creazione di un accampamento di resistenza sulla Strada Internazionale a Vicam, Sede Principale della Tribù Yaqui, contro il furto dell’acqua da parte del governo attraverso la realizzazione dell’Acquedotto Indipendenza, che non riguarda solo gli Yaqui ma l’intero sud di Sonora. Tutto questo nonostante la Tribù Yaqui abbia seguito e vinto tutti i percorsi legali necessari per fermare questo furto, ma che il governo non ha rispettato. La vostra lotta, compagni, è nostra. Noi, come voi, crediamo che la terra è nostra madre e che l’acqua che scorre nelle sue vene non è in vendita, perché da essa dipende la vita che è un diritto, non una cosa concessa dai malgoverni o dagli imprenditori.

Chiediamo l’immediata cancellazione dei mandati di arresto e delle false accuse contro i membri della Tribù Yaqui e condanniamo la criminalizzazione della loro lotta, e diciamo ai malgoverni emanati dai partiti politici, che il fiume Yaqui è storicamente portatore della continuità ancestrale della cultura e del territorio Yaqui, e a nome del Congresso Nazionale Indigeno ribadiamo che un attacco contro uno, è un attacco contro tutti, per cui risponderemo di conseguenza ad ogni tentativo di reprimere questa lotta e qualsiasi altra lotta.

Infine, rivolgiamo un appello alla comunità internazionale e ai nostri fratelli e sorelle della Sexta Internacional affinché vigilino sugli eventi in territorio Yaqui e di unirsi in solidarietà con la Tribù Yaqui e le sue istanze.

Distintamente
7 luglio 2013
Dal Caracol Zapatista numero 2 – Resistencia y Rebeldía por la Humanidad, di Oventic, Chiapas
Mai più un Messico senza di noi
Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno – Comandancia Generale dell’EZLN
Congresso Nazionale Indigeno



A la Tribu Yaqui,

Al Pueblo de México,

A la Sexta nacional e Internacional

A los gobiernos de México y del Mundo.  

Desde las montañas del sureste mexicano en territorio rebelde zapatista emitimos nuestra palabra conjunta como Pueblos, Naciones y Tribus Indígenas que conformamos el Congreso Nacional Indígena, a través de la cual enviamos un saludo fraterno de fuerza y solidaridad a los miembros de la Tribu Yaqui, a su Gobierno y Guardia Tradicional, esperando que se encuentren todos con bien.

Saludamos la movilización histórica de la Tribu Yaqui en la defensa de su existencia y de su territorio, misma que en los últimos 40 días se ha manifestado en el establecimiento de un campamento en resistencia en torno a la Carretera Internacional en Vicam, Primera Cabecera de la Tribu Yaqui, ante el robo del agua que el mal gobierno pretende concretar a través del Acueducto Independencia, mismo que afecta no solo al yaqui sino a todo el sur de Sonora; lo anterior a pesar de que la Tribu Yaqui ha recorrido los caminos legales necesarios, en los que ha obtenido triunfos que el propio gobierno no ha respetado. Su lucha, compañeros es nuestra también, pues, al igual que ustedes, mantenemos la certeza de que la tierra es nuestra madre y el agua que corre por sus venas no se vende, pues de ella depende la vida que es un derecho y que no nos ha sido dado por los malos gobierno ni por los empresarios.

Exigimos la cancelación inmediata de las órdenes de aprehensión y de la fabricación de delitos en contra de integrantes de la Tribu Yaqui y condenamos la criminalización de su lucha, diciendo a los malos gobiernos emanados de los partidos políticos que el río Yaqui ha sido históricamente el portador de la continuidad ancestral de la cultura y territorio de la Tribu Yaqui y los que conformamos el Congreso Nacional Indígena, reiteramos que si nos tocan a unos nos tocan a todos, por lo que responderemos en consecuencia ante cualquier intento de reprimir esta digna lucha o cualquier otra lucha.

Finalmente, hacemos un llamado a la comunidad internacional y a los hermanos y hermanas de la Sexta Internacional a permanecer  atentos a los acontecimientos que se presenten en lo futuro en el territorio de la tribu Yaqui, sumándose a la solidaridad con la Tribu y a sus exigencias.

