A partire circa da metà pomeriggio di giovedì 29 agosto 2013, violente repressioni dei manifestanti sono state attuate dall’ESMAD, la polizia colombiana antisommossa, a Bogotá.
di James Jordan
Le forze armate colombiane hanno brutalmente aggredito i manifestanti dello Sciopero Nazionale Popolare e Contadino “Paro Agrario”, provocando almeno da quattro a cinque morti e, secondo quanto riferito, centinaia di feriti. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos, liquidando gli scioperanti come vandali, ha ordinato la militarizzazione della capitale, Bogotá, e di altri luoghi in tutto il paese promettendo di schierare 50.000 soldati. Santos ha accusato il movimento popolare per la pace, Marcha Patriòtica, di fomentare la violenza e ha affermato: “Sappiamo che Marcha Patriòtica non cerca altro che una situazione senza via d’uscita per imporre i propri obiettivi. Gli interessi dei contadini non contano nulla per loro, né gli accordi regionali; la sola cosa che conta è il loro programma politico”. Quello che Santos sembra non capire è che Marcha Patriòtica è in larga misura costituita da gruppi contadini, compreso il maggiore sindacato colombiano dei contadini, il FENSUAGRO. Il fatto che i leader di Marcha Patriòtica siano stati scelti per rappresentare gli scioperanti e la vasta partecipazione allo sciopero rivelano la falsità della dichiarazione di Santos.