lunedì 5 agosto 2013

Messico - Votán III - SubComandante Marcos

Votán III.
SEZIONE NO FAQ.
Quello che avreste sempre voluto sapere su
le/gli zapatisti, la loro dannata scuola e le conseguenze che può avere frequentarla.

Luglio 2013

Sembra che più o meno si vada chiarendo il panorama riguardo cosa diavolo intendiamo noi zapatisti quando parliamo della scuola.

Ma c’è da sperare che ora abbiate più domande che risposte. Accantonata la preoccupazione per le calzature, restano altri quesiti. Vi viene in mente allora che forse è vero che quella zapatista è una ribellione del XXI° secolo, esperta in tutto quello che ha a che vedere con la cibernetica (hanno perfino un grafitero di muri virtuali). Dunque, andate all’internet caffè più vicino, o accendete il vostro computer e cercate: “Scuola Zapatista, 
dubbi, domande frequenti, FAQ, eccetera”.

Sullo schermo apparirà un “elegante effetto cibernetico” per eludere la vigilanza dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale gringa, e sarete introdotti nell’ultra segreto server dei trasgressori della legge: lo ZPS (“Zapatist Pozol Server”, la sigla in inglese). Dopo che sullo schermo appare un convincente “Fuck You XKeyscore”, vi viene chiesta una password per entrare. 

Voi provate “MARICHIWEU” e lo schermo dice “No”. Provate con “NOSOTR@S” e sullo schermo appare “Neanche”. Tentate con “DURITO” e lo schermo dice “Neanche per sogno”. Irritati/e per gli ostacoli, lasciate un messaggio con una parolaccia rivolta al governo nordamericano e, mentre state mettendo la firma, lo schermo si apre come se fosse una porta in 3D, suono dolby e tutta sta roba, ed appare la scritta “Scuola Zapatista, NO FAQ, -“Domande Non Frequenti. Potete aggiungere la vostra in fondo -”, seguita da un lungo elenco di domande e risposte, come le seguenti:

- Cercate la descrizione che più vi somiglia, collegatela alla domanda e trovate la risposta corrispondente:
- Non ho titolo di studio di scuola superiore / Non sono un artista / Non sono una persona famosa / Non rappresento nessuno / Non sono un dirigente né leader di niente / Sono molto giovane / Sono molto vecchio / Non sono mai andato a scuola / Sono nuovo/a nella conoscenza dello zapatismo e non sono mai stato in una comunità / Non ero ancora nato o ero molto piccolo/a quando voi siete apparsi pubblicamente / Non ne sapevo niente fino al giorno della fine del mondo / L’ho saputo solo poche settimane fa ed ho chiesto l’invito / Non so nemmeno perché mi hanno invitato visto che non mi piacciono gli zapatisti, o meglio gli zapatisti sì mi piacciono, ma il Marcos è un pagliaccio che approfitta dei poveri indios ed io-dirò-loro-di-non-farsi-ingannare-e-li-redimerò / l’eccetera che è di moda / ___________ (il vostro caso particolare)….

Domande:
Mi tratteranno nello stesso modo di chi sa a memoria l’inno zapatista, di chi ha partecipato a tutte le attività dello/sullo zapatismo, di chi ha una maglietta dell’EZLN, di chi sa recitare bene il ritornello “è un onore essere qui…” – ah no, questo è un altro canale -, di chi indossa dei super scarponi ed un’attrezzatura di alpinismo di alta montagna, di chi è stato molte volte in comunità ed ha aiutato mooolto, ma mooolto gli indigeni? È importante tutto questo per la scuola? Questo può essere un impedimento per frequentarla o per chiedere che mi invitino?
Risposte (secondo l’ordine delle domande):
Sì. No. No.

mercoledì 31 luglio 2013

Messico - Votán II - SubComandante Marcos

VOTÁN II.
LE/I GUARDIAN@
Luglio 2013

Bene, ora vi spiego la faccenda della scuola (la lista del materiale scolastico, la metodologia, le/i maestr@, il programma, gli orari, ecc.), quindi la prima cosa è…

Il necessario.
La sola cosa di cui avete veramente bisogno per frequentare la scuola zapatista (oltre ad essere stati invitat@, chiaro, ed i cento pesos per il pacchetto libro-dvd) è la disposizione ad ascoltare.

Quindi, non c’è bisogno di seguire i consigli e le raccomandazioni di quelle persone, per quanto ben intenzionate, che vi dicono di portarvi questo o quello, perché loro “sì, sono stati in comunità”.

Chi davvero c’è stato in comunità, non lo ostenta, e sa bene che quello che in realtà serve è saper guardare e ascoltare. Perché di gente che è venuta per parlarci (e pretendere di guidarci o per offrirci elemosine in denaro o “saggezza”) ce n’è stata e ce ne sarà tanta, troppa. E quelli venuti ad ascoltare sono molto pochi. Ma di questo vi parlerò in un’altra occasione.

Quindi, non portate niente in particolare (ho letto che qualcuno ha solo delle vecchie scarpe da tennis, figo). Portatevi dei quaderni ed una penna o matita. Non è obbligatorio avere il computer, lo esmarfon, il tablet o quello che si usa adesso, ma se vi va potete portarli. Dove andrete non c’è campo per i cellulari. In qualche caracol c’è internet ma la sua velocità è, come dire… quella di “pegaso”, il cavallo di Durito. 

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!