Atentamente

A 7 de julio de 2013

Desde el Caracol Zapatista número 2 – Resistencia y Rebeldía por la Humanidad, de Oventic, Chiapas

Nunca más un México sin nosotros

Comité Clandestino Revolucionario Indígena- Comandancia General del EZLN

Congreso Nacional Indígena


lunedì 8 luglio 2013

Brasile - 11 Luglio: riprendersi San Paulo

Giovedì 11 prossimo a San Paulo ci si aspetta non meno di trecentomila persona alla marcia organizzata da sindacati e movimenti.

di Ivan Grozny

Finita la Confederation Cup si sono momentaneamente spenti i riflettori sul Brasile. Non sarà un periodo lungo visto che dal 22 al 29 luglio 2013, a Rio de Janeiro si terrà la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Con la presenza del primo Papa latinoamericano della storia. 
Un altro grande evento, insomma. 
Chi pensa che il movimento in Brasile stia attraversando una fase di stallo sbaglia di grosso. Anzi, sono previste nuove manifestazioni. Giovedì 11 prossimo a San Paulo ci si aspetta non meno di trecentomila persona alla marcia organizzata da sindacati e movimenti. 
Si fermano tra gli altri  lavoratori dei mezzi pubblici, quelli del settore edile e siderurgico. Tra le principali rivendicazioni la riduzione dell'orario di impiego settimanale, da portare a 40 ore, le condizioni da rendere più sicure e l'adeguamento delle pensioni. Questo per quanto riguarda le questioni strettamente legate al mondo del lavoro. E ricordiamo che aderiscono allo sciopero sia dipendenti pubblici che privati.
Ma sul tavolo non ci sono solo questo tipo di questioni. Chi scenderà in piazza coi lavoratori porterà in strada altri temi. E cercherà di farlo nel luogo simbolo: l'Avenida Paulista che è il cuore della città. Solo la violenza della polizia, il 13 giugno, ne fermo l'accesso al corteo. Qualche giorno dopo invece fu una vera e propria invasione. Di gente, di idee.
Si chiede ad esempio che venga fermata la svendita delle risorse del Paese a beneficio di multinazionali. L'America Latina e non solo è piena di storie di territori devastati dalla ferocia di chi di fronte al lauto guadagno non si fa alcuno scrupolo. Pensiamo a questo proposito cosa accade con il petrolio, di cui il Brasile è ricco. Per non parlare di quanto accade in Amazzonia. Interessante come la questione economica si intrecci con quelle ambientali, invece. Un aspetto da evidenziare visto che dimostra una certa maturità, non solo dei movimenti, riguardo temi a dire poco vitali.
Si chiede poi la riduzione del prezzo dei biglietti dei trasporti. Che sia urbano o extraurbano. I brasiliani usano moltissimo autobus e corriere, e i prezzi non sono così bassi come potremmo immaginare. Insieme alla richiesta di investire in salute ed istruzione è uno dei punti cardine delle lotte. C'è anche chi auspica più sicurezza ma allo stesso tempo c'è anche chi si augura invece che l'ordine pubblico non sia più gestito dalla polizia militare. La questione sicurezza in Brasile è un paradosso di cui abbiamo già parlato tempo fa, ma sarà interessante tornarci. Infine si chiede ancora, e questa sì che è una battaglia di lungo corso, la riforma agraria.
Insomma, la partita è appena cominciata, e non è la fine di un torneo che ne determina l'epilogo. 
Chiudiamo con un fatto accaduto a San Paulo, dove in una delle favela della città, Heliopolis, un incendio si è portato via una quarantina di abitazioni. Ci sono stati feriti da ustioni e soprattutto ora famiglie che già avevano difficoltà economiche enormi si trovano senza nulla. Questo accade a Sao Paulo, una delle città più ricche del Paese. Un episodio come questo ci da la cifra di quanto sia complicato raccontare una realtà così anche tragicamente difforme, dove la richiesta di diritti fa il paio con una esigenza vera di miglioramento della condizione di vita delle persone. 

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!